953 resultados para Progetto, spazio pubblico. Tesi curricolare


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Il progetto che qui presentiamo, è stato elaborato all’interno del laboratorio di sintesi finale Architettura sostenibile, e sviluppa il tema della riqualificazione di un edificio di housing sociale. Perché il social housing? La scarsità di alloggi di edilizia sociale nel patrimonio esistente e il crescente numero di persone che necessitano di una residenza a basso costo, ma che non sono povere al punto tale da poter accedere all’edilizia agevolata, porta ad incentrare la nostra ricerca su questo argomento. Osservando nel nostro paese la forte necessità di ampliare e migliorare questo patrimonio, oltre al rinnovato interesse per queste tematiche nel settore pubblico, diventa per noi un momento di riflessione e confronto nel campo della progettazione architettonica. Quale l’obiettivo? Il fine di tale ricerca è quindi quello di assecondare le odierne esigenze abitative, ripensando il patrimonio esistente in termini di recupero e rifunzionalizzazione degli spazi, migliorando il livello di confort e conseguendo allo stesso tempo elevate prestazioni energetiche. L’obiettivo si allarga poi alla scala del quartiere proponendo strategie utili alla rivitalizzazione delle dinamiche sociali. Qual è il metodo? La strategia utilizzata è quello della riqualificazione sostenibile. Questa scelta è motivata dall’intento di ridurre l’uso di risorse primarie, in termini di materiali, ed evitare l’ulteriore sfruttamento di aree non ancora urbanizzate. A questo va ad aggiungersi la necessità di realizzare un intervento economicamente sostenibile, data l’assenza di risorse da investire per tali fini.

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La tesi si propone di definire una strategia di riqualificazione urbana per l'area del “Pilastro”, un esteso comparto residenziale sito nella zona più esterna del quartiere San Donato, a Bologna. Questa area periferica rispetto al nucleo urbano di Bologna presenta numerose criticità tipiche delle “periferie”, ma anche importanti potenzialità. Le analisi condotte hanno permesso di individuare meglio criticità e punti di forza, fissando i riferimenti per un progetto di riqualificazione. La tesi affronta il tema della riqualificazione del patrimonio italiano di edilizia sociale, occupandosi in particolare, all’interno dell’area del “Pilastro”, di alcuni edifici residenziali ancora prevalentemente di proprietà pubblica. Si è quindi analizzata l’evoluzione della domanda e dell’offerta di social housing e le caratteristiche della popolazione a cui, nel contesto di Bologna, si rivolge questa soluzione abitativa. Il progetto ha riguardato nel dettaglio due dei quattro edifici residenziali a torre presenti nella zona nord dell’area “Pilastro”, ma ha previsto anche alcuni interventi di riorganizzazione delle aree circostanti, della viabilità, del verde e delle altre due torri residenziali del comparto. Il progetto ipotizza 3 principali azioni dell’intervento di riqualificazione: 1 La ridefinizione del parcheggio (“la piastra”), trasformandolo da semplice superficie di servizio in un sistema su più livelli che incrementa la capienza attuale di posti auto e aggiunge aree verdi, piccoli servizi e attività commerciali. 2 L'ampliamento dell'offerta abitativa (“le nuove residenze”) collocando nelle zone meglio soleggiate del lato nord nuovi edifici in linea destinati ad introdurre il mix sociale residenza sociale. La riqualificazione delle residenze esistenti, puntando a correggerne le principali criticità registrate: l'elevato consumo energetico, il sovradimensionamento delle superfici degli alloggi, la struttura portante rigida, la mancanza di spazi di socializzazione. Gli alloggi sono stati ridimensionati in base alle caratteristiche della domanda abitativa e sono stati dotati di servizi comuni al piano terra e nei due piani interrati (sale sociali, lavanderie, spazi gioco per i bambini, depositi).L'introduzione di un impianto eolico, l’aggiunta di un involucro isolante ed un intervento sull’impianto di acqua calda sanitaria hanno migliorato il comportamento energetico dell’edificio, arricchendone anche l’aspetto e la fruibilità.

