970 resultados para [JEL:N1] Economic History - Macroeconomics and Monetary Economics


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Negli ultimi anni i modelli VAR sono diventati il principale strumento econometrico per verificare se può esistere una relazione tra le variabili e per valutare gli effetti delle politiche economiche. Questa tesi studia tre diversi approcci di identificazione a partire dai modelli VAR in forma ridotta (tra cui periodo di campionamento, set di variabili endogene, termini deterministici). Usiamo nel caso di modelli VAR il test di Causalità di Granger per verificare la capacità di una variabile di prevedere un altra, nel caso di cointegrazione usiamo modelli VECM per stimare congiuntamente i coefficienti di lungo periodo ed i coefficienti di breve periodo e nel caso di piccoli set di dati e problemi di overfitting usiamo modelli VAR bayesiani con funzioni di risposta di impulso e decomposizione della varianza, per analizzare l'effetto degli shock sulle variabili macroeconomiche. A tale scopo, gli studi empirici sono effettuati utilizzando serie storiche di dati specifici e formulando diverse ipotesi. Sono stati utilizzati tre modelli VAR: in primis per studiare le decisioni di politica monetaria e discriminare tra le varie teorie post-keynesiane sulla politica monetaria ed in particolare sulla cosiddetta "regola di solvibilità" (Brancaccio e Fontana 2013, 2015) e regola del GDP nominale in Area Euro (paper 1); secondo per estendere l'evidenza dell'ipotesi di endogeneità della moneta valutando gli effetti della cartolarizzazione delle banche sul meccanismo di trasmissione della politica monetaria negli Stati Uniti (paper 2); terzo per valutare gli effetti dell'invecchiamento sulla spesa sanitaria in Italia in termini di implicazioni di politiche economiche (paper 3). La tesi è introdotta dal capitolo 1 in cui si delinea il contesto, la motivazione e lo scopo di questa ricerca, mentre la struttura e la sintesi, così come i principali risultati, sono descritti nei rimanenti capitoli. Nel capitolo 2 sono esaminati, utilizzando un modello VAR in differenze prime con dati trimestrali della zona Euro, se le decisioni in materia di politica monetaria possono essere interpretate in termini di una "regola di politica monetaria", con specifico riferimento alla cosiddetta "nominal GDP targeting rule" (McCallum 1988 Hall e Mankiw 1994; Woodford 2012). I risultati evidenziano una relazione causale che va dallo scostamento tra i tassi di crescita del PIL nominale e PIL obiettivo alle variazioni dei tassi di interesse di mercato a tre mesi. La stessa analisi non sembra confermare l'esistenza di una relazione causale significativa inversa dalla variazione del tasso di interesse di mercato allo scostamento tra i tassi di crescita del PIL nominale e PIL obiettivo. Risultati simili sono stati ottenuti sostituendo il tasso di interesse di mercato con il tasso di interesse di rifinanziamento della BCE. Questa conferma di una sola delle due direzioni di causalità non supporta un'interpretazione della politica monetaria basata sulla nominal GDP targeting rule e dà adito a dubbi in termini più generali per l'applicabilità della regola di Taylor e tutte le regole convenzionali della politica monetaria per il caso in questione. I risultati appaiono invece essere più in linea con altri approcci possibili, come quelli basati su alcune analisi post-keynesiane e marxiste della teoria monetaria e più in particolare la cosiddetta "regola di solvibilità" (Brancaccio e Fontana 2013, 2015). Queste linee di ricerca contestano la tesi semplicistica che l'ambito della politica monetaria consiste nella stabilizzazione dell'inflazione, del PIL reale o del reddito nominale intorno ad un livello "naturale equilibrio". Piuttosto, essi suggeriscono che le banche centrali in realtà seguono uno scopo più complesso, che è il regolamento del sistema finanziario, con particolare riferimento ai rapporti tra creditori e debitori e la relativa solvibilità delle unità economiche. Il capitolo 3 analizza l’offerta di prestiti considerando lendogeneità della moneta derivante dall'attività di cartolarizzazione delle banche nel corso del periodo 1999-2012. Anche se gran parte della letteratura indaga sulla endogenità dell'offerta di moneta, questo approccio è stato adottato raramente per indagare la endogeneità della moneta nel breve e lungo termine con uno studio degli Stati Uniti durante le due crisi principali: scoppio della bolla dot-com (1998-1999) e la crisi dei mutui sub-prime (2008-2009). In particolare, si considerano gli effetti dell'innovazione finanziaria sul canale dei prestiti utilizzando la serie dei prestiti aggiustata per la cartolarizzazione al fine di verificare se il sistema bancario americano è stimolato a ricercare fonti più economiche di finanziamento come la cartolarizzazione, in caso di politica monetaria restrittiva (Altunbas et al., 2009). L'analisi si basa sull'aggregato monetario M1 ed M2. Utilizzando modelli VECM, esaminiamo una relazione di lungo periodo tra le variabili in livello e valutiamo gli effetti dell’offerta di moneta analizzando quanto la politica monetaria influisce sulle deviazioni di breve periodo dalla relazione di lungo periodo. I risultati mostrano che la cartolarizzazione influenza l'impatto dei prestiti su M1 ed M2. Ciò implica che l'offerta di moneta è endogena confermando l'approccio strutturalista ed evidenziando che gli agenti economici sono motivati ad aumentare la cartolarizzazione per una preventiva copertura contro shock di politica monetaria. Il capitolo 4 indaga il rapporto tra spesa pro capite sanitaria, PIL pro capite, indice di vecchiaia ed aspettativa di vita in Italia nel periodo 1990-2013, utilizzando i modelli VAR bayesiani e dati annuali estratti dalla banca dati OCSE ed Eurostat. Le funzioni di risposta d'impulso e la scomposizione della varianza evidenziano una relazione positiva: dal PIL pro capite alla spesa pro capite sanitaria, dalla speranza di vita alla spesa sanitaria, e dall'indice di invecchiamento alla spesa pro capite sanitaria. L'impatto dell'invecchiamento sulla spesa sanitaria è più significativo rispetto alle altre variabili. Nel complesso, i nostri risultati suggeriscono che le disabilità strettamente connesse all'invecchiamento possono essere il driver principale della spesa sanitaria nel breve-medio periodo. Una buona gestione della sanità contribuisce a migliorare il benessere del paziente, senza aumentare la spesa sanitaria totale. Tuttavia, le politiche che migliorano lo stato di salute delle persone anziane potrebbe essere necessarie per una più bassa domanda pro capite dei servizi sanitari e sociali.

