991 resultados para Lucania, Italia-Impresor (Leonard Venturini)


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Recensione a Raffaele De Nuccio, Tempo della rottura, tempo della dialettica, tempo della progettualità nella letteratura dell'immigrazione italiana in Svizzera (Pellegrini, 2008, 463 p.)

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Claudio Page tuvo un taller de imprenta en plena Guerra de Sucesión. Tras llegar a Xàtiva en 1702 e imprimir un impreso en 1702 y cinco en 1704, desapareció. El siguiente rastro con que contamos es su llegada a Alacant donde imprimió en 1713 y 1714 un total de cinco impresos. La actividad de este impresor local reflejó los intereses de los cabildos, eclesiástico y civil, que lograron la instalación de una imprenta (y también librería) que podía abastecer los amplios territorios controlados por el municipio. Era un impresor sobre el que apenas se conocían datos, y del que no se sabía cuál había sido su producción. En este trabajo se reconstruye su trayectoria y se analizan los impresos, lo que nos ha permitido detectar la continuidad del material tipográfico utilizado en Xàtiva y Alacant. Los impresos indican unos usos ligados a los intereses más directos de las comunidades locales: por una parte la comunicación de las actividades de la Corona, la gestión administrativa de los cabildos, tanto civil como eclesiástico, pero además contribuyó a promover las actividades de las órdenes y los particulares que contaron con un medio muy útil para promocionar sus causas judiciales.

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Desde mediados de los años ochenta del siglo pasado los países del sur del Mediterráneo, como España, Italia, Grecia y Portugal, comenzaron a recibir importantes flujos migratorios procedentes del sur y este europeo. Ello determinó la necesidad de disponer de nuevas legislaciones para regular la entrada y la residencia en el territorio, el acceso al mercado de trabajo y la integración de miles de personas procedentes del resto del mundo.

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La tesi descrive il fenomeno di ricezione del mito faustiano all'interno della tradizione letteraria italiana di Otto e Novecento (1808-1945) nel suo sviluppo diacronico, individuando i nodi processuali emergenti ritenuti sistematici accanto alle tipologie predominanti della risposta testuale e alle più proficue rifunzionalizzazioni letterarie. La storia del mito di Faust è stata considerata aristotelicamente nella sua natura complessa ed evolutiva di fabula rinarrata, e di volta in volta risemantizzata in nuovi sistemi di valori, estetici e ideologici. Ma soprattutto in nuovi sistemi testuali. Scopo primario è stato infatti quello di comprendere come il mito di Faust sia entrato dentro alla cultura letteraria italiana e come abbia agito al suo interno, interferendo con essa. Naturalmente lo scambio e gli sviluppi hanno investito in modo reciproco e la tradizione accogliente e il mito stesso, producendo un allargamento esegetico delle sue possibilità semantiche: è infatti emersa una storia testuale che tematizza nel tempo il medesimo mito lungo assi interpretative anche estremamente divergenti. La ricerca ha portato alla scoperta di una ricca testualità rimossa dal canone della storia della letteratura italiana, anche se spesso prevalgono i testi-documento sui testi esteticamente più validi e significativi in sé; si tratta di una testualità talmente quantitativamente ricca da invitare ad un ripensamento qualitativo del fenomeno generale. Il mito di Faust, per due secoli percepito dalla critica dominante come distante ed estraneo alla cultura letteraria italiana, è invece riuscito ad entrare nella tradizione letteraria italiana, anche se attraverso modalità molto controverse: in linea di massima è potuto passare dal canone statico al canone dinamico laddove ha saputo influenzare e stimolare nuove vie significative di sviluppo formale. Il confronto della cultura letteraria italiana con il mito di Faust è stato in effetti caratterizzato subito da un doppio movimento discratico di rifiuto e dialogo. Il principale fattore di rifiuto è stato di carattere culturale: la difficoltà ad accettare un equilibrio fatto non di antitesi risolte in una sintesi ma di polarità aperte, irrisolte, in perpetuo bilanciamento, anche a livello formale reso in una tragedia franta in scene apparentemente autonome, divisa in due parti così diverse e chiusa da un lieto fine, mal si confaceva ai diffusi canoni classicisti di equilibrio formale, nonché alle esigenze romantiche di poesia moralmente chiara nel suo messaggio. Da qui le diffuse accuse di scarsa chiarezza e ambiguità morale, che andavano direttamente ad incontrarsi e sommarsi con i pregiudizi più propriamente teologico- religiosi di estraneità a quel mito nato come saga luterana dichiaratamente anti-papale. La condanna di carattere moralistico-cattolico risulta nei fatti propria più di certa cultura che non del largo pubblico che invece nel corso dell'Ottocento dimostra di gradire le versioni per musica e balletto di argomento faustiano, per quanto semplificata ed edulcorate rispetto alla leggenda originaria così come rispetto alla tragedia goethiana. Rispetto a tutti questi elementi di resistenza e rifiuto l'opera Mefistofele di Boito si presenta come snodo di opposizione consapevole e riferimento duraturo d'interrogazione critica. La principale linea di avvicinamento invece tra la cultura letteraria italiana e il mito di Faust resta quella del parallelo, già ideato dagli stessi intellettuali tedeschi d'inizio Ottocento, con l'opera ritenuta massima nel nuovo canone nazionale italiano da fine Settecento ad oggi: la Divina Commedia. Tanta critica, almeno fino alla metà del XX secolo, si rifà più o meno esplicitamente a questo parallelo pregiudiziale e testualmente piuttosto infondato ma molto produttivo, come si è attestato, a livello creativo. Questa ricostruzione ha voluto nel suo complesso dimostrare sul campo il valore di questo macrotesto faustiano come una delle vie maestre della dialettica tra tradizione e modernità, ancor più significativa nell'ambito di una cultura letteraria come quella italiana che, dopo l'estinguersi della sua centralità in epoca rinascimentale, si è rivelata particolarmente resistente al dialogo con le altre letterature fino al pieno Novecento.

