821 resultados para PEDOT PEDOT:PSS polimeri biocompatibili colture cellulari
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La tesi riguarda il ciclo di lavorazione di un compound polimerico realizzato dall'impresa forlivese So.F.Ter. . Il prodotto in esame, Polifor E 30 TR/20 UV Nero, è un tecnopolimero a base di polipropilene utilizzato nel settore dell'automobile per la realizzazione del fascione sottoporta e del passaruota. La tesi si sviluppa su tre capitoli attraverso i quali si descrivono, nel primo capitolo, le materie plastiche in generale e i prodotti realizzati dall'impresa, nel secondo capitolo il ciclo di lavorazione completo partendo dalla fase di miscelazione arrivando all'estrusione e al taglio nei granuli plastici. Infine nel terzo capitolo si rappresentano le analisi fisiche, meccaniche e termiche realizzate in laboratorio.
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The presence of polyoxymethylene (POM) in cometary grains has been debated years ago. Although never proven, its presence can not be excluded. Rosetta, the ESA mission to comet 67P/Churyumov–Gerasimenko, may answer this question. On board the spacecraft, COSIMA (COmetary Secondary Ion Mass Analyzer) will analyze the grains ejected from the nucleus using a Time Of Flight Secondary Ion Mass Spectrometer (TOF-SIMS). In this paper we report the extent to which COSIMA will be able to detect POM if this compound is present on cometary grains. We have analyzed two kinds of POM polymers with a laboratory model of COSIMA. Positive mass spectra display alternating sequence of peaks with a separation of 30.011 Da between 1 and 600 Da related to formaldehyde and its oligomers but also to the fragmentation of these oligomers. The separation of 30.011 Da of numbers peaks, corresponding to the fragmentation into H2CO is characteristic of POM and we show that it could be highlight by mathematical treatment. POM lifetime on COSIMA targets have also been studied as POM is thermally instable. It can be concluded that the cometary grains analysis have to be planned not too long after their collection in order to maximize the chances to detect POM. This work was supported by the Centre National d'Etudes Spatiales (CNES).
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Presented are physical and biological data for the region extending from the Barents Sea to the Kara Sea during 158 scientific cruises for the period 1913-1999. Maps with the temporal distribution of physical and biological variables of the Barents and Kara Seas are presented, with proposed quality control criteria for phytoplankton and zooplankton data. Changes in the plankton community structure between the 1930s, 1950s, and 1990s are discussed. Multiple tables of Arctic Seas phytoplankton and zooplankton species are presented, containing ecological and geographic characteristics for each species, and images of live cells for the dominant phytoplankton species.
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Vol. 32-33, no. 2 wrongly called v. 31-32, no. 1.
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With introductions and commentaries.
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Thesis (Master's)--University of Washington, 2016-06
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Background. Myocardial viability (VM) assessment based on wall motion scoring (WMS) with dobutamine echo (DbE) is difficult and subjective. New quantitative techniques such as strain rate imaging (SRI) correspond with isotopic techniques but their ability to predict functional recovery (FR) after revascularization is unclear. Methods. Stable post-MI pts (n=43, age 63±9, EF 36±6%) underwent SRI during DbE. WMS evidence of VM was based on lowdose augmentation at DbE. SR, end-systolic strain (ESS), post-systolic strain (PSS) and timing were analyzed at rest and low dose in abnormal segts. Pts were followed for 9±12 months; FR was defined as segt improvement on post-revascularization images. Results: Of 180 segts with abnormal resting function, 83 showed FR and 97 did not. Resting parameters were not predictive of recovery; resting post-systolic shortening had a sensitivity and specificity