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This dissertation addressed two broad problems in international macroeconomics and conflict analysis. The first problem in the first chapter looked at the behavior of exchange rate and its interaction with industry-level tradable goods prices for three countries, USA, UK and Japan. This question has important monetary policy implications. Here, I computed to what extent changes in exchange rate affected prices of consumer, producer, and export goods. I also studied the timing of these changes in these prices. My results, based on thirty-four industrial prices for USA, UK and Japan, supported the view that changes in exchange rates significantly affect prices of industrial and consumer goods. It also provided an insight to the underlying economic process that led to changes in relative prices. ^ In the second chapter, I explored the predictability of future inflation by incorporating shocks to exchange rates and clearly specified the transmission mechanisms that link exchange rates to industry-level consumer and producer prices. Employing a variety of linear and state-of-the-art nonlinear models, I also predicted growth rates of future prices. Comparing levels of inflation obtained from the above approaches showed superiority of the structural model incorporating the exchange rate pass-through effect. ^ The second broad issue addressed in the third chapter of the dissertation investigated the economic motives for conflict, manifested by rebellion and civil war for seventeen Latin American countries. Based on the analytical framework of Garfinkel, Skaperdas and Syropoulos (2004), I employed ordinal regressions and Markov switching for a panel of seventeen countries to identify trade and openness factors responsible for conflict occurrence and intensity. The results suggested that increased trade openness reduced high intensity domestic conflicts but overdependence on agricultural exports, along with a lack of income earning opportunities lead to more conflicts. Thereafter, using the Cox Proportional Hazard model I studied “conflict durationand found that over-reliance on agricultural exports explained a major part of the length of conflicts in addition to various socio-political factors. ^

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This paper estimates Bejarano and Charry (2014)’s small open economy with financial frictions model for the Colombian economy using Bayesian estimation techniques. Additionally, I compute the welfare gains of implementing an optimal response to credit spreads into an augmented Taylor rule. The main result is that a reaction to credit spreads does not imply significant welfare gains unless the economic disturbances increases its volatility, like the disruption implied by a financial crisis. Otherwise its impact over the macroeconomic variables is null.

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Abstract: If we think there is a significant number of legal offshore in the globalized world, then there is not even a global consensus about what «corruption» is. The «illegal corruption» in a country may be legal in another. Moreover, the great global corruption is above the law or above democratic States. And not all democratic States are «Rule of Law». Therefore, the solution is global earlier in time and space law, democratic, free and true law. While the human being does not reach a consensus of what «corruption» really is, the discussion will not go further than a caricature. One of the other problems about «corruption» is that it is very difficult to establish the imputation of crimes, including «corruption» (v.g. Portugal) on some «companies», corporations. We have a juridical problem in the composition of the art. 11. of the Portuguese Penal Code.

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The objective of this paper is preciselyto study the evolution of payment systems within the accession countries between 1996 and 2003 and compare them with those of the E.U. and the Eurozone countries

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This paper examines the use of the medical metaphor in the early theories of crises. It first considers the borrowing of medical terminology and generic references to disease which, notwithstanding their relatively trivial character, illustrate how crises were originally conceived as disturbances (often of a political nature) to a naturally healthy system. Then it shows how a more specific metaphor, the fever of speculation, shifted the emphasis by treating prosperity as the diseased phase, to which crises are a remedy. The metaphor of the epidemic spreading of the disease introduced the theme of the cumulative character of both upswing and downswing, while the similitude with intermittent fevers accounted for the recurring nature of crises. Finally, the paper examines how the medical reflections on the causality of diseases contributed to the epistemology of crises theory, and reflects on the metaphisical shift accompanying the transition from the theories of crises to the theories of cycles.

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This paper studies monetary and fiscal policy interactions in a two country model, where taxes on firms sales are optimally chosen and the monetary policy is set cooperatively.It turns out that in a two country setting non-cooperative fiscal policy makers have an incentive to change taxes on sales depending on shocks realizations in order to reduce output production. Therefore whether the fiscal policy is set cooperatively or not matters for optimal monetary policy decisions. Indeed, as already shown in the literature, the cooperative monetary policy maker implements the flexible price allocation only when special conditions on the value of the distortions underlying the economy are met. However, if non-cooperative fiscal policy makers set the taxes on firms sales depending on shocks realizations, these conditions cannot be satisfied; conversely, when fiscal policy is cooperative, these conditions are fulfilled. We conclude that whether implementing the flexible price allocation is optimal or not depends on the fiscal policy regime.