998 resultados para laboratorio artístico


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La tesi ricostruisce la genesi concettuale dell'ordoliberalismo a partire dalla crisi economica, politica e sociale della Repubblica di Weimar, indagando il rapporto della teoria ordoliberale con il laboratorio concettuale tedesco e con alcuni dei suoi autori più influenti (Schmitt, Schumpeter, Sombart, Sinzheimer, Schmoller, Savigny, Riehl). La ricostruzione dei concetti ordoliberali di economia, Stato e società consente di interpretare l'ordoliberalismo come uno degli ultimi eredi delle scienze sociali tedesche. La critica a queste ultime e la loro rifondazione disciplinare costituisce il principale sforzo teorico dell'ordoliberalismo, di cui qui si intende rendere conto.

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La riflessione ondosa è uno degli effetti idrodinamici che scaturiscono dall'interazione tra la massa d'acqua libera in movimento e la struttura in cui si imbatte, sia essa in un lago, mare od oceano. Studiare un fenomeno aleatorio e dissipativo come questo in maniera solo analitica, non è sufficiente a raggiungere il grado di precisione che ad oggi si richiede alle opere ingegneristiche, pertanto, una buona prassi sperimentale prevede che la teoria venga integrata e sostenuta da test di laboratorio che, grazie alla condizioni al contorno note e controllate, consentono di circoscrivere il problema reale dando modo all'analisi matematica di interpretarlo correttamente, per poi essere in grado di prevenirlo in maniera efficace. Il presente elaborato nasce dal tema attuale dell' "emergenza plastica" nei mari, e lo applica al problema pratico ingegneristico di assorbimento dell'energia ondosa, ovverosia la necessità di ridurre l'altezza d'onda in corrispondenza di bacini portuali, con lo scopo di prevenire la sovrapposizione di onde riflesse più volte dai corpi immersi a distanza ravvicinata, eventualità che, nell'immediato, renderebbe gli attracchi e in genere le operazioni portuali difficilmente praticabili, e, come sarà descritto in maniera più esaustiva nel terzo capitolo, nel lungo termine potrebbe provocare gravi fenomeni di instabilità alle strutture coinvolte. I test di generazione e analisi di riflessione ondosa oggetto di questo studio, sono stati eseguiti nel laboratorio di Ingegneria Idraulica LIDR del Dipartimento di Ingegneria Civile, Ambientale e dei Materiali, DICAM, dell'Università Alma Mater Studiorum di Bologna, utilizzando il canale a sviluppo longitudinale, il quale, grazie alle sue caratteristiche fisico-geometriche, consente di studiare il moto dei fluidi trascurando l'attrito, e, nel caso specifico delle onde, di applicare al moto ondoso le ipotesi di linearità, presentate nel secondo capitolo.

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La presente tesi di laurea è finalizzata allo sviluppo di nuovi trattamenti protettivi autopulenti a base di biossido di titanio (TiO2) per la conservazione dei materiali cementizi storici tipici dell’architettura del XX secolo. Tale studio nasce dal crescente interesse verso i temi del restauro del Moderno così come testimoniato dalla recente pubblicazione del “Documento di Madrid – New Delhi” redatto dall’ICOMOS. Vengono analizzati i caratteri peculiari del restauro del Moderno, trovando punti di unione e di divergenza con il restauro tradizionale dell’architettura. In particolare, ci si concentra sulla descrizione delle attuali tecnologie in uso per il restauro dei materiali cementizi storici e sulle problematiche connesse alla scarsa considerazione di cui ancora godono tali materiali nell’ambito del restauro dell’architettura. In tale contesto, i trattamenti fotocatalitici sviluppati si propongono come soluzioni per la conservazione delle superfici architettoniche cementizie con pregio decorativo. Vista la scarsa presenza in letteratura di applicazioni a base di TiO2 su substrati cementizi, sono stati messi a punto alcuni trattamenti innovativi che vedono la dispersione di nanoparticelle di TiO2 in matrici inorganiche di silicato di etile e idrossiapatite. Tali consolidanti sono tra i più affermati nell’ambito del restauro dei materiali e la loro compatibilità con i substrati cementizi è stata attestata da precedenti studi. I trattamenti così elaborati vengono valutati in termini di efficacia autopulente e compatibilità coi substrati.

