978 resultados para Wilhelmina Amalia, Emperatriz consorte de José I, Emperador de Austria
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Methods We conducted a phase I, multicenter, randomized, double-blind, placebo-controlled, multi-arm (10) parallel study involving healthy adults to evaluate the safety and immunogenicity of influenza A (H1N1) 2009 non-adjuvanted and adjuvanted candidate vaccines. Subjects received two intramuscular injections of one of the candidate vaccines administered 21 days apart. Antibody responses were measured by means of hemagglutination-inhibition assay before and 21 days after each vaccination. The three co-primary immunogenicity end points were the proportion of seroprotection >70%, seroconversion >40%, and the factor increase in the geometric mean titer >2.5. Results A total of 266 participants were enrolled into the study. No deaths or serious adverse events were reported. The most commonly solicited local and systemic adverse events were injection-site pain and headache, respectively. Only three subjects (1.1%) reported severe injection-site pain. Four 2009 influenza A (H1N1) inactivated monovalent candidate vaccines that met the three requirements to evaluate influenza protection, after a single dose, were identified: 15 μg of hemagglutinin antigen without adjuvant; 7.5 μg of hemagglutinin antigen with aluminum hydroxide, MPL and squalene; 3.75 μg of hemagglutinin antigen with aluminum hydroxide and MPL; and 3.75 μg of hemagglutinin antigen with aluminum hydroxide and squalene. Conclusions Adjuvant systems can be safely used in influenza vaccines, including the adjuvant monophosphoryl lipid A (MPL) derived from Bordetella pertussis with squalene and aluminum hydroxide, MPL with aluminum hydroxide, and squalene and aluminum hydroxide.
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[ES] En este proyecto se ha desarrollado un completo sistema de gestión de restaurantes y fidelización de clientes. Para ello se ha investigado cómo los restaurantes realizan su gestión interna e interactúan con sus clientes para mostrar su oferta gastronómica. Como resultado de esa investigación se propone un sistema de gestión automatizado de las cartas, así como de los pedidos que se realizan tanto en el restaurante como fuera de él. Este sistema facilita al gestor del restaurante la posibilidad de tener de forma organizada sus cartas y menús, así como de conocer de forma directa la opinión de sus clientes. La aplicación ha sido diseñada de forma que se facilite el acceso a todos los trabajadores de los restaurantes y se pueda restringir su acceso mediante asignación de roles. Además, se facilita a los restaurantes un sistema completo de estadísticas para ver, de forma gráfica, la evolución tanto en ventas como en opiniones y valoraciones de sus clientes. Los clientes tienen la posibilidad de realizar pedidos desde la plataforma y desde el propio restaurante en una carta digitalizada, así como de conocer y descubrir todos los restaurantes registrados con las valoraciones y comentarios de otros usuarios. Todas estas funcionalidades son posibles gracias a la integración de un portal web y de dos aplicaciones diseñadas para dispositivos móviles (adaptadas a los tamaños de pantalla y resolución más usados actualmente) que se comunican e interactúan de forma directa.
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[ES] El presente proyecto final de carrera surge con la idea de cubrir una necesidad social a un servicio no existente en muchos contextos. "I-Found" es un concepto de oficina virtual de objetos perdidos, con el añadido de que no solo gestiona objetos, sino también personas y animales (lo que en este proyecto se denomina un "OPA"). Además ofrece la posibilidad de poner en contacto directo y sin intermediarios a personas que han perdido o les ha sido robado un "OPA", con personas que los haya encontrado y viceversa, dentro de cualquier ámbito posible. Los objetivos principales del proyecto son : el aprendizaje de la plataforma Android para dispositivos móviles y el desarrollo de una aplicación, basada en el concepto "I-Found", totalmente funcional, experimental, libre y gratuita, restringida al ámbito geográfico e institucional de la Universidad de Las Palmas de Gran Canaria. Por este motivo, la app desarrollada se denomina "I-Found@ULPGC", leído en inglés como "I-Found at ULPGC". Esta app demuestra la capacidad de personalización del concepto "I-Found" a múltiples contextos institucionales o geográficos.