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Il presente lavoro si occupa dell’analisi numerica di combustione di gas a basso potere calorifico (gas di sintesi derivanti da pirolisi di biomasse). L’analisi è stata condotta su due principali geometrie di camera di combustione. La prima è un bruciatore sperimentale da laboratorio adatto allo studio delle proprietà di combustione del singas. Esso è introdotto in camera separatamente rispetto ad una corrente d’aria comburente al fine di realizzare una combustione non-premiscelata diffusiva in presenza di swirl. La seconda geometria presa in considerazione è la camera di combustione anulare installata sulla microturbina a gas Elliott TA 80 per la quale si dispone di un modello installato al banco al fine dell’esecuzione di prove sperimentali. I principali obbiettivi conseguiti nello studio sono stati la determinazione numerica del campo di moto a freddo su entrambe le geometrie per poi realizzare simulazioni in combustione mediante l’utilizzo di diversi modelli di combustione. In particolare è stato approfondito lo studio dei modelli steady laminar flamelet ed unsteady flamelet con cui sono state esaminate le distribuzioni di temperatura e delle grandezze tipiche di combustione in camera, confrontando i risultati numerici ottenuti con altri modelli di combustione (Eddy Dissipation ed ED-FR) e con i dati sperimentali a disposizione. Di importanza fondamentale è stata l’analisi delle emissioni inquinanti, realizzata per entrambe le geometrie, che mostra l’entità di tali emissioni e la loro tipologia. Relativamente a questo punto, il maggior interesse si sposta sui risultati ottenuti numericamente nel caso della microturbina, per la quale sono a disposizione misure di emissione ottenute sperimentalmente. Sempre per questa geometria è stato inoltre eseguito il confronto fra microturbina alimentata con singas a confronto con le prestazioni emissive ottenute con il gas naturale. Nel corso dei tre anni, l’esecuzione delle simulazioni e l’analisi critica dei risultati ha suggerito alcuni limiti e semplificazioni eseguite sulle griglie di calcolo realizzate per lo studio numerico. Al fine di eliminare o limitare le semplificazioni o le inesattezze, le geometrie dei combustori e le griglie di calcolo sono state migliorate ed ottimizzate. In merito alle simulazioni realizzate sulla geometria del combustore della microturbina Elliott TA 80 è stata condotta dapprima l’analisi numerica di combustione a pieno carico per poi analizzare le prestazioni ai carichi parziali. Il tutto appoggiandosi a tecniche di simulazione RANS ed ipotizzando alimentazioni a gas naturale e singas derivato da biomasse. Nell’ultimo anno di dottorato è stato dedicato tempo all’approfondimento e allo studio della tecnica Large Eddy Simulation per testarne una applicazione alla geometria del bruciatore sperimentale di laboratorio. In tale simulazione è stato implementato l’SGS model di Smagorinsky-Lilly completo di combustione con modelli flamelet. Dai risultati sono stati estrapolati i profili di temperatura a confronto con i risultati sperimentali e con i risultati RANS. Il tutto in diverse simulazioni a diverso valore del time-step imposto. L’analisi LES, per quanto migliorabile, ha fornito risultati sufficientemente precisi lasciando per il futuro la possibilità di approfondire nuovi modelli adatti all’applicazione diretta sulla MTG.

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Caveolin-1 (Cav-1), the essential structural constituent of caveolae, which are flask-shaped invaginations of the plasma membrane, has been found to play a key role in the modulation of cell proliferation and cancer development. It seems to act as an oncosuppressor or a promoter of growth, depending on the histotype, stage and grade of each tumour. The aim of this study was to analyze the effects of Caveolin-1 gene silencing on the proliferation of human lung cancer and osteosarcoma in vitro. Our data show that Cav-1 silencing blocks the growth in both metastatic lung cancer cell lines analyzed, suggesting a proliferation promoting action of the protein in these cells. A marked decrease of phospho-Akt, phospho-ERK, STAT3, cyclin D1, CDK4 and consequently of phospho-Rb expression was evident in the cells treated with Cav-1 siRNA. With regards to osteosarcoma, we demonstrated that the suppression of Cav-1 results in the blocking of MG-63 and in the slowing down of HOS proliferation, suggesting a role for Cav-1 as a promoter of tumour growth in these cell lines. A marked decrease of phospho-Akt, cyclin E, CDK2 and phospho-Rb and an increase of p21 expression levels were evident in the cells treated with Cav-1 siRNA. Our results suggest two new cell cycle inhibiting pathways, mediated by Cav-1 knock-down, and provide new insights into the molecular mechanisms underlying the tumour-promoting role of Cav-1 in lung cancer and osteosarcoma. In this work we also investigated the role of estrogens in lung cancer and the functional cross-talk between Cav-1 and estrogens/estrogen receptors in it. Our results show that 17β-estradiol induces proliferation either in RAL or in SCLC-R1 cells and that both cell lines are sensitive to 4-OHT antiproliferative effect. The sensitivity to estrogen stimulation seems to be gender- and/or histological type-independent in metastatic lung cancer in vitro.

