963 resultados para Comune di Casalecchio di Reno Osservatorio dell’incidentalità stradale Messa in sicurezza Porrettana Attraversamento pedonale


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In questo elaborato viene analizzata limportanza di isolare termicamente in modo corretto le nostre abitazioni, per poterne trarre un vantaggio sia salutare che economico. E stata presa in esame la palazzina di Via Maria Zanotti situata nel comune di Imola (Bo). Si sono dapprima valutate le prestazioni energetiche delledificio, andando a calcolare la trasmittanza delle pareti e dei solai dell'edificio, che sono risultate inferiori rispetto a quelle prescritte oggi giorno nel Bollettino Ufficiale della Regione Emilia Romagna (BURERT) n.184 parte seconda. Affinch i valori della trasmittanza risultassero coerenti con quanto imposto dalla normativa si avanzata l'ipotesi di andare ad inserire il sistema a cappotto. Si sono quindi analizzati diversi materiali isolanti fino a giungere alla scelta di quello pi idoneo per la seguente struttura. Una volta scelto il materiale isolante stata calcolata la trasmittanza delle pareti complessive dell'isolamento a cappotto, le quali sono risultate verificate nei confronti della normativa vigente. Si sono poi studiate le fasi necessarie per il montaggio del sistema a cappotto ed infine si posta particolare attenzione ai dettagli costruttivi, evidenziando tutti i punti critici dell'edificio e le soluzioni di dettaglio necessarie per eliminare i ponti termici.

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Applicazione dei metodi di valutazione degli indici di vulnerabilit sismica V e di danno ID, messi a punto dal Dipartimento di Architettura dell'Universit di Bologna, su un edificio isolato in muratura portante situato nel Comune di San Felice sul Panaro, analizzandone inoltre le caratteristiche di apparecchiatura muraria ed individuando un indice di qualit muraria IQM.

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Descrizione di un edificio soggetto all'azione del sisma che ha subito danni e crolli. Valutazione dei danni e del comportamento dei materiali. Definizione di interventi atti al miglioramento della struttura in ambito sismico.

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Apriamo il Parco dei motori. Solo cos Imola e Bologna vivono Con queste parole, perentorie, il Direttore dell ANCE Bologna Carmine Preziosi ha presentato alla stampa nel settembre del 2013 lidea della quale questa tesi fa parte integrante. Mai si riusciti davvero a sfruttare a livello continuo e deciso la nomea di terra dei motori che lEmilia Romagna possiede. Quale migliore luogo di Imola, con il suo storico tracciato, per tentare di rilanciare il turismo e creare un nuovo polo attrattivo tra la costa Adriatica e le grandi citt della Regione base di tante case automobilistiche? Lindividuazione dellarea tramite dialoghi con interlocutori REALMENTE interessati, approfondimenti, studi sociali, del territorio, dellambiente, normativi hanno portato alla progettazione urbanistica e di dettaglio (parco tematico compreso in tutti i suoi aspetti fondamentali grazie al rapporto con alcune delle pi grandi aziende del mondo del settore) di un lavoro che si presenta finito per essere presentato alle autorit locali per una seria e decisa discussione a riguardo della fattibilit. Tale progetto creerebbe unarea di turismo e di utilit per la collettivit del luogo, presentando, oltre al parco e al suo resort, un centro commerciale, un parco verde attrezzato e una futura area di espansione ad uso del Comune, il tutto in una zona adiacente all autostrada e ben collegata alla citt stessa nonch alle principali vie di comunicazione.