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[ES]Los resúmenes que se incluyen en esta publicación corresponden a las presentaciones efectuadas en el Taller de Innovación Educativa de la Escuela de Ingenierías Industriales y Civiles, llevado a cabo los meses de junio y julio de 2015. Dicho taller estuvo dirigido al personal docente de la Escuela, con objeto de que conocieran de primera mano las experiencias docentes innovadoras llevadas a cabo por compañeros profesores que imparten docencia tanto en la propia Escuela como en otros centros de esta Universidad. Durante las sesiones los participantes tuvieron la oportunidad de compartir los resultados de distintas iniciativas docentes desarrolladas en asignaturas relacionadas con la ingeniería, así como de conocer nuevas técnicas de apoyo al proceso de enseñanza-aprendizaje.
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Programa de doctorado: Avances en Traumatología, Medicina del Deporte, Cuidado de Heridas (Interdepartamental) (Bienio 2008/2010). La fecha de publicación es la fecha de lectura
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Cosa e’ stato fatto e il fine della ricerca in questi tre anni si è esaminato il materiale edito sui sarcofagi del periodo in esame, sui culti funerari, i problemi religiosi ed artistici. Per trovare confronti validi si sono resi necessari alcuni viaggi sia in Italia che all’estero. Lo scopo della ricerca è stato quello di “leggere” i messaggi insiti nelle figurazioni delle casse dei sarcofagi, per comprendere meglio la scelta dei committenti verso determinati temi e la ricezione di questi ultimi da parte del pubblico. La tomba, infatti, è l’ultima traccia che l’uomo lascia di sé ed è quindi importante cercare di determinare l’impatto psicologico del monumento funerario sul proprietario, che spesso lo acquistava quando ancora era in vita, e sui familiari in visita alla tomba durante la celebrazione dei riti per i defunti. Nell’ultimo anno, infine, si è provveduto a scrivere la tesi suddivindendo i capitoli e i pezzi in base all’argomento delle figurazioni (mitologici, di virtù, etc.). I capitoli introduttivi Nel primo capitolo di introduzione si è cercato di dare un affresco per sommi capi del periodo storico in esame da Caracalla a Teodosio e della Chiesa di III e IV secolo, mettendo in luce la profonda crisi che gravava sull’Impero e le varie correnti che frammentavano il cristianesimo. In particolare alcune dispute, come quella riguardante i lapsi, sarà alla base di ipotesi interpretative riguardanti la raffigurazione del rifiuto dei tre giovani Ebrei davanti a Nabuchodonosor. Nel capitolo seguente vengono esaminati i riti funerari e il ruolo dei sarcofagi in tali contesti, evidenziando le diverse situazioni emotive degli osservatori dei pezzi e, quindi, l’importanza dei temi trattati nelle casse. I capitolo Questo capitolo tratta dei sarcofagi mitologici. Dopo una breve introduzione, dove viene spiegata l’entrata in uso dei pezzi in questione, si passa alla discussione dei temi, suddivisi in paragrafi. La prima classe di materiali è qualla con la “caduta di Fetonte” la cui interpretazione sembra chiara: una tragedia familiare. Il compianto sul corpo di un ragazzo morto anzi tempo, al quale partecipa tutto il cosmo. L’afflizione dei familiari è immane e sembra priva di una possibile consolazione. L’unico richiamo a riprendere a vivere è solo quello del dovere (Mercurio che richiama Helios ai propri impegni). La seconda classe è data dalle scene di rapimento divino visto come consolazione e speranza in un aldilà felice, come quelle di Proserpina e Ila. Nella trasposizione della storia di Ila è interessante anche notare il fatto che le ninfe rapitrici del giovane – defunto abbiano le sembianze delle parenti già morte e di un fanciullo, probabilmente la madre, la nonna e un fratello deceduto anzi