995 resultados para Energiaverotus, energiapolitiikka, Suomi, Iso-Britannia
Resumo:
Das Ziel der vorliegenden Bachelorarbeit war es, die Anwendbarkeit der DIN EN ISO 9001 Anforderungen auf Hochschulen als Dienstleistungsunternehmen zu überprüfen. Dafür wurde das Qualitätsmanagementsystem der Hochschule Anhalt untersucht und bezüglich einer Zertifizierung kontrolliert. Zunächst erfolgte eine Recherche der theoretischen Grundlagen eines Dienstleistungsunternehmens. Hierbei wurden als erstes Begriffe und Rahmenbedingungen definiert und erklärt. Weiter wurden Dienstleistungsmerkmale einer Hochschule identifiziert. Anschließend wurde das Qualitätsmanagement an Hochschulen behandelt. Nach der grundlegenden Erläuterung verschiedener Ansätze von Qualitätsmanagementsystemen, Begriffsdefinitionen, dem Hervorheben von Zielen und positiven Effekten sowie Grundlagen und Erfolgsfaktoren, wurde speziell das Qualitätsmanagement nach DIN EN ISO 9001 betrachtet. Das Hauptaugenmerk in diesem Teil der Arbeit gilt der historischen Entwicklung und dem Darlegen der Grundsätze. Der letzte Teil beschäftigt sich mit dem Qualitätsmanagementsystem der Hochschule Anhalt und den Maßnahmen zur Erfüllung der Anforderungen der DIN EN ISO 9001. In einem abschließenden Fazit wird die Arbeit nochmal einmal kurz zusammengefasst, Verbesserungsvorschläge und ein Ausblick auf zukünftige Herausforderungen gegeben.
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A adoção de ferramentas de gestão na Administração Pública é, hoje em dia, um procedimento comum da nova gestão pública, em particular na gestão autárquica. A mudança organizacional que se tem assistido no setor público e a aproximação da sua gestão a modelos de gestão comummente usados no setor privado, têm permitido uma mudança de paradigma do “serviço público” para que a mesma se encontre “ao serviço do público”. Tal mudança, tem-se traduzido numa maior e efetiva procura da melhoria contínua dos serviços prestados e da satisfação dos cidadãos. O trabalho apresentado pretende realçar o potencial da norma NP1 EN2 ISO 9001:2008 – Sistemas de Gestão da Qualidade (SGQ), adiante designada por ISO 9001, na melhoria contínua dos municípios Portugueses que a ela recorrem para a implementação e certificação de SGQ. Esta norma tem sido adotada por alguns municípios Portugueses como ferramenta de gestão válida na indução de melhoria no seu desempenho, sendo objetivo desta dissertação identificar quais as principais áreas que poderão ser alvo de melhoria, em resultado deste processo, numa amostra de municípios certificados. A identificação destas áreas, mediante a construção de uma tipologia que agrupa situações identificadas em auditoria que carecem de melhoria, permitirá tornar visível algumas das principais fragilidades do desempenho destes municípios, traduzindo-se numa mais-valia para a elaboração de estudos futuros que visem o desenvolvimento de novas metodologias de trabalho que possam colmatar estas mesmas fragilidades. Os resultados desta dissertação apontam para uma maior fragilidade em áreas como a gestão das infraestruturas municipais, a gestão das atividades municipais, e a gestão da informação gerada que suporte a decisão, o que importará uma reflexão mais aprofundada sobre as práticas de gestão adotadas na Administração Pública Local.
