994 resultados para IL-24


Relevância:

20.00% 20.00%

Publicador:

Resumo:

PURPOSE: To evaluate whether anti-vascular endothelial growth factor (VEGF) neutralizing antibodies injected in the vitreous of rat eyes influence retinal microglia and macrophage activation. To dissociate the effect of anti-VEGF on microglia and macrophages subsequent to its antiangiogenic effect, we chose a model of acute intraocular inflammation. METHODS: Lewis rats were challenged with systemic lipopolysaccharide (LPS) injection and concomitantly received 5 µl of rat anti-VEGF-neutralizing antibody (1.5 mg/ml) in the vitreous. Rat immunoglobulin G (IgG) isotype was used as the control. The effect of anti-VEGF was evaluated at 24 and 48 h clinically (uveitis scores), biologically (cytokine multiplex analysis in ocular media), and histologically (inflammatory cell counts on eye sections). Microglia and macrophages were immunodetected with ionized calcium-binding adaptor molecule 1 (IBA1) staining and counted based on their differential shapes (round amoeboid or ramified dendritiform) on sections and flatmounted retinas using confocal imaging and automatic quantification. Activation of microglia was also evaluated with inducible nitric oxide synthase (iNOS) and IBA1 coimmunostaining. Coimmunolocalization of VEGF receptor 1 and 2 (VEGF-R1 and R2) with IBA1 was performed on eye sections with or without anti-VEGF treatment. RESULTS: Neutralizing rat anti-VEGF antibodies significantly decreased ocular VEGF levels but did not decrease the endotoxin-induced uveitis (EIU) clinical score or the number of infiltrating cells and cytokines in ocular media (interleukin [IL]-1β, IL-6, tumor necrosis factor [TNF]-α, and monocyte chemoattractant protein [MCP]-1). Eyes treated with anti-VEGF showed a significantly decreased number of activated microglia and macrophages in the retina and the choroid and decreased iNOS-positive microglia. IBA1-positive cells expressed VEGF-R1 and R2 in the inflamed retina. CONCLUSIONS: Microglia and macrophages expressed VEGF receptors, and intravitreous anti-VEGF influenced the microglia and macrophage activation state. Taking into account that anti-VEGF drugs are repeatedly injected in the vitreous of patients with retinal diseases, part of their effects could result from unsuspected modulation of the microglia activation state. This should be further studied in other ocular pathogenic conditions and human pathology.

Relevância:

20.00% 20.00%

Publicador:

Relevância:

20.00% 20.00%

Publicador:

Resumo:

Scopo di questo studio è la disamina e la divulgazione dei pregi letterari e del valore concettualmente innovativo del Discorso dell 'amore verso la patria di Ludovico Zuccolo. L'analisi dei contenuti dell'opera, unitamente alla puntualizzazione delle sue caratteristiche formali e stilistiche, permette di vedere come questo scrittore proponga, utilizzando la forma letteraria del discorso politico, una riuscita codificazione della tematica dei diritti e dei doveri dei cittadini verso la patria; operazione in cui si sostanzia, a mio avviso, l'apporto innovativo dello Zuccolo. Dopo l'iniziale riscoperta, da parte di Benedetto Croce, del capitolo delle Considerazioni sulla Ragion di Stato, l`opera dello Zuccolo ha generato un certo interesse critico fra gli studiosi di letteratura politica del "900" senza tuttavia divenire oggetto di contributi esaustivi malgrado, a nostro parere, la presenza di elementi di originalità di pensiero nel Discorso dell 'amore verso la patria. Inoltre, l'opinione degli specialisti non è mai stata unanime riguardo al valore e ai contenuti delle opere di questo autore. Se per il Croce, ne << La Critica >> del 1926, egli appare come colui che ha prodotto, «Lo scritto più acuto e originale sull'argomento [della Ragion di Stato], composto in quel seco1o.>> (p. 301), per altri egli si presenta come un dotto estensore di trattati politici nei quali sfoggia abilmente la sua erudizione classica e Luigi Firpo arriva a suggerire addirittura che lo Zuccolo sia colpevole di plagio proprio laddove tratta il tema della Ragion di Stato : Al punto in cui siamo, una cosa è certa, e cioè che i conti non tornano : non riesco a credere che uno scrittore inzeppi centinaia e centinaia di pagine di luoghi comuni, di erudizione d"accatto, di oziosità accademiche, e poi un bel mattino, morso dalla tarantola o baciato in fronte da Minerva, metta in carta il piccolo capolavoro, le pagine meditate e profonde, e perciò lungamente soffeite, che pure gli appartengono per una paternità incontestata e certa. Dico questo, perché in un caso del genere, non al miracolo s"avrebbe da credere, ma, semmai, al plagio. (1). Catherine Pitiot, nel suo saggio La retorica politica nell 'opera utopica di Ludovico Zuccolo, coglie invece in questo autore unicamente l"utopista che << lntende allontanarsi dalla realtà contemporanea per modificarla, correggerla e presentare un'in1magine che sia fondamentalmente diversa, a livello strutturale. >> (2). Di parere diametralmente opposto Rodolfo de Mattei, che attribuisce allo Zuccolo lo status di anti-utopista per eccellenza, tipico di uno scrittore che, Non ha voluto usufruire della facile libertà della fantasia per sovvertire l'ordine storico e per alterare arbitrariamente la natura umana, cioé per proporre un ordinamento mirante ad una radicale trasformazione della società e quindi di assai dubbia realizzazione. (3). Altri studiosi, fra cui Bruno Nediani, si sono dedicati alla descrizione della personalità dello Zuccolo, attingendo alle sue lettere - che lo stesso Nediani ha riscoperto - oltre che ai brevi accermi che di sé fa lo Zuccolo negli scritti. Dal saggio del Nediani, La personalità di Ludovico Zuccolo (1969), emerge la figura di un uomo tormentato e insoddisfatto, ossessionato dal sospetto dell"autorità ecclesiastica, costretto a procacciarsi impieghi inadeguati presso i potenti, all'inseguimento dell'obiettivo di una carriera che, comunque, finisce con il risultargli sempre, prima o poi, insopportabile. Più recentemente, Sergio Bertelli, nel suo contributo alla Storia della letteratura di Cecchi e Sapegno, ha aperto una nuova prospettiva sullo Zuccolo proponendolo come colui che, Spezza finalmente il cerchio moralistico costruito dal Botero attorno al pensiero machiavelliano e la ragion di stato cessa di essere giudicata vera o falsa, buona o malvagia, interessando in sé e per sé, cioé nei suoi presupposti e nei suoi fini esclusivamente politici. (4).

