971 resultados para Windsor, Edward, Duke of, 1894-1972.


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Introductory.--Camden's "Britannia."--A mirror for magistrates.--A poet in prison.--Death's duel.--Gerard's Herbal.--Pharamond.--A volume of old plays.--A censor of poets.--Lady Winchilsea's poems.--Amasia.--Love and business.--What Ann Lang read.--Cats.--Smart's poems.--Pompey the Little.--The life of John Buncle.--Beau Nash.--The diary of a lover of literature.--Peter Bell and his tormentors.--The fancy.--Ultra-crepidarius.--The Duke of Rutland's poems.--Ionica.--The shaving of Shagpat.--Index.

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La ricerca ricostruisce alcuni aspetti della vita politica, sociale e culturale di Reggio Emilia a partire dagli anni Quaranta dell’Ottocento. La campagna militare del 1848-49 e le vicende sociali e politiche che l’accompagnarono costituiscono il punto focale di questo lavoro che mette in evidenza come il complesso di quegli avvenimenti operò un mutamento irreversibile nella realtà cittadina, alimentando aspettative e ideali che non poterono più rimanere confinati nel sistema di governo ducale, divenuto asfittico e superato. Dopo una ricognizione generale della storiografia esistente si è evidenziata la necessità di una nuova lettura della storia cittadina che tenesse conto degli approcci metodologici più recenti e di aspetti fino ad oggi trascurati o completamente ignorati, ripartendo dai documenti ed ampliando la quantità e la tipologia delle fonti. E’ stato perciò condotto un incrocio sistematico tra la documentazione d’archivio pubblica (atti di governo, polizia, decreti, chirografi ducali) e le fonti di carattere privato, spesso assolutamente inedite (cronache, diari, epistolari), cercando di mantenere un approccio il più possibile aperto, mostrando una molteplicità di punti di vista e cogliendo il riflesso dei diversi orientamenti politici e personali attraverso la lettura degli avvenimenti cittadini da parte dei diversi testimoni dell’epoca. Coerentemente con i più recenti apporti della storiografia si è voluto sottolineare l’impatto decisivo che le Istituzioni scolastiche ducali, caratterizzate da notevole conformismo e oscurantismo, hanno avuto nella maturazione politica della generazione che ha guidato il Movimento del 1848. Per portare alla luce questi aspetti è stata proposta una rilettura del sistema educativo reggiano dal punto di vista funzionale e culturale, partendo dai ricordi degli ex studenti e dalla verifica della disciplina vigente all’interno di queste istituzioni. Non poteva essere tralasciata anche una profonda revisione della storia della Chiesa di Reggio Emilia durante il Risorgimento, pertanto si è proceduto ad uno spoglio su larga scala della documentazione conservata nell’archivio della Curia vescovile di Reggio Emilia che ha permesso di giungere ad una complessiva rivalutazione del ruolo del vescovo Cattani durante le vicende del 1848, portando alla luce un aspetto fino ad oggi assolutamente sottovalutato. Nella ricostruzione delle condizioni della Provincia sono stati sottolineati soprattutto gli aspetti sociali, ampliando il quadro in cui si sono svolte le vicende attraverso nuove fonti che hanno aiutato a non focalizzare la ricerca soltanto sui ceti dirigenti e sulle personalità di rilievo. Allo stesso modo si sono descritti i luoghi e le persone della città, cercando di tracciare un ritratto il più fedele possibile della realtà urbana attraverso testimonianze di tenore e mentalità differenti da quelle ‘ufficiali’. Per gli eventi del 1848 (e per quelli del 1859-60) è stato consultato un numero cospicuo di fondi conservati presso l’Archivio di Stato di Reggio, a questi si sono aggiunti gli apporti di molte fonti di carattere privato e di documenti inediti conservati presso l’Archivio di Stato di Torino. Il lavoro propone un’analisi approfondita delle vicende cittadine tra il marzo e l’agosto 1848 e apre a nuove considerazioni sia sul municipalismo, come chiave di lettura del movimento unitario, sia sulla creazione del consenso attorno all’unione dei ducati emiliani con il Regno dell’Alta Italia guidato da Carlo Alberto. Fondamentali sono risultati i fondi della Polizia Estense conservati presso l’Archivio di Stato di Reggio Emilia. Per la loro natura e per le caratteristiche del Ducato (in cui lo stesso duca interviene di persona nei provvedimenti di polizia) hanno permesso di tracciare un quadro assolutamente inedito della vita politica e sociale della Provincia, contribuendo ad arricchire ogni aspetto del lavoro di ricerca. Nell’ultima parte del lavoro sono state messe a confronto le informazioni raccolte sui volontari attraverso lo spoglio di tutte le fonti consultate. La ricerca si era precedentemente basata sugli elenchi dei militi compilati dopo l’unificazione nazionale, elenchi nei quali molte delle informazioni relative ai partecipanti delle campagne del 1848-49 erano andate perdute. Procedendo all’incrocio dei dati raccolti dalla polizia estense al momento del ritorno degli volontari in patria con quelli reperiti nei fondi privati, nelle cronache, nella memorialistica e negli epistolari è stato possibile ricostruire un panorama più completo delle diverse tipologie di combattenti e tracciare un quadro che alla fine risulta assai coerente con la situazione politica e sociale descritta nella prima parte della tesi. Per la prima volta vengono documentate le vicende di coloro che non appartenendo alle classi dirigenti cittadine si sono trovati a combattere per una sorta di azzardo personale nutrito di idealismo patriottico oppure perché inquadrati nei battaglioni dell’ex esercito estense passato al servizio del Governo provvisorio. Emergono l’estrema eterogeneità delle motivazioni e dei destini personali dei combattenti e sono portate alla luce alcune interessanti vicende personali e familiari. I dati sono stati raccolti in modalità digitale per la loro futura fruizione on-line che andrà ad aggiornare il database degli “Albi della memoria” curati da ISTORECO. (http://www.albimemoria-istoreco.re.it/).