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La Fibrosi Polmonare Idiopatica (IPF) è una malattia polmonare cronica, irreversibile la cui eziologia risulta essere ignota, caratterizzata da un processo fibrotico progressivo che inizia nel tratto respiratorio inferiore. Le persone affette da IPF presentano età media compresa tra 55 e 77 anni. L’incidenza annuale di IPF è stata recentemente stimata tra 14 e 42,7 casi per 100.000 persone e tale dato risulta essere in aumento. IPF fa parte delle malattie Polmonari Idiopatiche Interstiziali (IIP) che comprendono patologie con quadri istologici e clinici differenti. Le affezioni su cui si concentrerà questo studio sono: UIP (Usual Interstitial Pneumonia) caratterizzata da fibrosi interstiziale e dalla presenza di foci fibrotici connessi alla pleura e corrispondente al quadro anatomopatologico della maggior parte dei casi di IPF; NSIP (Non Specific Interstitial Pneumonia) simile alla UIP ma con maggiore uniformità temporale e spaziale delle manifestazioni; Sarcoidosi, malattia granulomatosa ad eziologia ignota. Attualmente la gravità della IPF, che implica una mortalità del 50% dei pazienti a 5 anni dall’esordio, e la scarsa efficacia farmacologica nel rallentarne la progressione vedono il trapianto polmonare come unica possibilità di sopravvivenza nelle forme più severe. Al momento non è chiaro il meccanismo patogenetico di insorgenza e progressione della IPF anche se sono stati individuati alcuni fattori scatenanti quali fumo di sigaretta, infezioni respiratorie e inquinanti atmosferici; tuttavia nessuno di tali elementi può da solo determinare un così esteso e progressivo rimodellamento del parenchima polmonare. Numerose sono le evidenze di come il substrato genetico, le alterazioni del rapporto morte/proliferazione cellulare e le citochine svolgano un ruolo nella genesi e nella progressione della malattia, ma non sono ancora chiari i fenomeni biologico-cellulari che la sostengono e, quindi, quali siano i punti di attacco per poter incidere terapeuticamente nel modificare l’evoluzione della IPF. Poiché il nostro laboratorio ha partecipato alla scoperta dell’esistenza di cellule staminali nel polmone umano normale, uno degli obiettivi finali di questo progetto si basa sull’ipotesi che un’alterazione del compartimento staminale svolga un ruolo cruciale nella eziopatogenesi di IPF. Per questo in precedenti esperienze abbiamo cercato di identificare nella IPF cellule che esprimessero antigeni associati a staminalità quali c-kit, CD34 e CD133. Questo lavoro di tesi si è proposto di condurre un’indagine morfometrica ed immunoistochimica su biopsie polmonari provenienti da 9 pazienti affetti da UIP, 3 da NSIP e 5 da Sarcoidosi al fine di valutare le alterazioni strutturali principali imputabili alle patologie. Preparati istologici di 8 polmoni di controllo sono stati usati come confronto. Come atteso, è stato osservato nelle tre patologie esaminate (UIP, NSIP e Sarcoidosi) un significativo incremento nella sostituzione del parenchima polmonare con tessuto fibrotico ed un ispessimento dei setti alveolari rispetto ai campioni di controllo. L’analisi dei diversi pattern di fibrosi presenti fa emergere come vi sia una netta differenza tra le patologie con una maggiore presenza di fibrosi di tipo riparativo e quindi altamente cellulata nei casi di UIP, e NSIP mentre nelle Sarcoidosi il pattern maggiormente rappresentato è risultato essere quello della fibrosi replacement o sostitutiva. La quantificazione delle strutture vascolari è stata effettuata tenendo separate le aree di polmone alveolare rispetto a quelle occupate da focolai sostitutivi di danno (componente fibrotica). Nei campioni patologici analizzati era presente un significativo riarrangiamento di capillari, arteriole e venule rispetto al polmone di controllo, fenomeno principalmente riscontrato nel parenchima fibrotico. Tali modifiche erano maggiormente presenti nei casi di NSIP da noi analizzati. Inoltre le arteriole subivano una diminuzione di calibro ed un aumento dello spessore in special modo nei polmoni ottenuti da pazienti affetti da Sarcoidosi. Rispetto ai controlli, nella UIP e nella Sarcoidosi i vasi linfatici risultavano inalterati nell’area alveolare mentre aumentavano nelle aree di estesa fibrosi; quadro differente si osservava nella NSIP dove le strutture linfatiche aumentavano in entrambe le componenti strutturali. Mediante indagini immunoistochimiche è stata documentata la presenza e distribuzione dei miofibroblasti, positivi per actina muscolare liscia e vimentina, che rappresentano un importante componente del danno tissutale nella IPF. La quantificazione di questo particolare fenotipo è attualmente in corso. Abbiamo inoltre analizzato tramite immunoistochimica la componente immunitaria presente nei campioni polmonari attraverso la documentazione dei linfociti T totali che esprimono CD3, andando poi a identificare la sottopopolazione di T citotossici esprimenti la glicoproteina CD8. La popolazione linfocitaria CD3pos risultava notevolmente aumentata nelle tre