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El artículo analiza en primer lugar la figura del defensor del contribuyente en Italia y, en segundo lugar, los servicios norteamericanos de defensa del contribuyente.

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Los cambios conceptuales y metodológicos en los sistemas empleados para la construcción de la Contabilidad Nacional de todos los países, especialmente a causa de la implantación en la UE del SEC 95, así como la revisión y corrección de los datos de población más actuales obligan a introducir modificaciones muy sustanciales en las series históricas de Cuentas Nacionales por medio de la técnica de la retropolación. La realización de los nuevos cálculos, que pueden ser calificados de auténticas estimaciones de segunda generación, ofrece para España, Francia, Italia y Portugal resultados muy interesantes. Las tasas de crecimiento acumulativo anual para el conjunto del período son muy semejantes entre sí, aunque identifican a la economía española como la que más creció, tanto en la producción de bienes y servicios como en la dimensión demográfica y también en PIB por habitante.

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Guibourtia hymenifolia (Moric.) J. Leonard (Fabaceae) é uma espécie arbórea de potencial madeireiro com ocorrência natural nas florestas estacionais deciduais e semideciduais sob afloramentos calcários na Serra da Bodoquena, Mato Grosso do Sul, Brasil. Foram descritos e ilustrados os aspectos morfológicos dos frutos, sementes e desenvolvimento das plântulas e plantas jovens de G. hymenifolia. O fruto é do tipo legume, deiscente, unispermo. A semente possui forma elíptica, forte coloração alaranjada e presença de arilo esbranquiçado de origem funicular. Obtiveram-se 66% de germinação em câmara de germinação, sendo a morfologia inicial das plântulas fanerocotiledonar epígea, com cotilédones carnosos. As plântulas e plantas jovens apresentam mudança de filotaxia, sendo os eofilos opostos e unifoliolados e os metafilos, alternos, peciolados e bifoliolados. Eofilos e metafilos apresentam nervação pinada do tipo camptódromo broquidódromo. Esses resultados contribuem em estudos taxonômicos da espécie e permitem a identificação das plântulas em estudos de regeneração natural.

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Foram estudadas as respostas plásticas em duas espécies nativas. Em G. hymenifolia, não foram verificadas modificações morfológicas significativas, exceto quanto ao conteúdo de amido de reserva, que foram menores nos lotes capacidade de campo desnutrido (CCD) e alagamento desnutrido (ALD). Em Genipa americana os indivíduos do lote (CCN - capacidade de campo nutrido) exibiram raízes adventícias com aerênquima distinto, mais freqüentes nas plantas do lote controle submetidas ao alagamento (ALN - alagado nutrido). Nessa última espécie, nos lotes ALN, verificou-se o surgimento de aerênquima lisógeno no caule, além da hipertrofia lenticelar. A diversidade de respostas às condições de alagamento, aliada à uma larga ocorrência de populações de Genipa americana em áreas sazonalmente inundadas, como por exemplo no Pantanal de Miranda-MS, sugere um complexo de interações entre caractes adaptativos morfológicos e fisiológicos, sendo o potencial gênico fundamental neste tipo de resposta.

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Julkaisussa: Geografia cioè descrittione universale della terra : partita in due volumi

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Julkaisussa: Cl. Ptolemaei Alexandrini, geographiae libri octo

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Julkaisussa: Cosmographia : Claudii Ptolomei viri Alexandrini cosmographie octavus et ultimus liber explicit

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Julkaisussa: Geographia universalis, vetus et nova, complectens Claudii Ptolemaei Alexandrini enarrationis libros VIII