997 resultados para Hi-Nella
Resumo:
This paper proposes a flowchart approach to the automobile industry cluster policy and the hi-technology industry cluster policy to prioritize policy measures. First, in the automobile industry cluster, suppliers of parts and components to anchor firms such as Honda, Nissan and Toyota of Japanese assembly makers in Guangzhou, China, can innovate partly because the suppliers have become independent of their anchor firms in the Japanese Keiretsu system. Second, concerning the hi-technology industry clustering in Beijing, we show that the existence of universities is a precondition for the industrial cluster policy and that the leadership of the Zhongguancun Science Park Management Committee of Beijing Municipality is crucial to the success of the industrial cluster policy. The flowchart for the hi-technology industry is different from the one for the automobile industry cluster.
Resumo:
Contiene con portada propia: Della descritione del Regno di Napoli ... Libro secondo. In Napoli : Nella Stamperia dello Stigliola à Porta Reale, 1597
Resumo:
Contiene veinte décimas
Resumo:
Copia digital: Biblioteca Valenciana, 2011
Resumo:
Sign.: [cruz griega]4, A-Z4, Aa-Zz4, Aaa-Zzz4, Aaaa-Eeee4, Ffff3
Resumo:
Two RNases H of mammalian tissues have been described: RNase HI, the activity of which was found to rise during DNA replication, and RNase HII, which may be involved in transcription. RNase HI is the major mammalian enzyme representing around 85% of the total RNase H activity in the cell. By using highly purified calf thymus RNase HI we identified the sequences of several tryptic peptides. This information enabled us to determine the sequence of the cDNA coding for the large subunit of human RNase HI. The corresponding ORF of 897 nt defines a polypeptide of relative molecular mass of 33,367, which is in agreement with the molecular mass obtained earlier by SDS/PAGE. Expression of the cloned ORF in Escherichia coli leads to a polypeptide, which is specifically recognized by an antiserum raised against calf thymus RNase HI. Interestingly, the deduced amino acid sequence of this subunit of human RNase HI displays significant homology to RNase HII from E. coli, an enzyme of unknown function and previously judged as a minor activity. This finding suggests an evolutionary link between the mammalian RNases HI and the prokaryotic RNases HII. The idea of a mammalian RNase HI large subunit being a strongly conserved protein is substantiated by the existence of homologous ORFs in the genomes of other eukaryotes and of all eubacteria and archaebacteria that have been completely sequenced.
Resumo:
L'articolo presenta i risultati di una ricerca comparativa tra bambini di 4 e 5 anni appartenenti a due contesti linguistici diversi circa il fenomeno delle alternanze grafo-foniche. Nell'indagine è stato richiesto a 60 bambini (30 argentini e 30 italiani) di scrivere sotto dettatura dell'adulto uno stesso elenco di parole, prima in forma manoscritta e poi con l'uso del pc; e successivamente di confrontare le due versioni. In questo modo è stato possibile cogliere le diverse modalità di risoluzione dei problemi legati alla scrittura degli stessi segmenti sillabici: dall?utilizzo di modalità più stabili, come l?identità totale, ad altre più instabili, come le alternanze. Come già indagato nella lingua spagnola, nei diversi livelli di concettualizzazione, in entrambe le lingue sono state individuate alternanze grafo-foniche molto simili per frequenza e percentuali. Questo fenomeno ci offre maggiori informazioni sulle conoscenze che i bambini possiedono rispetto al sistema di scrittura, poiché riflette il modo in cui essi esplorano e introducono i valori sonori convenzionali, soprattutto nel livello sillabico di concettualizzazione. I risultati indicano, inoltre, che la presenza e l?uso della tastiera del pc non incide in modo significativo sulla maggiore varietà o quantità (numero) di grafemi utilizzati nella produzione digitale rispetto a quella manuale
