919 resultados para Moção de censura


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In Unione Sovietica il partito mette in atto un sistema di istituzioni per controllare il mondo culturale e la produzione scritta: il Glavlit, il massimo istituto censorio, l’Unione degli scrittori, un’editoria centralizzata e statalizzata e un unico metodo creativo possibile, il realismo socialista. Il settore della traduzione letteraria e della ricezione della letteratura straniera vengono ugualmente posti sotto controllo. All’interno dell’Unione degli scrittori operano la Sezione dei Traduttori, a cui spetta la formazione dei nuovi traduttori sovietici, e la Commissione Straniera, che stabilisce quali autori e quali libri occidentali debbano essere tradotti. Il Reparto straniero del Glavlit controlla il materiale a stampa proveniente dall’estero, la sua distribuzione e le modalità di consultazione e si occupa di effettuare una censura sia sul testo in lingua straniera che su quello tradotto in lingua russa. Parallelamente, il codice estetico e normativo del realismo socialista comincia a influenzare lo sviluppo della teoria della traduzione. La traduttologia si allinea alla critica letteraria ufficiale e promuove un approccio libero al testo che permetta l’introduzione di modifiche testuali arbitrarie da parte del traduttore o del redattore.

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Nell’alveo delle indagini sulla storia del commercio librario nell’Italia del Settecento, attente a individuare i legami fra circolazione del libro, diffusione delle idee illuministe e riforme politiche nella seconda metà del secolo, la ricerca ha l’obiettivo di offrire un quadro articolato della fisionomia di un mercante del libro attivo nel periodo più intenso del riformismo estense nel ducato di Modena: Moïsè Beniamino Foà (1730-1821). Il primo capitolo della tesi riguarda le cariche ufficiali che questi ricoprì al servizio delle istituzioni culturali promosse da Francesco III d’Este, le vicende che lo implicarono nelle maglie della censura e il suo impegno civile e politico a favore dei processi di emancipazione degli ebrei in età giacobina e napoleonica. Il secondo tenta di interpretare la genesi della sua fortuna economica attraverso l’esame del testamento e dell’inventario dell’asse ereditario: nel panorama di precarietà dei mestieri del libro dal secolo dei lumi ai primi decenni della Restaurazione, pare arduo individuare un libraio comparabile a Foà per solidità e capacità di investimento. All’analisi della clientela del mercante è dedicato il terzo capitolo, che si sviluppa seguendo il filo dei rapporti diplomatici intessuti da Francesco III con le corti italiane nell’orbita dell’influenza politica e culturale asburgica. Si descrivono, quindi, i viaggi europei e la rete dei contatti commerciali che garantirono la ricchezza dell’offerta rispecchiata dai numerosi cataloghi librari pubblicati nel corso di oltre un cinquantennio. Di questi si offre una descrizione bibliografica e quantitativa con un affondo sulla diffusione del libro scientifico. Con la fisionomia del mercante viaggiatore, Foà coniugava quella dell’erudito bibliofilo: la ricerca si conclude con la presentazione della sua biblioteca e dei suoi rapporti con i filologi dell’epoca.

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Riassunto Il nostro viaggio attraverso la musica folk americana partirà dal un racconto della Grande Depressione, dello stato di indigenza nel quale versava la maggior parte della popolazione e attraverso le vicende e le canzoni del nonno della canzone di protesta: Woody Guthrie. Sottolineeremo come egli abbia influenzato successivamente tutta una serie di cantautori che si formarono con lui, attraverso i suoi scritti o i suoi pezzi. Vedremo dunque come un altro grande musicista, Pete Seeger lottò più volte contro la censura per dare risonanza a tante battaglie altrimenti inascoltate, come i movimenti per i diritti civili degli afroamericani e per la pace. Con le canzoni di Bob Dylan analizzeremo i movimenti giovanili e pacifisti contro la guerra nel Vietnam e i fermenti della beat generation. Considereremo con Bruce Springsteen i nuovi diseredati della recessione economica, la nuova ondata di nazionalismi, le censure successive agli attentati dell’ 11 Settembre 2001 e il nuovo ordine mondiale. La musica folk continuerà dunque a vivere grazie alla comunità che la rende viva e la fa circolare, ma soprattutto, grazie al passaggio di testimone tra i grandi artisti che l’hanno resa concretamente la voce dell’America.