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Questo progetto tratta di un Luogo, composto di vari elementi, che concorrono a tracciarne l'identità. Partendo dal principio che non solo il restauro di tali oggetti ne garantirebbe la sopravvivenza, la storia del restauro ci insegna che prendersi cura dei monumenti non significa solo preservarne l'integrità materica, ma anche gestire il loro valore d'uso, garantendone una adeguata fruizione. Questa tesi, quindi, non si occuperà solo della conservazione materiale dei manufatti nel tempo ma anche del trattamento del loro intorno, al fine di creare un sistema fruibile, basato sulle dinamiche percettive del Luogo.

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Da alcuni anni Bologna è interessata da un processo di trasformazione,che investe l’economia, la società e la città fisica. Le mutazioni delle condizioni tecnologiche, economiche e ambientali inducono trasformazioni nel modo di concepire la pianificazione. In questo contesto di trasformazioni gli spazi vuoti si offrono come straordinaria risorsa di nuove opportunità progettuali in termini di qualità urbana, inoltre si pongono come occasione per avviare una seria politica di sostenibilità in grado di ridisegnare una città più attrattiva ed efficiente nei suoi servizi. La probabile prossima dismissione dello scalo merci San Donato si presenta quindi come concreta possibilità d’intervento in un’area periurbana diventata ormai vera e propria centralità.

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AD is the most common age related neurodegenerative disease in the industrialized world. Clinically AD is defined as a progressing decline of cognitive functions. Neuropathologically, AD is characterized by the aggregation of b-amyloid (Ab) peptide in the form of extracellular senile plaques, and hyperphosphorlylated tau protein in the form of intracellular neurofibrillary tangles. These neuropathological hallmarks are often accompanied by abundant microvascular damage and pronounced inflammation of the affected brain regions. In this thesis we investigated several aspects of AD focusing on the genetic aspect. We confirmed that Alpha 1 antichymotrypsin (ACT), an acute phase protein, was associated to AD subjects, being plasma levels higher in AD cases than controls. In addition, in a GWA study we demonstrated that two different gene, Clusterin and CR1 were strongly associated to AD. A single gene association not explain such a complex disease like AD. The goal should be to created a network of genetic, phenotypic and clinical data associated to AD. We used a new algorithm, the ANNs, aimed to map variables and search for connectivity among variables. We found specific variables associated to AD like cholesterol levels, the presence of variation in HMGCR enzyme and the age. Other factors such as the BMI, the amount of HDL and blood folate levels were also associated with AD. Pathogen infections, above all viral infections, have been previously associated to AD. The hypothesis suggests that virus and in particular herpes virus could enter the brain when an individual becomes older, perhaps because of a decline in the immune system. Our new hypothesis is that the presence of SNPs in our GWA gene study results in a genetic signature that might affect individual brain susceptibility to infection by herpes virus family during aging.

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The dramatic impact that vascular diseases have on human life quality and expectancy nowadays is the reason why both medical and scientific communities put great effort in discovering new and effective ways to fight vascular pathologies. Among the many different treatments, endovascular surgery is a minimally-invasive technique that makes use of X-ray fluoroscopy to obtain real-time images of the patient during interventions. In this context radiopaque biomaterials, i.e. materials able to absorb X-ray radiation, play a fundamental role as they are employed both to enhance visibility of devices during interventions and to protect medical staff and patients from X-ray radiations. Organic-inorganic hybrids are materials that combine characteristics of organic polymers with those of inorganic metal oxides. These materials can be synthesized via the sol-gel process and can be easily applied as thin coatings on different kinds of substrates. Good radiopacity of organic-inorganic hybrids has been recently reported suggesting that these materials might find applications in medical fields where X-ray absorption and visibility is required. The present PhD thesis aimed at developing and characterizing new radiopaque organic-inorganic hybrid materials that can find application in the vascular surgery field as coatings for the improvement of medical devices traceability as well as for the production of X-ray shielding objects and garments. Novel organic-inorganic hybrids based on different polyesters (poly-lactic acid and poly-ε-caprolactone) and polycarbonate (poly-trimethylene carbonate) as the polymeric phase and on titanium oxide as the inorganic phase were synthesized. Study of the phase interactions in these materials allowed to demonstrate that Class II hybrids (where covalent bonds exists between the two phases) can be obtained starting from any kind of polyester or polycarbonate, without the need of polymer pre-functionalization, thanks to the occurrence of transesterification reactions operated by inorganic molecules on ester and carbonate moieties. Polyester based hybrids were successfully coated via dip coating on different kinds of textiles. Coated textiles showed improved radiopacity with respect to the plain fabric while remaining soft to the touch. The hybrid was able to coat single fibers of the yarn rather than coating the yarn as a whole. Openings between yarns were maintained and therefore fabric breathability was preserved. Such coatings are promising for the production of light-weight garments for X-ray protection of medical staff during interventional fluoroscopy, which will help preventing pathologies that stem from chronic X-ray exposure. A means to increase the protection capacity of hybrid-coated fabrics was also investigated and implemented in this thesis. By synthesizing the hybrid in the presence of a suspension of radiopaque tantalum nanoparticles, PDMS-titania hybrid materials with tunable radiopacity were developed and were successfully applied as coatings. A solution for enhancing medical device radiopacity was also successfully investigated. High metal radiopacity was associated with good mechanical and protective properties of organic-inorganic hybrids in the form of a double-layer coating. Tantalum was employed as the constituent of the first layer deposited on sample substrates by means of a sputtering technique. The second layer was composed of a hybrid whose constituents are well-known biocompatible organic and inorganic components, such as the two polymers PCL and PDMS, and titanium oxide, respectively. The metallic layer conferred to the substrate good X-ray visibility. A correlation between radiopacity and coating thickness derived during this study allows to tailor radiopacity simply by controlling the metal layer sputtering deposition time. The applied metal deposition technique also permits easy shaping of the radiopaque layer, allowing production of radiopaque markers for medical devices that can be unambiguously identified by surgeons during implantation and in subsequent radiological investigations. Synthesized PCL-titania and PDMS-titania hybrids strongly adhered to substrates and show good biocompatibility as highlighted by cytotoxicity tests. The PDMS-titania hybrid coating was also characterized by high flexibility that allows it to stand large substrate deformations without detaching nor cracking, thus being suitable for application on flexible medical devices.