Relevância:

20.00% 20.00%

Publicador:

Resumo:

Introduct ion The Surviving Sepsis Campaign (SSC) indicates that a lactate (LT) concentration greater than 4ımmol/l indicates early resuscitation bundles. However, several recent studies have suggested that LT values lower than 4ımmol/l may be a prognostic marker of adverse outcome. The aim of this study was to identify clinical and analytical prognostic parameters in severe sepsis (SS) or septic shock (ShS) according to quartiles of blood LT concentration. Methods A cohort study was designed in a polyvalent ICU. We studied demographic, clinical and analytical parameters in 148 critically ill adults, within 24ıhours from SS or ShS onset according to SSC criteria. We tested for diı erences in baseline characteristics by lactate interval using a KruskalıWallis test for continuous data or a chi-square test for categorical data and reported the median and interquartile ranges; SPSS version 15.0 (SPSS Inc., Chicago, IL, USA). Results We analyzed 148 consecutive episodes of SS (16%) or ShS (84%). The median age was 64 (interquartile range, 48.7 to 71)ıyears; male: 60%. The main sources of infection were respiratory tract 38% and intra-abdomen 45%; 70.7% had medical pathology. Mortality at 28ıdays was 22.7%. Quartiles of blood LT concentration were quartile 1 (Q1): 1.87ımmol/l or less, quartile 2 (Q2): 1.88 to 2.69ımmol/l, quartile 3 (Q3): 2.7 to 4.06ımmol/l, and quartile 4 (Q4): 4.07ımmol/l or greater (Tableı1). The median LT concentrations of each quartile were 1.43 (Q1), 2.2 (Q2), 3.34 (Q3), and 5.1 (Q4) mmol/l (Pı<0.001). The diı erences between these quartiles were that the patients in Q1 had signiı cantly lower APACHE II scores (Pı=ı0.04), SOFA score (Pı=ı0.024), number of organ failures (NOF) (Pı<0.001) and ICU mortality (Pı=ı0.028), compared with patients in Q2, Q3 and Q4. Patients in Q1 had signiı cantly higher cholesterol (Pı=ı0.06) and lower procalcitonin (Pı=ı0.05) at enrolment. At the extremes, patients in Q1 had decreased 28-day mortality (Pı=ı0.023) and, patients in Q4 had increased 28-day mortality, compared with the other quartiles of patients (Pı=ı0.009). Interestingly, patients in Q2 had signiı cant increased mortality compared with patients in Q1 (Pı=ı0.043), whereas the patients in Q2 had no signiı cant diı erence in 28-day mortality compared with patients in Q3. Conclusion Adverse outcomes and several potential risk factors, including organ failure, are signiı cantly associated with higher quartiles of LT concentrations. It may be useful to revise the cutoı value of lactate according to the SSC (4 mmol/l).

Relevância:

20.00% 20.00%

Publicador:

Resumo:

Introduction Activated protein C (APC) deC ciency is prevalent in severe sepsis and septic shock patients. The aim of the study was to relate the anticoagulation activity evaluated by APC with other coagulation parameters adjusted to 28-day mortality. Methods A cohort study of 150 critically ill adults. Age, sex, sources of infection and coagulation markers within 24< hours from severe sepsis or septic shock onset, deC ned according to Surviving Sepsis Campaign (SSC) criteria, were studied. We analyzed APC activity using a hemostasis laboratory analyzer (BCS® XP; Siemens). A descriptive and comparative statistical analysis was performed using SPSS version 15.0 (SPSS Inc., Chicago, IL, USA). Results We analyzed 150 consecutive episodes of severe sepsis (16%) or septic shock (84%) admitted to the UCI. The median age of the study sample was 64 (interquartile range (IQR): 22.30.001). See Figure 1. Conclusion Low levels of PC are associated with poor outcome and severity in severe sepsis, and it is well correlated with antithrombin III and INR.

