709 resultados para Arbitrating judges


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Nell’epoca di profonda transizione dell’era «pos-moderna», il modello tradizionale di legalità che conferisce al Parlamento il monopolio in materia penale entra in crisi in ragione della frammentazione delle fonti del diritto - a livello nazionale e sovranazionale - nonché delle spinte di globalizzazione capaci di incidere, ormai, ben oltre il mero piano economico. A fronte della incapacità del legislatore di rispondere in termini effettivi alla urgenza di razionalizzare e riformare il sistema penale, quindi, il potere giudiziario ha assunto una funzione di sostanziale supplenza, generando inevitabili attriti con il nullum crimen e i suoi corollari. Ne deriva che il Giudice di legittimità sempre più si preoccupa di assicurare la prevedibilità dei mutamenti interpretativi, specie se in malam partem, tenendo a mente gli ultimi approdi della giurisprudenza di Strasburgo in riferimento all’art. 7 CEDU. In particolare, tanto nelle motivazioni delle decisioni quanto nei contributi dottrinali, si diffonde graduale il riferimento a istituti propri del modello di common law: la recente riforma dell’art. 618, co 1 bis, c.p.p., del resto, è stata descritta a più voci come l’avvio della diffusione nell’ordinamento interno della c.d. “cultura del precedente”. In tale frangente, diviene utile approfondire l’opportunità dell’accostamento tra il modello di common law e di civil law, conducendo uno studio comparato tra i due ordinamenti quanto all’esercizio del potere punitivo che intende esaminare l’opportunità di acquisire rimedi propri della esperienza secolare del diritto judge-made in un ordinamento governato dalla soggezione del giudice alla legge.

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L’applicazione del principio di buona fede oggettiva all’attività della pubblica amministrazione, sia contrattuale che provvedimentale, è attualmente fuori discussione, tuttavia i limiti e le modalità attraverso cui questo principio si articola sono ancora oggetto di dibattito dottrinale e giurisprudenziale, in particolare modo per quanto riguarda l’istituto della responsabilità precontrattuale della p.a. Tale ultimo istituto è oggetto di uno specifico approfondimento, che tenterà di analizzare i principali punti cruciali del dibattito: la tutela del legittimo affidamento del privato durante le trattative instaurate con la p.a., la natura giuridica della responsabilità precontrattuale e questioni di stampo più processuale, come il riparto di giurisdizione tra giudice ordinario e amministrativo. Al fine poi di comprendere pienamente le funzioni svolte dal principio di buona fede nell’ambito delle attività pubbliche, sia contrattuali che autoritative, la ricerca si è concentrata anche sulle diverse interpretazioni che gli studiosi del diritto hanno attribuito oggi al giudizio di buona fede, inteso sia come principio civile contrattuale che come nuovo principio amministrativo costituzionalmente orientato. Nel proseguo della dissertazione, infatti, si cerca di valutare l’applicabilità del giudizio di buona fede da un punto di vista interdisciplinare, civile e amministrativo, allo scopo di dimostrare come tale principio sia riuscito lentamente a pervadere anche la materia amministrativa, condizionando in senso garantista non solo il dictum giurisprudenziale, ma anche l’intervento normativo del legislatore.

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Drawing on ethnographic data collected in Italian courts and prosecution offices, this dissertation offers new perspectives on legal decision-making by highlighting the importance of emotions for constructing and evaluating legal narratives. Focusing on criminal cases, it describes and dissects how judges and prosecutors use emotions in reflection and action tied to lay narratives and legal constraints. The analysis shows that legal professionals engage in different types of emotional dynamics when dealing with stories; first, they develop gut feelings, which are either endorsed or kept at distance by means of emotional reflexivity, to comply with legal ideals of objectivity and impartiality. Second, empathy emerges as a crucial tool to direct the interaction with lay people and to interpret legal prerequisites, such as credibility, and intent. Finally, the dissertation shows that lay stories lead legal professionals to become passionate and committed towards the correct application of the law, the restoration of the moral order, and the achievement of justice. In light of the empirical findings, this thesis strives to develop a theoretical understanding of legal decision-making as narrative work that includes emotional dynamics consistent with rational, objective action.

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Sensory analysis is a scientific discipline used to evoke, measure, analyse and interpret the responses to products that are perceived by the senses of sight, smell, taste, touch and hearing. This science is used to highlight the strengths and characteristics of a product, such as in the case of research and development products where alternative ingredients, food waste or by-products are used. It can also be used to evaluate the same characteristics over time, to highlight alterations in one of the sensory components at a given time or over time. This doctoral thesis deals with the valorisation, through characterisation, of various aquaculture fish products. In particular, the products covered by this study were analysed, depending on the objective pursued, with different sensory methods using trained judges and in one case consumers. Therefore, the sensory characterisation of the products was useful for investigating the foods considered in this doctoral research. In particular, specific research topics were taken: 1. The study of alternative ingredients, such as the outcomes of different levels of inclusion of insect larvae (Hermetia illucens) meal on the quality of sea bream (Sparus aurata) fillets. 2. The study of consumer expectations and perceptions on the use of insect meal as a feed for aquaculture products. In particular, this study was done after the characterisation by Quantitative Descriptive analysis (QDA) of the products to exclude sensory differences. 3. Development of a non-destructive and cheap device based on dielectric spectroscopy for assessing fish freshness. In particular in this study, the developed device was evaluated in correlation with a sensory method for assessing the freshness of fish product, the Quality Index Method (QIM)