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L’ambito delle infrastrutture stradali deve approcciarsi ad una progettazione sostenibile, studiando soluzioni prestazionali ma a basso impatto ambientale. La presente sperimentazione ha come scopo la caratterizzazione di un conglomerato bituminoso per strato di micro – usura, prodotto a caldo, costituito interamente da aggregati di riciclo. Gli aggregati utilizzati sono stati fresato d’asfalto, aggregato derivante da processi di lavorazione dell’acciaio e sabbia derivante dall’incenerimento dei rifiuti solidi urbano, sottoposti a prove di caratterizzazione volumetrica e meccanica. Si è dimostrato che il loro utilizzo non ha intaccato le prestazioni delle miscele. Si sono progettate due tipologie di miscele utilizzando bitume hard e bitume 50 / 70 con aggiunta di fibra strutturale. Si sono effettuate prove per la caratterizzazione volumetrica e meccanica su miscele con differenti percentuali di bitume si è arrivati a considerare quella ottimale. Si sono valutate le prestazioni delle miscele, confrontandole e studiando l’influenza della fibra strutturale nella miscela con bitume 50 / 70. Tale fibra ha migliorato le prestazioni della miscela, ottenendo un conglomerato durevole, con un buon comportamento in esercizio che necessita di minore manutenzione.

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La tesi riguarda la descrizione di un percorso didattico, dalla sua fase di progettazione, alla sua fase di realizzazione, fino alla descrizione degli effetti osservati nel gruppo classe in cui tale percorso didattico è stato svolto. In particolare, tale percorso ha come obiettivo generale quello di introdurre all’esistenza dei problemi di minimo attraverso un laboratorio matematico che sfrutti le bolle di sapone, e l’acqua saponata in generale, per mostrare esempi di fenomeni di minimo. L’obiettivo è quello di mostrare le dinamiche che sono avvenute durante la realizzazione del percorso didattico dato il contesto specifico in cui tale percorso è stato svolto. Si conclude affermando che questo percorso didattico sia riuscito nel suo intento di motivare e interessare gli studenti della classe all’argomento. Inoltre, gli studenti più interessati hanno avuto modo di approfondire molto l’argomento, mentre gli altri studenti, nonostante si siano fermati ad una comprensione molto più generale e approssimativa, hanno avuto modo di sviluppare e mettere in pratica quelle che sono le loro inclinazioni personali, pur non aventi queste a che fare con la matematica o la fisica.

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O paradigma intruso-residente vem sendo intensamente empregado em estudos para avaliar a memória de reconhecimento social em roedores. Tipicamente, ratos adultos (residentes) são expostos a dois encontros de 5 minutos cada com um mesmo intruso juvenil ou com juvenis diferentes; o intervalo entre encontros é usualmente 30 minutos. A quantidade de comportamentos sociais do residente, no segundo encontro, em relação a um intruso familiar é substancialmente menor do que o observado no primeiro encontro, o que não ocorre quando o segundo encontro envolve um juvenil novo; esse resultado caracteriza memória de reconhecimento social. Neste estudo discutimos achados recentes sobre os tipos de comportamentos usualmente incluídos nas categorias social e não-social, a influência da fase temporal, a interferência de rotinas laboratoriais na memória de reconhecimento social, modalidades sensoriais usualmente empregadas por roedores no processamento de informações na memória social e alternativas adicionais para o estudo da socialidade em roedores.

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Apresentamos a Psicofísica como uma ciência aplicada nas investigações e nas abordagens e diagnósticos clínicos. Inicialmente, introduzimos algo dos aspectos epistemológicos e teóricos da área, passamos para as abordagens que a Psicofísica pode apresentar na aplicabilidade clínica e, por fim, discutimos os avanços recentes da aplicação clínica, apresentamos as experiências de nosso laboratório de pesquisa clínica em psicofísica, finalizando com as perspectivas de ampliação do uso da psicofísica para investigações clínicas de funções perceptuais mais complexas.

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São raros os momentos, na história das políticas de preservação do patrimônio no Brasil, em que se vê a dimensão de um conflito - gerado pela atribuição de valores a um bem cultural - alcançar repercussão significativa, mobilizando diversos agentes. O caso do edifício Luciano Costa, no Recife, é um exemplo dessa natureza. Neste artigo, procuramos apresentar -a partir da interpretação de uma trama complexa de discursos e ações - a polêmica preservacionista em torno desse edifício, um exemplar arquitetônico singular, por ter simultaneamente duas fachadas, uma eclética e uma modernista. Em grande parte inéditos, os documentos técnico-administrativos da 5ª Superintendência Regional e do Departamento de Documentação do Iphan, assim como aqueles da fundação do Patrimônio Histórico e Artístico de Pernambuco (fundarpe), da Diretoria de Projetos Especiais da Empresa de Urbanização do Recife (URb-Recife) e do Ministério Público de Pernambuco foram as fontes primárias privilegiadas.