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Con il presente lavoro di tesi mi sono proposto di realizzare la Dichiarazione Ambientale EMAS di gruppo per la EDISON Stoccaggio S.p.A. Nellaffrontare questa tematica, ho avuto modo di comprendere a pieno la crescente importanza strategica che lo stoccaggio di gas naturale sta sempre pi assumendo nei confronti della politica energetica nazionale ed internazionale. Il sistema degli stoccaggi, infatti, ha una duplice valenza: di riserva strategica, ai fini della sicurezza di approvvigionamento per il sistema energetico nazionale, e di riserva di modulazione, al fine di compensare fluttuazioni di domanda sia stagionali che di breve termine. Esso rappresenta quindi un fondamentale strumento di flessibilit per il sistema energetico nazionale. La mia attivit stata svolta giornalmente presso la Base Operativa di Edison Stoccaggio S.p.A situata nel comune di S. Giovanni Teatino (CH) dove si svolgono attivit di gestione integrata ed ottimizzata dei Siti Operativi del settore Stoccaggio Gas Naturale. Visite periodiche, al fine di raccogliere dati operativi necessari al mio lavoro, sono state effettuate presso i due siti di EDISON Stoccaggio S.p.A. nei quali si svolgono attivit di Stoccaggio e Produzione Gas Naturale: Centrale Gas di Cellino Attanasio (TE) e Centrale Gas di Collalto situata nel comune di Susegana (TV). La tesi strutturata in una prima parte nella quale viene presentata una rapida panoramica sullevoluzione e situazione europea attuale riguardante lo strumento di natura volontaria di Eco-gestione e sistema daudit noto come regolamento EMAS; in particolare mi sono soffermato sullo studio delle fasi da compiere per ottenere la registrazione EMAS, con particolare attenzione alla Dichiarazione Ambientale, fulcro delliter di registrazione, e oggetto principale del mio lavoro. Particolarmente laborioso stato infatti lo studio che stato necessario per produrre una Dichiarazione Ambientale che contenesse tutti i dati operativi dettagliati e aggiornati dellintera azienda Edison Stoccaggio S.p.A. Nella seconda parte dellelaborato vengono descritte quelle che sono le caratteristiche di una centrale di stoccaggio gas, al fine di poter comprendere a pieno le tipologie di attivit svolte con i loro relativi impatti ambientali e consumo di risorse, aspetti che, vengono trattati in modo dettagliato e risultano basilari nella Dichiarazione Ambientale. Nella parte riguardante la Dichiarazione Ambientale vengono esposte le linee guida e la struttura da seguire al fine di ottenere un documento completo e funzionale in modo che sia fruibile da tutti gli svariati interlocutori. A seguire viene presentata la Proposta di Dichiarazione Ambientale da me elaborata nel corso della esperienza avuta presso Edison Stoccaggio S.p.A. Gran parte del lavoro stato volto allanalisi dei dati operativi dellOrganizzazione Edison Stoccaggio S.p.A. al fine di produrre una Dichiarazione Ambientale pi dettagliata e particolareggiata possibile e che al contempo fornisca una chiara visione dinsieme di quelle che sono le attivit e gli aspetti ambientali riguardanti i siti dellAzienda. Sono stati esaminati nel dettaglio gli aspetti ambientali diretti e indiretti connessi allutilizzo di risorse ed a potenziali influenze per lambiente esterno, formulando infine un programma ambientale contenente obbiettivi di miglioramento e conseguenti interventi da attuare allo scopo di ottenere i risultati prefissati. A conclusione del lavoro stato inoltre presentato uno studio di fattibilit che prevede un analisi dei tempi necessari per lottenimento della certificazione e comprende i costi e gli interventi tecnici ritenuti necessari a seguito della visione dei documenti tecnico impiantistici, della conformit legislativa nonch dello stato attuale degli impianti.