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El presente estudio tiene como objetivo mostrar los factores de éxito del programa de Responsabilidad Social de la Fundación Cardioinfantil, teniendo en cuenta que esta institución se ha convertido en un referente de compromiso social y sostenibilidad en el sector salud y en las instituciones de cuarto nivel de complejidad. Para alcanzar este objetivo se realizaron visitas y se aplicó un instrumento en la Fundación Cardioinfantil y en cuatro instituciones más del mismo nivel de atención en las ciudades de Bogotá, Cali y Medellín, donde generosamente aportaron información acerca del desarrollo de sus programas de Responsabilidad Social y de la aplicación de los tópicos contenidos en la ISO 26000 dentro de sus instituciones. Así mismo dentro de la Fundación Cardioinfantil se realizó una entrevista con la persona encargada de desarrollar el programa, quien manifestó los detalles del funcionamiento de este y los esfuerzos realizados para lograr la diferenciación en el sector salud. A través de este recorrido por las diferentes instituciones de salud consultadas y de la investigación realizada en la fundación Cardioinfantil se realizó una matriz DOFA que nos reveló la falta de comunicación en las mejoras realizadas en las diferentes organizaciones de salud, una vez han detectado las fallas en inherentes a su actuación con los grupos de interés. La adopción de estándares internacionales para la gobernanza y aplicación de los programas de RSE aún es incipiente en el sector salud en general. También es posible resaltar el hecho de que programas de RSE desarrollados a nivel de la fundación Cardioinfantil evolucionan hacia la innovación en la calidad de la atención y la trasformación de sus organizaciones hacia la mejora continua.
Resumo:
2008
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2008
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La Tesi nasce a seguito della richiesta da parte di un’Azienda Socia del Consorzio Esperienza Energia di un servizio di supporto per l’ottimizzazione del proprio Sistema di Gestione dell’Energia (SGE/EnMS) ed in particolare per l’implementazione di metodologie di budgeting più efficienti rispetto a quelle attualmente utilizzate. Questo lavoro di Tesi si è sviluppato in due parti: Nella prima parte viene descritto, a livello generale, che cosa si intende per Sistema di Gestione dell’Energia o Energy Management System e quali sono i vantaggi nell’implementazione di tale sistema in una realtà industriale. Successivamente, viene presentata la norma “UNI CEI EN ISO 50001: Sistemi di Gestione dell’Energia – Requisiti e linee guida per l’uso” attraverso una breve introduzione su quelli che sono i requisiti e gli obiettivi descritti nella norma. Nella seconda parte viene descritta l’implementazione pratica di un SGE presso un’Azienda Socia di CEE, partendo dalla raccolta sia dei dati di consumo a livello globale (LIVELLO A) che a livello di Edificio (LIVELLO B), sia dall'individuazione dei principali Energy Drivers (parametri) che veicolano i consumi. Attraverso questi dati è stato creato un Modello di calcolo per la definizione dei consumi di Riferimento (Energy Baseline); tale Baseline traccia i dati di prestazione energetica da cui si parte per andare a costruire per l’azienda i principali Indicatori Energetici (EnPI, Energy Performance Indicators). Il modello energetico così costruito è stato quindi tarato sui consumi energetici misurati al fine di fornire all'Azienda un algoritmo di stima dei propri consumi energetici futuri, sia mensili che annuali. Il processo di taratura ha dimostrato come il modello energetico dell’azienda che è stato costruito in questa Tesi sia da ritenersi uno strumento affidabile per la previsione dei consumi energetici futuri ipotizzando un certo livello di produzione industriale nel corso dell’anno oggetto di simulazione.
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L’implementazione di un sistema di gestione può rappresentare un’opportunità di crescita per quelle organizzazioni che riescono ad integrare efficacemente la gestione degli aspetti di salute e sicurezza con gli altri sistemi presenti, quali il sistema di gestione strategica o il sistema di comunicazione interno. Un sistema di gestione non garantisce, in modo diretto, performance migliori, ma se utilizzato con coerenza rispetto ai valori aziendali, stabiliti nella politica di gruppo, permette di gestire le responsabilità, i processi, le tempistiche di attuazione e le non conformità rilevate in maniera adeguata. Alla luce di quanto esposto, l’obiettivo di questo lavoro è stato quello di: 1. esaminare i requisiti del nuovo Standard ISO 45001:2018 e della OHSAS 18001:2007 in via di sostituzione; 2. effettuare la gap analysis, ovvero un’analisi degli scostamenti relativa ai contenuti della ISO 45001:2018 a partire dal sistema di gestione salute e sicurezza aziendale certificato OHSAS 18001:2007; 3. definire le azioni necessarie ad assicurare la transizione della certificazione dall’attuale Standard OHSAS 18001:2007 al suddetto ISO 45001:2018. Il lavoro è scaturito nel corso dello svolgimento di un tirocinio presso Rosetti Marino S.p.A. all’interno del reparto HSSE-Q che si occupa di salute e sicurezza sul lavoro, protezione dell’ambiente e qualità dei processi produttivi.