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Fadrique Álvarez de Toledo, que nació hacia 1460 y murió en 1531, lidera en Castilla el linaje de la casa de Alba en el tránsito de la Edad Media al Renacimiento. Primo carnal de Fernando el Católico, y colaborador íntimo de los Reyes, desarrolla una amplia labor de mecenazgo artístico y literario, de la cual son ejemplos relevantes los apoyos a poetas como Juan del Encina, Juan Boscán o Garcilaso de la Vega. A pesar de esta actividad, la crítica no se ha ocupado con detalle de este personaje por haberle eclipsado un tanto su nieto, el Gran Duque de Alba. Este artículo reproduce el inventario de la biblioteca de Don Fadrique (formado por los libros que fueron catalogados a su muerte), inédito hasta ahora y que nos muestra una rica biblioteca patrimonial de ciento ochenta y seis obras. Entre los libros religiosos encontramos biblias, tratados de oración y libros de horas; se hallan también algunos títulos indispensables de las tradiciones franciscana y dominica, que nos muestran a un personaje interesado en las nuevas corrientes devocionales de finales del siglo XV, en el escolasticismo y en las mujeres santas y visionarias del Medievo.

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How might we begin to explore the concept of the “sustainable city” in a world often characterized as dynamic, fluid, and contested? Debates about the sustainable city are too often dominated by a technological discourse conducted among professional experts, but this technocratic framing is open to challenge. For some critics, sustainability is a meaningless notion, yet for others its semantic pliability opens up discursive spaces through which to explore interconnections across time, space, and scale. Thus, while enacting sustainability in policy and practice is an arduous task, we can productively ask how cultural imaginations might be stirred and shaken to make sustainability accessible to a wider public who might join the conversation. What role, we ask, can and should the arts play in wider debates about sustainability in the city today? We explore a coproduced artwork in the northeast of England in order to explain how practice-led research methods were put into dialogue with the social sciences to activate new perspectives on the politics, aesthetics, and practices of sustainability. The case is presented to argue that creative material experimentations can be used as an active research inquiry through which ideas can be tested without knowing predefined means or ends. The case shows how such creativity acts as a catalyst to engage a heterogeneous mix of actors in the redefinition of urban spaces, juxtaposing past and present, with the ephemeral and the (seemingly) durable.

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Um dos edifícios de tipologia palaciana que se destaca na iconografia da Lisboa antiga corresponde ao desaparecido Palácio dos Câmara, condes de Vila Franca (1583) e de Ribeira Grande (depois de 1662). Situava-se na colina de S. Francisco, uma área de ocupação aristocrática da cidade, frente à igreja de Nossa Senhora dos Mártires, a leste do Paço dos Duques de Bragança e a norte do Corpo Santo, onde se erguia perto da margem do Tejo, o também já desaparecido Palácio Corte Real. Porventura ofuscada pela grandiosidade destes imóveis, a historiografia olisiponense não tem prestado a devida atenção ao palácio dos Câmara que, no entanto, deve ser encarado como um dos mais significativos palácios urbanos da primeira metade de seiscentos. Com base no cruzamento de fontes iconográficas, judiciais, administrativas e epistolares, o presente estudo dá conta dos aspetos da encomenda, da autoria e datação envolvidos na sua construção, procurando, acima de tudo, caracterizá-lo do ponto de vista tipológico, espacial e distributivo, por forma a entender as opções arquitetónicas, os padrões de gosto e as vivências do espaço interior protagonizados por um dos mais destacados membros da nobreza titular portuguesa.

