777 resultados para Geomorphologic cartography


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"Pre-Columbian explorations": v. 1, p. 59-132.

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Bound with: Vass, E. L. Beitrage zur klimatologie der südlichen staaten von Brasilien.

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"This manual supersedes TM 5-241-1, 14 September, 1962."

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Shipping list no.: 2003-0270-P.

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Contribution from Soil Conservation Service.

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"Sonderabdruck aus dem Archiv für post und telegraphie, 1887."

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"September 1991."

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El partido de Florencio Varela presenta configuraciones territoriales instituidas legalmente por la ordenanza de zonificación vigente, sobre la cual la interacción de situaciones demográficas, sociales, ocupacionales y productivas perfilan diversas espacialidades que fragmentan y trascienden los límites de la legalidad instituida.En este trabajo se da cuenta de los desplazamientos de esos bordes, haciendo foco en dos barrios del periurbano, cuya dinámica espacial es contrarrestada con las propias del ejido urbano y de la zona hortícola circundante. El análisis se aborda a partir del uso de la información y cartografía producida en el marco del Censo de población 2010, a nivel de radios y de los datos obtenidos a través de una encuesta hortícola realizada en el año 2011

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I offer a new cartography of ethical resistance. I argue that there is an uncharted interaction between managerial secrecy and organizational silence, which may exponentially increase the incidence of corruption in ways not yet understood. Current methods used to raise levels of moral conduct in business and government practice appear blind to this powerful duo. Extensive literature reviews of secrecy and silence scholarships form the background for an early stage conceptual layout of the co-production of secrecy and silence.

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La Sequenza Sismica Emiliana del 2012 ha colpito la zona compresa tra Mirandola e Ferrara con notevoli manifestazioni cosismiche e post-sismiche secondarie, soprattutto legate al fenomeno della liquefazione delle sabbie e alla formazione di fratturazioni superficiali del terreno. A fronte del fatto che la deformazione principale, osservata tramite tecniche di remote-sensing, ha permesso di individuare la posizione della struttura generatrice, ci si è interrogati sul rapporto tra strutture profonde e manifestazioni secondarie superficiali. In questa tesi è stato svolto un lavoro di integrazione di dati a varia scala, dalla superficie al sottosuolo, fino profondità di alcuni chilometri, per analizzare il legame tra le strutture geologiche che hanno generato il sisma e gli effetti superficiali percepiti dagli osservatori. Questo, non solo in riferimento allo specifico del sisma emiliano del 2012, ma al fine di trarre utili informazioni in una prospettiva storica e geologica sugli effetti di un terremoto “tipico”, in una regione dove le strutture generatrici non affiorano in superficie. Gli elementi analizzati comprendono nuove acquisizioni e rielaborazioni di dati pregressi, e includono cartografie geomorfologiche, telerilevamenti, profili sismici a riflessione superficiale e profonda, stratigrafie e informazioni sulla caratterizzazione dell’area rispetto al rischio sismico. Parte dei dati di nuova acquisizione è il risultato dello sviluppo e la sperimentazione di metodologie innovative di prospezione sismica in corsi e specchi d’acqua continentali, che sono state utilizzate con successo lungo il Cavo Napoleonico, un canale artificiale che taglia ortogonalmente la zona di massima deformazione del sisma del 20 Maggio. Lo sviluppo della nuova metodologia di indagine geofisica, applicata ad un caso concreto, ha permesso di migliorare le tecniche di imaging del sottosuolo, oltre a segnalare nuove evidenze co-sismiche che rimanevano nascoste sotto le acque del canale, e a fornire elementi utili alla stratigrafia del terreno. Il confronto tra dati geofisici e dati geomorfologici ha permesso di cartografare con maggiore dettaglio i corpi e le forme sedimentarie superficiali legati alla divagazione fluviale dall’VIII sec a.C.. I dati geofisici, superficiali e profondi, hanno evidenziato il legame tra le strutture sismogeniche e le manifestazioni superficiali seguite al sisma emiliano. L’integrazione dei dati disponibili, sia nuovi che da letteratura, ha evidenziato il rapporto tra strutture profonde e sedimentazione, e ha permesso di calcolare i tassi geologici di sollevamento della struttura generatrice del sisma del 20 Maggio. I risultati di questo lavoro hanno implicazioni in vari ambiti, tra i quali la valutazione del rischio sismico e la microzonazione sismica, basata su una caratterizzazione geomorfologico-geologico-geofisica dettagliata dei primi 20 metri al di sotto della superficie topografica. Il sisma emiliano del 2012 ha infatti permesso di riconoscere l’importanza del substrato per lo sviluppo di fenomeni co- e post-sismici secondari, in un territorio fortemente eterogeneo come la Pianura Padana.