patologie analizzate soprattutto nei casi di UIP e Sarcoidosi sebbene l`analisi della loro distribuzione tra i vari distretti tissutali risultasse differente. Risultati simili si sono ottenuti per l`analisi dei linfociti CD8pos. La componente monocito-macrofagica è stata invece identificata tramite la glicoproteina CD68 che ha messo in evidenza una maggiore presenza di cellule positive nella Sarcoidosi e nella UIP rispetto ai casi di NSIP. I dati preliminari di questo studio indicano che il rimodellamento strutturale emo-linfatico e cellulare infiammatorio nella UIP si differenziano rispetto alle altre malattie interstiziali del polmone, avanzando l’ipotesi che il microambiente vascolare ed immunitario giochino un ruolo importante nella patogenesi della malattia
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Gli organismi vegetali mostrano una notevole capacità di adattamento alle condizioni di stress e lo studio delle componenti molecolari alla base dell'adattamento in colture cerealicole di interesse alimentare, come il frumento, è di particolare interesse per lo studio di varietà che consentano una buona produzione con basso input anche in condizioni ambientali non ottimali. L'esposizione delle colture cerealicole a stress termico durante determinate fasi del ciclo vitale influisce negativamente sulla resa e sulla qualità, a questo fine è necessario chiarire le basi genetiche e molecolari della termotolleranza per identificare geni e alleli vantaggiosi da impiegare in programmi di incrocio volti al miglioramento genetico. Numerosi studi dimostrano il coinvolgimento delle sHSP a localizzazione cloroplastica (in frumento sHSP26) nel meccanismo di acquisizione della termotolleranza e la loro interazione con diverse componenti del fotosistema II (PSII) che determinerebbe un’azione protettiva in condizioni di stress termico e altri tipi di stress. Lo scopo del progetto è quello di caratterizzare in frumento duro nuove varianti alleliche correlate alla tolleranza a stress termico mediate l'utilizzo del TILLING (Target Induced Local Lesion In Genome), un approccio di genetica inversa che prevede la mutagenesi e l'identificazione delle mutazioni indotte in siti di interesse. Durante la tesi sono state isolate e caratterizzate 3 sequenze geniche complete per smallHsp26 denominate TdHsp26-A1; TdHsp26-A2; TdHsp26-B1 e un putativo pseudogene denominato TdHsp26-A3. I geni isolati sono stati usati come target in analisi di TILLING in due popolazioni di frumento duro mutagenizzate con EMS (EtilMetanoSulfonato). Nel nostro studio sono stati impiegati due differenti approcci di TILLING: un approccio di TILLING classico mediante screening con High Resolution Melting (HRM) e un approccio innovativo che sfrutta un database di TILLING recentemente sviluppato. La popolazione di mutanti cv. Kronos è stata analizzata per la presenza di mutazioni in tutti e tre i geni individuati mediante ricerca online nel database di TILLING, il quale sfrutta la tecnica dell’exome capture sulla popolazione di TILLING seguito da sequenziamento ad alta processività. Attraverso questa tecnica sono state individuate, nella popolazione mutagenizzata di frumento duro cv. Kronos, 36 linee recanti mutazioni missenso. Contemporaneamente lo screening con HRM, effettuato su 960 genotipi della libreria di TILLING di frumento duro cv. Cham1 ha consentito di individuare mutazioni in una regione di 211bp di interesse funzionale del gene TdHsp26-B1, tra le quali 3 linee mutanti recanti mutazioni missenso in omozigosi. Alcune mutazioni missenso individuate sui due geni TdHsp26-A1 e TdHsp26-B1 sono state confermate in vivo nelle piante delle rispettive linee mutanti generando marcatori codominanti KASP (Kompetitive Allele Specific PCR) con cui è stato possibile verificare anche il grado di zigosità di tali mutazioni. Al fine di ridurre il numero di mutazioni non desiderate nelle linee risultate più interessanti, è stato eseguito il re-incrocio dei mutanti con i relativi parentali wild type ed inoltre sono stati generati alcuni doppi mutanti che consentiranno di comprendere meglio i meccanismi molecolari presieduti da questa classe genica. Gli individui F1 degli incroci sono stati poi genotipizzati con i medesimi marcatori KASP specifici per la mutazione di interesse per verificare la buona riuscita dell’incrocio. Questo approccio ha permesso di individuare ed implementare risorse genetiche utili ad intraprendere studi funzionali relativi al ruolo di smallHSP plastidiche implicate nella acquisizione di termotolleranza in frumento duro e di generare marcatori potenzialmente utili in futuri programmi di breeding.