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Lo studio effettuato verte sulla ricerca delle cave storiche di pietra da taglio in provincia di Bologna, facendo partire la ricerca al 1870 circa, data in cui si hanno le prime notizie cartacee di cave bolognesi. Nella ricerca si potuto contare sullaiuto dei Dott. Stefano Segadelli e Maria Tersa De Nardo, geologi della regione Emilia-Romagna, che hanno messo a disposizione la propria conoscenza e le pubblicazioni della regione a questo scopo. Si scoperto quindi che non esiste in bibliografia la localizzazione di tali cave e si cercato tramite lutilizzo del software ArcGIS , di georeferenziarle, correlandole di informazioni raccolte durante la ricerca. A Bologna al momento attuale non esistono cave di pietra da taglio attive, cos tutte le fonti che si sono incontrate hanno fornito dati parziali, che uniti hanno permesso di ottenere una panoramica soddisfacente della situazione a inizio secolo scorso. Le fonti studiate sono state, in breve: il catasto cave della regione Emilia-Romagna, gli shape preesistenti della localizzazione delle cave, le pubblicazioni Uso del Suolo, oltre ai dati forniti dai vari Uffici Tecnici dei comuni nei quali erano attive le cave. I litotipi cavati in provincia sono quattro: arenaria, calcare, gesso e ofiolite. Per lofiolite si tratta di coltivazioni sporadiche e difficilmente ripetibili dato il rischio che pu esserci di incontrare lamianto in queste formazioni; quindi probabile che non verranno pi aperte. Il gesso era una grande risorsa a fine 800, con molte cave aperte nella Vena del Gesso. Questa zona diventata il Parco dei Gessi Bolognesi, lasciando alla cava di Borgo Rivola il compito di provvedere al fabbisogno regionale. Il calcare viene per lo pi usato come inerte, ma non mancano esempi di formazioni adatte a essere usate come blocchi. La vera protagonista del panorama bolognese rimane larenaria, che venne usata da sempre per costruire paesi e citt in provincia. Le cave, molte e di ridotte dimensioni, sono molto spesso difficili da trovare a causa della conseguente rinaturalizzazione. Ci sono possibilit per di vedere riaprire cave di questo materiale a Monte Finocchia, tramite la messa in sicurezza di una frana, e forse anche tramite la volont di sindaci di comunit montane, sensibili a questo argomento. Per avere una descrizione viva della situazione attuale, sono stati intervistati il Dott. Maurizio Aiuola, geologo della Provincia di Bologna, e il Geom. Massimo Romagnoli della Regione Emilia-Romagna, che hanno fornito una panoramica esauriente dei problemi che hanno portato ad avere in regione dei poli unici estrattivi anzich pi cave di modeste dimensioni, e delle possibilit future. Le grandi cave sono, da parte della regione, pi facilmente controllabili, essendo poche, e pi facilmente ripristinabili data la disponibilit economica di chi la gestisce. Uno dei problemi emersi che contrastano lapertura di aree estrattive minori, inoltre, la spietata concorrenza dei materiali esteri, che costano, a parit di qualit, circa la met del materiale italiano. Un esempio di ci lo si potuto esaminare nel comune di Sestola (MO), dove, grazie allaiuto e alle spiegazioni del Geom. Edo Giacomelli si documentato come il granito e la pietra di Luserna esteri utilizzati rispondano ai requisiti di resistenza e non gelivit che un paese sottoposto ai rigori dellinverno richiede ai lapidei, al contrario di alcune arenarie gi in opera provenienti dal comune di Bagno di Romagna. Alla luce di questo esempio si proceduto a calcolare brevemente l LCA di questo commercio, utilizzando con laiuto dell Ing. Cristian Chiavetta il software SimaPRO, in cui si ipotizzato il trasporto di 1000 m3 di arenaria da Shanghai (Cina) a Bologna e da Karachi (Pakistan) a Bologna, comparandolo con le emissioni che possono esserci nel trasporto della stessa quantit di materiale dal comune di Monghidoro (BO) al centro di Bologna. Come previsto, il trasporto da paesi lontani comporta un impatto ambientale quasi non comparabile con quello locale, in termini di consumo di risorse organiche e inorganiche e la conseguente emissione di gas serra. Si ipotizzato allora una riapertura di cave locali a fini non edilizi ma di restauro; esistono infatti molti edifici e monumenti vincolati in provincia, e quando questi devono essere restaurati, dove si sceglie di cavare il materiale necessario e rispondente a quello gi in opera? Al riguardo, si passati attraverso altre due interviste ai Professori Francesco Eleuteri, architetto presso la Soprintendenza dei Beni Culturali a Bologna e Gian Carlo Grillini, geologo-petrografo e esperto di restauro. Ci che emerso che effettivamente non esiste attualmente una panoramica soddisfacente di quello che il patrimonio lapideo della provincia, mancando, oltre alla georeferenziazione, una caratterizzazione minero-petrografica e fisico-meccanica adeguata a poter descrivere ci che veniva anticamente cavato; lipotesi di riapertura a fini restaurativi potrebbe esserci, ma non sembra essere la maggiore necessit attualmente, in quanto il restauro viene per lo pi fatto senza sostituzioni o integrazioni, tranne rari casi; pur sempre utile avere una carta alla mano che possa correlare ledificio storico con la zona di estrazione del materiale, quindi entrambi i professori hanno auspicato una prosecuzione della ricerca. Si pu concludere dicendo che la ricerca pu proseguire con una migliore e pi efficace localizzazione delle cave sul terreno, usando anche come fonte il sapere della popolazione locale, e di procedere con una parte pratica che riguardi la caratterizzazione minero-petrografica e fisico-meccanica. Lutilit di questi dati pu esserci nel momento in cui si facciano ricerche storiche sui beni artistici presenti a Bologna, e qualora si ipotizzi una riapertura di una zona estrattiva.