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Il dibattito sulla questione ambientale, ormai in continua crescita da decenni, sta conducendo ad un incremento di interesse da parte della società in merito allo sviluppo sostenibile, il quale riguarda, in modo interconnesso, l’ambito ambientale, economico e sociale. Nascono in questa ottica le certificazioni ambientali, attestati nei quali viene certificato l’impegno di un’organizzazione per la tutela dell’ambiente. L’azienda, che su base volontaria decide di ottenere la certificazione, è obbligata a dotarsi di un Sistema di Gestione Ambientale, il quale deve essere verificato da parte di un ente accreditato. La norma ISO14001 in particolare stabilisce i criteri da rispettare per l'attuazione di un efficace Sistema di Gestione Ambientale. Il presente lavoro di tesi è stato sviluppato durante un tirocinio svolto presso un’azienda operante nel settore delle bonifiche del suolo, sottosuolo ed acque sotterranee, con sede a Bologna. Lo scopo di questo elaborato è quello di applicare i requisiti della norma UNI EN ISO14001 nell’ambito di tale attività di bonifica per il controllo degli impatti ambientali. In particolare, la prima parte del tirocinio è stata dedicata all’aggiornamento ed all’ottimizzazione del Sistema di Gestione Ambientale implementato dalla società per il calcolo degli impatti ambientali delle attività aziendali, in particolare di caratterizzazione e bonifica ambientale. Successivamente l’attenzione è stata posta ad un caso di studio attualmente gestito dalla società per valutare possibili miglioramenti, dal punto di vista ambientale, degli impatti generati dalle attività di bonifica applicate al sito. Lo strumento utilizzato per questa analisi è l’applicativo “Spreadsheets for Environmental Footprint Analysis” (SEFA), sviluppato da US EPA nel 2012.
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The aim of this study was to investigate whether β-adrenoceptor (β-AR) overstimulation induced by in vivo treatment with isoproterenol (ISO) alters vascular reactivity and nitric oxide (NO) production and signaling in pulmonary arteries. Vehicle or ISO (0.3mgkg(-1)day(-1)) was administered daily to male Wistar rats. After 7days, the jugular vein was cannulated to assess right ventricular (RV) systolic pressure (SP) and end diastolic pressure (EDP). The extralobar pulmonary arteries were isolated to evaluate the relaxation responses, protein expression (Western blot), NO production (diaminofluorescein-2 fluorescence), and cyclic guanosine 3',5'-monophosphate (cGMP) levels (enzyme immunoassay kit). ISO treatment induced RV hypertrophy; however, no differences in RV-SP and EDP were observed. The pulmonary arteries from the ISO-treated group showed enhanced relaxation to acetylcholine that was abolished by the NO synthase (NOS) inhibitor N(ω)-nitro-l-arginine methyl ester (l-NAME); whereas relaxation elicited by sodium nitroprusside, ISO, metaproterenol, mirabegron, or KCl was not affected by ISO treatment. ISO-treated rats displayed enhanced endothelial NOS (eNOS) and vasodilator-stimulated phosphoprotein (VASP) expression in the pulmonary arteries, while phosphodiesterase-5 protein expression decreased. ISO treatment increased NO and cGMP levels and did not induce eNOS uncoupling. The present data indicate that β-AR overactivation enhances the endothelium-dependent relaxation of pulmonary arteries. This effect was linked to an increase in eNOS-derived NO production, cGMP formation and VASP content and to a decrease in phosphodiesterase-5 expression. Therefore, elevated NO bioactivity through cGMP/VASP signaling could represent a protective mechanism of β-AR overactivation on pulmonary circulation.