tempo. La terza classe presenta il tema del distacco e dell’esaltazione delle virtù del defunto nelle vesti dei cacciatori mitici Mealeagro, Ippolito e Adone tutti giovani, forti e coraggiosi. In questi sarcofagi ancor più che negli altri il motivo della giovinezza negata a causa della morte è fondamentale per sottolineare ancora di più la disperazione e il dolore dei genitori rimasti in vita. Nella seguente categoria le virtù del defunto sono ancora il tema dominante, ma in chiave diversa: in questo caso l’eroe è Ercole, intento ad affrontare le sue fatiche. L’interpretazione è la virtù del defunto che lo ha portato a vincere tutte le difficoltà incontrate durante la propria vita, come dimostrerebbe anche l’immagine del semidio rappresentato in età diverse da un’impresa all’altra. Vi è poi la categoria del sonno e della morte, con i miti di Endimione, Arianna e Rea Silvia, analizzato anche sotto un punto di vista psicologico di aiuto per il superamento del dolore per la perdita di un figlio, un marito, o, ancora, della sposa. Accanto ai sarcofagi con immagini di carattere narrativo, vi sono numerosi rilievi con personaggi mitici, che non raccontano una storia, ma si limitano a descrivere situazioni e stati d’animo di felicità. Tali figurazioni si possono dividere in due grandi gruppi: quelle con cortei marini e quelle con il tiaso dionisiaco, facendo dell’amore il tema specifico dei rilievi. Il fatto che quello del tiaso marino abbia avuto così tanta fortuna, forse, per la numerosa letteratura che metteva in relazione l’Aldilà con l’acqua: l’Isola dei Beati oltre l’Oceano, viaggi per mare verso il mondo dei morti. Certo in questo tipo di sarcofagi non vi sono esplicitate queste credenze, ma sembrano più che altro esaltare le gioie della vita. Forse il tutto può essere spiegato con la coesistenza, nei familiari del defunto, della memoria retrospettiva e della proiezione fiduciosa nel futuro. Sostanzialmente era un modo per evocare situazioni gioiose e di godimento sensibile, riferendole ai morti in chiave beneaugurale. Per quanto rigurda il tiaso di Bacco, la sua fortuna è stata dettata dal fatto che il suo culto è sempre stato molto attivo. Bacco era dio della festa, dell’estasi, del vino, era il grande liberatore, partecipe della crescita e della fioritura, il grande forestiero , che faceva saltare gli ordinamenti prestabiliti, i confini della città con la campagna e le convenzioni sociali. Era il dio della follia, al quale le menadi si abbandonavano nella danza rituale, che aggrediva le belve, amante della natura, ma che penetra nella città, sconvolgendola. Del suo seguito facevano parte esseri ibridi, a metà tra l’ordine e la bestialità e animali feroci ammansiti dal vino. I suoi nemici hanno avuto destini orribili di indicibile crudeltà, ma chi si è affidato anima e corpo a lui ha avuto gioia, voluttà, allegria e pienezza di vita. Pur essendo un valente combattente, ha caratteri languidi e a tratti femminei, con forme floride e capelli lunghi, ebbro e inebriante. Col passare del tempo la conquista indiana di alessandro si intrecciò al mito bacchico e, a lungo andare, tutti i caratteri oscuri e minacciosi della divinità scomparirono del tutto. Un esame sistematico dei temi iconografici riconducibili al mito di Bacco non è per nulla facile, in quanto l’oggetto principale delle raffigurazioni è per lo più il tiaso o come corteo festoso, o come gruppi di figure danzanti e musicanti, o, ancora, intento nella vendemmia. Ciò che interessava agli scultori era l’atmosfera gioiosa del tiaso, al punto che anche un episodio importante, come abbiamo visto, del ritrovamento di Arianna si pèerde completamente dentro al corteo, affollatissimo di personaggi. Questo perché, come si è detto anche al riguardo dei corte marini, per creare immagini il più possibile fitte e gravide di possibilità associative. Altro