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Larea posta a monte della strada provinciale Diga Salto Bivio Rocca Vittiana del comune di Varco Sabino (RI), stata risanata dopo che lAmministrazione Provinciale di Rieti ha indetto un appalto concorso esteso a tutto il territorio nazionale nel 1990. A seguito degli interventi di bonifica e consolidamento della zona suddetta, nonch di protezione e presidio del sottostante tratto di S.P. (Figura 50) con le relative proposte di manutenzione ad oggi non pervenute, si voluto intraprendere questo studio, mostrando le soluzioni adottate in passato e confrontandole con lo stato dei luoghi al 2013. Tutto ci nato dalla consapevolezza e conoscenza del territorio reatino e dalla sua propensione al dissesto, che gi dallet romana e dalla met del 900, ha subito profondi cambiamenti a seguito di considerevoli opere di bonifica e sistemazioni territoriali come la realizzazione dei bacini artificiali del Salto e del Turano per rendere pi agevole linsediamento e la colonizzazione dei terreni della Piana di Rieti, anticamente occupata dalle acque del Lacus Velinus. Proprio dove fu eretta la diga del Salto sotto Rocca Vittiana di Varco Sabino, corre la strada provinciale e quel Suo sciagurato tratto di 500 m bersaglio di massi in caduta libera dal monte sovrastante. Le frane per crollo appaiono tra i dissesti maggiormente pericolosi e frequenti e, nel contempo, i meno considerati negli studi geologici. Nella Provincia di Rieti sono ricorrenti i fenomeni di questo tipo di frana...