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Luminescence properties of Tb(3+) doped TeO(2)-ZnO-Na(2)O-PbO glasses containing silver nanoparticles (NPs) were investigated. The absorption band due to the surface plasmon resonance in the NPs was observed. Its amplitude increases with the heat treatment of the samples that controls the nucleation of the NPs. Tb(3+) emission bands centered at approximate to 485, approximate to 550, approximate to 585, and approximate to 623 nm were detected for excitation at 377 nm. The whole spectrum is intensified by the appropriate annealing time of the samples. Enhancement by approximate to 200% of the Tb(3+) luminescence at 550 nm was observed for samples annealed at 270 degrees C during 62 h. This enhancement effect is due to the local field amplitude that increases with the amount of silver NPs and their aggregates. (C) 2008 American Institute of Physics. [DOI: 10.1063/1.3010867]

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Aim: Modified low-density lipoprotein (mLDL), mainly upon oxidative and enzymatic modification, is the major atherogenic lipoprotein. Conversely, high-density lipoprotein (HDL) is considered anti-atherogenic because of its ability to remove cholesterol. The aim of this work was to analyze both the influence of HDL on the uptake of mLDL and the expression of CD36 and Fc gamma I receptors on monocytic cell lines during cell differentiation. Methods: Uptake of fluorescein isothiocyanate (FITC)-conjugated LDL and FITC-conjugated mLDL, i.e., copper-oxidized LDL (oxLDL) or trypsin enzyme modified LDL (enzLDL), was analyzed, as well as the expression of CD36 and Fc gamma RI in THP-1 and U937 cells, using flow cytometry. Results: HDL inhibited the uptake of mLDL, which varied in degree depending on the cell line or type of mLDL. Further, HDL rapidly decreased CD36 and Fc gamma RI involved in the uptake of mLDL. Conclusions: We demonstrate that modified LDL promotes specific LDL receptor-independent uptake by monocytic cell lines, and that the uptake of LDL and enzLDL is less than that of oxLDL. In this process, HDL diminishes the uptake of LDL or mLDL, which may involve the down-regulation of receptors (CD36 and Fc gamma I). This regulatory process represents another way by which HDL can be anti-atherogenic and it depends on the type of modification of LDL and the stage of differentiation of monocytes to macrophages.

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The common consequences of radiotherapy (RT) to the head and neck are oral mucositis, xerostomia, and severe pain. The aim of this study was to verify how laser phototherapy (LPT) used for oral mucositis could influence xerostomia symptoms and hyposalivation of patients undergiong RT. Patients were divided into two groups: 12 individuals receiving three laser irradiations per week (G1) and 10 patients receiving one laser irradiation per week (G2). A diode laser (660 nm, 6 J/cm(2), 0.24 J, 40mW) was used until completely healing of the lesions or the end of the RT. At the first and last laser sessions, whole resting and stimulated saliva were collected, and questionnaires were administered. According to Wilcoxon and Student statistical test, xerostomia for G1 was lower than for G2 (p<0.05), and salivary flow rate was no different before and after RT, except for stimulated collection of G2, which was lower (p<0.05). Our results suggest that LPT can be beneficial as an auxiliary therapy for hypofunction of salivary glands.

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Objectives: To evaluate the effect of laser irradiation (LI) on the glycemic state and the histological and ionic parameters of the parotid and submandibular glands in rats with diabetes. Methods: One hundred twenty female rats were divided into eight groups. Diabetes was induced by administration of streptozotocin and confirmed later according to results of glycemia testing. Twenty-nine days after the induction, the parotid and submandibular glands of the rats were irradiated with 5, 10, and 20 J/cm(2) using a laser diode (660nm/100mW) (without diabetes: C5, C10, and C20; with diabetes: D5, D10, and D20, respectively). On the following day, the rats were euthanized, and blood glucose determined. Histological and ionic analyses were performed. Results: Rats with diabetes without irradiation (D0) showed lipid droples accumulation in the parotid gland, but accumulation decreased after 5, 10, and 20 J/cm(2) of laser irradiation. A decrease in fasting glycemia level from 358.97 +/- 56.70 to 278.33 +/- 87.98mg/dL for D5 and from 409.50 +/- 124.41 to 231.80 +/- 120.18 mg/dL for D20 (p < 0.05) was also observed. Conclusion: LI should be explored as an auxiliary therapy for control of complications of diabetes because it can alter the carbohydrate and lipid metabolism of rats with diabetes.