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O câncer em crianças até cerca de duas décadas, era considerado uma doença crônica, com prognóstico desfavorável, resultando na maioria dos casos, em morte. Atualmente, tem-se apresentado como uma doença com melhores perspectivas, onde 70% das crianças acometidas por essa doença podem ser curadas, quando diagnosticadas precocemente, e tratadas em centros especializados¹. Este estudo teve como objetivo, avaliar a qualidade de vida e o stress de crianças e adolescentes com câncer, em remissão e recidiva. Trata-se de um estudo correlacional, quali-quantitativo, transversal. Foi desenvolvido no ambulatório de oncologia pediátrica da Faculdade de Medicina do ABC, e na enfermaria do Hospital Mário Covas. Contou com a colaboração de 40 sujeitos, com idades entre 06 a 14 anos, de ambos os sexos. Como instrumento para medir a qualidade de vida, foi utilizado o Child Health Questionnaire (CHQ-PF50), que possui 15 conceitos em saúde, abrangendo aspectos físicos e psicossociais e para medir o stress, a Escala de Stress Infantil (ESI), que tem como objetivo, avaliar o stress da criança, através de reações físicas e psicológicas. Os resultados indicaram que no domínio físico (PhS), as crianças em situação clínica de recidiva e remissão não apresentam diferenças significativas em relação às variáveis: qualidade de vida e stress, porém, no domínio psicossocial (PsS), houve diferença estatisticamente significante, indicando que os meninos apresentam melhor qualidade de vida e menor stress, se comparados com as meninas, mostrando que o emocional interfere nesse resultado.(AU)
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This thesis explores the strategic positioning [SP] activities of charitable organizations [COs] within the wider sector of voluntary and non-profit organizations [VNPOs] in the UK. Despite the growing interest in SP for British COs in an increasingly competitive operating environment and changing policy context, there is lack of research in mainstream marketing/strategic management studies on this topic for charities, whilst the specialist literature on VNPOs has neglected the study of SP. The thesis begins with an extended literature review of the concept of positioning in both commercial [for-profit] and charitable organizations. It concludes that the majority of theoretical underpinnings of SP that are prescribed for COs have been derived from the commercial strategy/marketing literature. There is currently a lack of theoretical and conceptual models that can accommodate the particular context of COs and guide strategic positioning practice in them. The research contained in this thesis is intended to fill some of these research gaps. It combines an exploratory postal survey and four cross-sectional case studies to describe the SP activities of a sample of general welfare and social care charities and identifies the key factors that influence their choice of positioning strategies [PSs]. It concludes that charitable organizations have begun to undertake SP to differentiate their organizations from other charities that provide similar services. Their PSs have both generic features, and other characteristics that are unique to them. A combination of external environmental and organizational factors influences their choice of PSs. A theoretical model, which depicts these factors, is developed in this research. It highlights the role of governmental influence, other external environmental forces, the charity’s mission, organizational resources, and influential stakeholders in shaping the charity’s PS. This study concludes by considering the theoretical and managerial implications of the findings on the study of charitable and non-profit organizations.
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Contractile response of rat aorta, mesenteric artery and femoral artery to noradrenaline and potassium chloride were studied under standard and hypoxic conditions and the effect of hypoxia was dependent upon both the vessel and the stimulant. Hypoxia had less effect upon contractions to potassium chloride than those to noradrenaline. The effects of hypoxia on potassium chloride induced responses in different vessels were relatively similar although responses to noradrenaline were vessel dependent. Noradrenaline induced contractions of the femoral artery were most affected by hypoxia whilst those of the mesenteric artery were least affected. Hypoxia changed the well maintained response of the femoral artery to noradrenaline to a transient form; this effect of hypoxia was not evident in the aorta or the mesenteric artery. The aorta and mesenteric artery contracted in calcium free EGTA PSS suggesting that these vessels displayed a release component. Hypoxia reduced the magnitude of this component. The effects of verapamil on noradrenaline and potassium chloride induced responses were investigated and were found to be different to those of hypoxia. Verapamil exerted a greater effect on contractions to potassium chloride than on those to noradrenaline. The effects of hypoxia on 45calcium flux were also vessel dependent. In the mesenteric and femoral arteries hypoxia increased basal 45calcium accumulation. However, the magnitude of noradrenaline stimulated 45calcium accumulation was reduced in the femoral artery and aorta but was unchanged in the mesenteric artery. The effects of hypoxia on 45calcium accumulation were similar to verapamil only in the aorta. The results provide evidence that the effects of hypoxia may arise from alterations in calcium mobilisation processes and that differences between vessels in these processes accounts for the heterogeneity between vessels in their response to hypoxia.
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A Product-Service System (PSS) is an integrated product and service offering that delivers value in use. This paper presents a real-life case study of a large company which has moved towards PSS. A research protocol has been created to conduct an extensive series of interviews with key personnel within the case study company. The results of the study and implications for research are explored.
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A Product-Service System (PSS) is an integrated combination of products and services. This Western concept embraces a service-led competitive strategy, environmental sustainability, and the basis to differentiate from competitors who simply offer lower priced products. This paper aims to report the state-of-the-art of PSS research by presenting a clinical review of literature currently available on this topic. The literature is classified and the major outcomes of each study are addressed and analysed. On this basis, this paper defines the PSS concept, reports on its origin and features, gives examples of applications along with potential benefits and barriers to adoption, summarizes available tools and methodologies, and identifies future research challenges.
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There is a growing interest around the potential value of service-led competitive strategies to UK based manufacturers. A Product Service-System (PSS) is one form of such a strategy and is based on integrated combination of products and services. This concept also embraces environmental sustainability. This paper aims to summarise the state-of-the-art of PSS research by presenting a review of literature currently available on this topic. The literature search is described and the major outcomes of the study are presented. On this basis, this paper defines the PSS concept, reports on its origin and features.