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Background: Mastocytosis is a rare disease involving mast cells (MC) and their CD34+ progenitors. According to the WHO consensus classification, cutaneous mastocytosis (CM) is considered a benign disease confined to the skin, preferentially seen in young children with a marked tendency to regress spontaneously. Aim of our study was the long-term assessment of the outcome of solitary (SM) and multiple (MM) mastocytomas in a pediatric population. Materials and methods: From January 1996 to December 2010, 241 pediatric patients with a diagnosis of CM were followed-up at the outpatient division of pediatric dermatology of the University of Bologna. We focused our retrospective evaluation on patients affected by SM or MM. We collected, through the analysis of medical records and with a telephone questionnaire for patients and their families, information on clinical aspects of the disease evolution and on the efficacy of topical steroid therapy. Results: Over the 241 considered patients we recorded: SM or MM in 176 (73%) pts., urticaria pigmentosa in 53 (22%) pts., telangiectasia macularis eruptiva perstans in 9 (4%) pts., diffuse CM in 2 (0,9%) pts. and polymorph CM in 1 (0,4%) pt. On 176 children affected by SM or MM (97 M vs. 79 F), 130 (74%) patients were followed-up with a mean of 56,3 (r. 4-142) months. A satisfactory outcome was recorded in 99 (76%) cases of whom 52 (53%) treated with topic steroids. Mean time to complete regression was 16.4 m. on treated patients vs. 34.7 m. on non treated patients (p=0,001). Conclusions: From our study emerged that resolution of the disease is independent from therapy, but the time to regression and to complete recovery of the coetaneous lesions is faster and favored by the application of topic steroid with an improvement of the quality of life for children and their families.

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Bacterial small regulatory RNAs (sRNAs) are posttranscriptional regulators involved in stress responses. These short non-coding transcripts are synthesised in response to a signal, and control gene expression of their regulons by modulating the translation or stability of the target mRNAs, often in concert with the RNA chaperone Hfq. Characterization of a Hfq knock out mutant in Neisseria meningitidis revealed that it has a pleiotropic phenotype, suggesting a major role for Hfq in adaptation to stresses and virulence and the presence of Hfq-dependent sRNA activity. Global gene expression analysis of regulated transcripts in the Hfq mutant revealed the presence of a regulated sRNA, incorrectly annotated as an open reading frame, which we renamed AniS. The synthesis of this novel sRNA is anaerobically induced through activation of its promoter by the FNR global regulator and through global gene expression analyses we identified at least two predicted mRNA targets of AniS. We also performed a detailed molecular analysis of the action of the sRNA NrrF,. We demonstrated that NrrF regulates succinate dehydrogenase by forming a duplex with a region of complementarity within the sdhDA region of the succinate dehydrogenase transcript, and Hfq enhances the binding of this sRNA to the identified target in the sdhCDAB mRNA; this is likely to result in rapid turnover of the transcript in vivo. In addition, in order to globally investigate other possible sRNAs of N. meningitdis we Deep-sequenced the transcriptome of this bacterium under both standard in vitro and iron-depleted conditions. This analysis revealed genes that were actively transcribed under the two conditions. We focused our attention on the transcribed non-coding regions of the genome and, along with 5’ and 3’ untranslated regions, 19 novel candidate sRNAs were identified. Further studies will be focused on the identification of the regulatory networks of these sRNAs, and their targets.