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Este trabajo es el resultado de un detallado estudio acerca del modo como la justicia e institución inquisitorial consiguieron penetrar en los espacios propios de la jurisdicción señorial de Monarquía Hispánica durante el siglo XVII. Para realizar este análisis se ha tomado como objeto de estudio el ducado y la villa de Pastrana, situados en la Alcarria. Los protagonistas de esta compleja problemática estudiada fueron los grupos de portugueses que se asentaron en el territorio de este señorío y en su villa principal a lo largo de los siglos XVI y XVII, los cuales participaron en su vida social, económica y política de manera muy intensa. Su papel en la dinamización y organización interna de este espacio señorial fue notable. La acusación de judaísmo contra algunos de estos portugueses y el procesamiento inquisitorial al que fueron sometidos nos permite ver algunos aspectos fundamentales de esta interesante cuestión.

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Neste artigo faz-se uma análise das características distributivas do processo Kaldor-Pasinetti, assumindo-se que o setor governamental incorre em persistentes déficits que podem ser financiados através de diferentes instrumentos, como a emissão de títulos e de moeda. Através dessa abordagem é possível estudar como a atividade governamental afeta a distribuição de renda entre capitalistas e trabalhadores e assim obter generalizações do Teorema de Cambridge em que versões anteriores como as de Steedman (1972), Pasinetti (1989), Dalziel (1991) e Faria (2000) surgem como casos particulares. _________________________________________________________________________________ ABSTRACT

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Ce mémoire traite du débat entre le coeur et le devoir et des différentes influences qui ont conduit à la fameuse question : Pourquoi la princesse n’épouse-t-elle pas le duc de Nemours alors que tous les obstacles sont levés ? À défaut de pouvoir répondre définitivement à cette énigme dont seule Madame de La Fayette possède la clé, nous nous sommes concentrée sur les influences qui auraient pu pousser la princesse à sacrifier son coeur pour son devoir. La méthode de recherche utilisée est l’approche de la biographie intellectuelle. Il est évident que le vécu de l'auteure a teinté le contenu de son oeuvre ainsi que l'âme de son héroïne. Nous nous sommes également inspirée de la méthode sociocritique quant aux influences et mouvements de l'époque. Dans le but de simplifier la collecte des sources et l’organisation de la recherche, nous avons regroupé les influences en trois grandes catégories : les influences personnelles, internes et externes. Cette étude a mis en évidence que les moeurs, dans La Princesse de Clèves, sont le miroir de la société du XVIIe siècle. Chaque influence présentée forme le dessin d’une princesse cachant en elle le secret de son renoncement à l'amour.

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The endocrine pancreas of the rock bass (Ambloplites rupestris) was examined by light and electron microscopy. Two cell types with staining properties similar to mammalian A and B cells, and a third, non-staining cell type were found in the spherical pancreatic islets that were surrounded by a connective tissue capsule and embedded in two small masses of exocrine tissue. From an analysis of the ultrastructure of the A and B cells, a secretory cycle for each of these cell types was proposed. The secretory cycle of the A cell consisted of three well defined stages: (1) A cell production stage: during which A granule formation occurred in the sacs of the Golgi apparatus and the cell was characterized by the presence of numerous secretory granules, some elements of lamellar endoplasmic reticulum, and a homogeneously granular nucleus. The cytoplasm contained few distended cisternae, variable numbers of free ribosomes, microtubules and small vesicles. (2) A cell release stage: during which the release of A granules occurred and the cell usually contained several large distended cisternae and variable numbers of secretory granules. Granule release mechanisms included exocytosis, by which individual granules were released into the extracellular space after their membranes fused with the plasmalemma, and emiocytosis, by which one or more granules were released into a large cisterna whose membrane fused with the plasmalemma and formed a pore through which the cisternal contents passed out of the cell. (3) A cell reorganization stage: during which the changeover from the release stage to the production stage occurred and the reorganization of organelles and membrane structures took place. The cell contained few secretory granules and numerous small endoplasmic reticular cisternae. The cytoplasm exhibited less electron density than either of the other two stages. The A granule after formation underwent a series of morphological changes which were described in four numerically identified phases. The secretory cycle of the B cell consisred of two stages: (1) B cell production stage: during which the B granule formation occurred in the sacs of the Go1gi apparatus. The cell was characterized by an irregular outline, the presence of numerous secretory granules, and an irregularly shaped nucleus which contained variable amounts of clumped chromatin. The cytoplasm contained moderate amounts of lamellar endoplasmic reticulum studded with ribosomes, several small vesicles, and an active Go1gi apparatus. (2) B cell release stage: during which the release of B granules occurred. The cell contained a rounded nucleus with dispersed chromatin, several distended endoplasmic reticular cisternae and a variable number of secretory granules. Granule release occu~ by emiocytosis and exocytosis similar to that found for the A cell.

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The collection consists of 37 plans, surveys or maps of the City of Niagara Falls beginning in 1846 until 1928. Some of the plans were created for the Falls Company, a group of land speculators that included Buchanan, Murray, Street, Allen, Robinson and others. Other plans relate to the building of the suspension bridge and the railway. Some plans and drawing may refer to estate documents in RG 167 Niagara South estate and legal documents collection. Item 22 has been scanned for preservation purposes.