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Un limite rilevante delle apparecchiature elettromedicali presenti in una comune sala operatoria/interventistica rappresentato dal fatto che le informazioni clinico-strumentali che esse sono in grado di fornire vengono gestite localmente in maniera indipendente: ogni fabbricante di apparecchiatura medica, infatti, sviluppa standard proprietari per lacquisizione, la presentazione e larchiviazione dei dati. Ci si chiede se sia possibile una gestione globale, sincronizzata e personalizzata, delle informazioni clinico-strumentali acquisibili da diverse strumentazioni presenti nel medesimo contesto operatorio. La soluzione di SparkBio S.r.l. per colmare il gap esistente in materia di gestione di informazioni clinico-strumentali di sala quella di concentrare le uscite video e le uscite analogiche dei vari dispositivi e visualizzarle contemporaneamente su di un unico monitor master. Il monitor master sar suddiviso tramite una griglia in diversi settori ed ogni area predisposta per visualizzare il segnale video o analogico di un dispositivo presente in sala. Avendo a disposizione unapparecchiatura con questa potenzialit, le applicazioni risultano innumerevoli: larchiviazione di un unico file contenente la registrazione sincronizzata dei segnali delle varie sorgenti permette di documentare lintera esecuzione della procedura al fine di una sua successiva visione e distribuzione: il confronto congiunto, fatto a posteriori, di parametri acquisiti da strumenti diversi rende possibile valutare particolari eventi; la condivisione con la comunit scientifica rende possibile la diffusione del sapere in materia di chirurgia. Inoltre la disponibilit di una collezione di dati concentrati in ununica workstation apre la strada ad applicazioni nel campo della telemedicina: la condivisione a distanza delle varie sorgenti raccolte e sincronizzate via WEB, tramite lintegrazione di un software per videoconferenza, permette di realizzare supporto remoto, e-learning, telementoring e teleproctoring. Lobiettivo di questa tesi analizzare il processo di sviluppo di questo nuovo dispositivo medico denominato OneView, per poi passare alla progettazione di scenari specifici applicabili a diverse procedure chirurgiche.

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I cambiamenti climatici stanno sempre pi influenzando lassetto territoriale ed ambientale della nostra societ. Questo fatto si evince da eventi che riescono a sconvolgere le opere atte alla loro mitigazione; tali sistemi vengono progettati tenendo conto delle competenze acquisite in campo teorico e archivistico, ovvero la serie dei dati storici sui quali costruire dei modelli probabilistici che permettano di determinare il massimo grado di intensit che l'evento di interesse potr generare. Questi database, per, conseguentemente ai cambiamenti ambientali cui stiamo avendo testimonianza diretta, risultano essere sempre meno affidabili allo scopo di impostare questi studi di tendenza. Esempio di quanto detto sono le alluvioni, generate da eventi meteorologici fuori dall'ordinario: queste situazioni, sempre pi frequenti sul nostro territorio, oltre che subire l'influsso dei cambiamenti climatici, trovano un substrato favorevole nel quale attecchire, dovuto dall'alto grado di antropizzazione del territorio. In questo ambito, rientrano quegli eventi che i media chiamano "bombe d'acqua", le quali scaricano su un piccolo territorio una massiccia quantit di acque di precipitazione in un arco di tempo estremamente limitato. L'effetto principale quello di mettere in crisi la rete idrologica della zona colpita, la quale non stata progettata per sopportare eventi di tale magnitudo. Gli effetti avversi sul territorio possono essere importanti e vantano una vasta gamma di effetti. Inondazioni ed allagamenti in primis, poi i conseguenti da danni economici, ma anche smottamenti o colate di fango ed il collasso dei sistemi fognari. In questo lavoro di tesi, queste problematiche saranno trattate col fine ultimo di valutare delle soglie di precipitazioni, tali per cui, in caso di eventi meteorologici fuori dallordinario, sar possibile allertare la popolazione localizzata nella zona soggetta a rischio idro-geologico. Questa analisi stata condotta grazie ai dati reperiti per un piccolo bacino pedecollinare del Comune di Rimini.