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Abstract Il presente lavoro si propone di tracciare un breve excursus circa il potere del linguaggio partendo dalle origini della retorica, disciplina che, ancora oggi condiziona l’organizzazione del discorso. Il concetto di norma ed infrazione sarà esplorato nei paragrafi che compongono questa tesi tenendo conto dei vari processi storici che hanno in qualche modo influenzato l’evoluzione del linguaggio. Dopo aver delineato una breve presentazione sulle origini della retorica il discorso si sposta in ambito filosofico dedicando ampio spazio alla dialettica aristotelica, per poi incentrarsi su due diversi esempi di uso dell’ars oratoria applicati a scritti di epoca romana. Il secondo, invece, si focalizza su due aspetti in realtà molto simili tra di loro; la censura imposta dalla Chiesa sin dal XVI secolo come mezzo per ostacolare il grado di conoscenza a quell’epoca accessibile al popolo, e la conseguente manipolazione delle masse. Il terzo paragrafo può essere considerato di raccordo in quanto espone la ricerca millenaria, da parte dell’uomo, della perfezione, canone che nel corso dei secoli ha mutato caratteristiche. Infine, l’ultimo paragrafo presenta un’analisi approfondita delle opere di due autori che con i loro ideali innovativi hanno influenzato tutta la letteratura del XX secolo.

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L’elaborato si compone di cinque capitoli. Il primo è dedicato a un excursus della Letteratura per l’infanzia nel corso degli anni, soffermandosi sulla storia, lo sviluppo e la ricezione nel pubblico infantile di alcuni temi tabù quali il dolore, la sofferenza, l’assenza, la morte e la censura a cui spesso sono stati sottoposti. Il capitolo si sofferma, in particolare, sul tema della morte, cercando di tracciarne la presenza nella Letteratura per l’infanzia. Per permettere l’analisi di un così vasto tema, si è scelto di suddividere e analizzare alcune caratteristiche e simboli della morte presenti in racconti, romanzi e album illustrati dedicati al pubblico infantile. Infine, si è scelto di porre l’accento sulla pedagogia della morte, toccando il tema del lutto e della sepoltura. Il primo capitolo acquisisce importanza alla luce dell’analisi del racconto di Gonzalo Moure, nel quale queste tematiche sono molto presenti e vengono utilizzate senza ricorrere a censura. Il secondo capitolo analizza la vita dell’autore e propone i momenti più significativi della sua carriera artistica, professionale e personale, oltre al suo impegno sociale nell’associazione Bubisher a sostegno della causa saharawi. In questo capitolo troviamo, inoltre, un elenco dettagliato delle opere e delle collaborazioni letterarie dell’autore, un accenno al suo stile di scrittura e la trascrizione dell’intervista da me fatta in Spagna a settembre 2015. Nel terzo capitolo si propone l’analisi approfondita del racconto di Moure: l’aspetto paratestuale, le caratteristiche generali del libro, la trama, i personaggi, il tempo e lo spazio del racconto, così come i temi e i valori trattati. Sono inoltre presenti anche le interviste con l’illustratrice e con l’editor. Il quarto capitolo propone la traduzione del racconto En un bosque de hoja caduca, rispettando il layout della versione originale spagnola. Infine, il quinto capitolo vede il commento alla traduzione e le principali categorie di problemi linguistici riscontrati durante il processo traduttivo quali morfosintassi, lessico, toponimi e antroponimi, onomatopee, modi di dire e aspetti grafici.