contesto iconografico dionisiaco è quello degli amori con Arianna. Sui sarcofagi l’amore della coppia divina è raffigurato come una forma di stupore e rapimento alla vista dell’altro, un amore fatto di sguardi, come quello del marito sulla tomba della consorte. Un altro tema , che esalta l’amore, è senza ombra di dubbio quello di Achille e Pentesilea, allegoria dell’amore coniugale. Altra classe è qualla con il mito di Enomao, che celebra il coraggio virile e l’attitudine alla vittoria del defunto e, se è presente la scena di matrimonio con Ippodamia, l’amore verso la sposa. Infine vi sono i sarcofagi delle Muse: esaltazione della cultura e della saggezza del morto. II capitolo Accanto ad i grandi ambiti mitologici dei due tiasi del capitolo precedente era la natura a lanciare un messaggio di vita prospera e pacifica. Gli aspetti iconografici diq uesto tema sono due: le stagioni e la vita in un ambiente bucolico. Nonostante la varietà iconografica del soggetto, l’idea di fondo rimane invariata: le stagioni portano ai morti i loro doni affinchè possano goderne tutto l’anno per l’eternità. Per quanto riguarda le immagini bucoliche sono ispirate alla vita dei pastori di ovini, ma ovviamente non a quella reale: i committenti di tali sarcofagi non avevano mai vissuto con i pastori, né pensavano di farlo i loro parenti. Le immagini realistiche di contadini, pastori, pescatori, tutte figure di infimo livello sociale, avevano assunto tratti idilliaci sotto l’influsso della poesia ellenistica. Tutte queste visioni di felicità mancano di riferimenti concreti sia temporali che geografici. Qui non vi sono protagonisti e situazioni dialogiche con l’osservatore esterno, attraverso la ritrattistica. I defunti se appaiono sono all’interno di un tondo al centro della cassa. Nei contesti bucolici, che andranno via, via, prendendo sempre più piede nel III secolo, come in quelli filosofici, spariscono del tutto le scene di lutto e di cordoglio. Le immagini dovevano essere un invito a godersi la vita, ma dovevano anche dire qualcosa del defunto. In una visione retrospettiva, forse, si potrebbero intendere come una dichiarazione che il morto, in vita, non si era fatto mancare nulla. Nel caso opposto, poteve invece essere un augurio ad un’esistenza felice nell’aldilà. III capitolo Qui vengono trattati i sarcofagi con l’esaltazione e l’autorappresentazione del defunto e delle sue virtù in contesti demitizzati. Tra i valori ricorrenti, esaltati nei sarcofagi vi è l’amore coniugale espresso dal tema della dextrarum iunctio, simbolo del matrimonio, la cultura, il potere, la saggezza, il coraggio, esplicitato dalle cacce ad animali feroci, il valore guerriero e la giustizia, dati soprattutto dalle scene di battaglia e di giudizio sui vinti. IV capitolo In questo capitolo si è provato a dare una nuova chiave di lettura ai sarcofagi imperiali di S. Elena e di Costantina. Nel primo caso si tratterebbe della vittoria eterna sul male, mentre nel secondo era un augurio di vita felice nell’aldilà in comunione con Dio e la resurrezione nel giorno del giudizio. V capitolo Il capitolo tratta le mediae voces, quei pezzi che non trovano una facile collocazione in ambito religioso poiché presentano temi neutri o ambivalenti, come quelli del buon pastore, di Prometeo, dell’orante. VI capitolo Qui trovano spazio i sarcofagi cristiani, dove sono scolpite varie scene tratte dalle Sacre Scritture. Anche in questo caso si andati al di là della semplice analisi stilistica per cercare di leggere il messaggio contenuto dalle sculture. Si sono scoperte preghiere, speranze e polemiche con le correnti cristiane considerate eretiche o “traditrici” della vera fede, contro la tradizionale interpretazione che voleva le figurazioni essenzialmente didascaliche. VII capitolo Qui vengono esposte le conclusioni da un punto di vista sociologico e psicologico.