Relevância:

20.00% 20.00%

Publicador:

Resumo:

La ricerca prende in considerazione dal punto di vista dell’architettura e dell’urbanistica la relazione tra la città e il fiume che la attraversa o la lambisce; l’insediamento umano viene analizzato nel contesto del bacino idrografico al quale appartiene. La ricerca è stata sviluppata in seno alla tesi dottorale ora in fase di elaborazione presso il Departamento de Urbanismo y Ordenación del Territorio dell’Universidad Politecnica de Catalunya. La tesi ha come caso studio il tratto basso del fiume Ter in Catalogna. Nella discussione sul paesaggio urbano contemporaneo oggi la riflessione è centrata sulla città che si territorializza; la dimensione urbana interferisce con gran parte della superficie della terra facendo sfumare le tradizionali distinzioni tra urbano e non-urbano, tra spazio costruito e spazio aperto. In questo contesto, quale termine di conciliazione tra la dinamica naturale e la costruzione storica dei luoghi prodotta dall’intervento umano, il fiume si rivela uno strumento essenziale di analisi e progetto. L’obiettivo di questa ricerca è suggerire un’approssimazione al progetto della città che si sviluppa lungo il corso fluviale costruendo strumenti per la riflessione “attraverso il fiume”. Partendo dall’ipotesi che la città si insedia lungo un corso d’acqua secondo una sintassi territoriale stabilita dalla geografía e dalla geomorfologia del fiume stesso, il fine è fornire strumenti per il processo di recupero degli spazi fluviali in contesti urbanizzati. Il fiume diviene componente geografica chiave degli insediamenti dispersi e risorsa per costruirne l’abitabilità.

Relevância:

20.00% 20.00%

Publicador:

Resumo:

Objectif : Les épanchements pleuraux sont fréquents chez les patients porteurs de cancer et déterminer s'ils sont de nature tumorale ou non relève d'une grande importance clinique, particulièrement pour le groupe des carcinomes pulmonaires NON à petites cellules (NSCLC). Le PET/CT s'est montré d'une grande utilité et est actuellement indiscutablement reconnu comme outils nécessaire dans la prise en charge et notamment la stadification et le suivi des cancers, et particulièrement des cancers pulmonaires. Sa capacité à pouvoir distinguer les épanchements pleuraux malins des épanchements pleuraux non tumoraux, « bénins » n'est pas précisément connue et n'a pas jusqu'à présent été investiguée de manière approfondie. Matériel et méthodes : Nous avons examiné la captation du FDG (indice SUVmax) des épanchements pleuraux de 50 PET/CT réalisés chez 47 patients (29 hommes, 18 femmes, 60±16 ans) avec épanchements pleuraux et cancer connu (24 NSCLC, 7 lymphomes, 5 cancer du sein, 4 GIST, 3 mésothéliomes, 2 cancer ORL, 2 tératomes malins, 1 carcinome colorectal, 1 carcinome oesophagien, 1 mélanome). Ces résultats ont été corrélés aux résultats des examens cytopathologiques réalisés après ponction de ces mêmes épanchements dans un intervalle médian de 21 jours (interquartile range -3 to 23). L'examen du liquide d'épanchement comportait la mesure du pH, la distribution relative des différents éléments cellulaires (macrophages, neutrophils, éosinophiles, basophiles, lymphocytes, plasmocytes), la numération cellulaire et bien entendu présence de cellules tumorales. Résultats : Parmis les épanchements, 17 étaient malins (34%) (6 NSCLC, 5 lymphomes, 2 cancers mammaires, 2 mésothéliomes, 2 tératomes malins). Les SUV étaient plus élevés dans les épanchements malins que dans les épanchements bénins [3.7 (95%IC 1.8-5.6) vs. 1.7 g/ml (1.5-1.9), p = 0.001], avec une corrélation entre les épanchements malins et le SUV (coefficient de Spearman ρ = 0.50, p = 0.001). Il n'a pas été observé de corrélation entre aucun des autres paramètres cyptopathologiques ou radiologiques analysé (aire sous la courbe ROC 0.83 ± 0.06). En utilisant un seuil du SUV de 2.2-mg/l, 12 examens PET/CT étaient interprétés comme positifs and 38 comme négatifs avec une sensibilité et une spécificité, valeur prédictive positive et négative de 53%, 91%, 75% and 79% respectivement. Concernant le groupe des NSCLC seulement (n = 24), aire sous la courbe ROC était de 0.95 ± 0.04. Sept examens étaient considérés comme positifs et 17 comme négatifs avec une sensibilité, une spécificité, valeur prédictive positive et négative de 83%, 89%, 71 et 94% respectivement. Conclusion : Le PET/CT peut aider à différencier la nature bénigne ou maligne des épanchements avec une haute spécificité chez les patients avec tumeur connue, en particulier dans un contexte de carcinome NON à petites cellules.