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Questo lavoro di tesi ha lo scopo di analizzare una frana appenninica riattivatasi a partire dal dicembre 2013 nel Comune di Grizzana Morandi (BO). Loperazione di studio della frana iniziata partendo da una accurata campagna dindagine eseguita in campo: per prima cosa stata eseguita una dettagliata perlustrazione del corpo di frana e del territorio limitrofo, questa operazione comprende il rilevamento geologico di dettaglio ed il tracciamento (tramite dispositivo GPS) del profilo del deposito e della corona di distacco. Di fondamentale interesse sono state poi le informazioni ricavate dalleseguimento di tre carotaggi sul corpo di frana, questi hanno permesso lestrazione di carote utili a definire la stratigrafia verticale del luogo (fino ai 20 metri di profondit) e prelevare campioni di terreno per effettuare specifiche prove di laboratorio. Parte di queste prove sono state eseguite da un laboratorio di commissione, altre sono state eseguite nel laboratorio geotecnico dellUniversit. I dati acquisiti tramite il monitoraggio, effettuato tramite listallazione di vari strumenti sul corpo di frana (piezometri, inclinometri ed estensimetri) sono risultati utili al fine di determinare la profondit della superficie di scorrimento, la velocit di movimento del deposito e la variazione del livello piezometrico. Le osservazioni effettuate sul campo e i dati provenienti dai sondaggi, dal monitoraggio e dalle prove di laboratorio sono stati elaborati e commentati, essi sono stati utilizzati per definire il modello geologico tecnico del territorio analizzato. Dalla definizione del modello geologico tecnico stata effettuata la back analysis (la simulazione delle condizioni presenti sul versante al momento della rottura) tramite software specifico. Loperazione finale stata la proposta (e la conseguente calibrazione) di diversi sistemi di messa in sicurezza del versante, utili a garantire nel tempo la stabilit del pendio analizzato.

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Afonso de Ulloa, escritor espanhol, nasceu em Zamora na primeira metade do sculo XVl e morreu em Veneza, Itlia, em 1580. Filho de Francisco de Ulloa, oficial que esteve na frica com Carlos V, seguiu tambm a carreira das armas, estabelecendo-se depois em Veneza. Desempenhou vrias misses diplomticas, escreveu muitas obras e traduziu para o italiano, lngua que conhecia tanto quanto a materna, autores espanhis e portugueses. Quanto obra Vita, et fatti dell' invitissimo imperatore Carlo Qvinto.. . sabe-se que foi pela primeira vez impressa em Veneza em 1560 por Vincenzo Valgrisio e que foi muitas vezes reeditada. Salvo pela poca, a edio supra referenciada no oferece grande interesse artstico, mas h uma interessante gravura com a efgie de Carlos V.

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After the war Italian artists and intellectuals saw a significant and necessary confluence between their political desire to create a "new." Italy and their cultural ambition to re-invigorate the study of medieval Italy. This tendency is particularly evident, I argue, in the post-war scholarly and critical focus on Boccaccio, and especially Boccaccios Decameron. Not only within the academy but also in the popular press, Boccaccio was granted pride of place in the canon, venerated as the pioneer of socially conscious vernacular literary realism, the archetype for the pursuit of artistic truth in the face of social upheaval. As a result, I wish to suggest, Italian neorealism, which rose to prominence in the first years after the Second World War, was in a significant sense imbued with and realised through a profound engagement with the work of Boccaccio. In turn, the cultural currents affiliated with neorealism influenced Boccaccio studies, whose operative notions of medieval realism were to a perhaps surprising degree stimulated by approaches to the neo-realist poetics at work in the Italian films, novels, and criticism of the 1940s and 50s. Situating the critical discourse surrounding Boccaccio within the post-war Italian context can therefore serve to shed unexpected light on both the cultural affirmation of neorealism and the disciplinary configuration of Italian medieval studies.

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Conselho Nacional de Desenvolvimento Cientfico e Tecnolgico (CNPq)

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We report on the mid-rapidity mass spectrum of di-electrons and cross sections of pseudoscalar and vector mesons via e(+) e(-) decays, from root s = 200 GeV p + p collisions, measured by the large-acceptance experiment STAR at the Relativistic Heavy Ion Collider. The ratio of the di-electron continuum to the combinatorial background is larger than 10% over the entire mass range. Simulations of di-electrons from light-meson decays and heavy-flavor decays (charmonium and open charm correlation) are found to describe the data. The extracted omega -> e(+) e(-) invariant yields are consistent with previous measurements. The mid-rapidity yields (dN/dy) of phi and J/psi are extracted through their di-electron decay channels and are consistent with the previous measurements of phi -> K+ K- and J/psi -> e(+) e(-). Our results suggest a new upper limit of the branching ratio of the eta -> e(+) e(-) of 1.7 x 10(-5) at the 90% confidence level.