Resumo:
Clusterina (CLU) è una proteina ubiquitaria, presente nella maggior parte dei fluidi corporei e implicata in svariati processi fisiologici. Dalla sua scoperta fino ad oggi, CLU è risultata essere una proteina enigmatica, la cui funzione non è ancora stata compresa appieno. Il gene codifica per 3 varianti trascrizionali identificate nel database NCBI con i codici: NM_001831 (CLU 1 in questo lavoro di tesi), NR_038335 (CLU 2 in questo lavoro di tesi) e NR_045494 (CLU 3 in questo lavoro di tesi). Tutte le varianti sono trascritte come pre-mRNA contenenti 9 esoni e 8 introni e si differenziano per l’esone 1, la cui sequenza è unica e caratteristica di ogni variante. Sebbene in NCBI sia annotato che le varianti CLU 2 e CLU 3 non sono codificanti, tramite analisi bioinformatica è stato predetto che da tutti e tre i trascritti possono generarsi proteine di differente lunghezza e localizzazione cellulare. Tra tutte le forme proteiche ipotizzate, l’unica a essere stata isolata e sequenziata è quella tradotta dall’AUG presente sull’esone 2 che dà origine a una proteina di 449 aminoacidi. Il processo di maturazione prevede la formazione di un precursore citoplasmatico (psCLU) che subisce modificazioni post-traduzionali tra cui formazione di ponti disolfuro, glicosilazioni, taglio in due catene denominate β e α prima di essere secreta come eterodimero βα (sCLU) nell’ambiente extracellulare, dove esercita la sua funzione di chaperone ATP-indipendente. Oltre alla forma extracellulare, è possibile osservare una forma intracellulare con localizzazione citosolica la cui funzione non è stata ancora completamente chiarita. Questo lavoro di tesi si è prefissato lo scopo di incrementare le conoscenze in merito ai trascritti CLU 1 e CLU 2 e alla loro regolazione, oltre ad approfondire il ruolo della forma citosolica della proteina in relazione al signaling di NF-kB che svolge un ruolo importante nel processo di sviluppo e metastatizzazione del tumore. Nella prima parte, uno screening di differenti linee cellulari, quali cellule epiteliali di prostata e di mammella, sia normali sia tumorali, fibroblasti di origine polmonare e linfociti di tumore non-Hodgkin, ha permesso di caratterizzare i trascritti CLU 1 e CLU 2. Dall’analisi è emerso che la sequenza di CLU 1 è più corta al 5’ rispetto a quella depositata in NCBI con l’identificativo NM_001831 e il primo AUG disponibile per l’inizio della traduzione è localizzato sull’esone 2. È stato dimostrato che CLU 2, al contrario di quanto riportato in NCBI, è tradotto in proteina a partire dall’AUG presente sull’esone 2, allo stesso modo in cui viene tradotto CLU 1. Inoltre, è stato osservato che i livelli d’espressione dei trascritti variano notevolmente tra le diverse linee cellulari e nelle cellule epiteliali CLU 2 è espressa sempre a bassi livelli. In queste cellule, l’espressione di CLU 2 è silenziata per via epigenetica e la somministrazione di farmaci capaci di rendere la cromatina più accessibile, quali tricostatina A e 5-aza-2’-deossicitidina, è in grado di incrementarne l’espressione. Nella seconda parte, un’analisi bioinformatica seguita da saggi di attività in vitro in cellule epiteliali prostatiche trattate con farmaci epigenetici, hanno permesso di identificare, per la prima volta in uomo, una seconda regione regolatrice denominata P2, capace di controllare l’espressione di CLU 2. Rispetto a P1, il classico promotore di CLU già ampiamente studiato da altri gruppi di ricerca, P2 è un promotore debole, privo di TATA box, che nelle cellule epiteliali prostatiche è silente in condizioni basali e la cui attività incrementa in seguito alla somministrazione di farmaci epigenetici capaci di alterare le modificazioni post-traduzionali delle code istoniche nell’intorno di P2. Ne consegue un rilassamento della cromatina e un successivo aumento