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Universidade Estadual de Campinas. Faculdade de Educação Física
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Universidade Estadual de Campinas . Faculdade de Educação Física
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The purpose of this study was to evaluate the dentin shear bond strength of four adhesive systems (Adper Single Bond 2, Adper Prompt L-Pop, Magic Bond DE and Self Etch Bond) in regards to buccal and lingual surfaces and dentin depth. Forty extracted third molars had roots removed and crowns bisected in the mesiodistal direction. The buccal and lingual surfaces were fixed in a PVC/acrylic resin ring and were divided into buccal and lingual groups assigned to each selected adhesive. The same specimens prepared for the evaluation of superficial dentin shear resistance were used to evaluate the different depths of dentin. The specimens were identified and abraded at depths of 0.5, 1.0, 1.5 and 2.0 mm. Each depth was evaluated by ISO TR 11405 using an EMIC-2000 machine regulated at 0.5 mm/min with a 200 Kgf load cell. We performed statistical analyses on the results (ANOVA, Tukey and Scheffé tests). Data revealed statistical differences (p < 0.01) in the adhesive and depth variation as well as adhesive/depth interactions. The Adper Single Bond 2 demonstrated the highest mean values of shear bond strength. The Prompt L-Pop product, a self-etching adhesive, revealed higher mean values compared with Magic Bond DE and Self Etch Bond adhesives, a total and self-etching adhesive respectively. It may be concluded that the shear bond strength of dentin is dependent on material (adhesive system), substrate depth and adhesive/depth interaction.
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This study aimed at comparing amounts of nickel (Ni) and chromium (Cr) released from brackets from different manufacturers in simulated oral environments. 280 brackets were equally divided into 7 groups according to manufacturer. 6 groups of brackets were stainless steel, and 1 group of brackets was made of a cobalt-chromium alloy with low Ni content (0.5%). International standard ISO 10271/2001 was applied to provide test methods. Each bracket was immersed in 0.5 ml of synthetic saliva (SS) or artificial plaque fluid (PF) over a period of 28 days at 37ºC. Solutions were replaced every 7 days, and were analyzed by spectrometry. The Kruskal-Wallis test was applied. Amounts of Ni release in SS (µg L-1 per week) varied between groups from "bellow detection limits" to 694, and from 49 to 5,948.5 in PF. The group of brackets made of cobalt-chromium alloy, with the least nickel content, did not release the least amounts of Ni. Amounts of Cr detected in SS and in PF (µg L-1 per week) were from 1 to 10.4 and from 50.5 to 8,225, respectively. It was therefore concluded that brackets from different manufacturers present different corrosion behavior. Further studies are necessary to determine clinical implications of the findings.
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This study evaluated the flexural strength (sf) and the diametral tensile strength (st) of light-cured composite resins, testing the hypothesis that there is a positive relation between these properties. Twenty specimens were fabricated for each material (Filtek Z250- 3M-Espe; AM- Amelogen, Ultradent; VE- Vit-l-escence, Ultradent; EX- Esthet-X, Dentsply/Caulk), following ISO 4049 and ANSI/ADA 27 specifications and the manufacturers’ instructions. For the st test, cylindrical shaped (4 mm x 6 mm) specimens (n = 10) were placed with their long axes perpendicular to the applied compressive load at a crosshead speed of 1.0 mm/min. The sf was measured using the 3-point bending test, in which bar shaped specimens (n = 10) were tested at a crosshead speed of 0.5 mm/min. Both tests were performed in a universal testing machine (EMIC 2000) recording the fracture load (N). Strength values (MPa) were calculated and statistically analyzed by ANOVA and Tukey (a = 0.05). The mean and standard deviation values (MPa) were Z250-45.06 ± 5.7; AM-35.61 ± 5.4; VE-34.45 ± 7.8; and EX-42.87 ± 6.6 for st; and Z250-126.52 ± 3.3; AM-87.75 ± 3.8; VE-104.66 ± 4.4; and EX-119.48 ± 2.1 for sf. EX and Z250 showed higher st and sf values than the other materials evaluated (p < 0.05), which followed a decreasing trend of mean values. The results confirmed the study hypothesis, showing a positive relation between the material properties examined.