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Dal 1949 al 1989 la Germania dovette fare i conti con le conseguenze della 2^ guerra mondiale e della guerra fredda, che portarono alla spaccatura ideologica e geografica del paese. La Repubblica Democratica Tedesca, costruita su modello del socialismo dell’Urss, era guidata dal partito della SED, che esercitò il proprio predominio sociale, politico ed economico sulla popolazione e sull’opinione pubblica, servendosi di mezzi sottili di influenza e di controllo e, non da ultimo, del linguaggio. Il progetto di questa tesi si basa sull’analisi e il sottotitolaggio di un notiziario del telegiornale della Germania Est, Aktuelle Kamera, e di un documentario prodotto dalla DEFA, l’impresa tedesco-orientale addetta alla produzione di film, con l’obiettivo di approfondire lo studio della propaganda degli ultimi anni di vita della RDT, che, grazie al controllo di tutti i mezzi di comunicazione, indottrinava i cittadini a una visione socialista del mondo e giustificava le scelte del governo. Attraverso il filtro cinematografico si possono delineare le caratteristiche della società tedesca orientale, che, pur sotto l’influenza sovietica, presentava una propria identità e cultura. Nel primo capitolo di questo elaborato verrà presentato il quadro storico di riferimento, ripercorrendo le tappe salienti che portarono alla formazione delle due Germanie e l’evoluzione sociale e politica della RDT; nel secondo capitolo ci si concentrerà sul sistema della propaganda creato dal regime con particolare attenzione al ruolo delle istituzioni, dei media e degli intellettuali. Inoltre si farà accenno all’opera di censura, al delicato mondo del consenso/dissenso e al Ministero della Sicurezza di Stato. Infine, nel terzo e ultimo capitolo verranno presentati i due documenti sottotitolati (il notiziario “1. Mai 1989” e il documentario “Berlin – die Hauptstadt der DDR”) e, basandosi su esempi concreti, verranno analizzate le strategie traduttive messe in atto durante la fase di traduzione.

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We present an update on clinical evaluation, staging, classification and treatment of canal cholesteatoma, including a meta-analysis of clinical data of the last 30 years.

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Experimental data was obtained for profiling changes in concentrations of two inhibiting compounds in batch fermentation of a synthesized liquor resembling hydrolyzed lignocellulose, a furan (furfural) and a phenolic compound (vanillin), along with standard fermentation data, i.e. substrate, biomass and ethanol concentrations. The initial inhibitor concentrations and fermentation temperatures in the 18 experiments were varied according to a two-level complete center composite experimental design. Based upon these observed variations in the fermentative behavior, the fermentation kinetics were modeled, as published in the corresponding article, including microbial conversion rates of the inhibitive compounds into their less toxic derivatives.

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Estamos transitando un tiempo histórico que nos remite a profundas transformaciones emergentes que han desestabilizado las matrices heredadas de las instituciones modernas. En este escenario, pensar en las perspectivas socio-educativas en Educación Especial, supone dar cuenta de dimensiones simbólicas que aluden a una diversidad de concepciones sobre -la realidad en diferentes contextos, la función pedagógica y sus múltiples relaciones, la producción de conocimientos y su distribución socio-cultural, la razón jurídica y las relaciones de poder- que articulan y otorgan complejos sentidos a nuestros espacios de actuación profesional. Esta publicación convoca principalmente al diálogo, con la intencionalidad de intercambiar y dar a conocer construcciones compartidas entre -investigadores, formadores y profesionales de diferentes disciplinas- quienes contribuimos a mejorar la calidad de vida de personas con discapacidad. Ser lectores de las acciones humanas no significa a nuestro criterio, determinar cuál es la lectura correcta entre todas las posibles. Explorar el sustrato de las propias ideas y experiencias para compartirlas con otros, da lugar al pensamiento divergente. Producir conocimientos entre diferencias, interpela nuestros posicionamientos teóricos y prácticos, abre al debate, permite plantear contradicciones y dilemas, tópicos fundamentales para fortalecer el trabajo académico. En este marco, la idea es apostar a un espacio de difusión de las producciones científicas, en el ámbito nacional e internacional, con un espíritu dialogal y activo, con responsabilidades sociales, éticas y políticas. Como decía Paulo Freire… “por la práctica del diálogo y no de la polémica. Por la receptividad de lo nuevo, no sólo por nuevo, y por la no negación de lo viejo, sólo por viejo, sino por la aceptación de ambos, en cuanto a su validez. Por inclinarse siempre a la censura. Esta posición transitivamente crítica implica un regreso a la verdadera matriz de la democracia".