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Objective and Background Data: Common side effects of radiotherapy (RT) to the head and neck include oral mucositis, xerostomia, and severe pain. The aim of this study is to report improvement in the quality of life of an oncological patient by laser phototherapy (LPT). Clinical Case and Laser Phototherapy Protocol: The patient, a 15-year-old girl diagnosed with mucoepidermoid carcinoma, underwent surgical excision of a tumor of the left palatomaxilla. After that, she was subjected to 35 sessions of RT (2 Gy/d). Clinical examination revealed the spread of severe ulcerations to the jugal mucosa, gums, lips, hard palate, and tongue (WHO mucositis score 3). She had difficulty in moving her tongue and she was unable to eat any solid food. Oral hygiene orientation and LPT were performed throughout all RT sessions. A continuous diode laser, 660 nm, 40 mW, 6 J/cm(2), 0.24 J per point in contact mode, with spot size of 0.04 cm(2) was used in the entire oral cavity. A high-power diode laser at 1 W, 10 sec per cm of mucositis, approximately 10 J/cm(2), was used in defocused mode only on ulcerative lesions. After the first laser irradiation session, decreases in pain and xerostomia were reported; however, a more significant improvement was seen after five sessions. At that point although the mucositis score was still 2, the patient reported that she was free of pain, and consequently a palatine plate could be made to rehabilitate the entire surgical area. Seventeen laser irradiation sessions were necessary to eliminate all oral mucositis lesions. Conclusion: Normal oral function and consequent improvements in the quality of life of this oncologic patient were observed with LPT.

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Background: Septins belong to the GTPase superclass of proteins and have been functionally implicated in cytokinesis and the maintenance of cellular morphology. They are found in all eukaryotes, except in plants. In mammals, 14 septins have been described that can be divided into four groups. It has been shown that mammalian septins can engage in homo- and heterooligomeric assemblies, in the form of filaments, which have as a basic unit a hetero-trimeric core. In addition, it has been speculated that the septin filaments may serve as scaffolds for the recruitment of additional proteins. Methodology/Principal Findings: Here, we performed yeast two-hybrid screens with human septins 1-10, which include representatives of all four septin groups. Among the interactors detected, we found predominantly other septins, confirming the tendency of septins to engage in the formation of homo- and heteropolymeric filaments. Conclusions/Significance: If we take as reference the reported arrangement of the septins 2, 6 and 7 within the heterofilament, (7-6-2-2-6-7), we note that the majority of the observed interactions respect the ""group rule"", i.e. members of the same group (e. g. 6, 8, 10 and 11) can replace each other in the specific position along the heterofilament. Septins of the SEPT6 group preferentially interacted with septins of the SEPT2 group (p<0.001), SEPT3 group (p<0.001) and SEPT7 group (p<0.001). SEPT2 type septins preferentially interacted with septins of the SEPT6 group (p<0.001) aside from being the only septin group which interacted with members of its own group. Finally, septins of the SEPT3 group interacted preferentially with septins of the SEPT7 group (p<0.001). Furthermore, we found non-septin interactors which can be functionally attributed to a variety of different cellular activities, including: ubiquitin/sumoylation cycles, microtubular transport and motor activities, cell division and the cell cycle, cell motility, protein phosphorylation/signaling, endocytosis, and apoptosis.

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This paper presents a description of nuclear magnetic resonance (NMR) of quadrupolar systems using the Holstein-Primakoff (HP) formalism and its analogy with a Bose-Einstein condensate (BEC) system. Two nuclear spin systems constituted of quadrupolar nuclei I=3/2 ((23)Na) and I=7/2 ((133)Cs) in lyotropic liquid crystals were used for experimental demonstrations. Specifically, we derived the conditions necessary for accomplishing the analogy, executed the proper experiments, and compared with quantum mechanical prediction for a Bose system. The NMR description in the HP representation could be applied in the future as a workbench for BEC-like systems, where the statistical properties may be obtained using the intermediate statistic, first established by Gentile. The description can be applied for any quadrupolar systems, including new developed solid-state NMR GaAS nanodevices.