di trascrizione di CLU 2. La presenza di un’isola CpG differentemente metilata nell’intorno di P1 spiegherebbe, almeno in parte, i differenti livelli di espressione di CLU che si osservano tra le diverse linee cellulari. Nella terza parte, l’analisi del pathway di NF-kB in un modello sperimentale di tumore prostatico in cui CLU è stata silenziata o sovraespressa, ha permesso di capire come la forma citosolica di CLU abbia un ruolo inibitorio nei confronti dell’attività del fattore trascrizionale NF-kB. CLU inibisce la fosforilazione e l’attivazione di p65, il membro più rappresentativo della famiglia NF-kB, con conseguente riduzione della trascrizione di alcuni geni da esso regolati e coinvolti nel rimodellamento della matrice extracellulare, quali l’urochinasi attivatrice del plasminogeno, la catepsina B e la metallo proteinasi 9. È stato dimostrato che tale inibizione non è dovuta a un’interazione fisica diretta tra CLU e p65, per cui si suppone che CLU interagisca con uno dei componenti più a monte della via di segnalazione responsabile della fosforilazione ed attivazione di p65.
Resumo:
Dal principio di individuazione al processo di costituzione degli individui, la connessione tra metafisica e fisica, da un lato, e tra fisica e politica, dall'altro, è dimostrata attraverso un'analisi lessicale e concettuale dei termini «individuo (individuum)» e «relazione (relatio, ens rationis, ens imaginationis)» nella filosofia di Baruch/Bento/Benedictus Spinoza.
Resumo:
L’obiettivo di questo studio è la valultazione della funzionalità ecologica del fiume Segura nella provincia di Alicante (Spagna) mediante l’applicazione dell’IFF (Indice di Funzionalità Fluviale). La motivazione di questa scelta è stata la volontà di partecipare all’introduzione di questo indice in Spagna, paese in cui non è abitualmente utilizzato. Sono stati valutati 24006 m di corso d’acqua suddivisi in 24 tratti di varie lunghezze, partendo dall’uscita del centro urbano di Orihuela fi no al centro abitato di Guardamar del Segura. Il giudizio della funzionalità del fiume complessivamente rientra nell’intervallo dei livelli da V a III-IV, con una percentuale maggiore dell’80% di livello IV sia per la sponda destra che per la sinistra. L’applicazione dell’Indice ha permesso non solo di valutare la funzionalità dei 24 tratti, ma anche di individuare i parametri più degradati del corso d’acqua e i parametri più «forti», dall’osservazione dei quali è possibile far partire un lavoro di ripristino ambientale e rinaturalizzazione del fiume.
Resumo:
Nanostructured TiO2 photocatalysts with small crystalline sizes have been synthesized by sol-gel using the amphiphilic triblock copolymer Pluronic P123 as template. A new synthesis route, based on the treatment of TiO2 xerogels with acid-ethanol mixtures in two different steps, synthesis and extraction-crystallization, has been investigated, analyzing two acids, hydrochloric and hydriodic acid. As reference, samples have also been prepared by extraction-crystallization in ethanol, being these TiO2 materials amorphous and presenting higher porosities. The prepared materials present different degrees of crystallinity depending on the experimental conditions used. In general, these materials exhibit high surface areas, with an important contribution of microporosity and mesoporosity, and with very small size anatase crystals, ranging from 5 to 7 nm. The activity of the obtained photocatalysts has been assessed in the oxidation of propene in gas phase at low concentration (100 ppmv) under a UVA lamp with 365 nm wavelength. In the conditions studied, these photocatalysts show different activities in the oxidation of propene which do not depend on their surface areas, but on their crystallinity and band gap energies, being sample prepared with HCl both during synthesis and in extraction-crystallizations steps, the most active one, with superior performance than Evonik P25.