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El presente trabajo intenta reflejar la importancia del Movimiento de Derechos Humanos (MDH) en la política argentina a partir de sus prácticas y discursos y de la confrontación con el discurso oficial, encarado por gobiernos militares y democráticos según el caso. A partir de discursos y acciones, inseparables desde nuestro punto de vista a la hora de analizar los procesos sociales, intentaremos establecer la forma y evolución del debate sobre los derechos humanos y los condicionamientos que sufrieron sus participantes. Por un lado, encontraremos la necesidad de los organismos integrantes del Movimiento de buscar nuevas estrategias comunicacionales, para poder quebrar el silencio impuesto por la dictadura, a través de la censura y el terror. Por otro, veremos como esta nueva forma de expresión adoptada por el MDH obligó al gobierno militar a dar respuestas ante una cuestión sobre la cual, en un principio, no tenía planeado rendir cuentas.

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En la presente investigación se muestra lo acontecido durante la última dictadura militar en la Argentina (1976 – 1983), en los ámbitos de la educación y de la cultura, ámbitos que sufrieron la censura y la represión mediante distintos mecanismos implementados por parte de quienes tomaron el poder. También se busca analizar, estudiar y elaborar un nuevo enfoque sobre la incidencia que tuvo ésta dictadura sobre la censura a los libros, sus mecanismos, como se instrumentó, y las consecuencias que tuvo desde la mirada y testimonios de quienes trabajaban y aún trabajan en bibliotecas en la provincia de Mendoza.

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Foraminiferal assemblage and stable isotopic data are presented for three Quaternary piston cores from Ulleung Basin, East Sea of Korea ((ESK) Japan Sea) near the Korean Peninsula. Major changes in both temperature and salinity strongly affected surface and deep waters of the ESK during the transition from the Last Glacial Maximum (LGM) to the middle Holocene. Local environmental effects dominated during the LGM and the Bølling/Allerød (B/A) when the ESK became semi-isolated from the Pacific Ocean. Regional/global influences dominated following the B/A, after sufficient reconnection with the Pacific. This is reflected in the foraminiferal d18O record which was largely salinity-controlled before the Younger Dryas (YD) and temperature-controlled after the YD. Paleoceanographic changes in the ESK during the last deglaciation reflect sequential reconnection with the Pacific Ocean, through gateways, first (B/A) in the north (Tsugaru Strait) and later (Holocene) in the south (Korea Strait).

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El trabajo revisa los rasgos generales y las marcas particulares que fueron características del campo artístico bahiense en el último tramo de la dictadura. El surgimiento de grupos, en algunos casos ligados al ámbito universitario, que intentan retomar vías de circulación de la producción artística, los vínculos que estos establecieron con las instituciones tradicionales de la ciudad y los aspectos salientes que las diferencian de las que surgen con el advenimiento de la democracia. Se apuntará en particular a la producción poética, así como sus modalidades específicas de difusión, sus condiciones de recepción y los alcances concretos que tuvo. En el marco de censura y represión cultural imperantes, se indagará cuáles fueron las condiciones materiales para la producción y difusión cultural en una ciudad del interior

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La biblioclastía fue definida como la compulsión humana por destruir libros. Desde tiempos inmemoriales el hombre ha querido imponer sus ideas a través de la destrucción de aquellas que se contraponían a las propias y los libros han sido objeto de esa "pulsión biblioclástica" durante toda la historia de la humanidad. La última dictadura militar que sufrió nuestro país dejó importantes secuelas en la sociedad. Mediante la censura e intervención en diferentes ámbitos (educación, cine, teatro, literatura, entre otros) se construyeron un discurso, un lenguaje y unas prácticas que hoy se reconocen como propias de ese tiempo histórico. Igual que pasó con la desaparición de las personas y sus cuerpos, la represión en el ámbito de la cultura fue parte de un plan sistemático, pensado, calculado y llevado a cabo por dependencias del Estado argentino destinadas a tal fin y por funcionarios (militares y civiles) que fueron parte de ese plan. Se considera de especial importancia que los bibliotecarios, como parte de aquéllos profesionales que contribuyen día a día a la preservación de la memoria, abordemos este tipo de problemáticas y reflexionemos en torno de la mismas. Este trabajo se enmarca en las investigaciones sobre el pasado reciente, teniendo como eje la Declaración Universal de los Derechos Humanos y su postura frente a la libertad de expresión. Intenta reconstruir los mecanismos censorios y cómo se plasmaron en las vivencias de diferentes actores relacionados con el ámbito del libro y del movimiento cultural y político platense, con el objetivo de contribuir a la memoria social de nuestra ciudad.