1000 resultados para Fusaro, Lac de (Italie)


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L'organisation des manuscrits arthuriens du cycle du Graal de Jacques d'Armagnac (BNF fr. 117-120 qu'il a hérité de son arrière-grand-père le duc Jean de Berry et dont il a fait retoucher les peintures et BNF fr. 113-116 qu'il a fait exécuter entre 1470 et 1475), leur agencement, leur illustration et leurs subdivisions sont un indice précieux de la conception et de la réception de ces compilations. Ils soulignent l'effort de constitution d'un ensemble romanesque cohérent centré sur la figure de Lancelot.

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La séparation entre les deux cultures (Snow, 1995) a battu la compréhension du monde, a influencé l'éducation à tous les niveaux et a fragmenté les êtres humains dans leur façon de penser et de produire des connaissances. L'accumulation des connaissances héritées dès la naissance de la science moderne au XVIIe siècle, n'a pas été suffisantes pour relever les nouveaux défis du monde contemporain (Morin, 2000, 2001, 2002a). Maintenant c est le temps de chercher une nouvelle compréhension du monde et des nouveaux façon de comprendre et résoudre les événements et problèmes de l'âge moderne. La Pédagogie de la fraternité écologique "est défendue et construite à partir d'un point de référence cosmologique nouvelle, basée sur le grand récit de l'univers, et inspirés par la vie fraternelle, l'amour, la poésie et la sagesse de saint François d'Assise (Italie , sec. XII-XIII) et l'expérience des connaissances traditionnelles et la «logique du sensible» (Lévi-Strauss) de Francisco da Silva Lucas, un résident de la communauté de Areia Branca, sur les rives du lac Piató dans la ville de Assu, Rio Grande do Norte. Une épistémologie fondée sur le grand récit de l'Univers rachetera des relations fraternelles entre l'homme et la nature. À partir de ces références j ai elaboré une nouvelle formation pour les éducateurs, «formation interdisciplinaire pour enseigner de l'éducation», dans lequel je développe ce que j'appelle «Architecture transdisciplinaire de savoir pour la formation des enseignants, fondé sur les principes de la complexité et de la transdisciplinarité. Nous comprenons que notre rôle est plus large intégrant l'homme dans l'histoire de l'univers, car le bien de la terre et le bienêtre de la communauté humaine sur terre peut être le point que rejoindra l'enseignement de l'avenir

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Presenta la solicitud de admisión de Italia como miembro asociado de la CEPAL.

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Il continuo verificarsi di gravi incidenti nei grandi impianti industriali ha spinto gli Stati membri dell’Unione Europea a dotarsi di una politica comune in materia di prevenzione dei grandi rischi industriali. Anche a seguito della pressione esercitata dall’opinione pubblica sono state implementate, nel corso degli ultimi quarant’anni, misure legislative sempre più efficaci per la prevenzione e la mitigazione dei rischi legati ad attività industriali particolarmente pericolose. A partire dagli ultimi anni dello scorso secolo, l’Unione Europea ha emanato una serie di direttive che obbligano gli Stati membri ad essere garanti della sicurezza per l’uomo e per l’ambiente nelle zone circostanti a stabilimenti a rischio di incidente rilevante. In quest’ottica è stata pubblicata nel 1982 la Direttiva Seveso I [82/501/EEC], che è stata ampliata nel 1996 dalla Direttiva Seveso II [96/82/CE] ed infine emendata nel dicembre 2003 dalla Direttiva Seveso III [2003/105/CE]. Le Direttive Seveso prevedono la realizzazione negli Stati membri di una valutazione dei rischi per gli stabilimenti industriali che sono suscettibili a incendi, esplosioni o rilasci di gas tossici (quali, ad esempio, le industrie chimiche, le raffinerie, i depositi di sostanze pericolose). La Direttiva Seveso II è stata trasposta in legge belga attraverso “l’Accord de Coopération” del 21 giugno 1999. Una legge federale nel giugno del 2001 [M.B. 16/06/2001] mette in vigore “l’Accord de Coopération”, che è stato in seguito emendato e pubblicato il 26 aprile del 2007 [M.B. 26/04/2007]. A livello della Regione Vallona (in Belgio), la tematica del rischio di incidente rilevante è stata inclusa nelle disposizioni decretali del Codice Vallone della Pianificazione Territoriale, dell’Urbanismo e del Patrimonio [CWATUP]. In questo quadro la Regione Vallona ha elaborato in collaborazione con la FPMs (Faculté Polytechnique de Mons) una dettagliata metodologia di analisi del rischio per gli stabilimenti a rischio di incidente rilevante. In Italia la Direttiva Seveso II è stata recepita dal Decreto Legislativo n°334 emanato nell’agosto del 1999 [D. Lgs. 334/99], che ha introdotto per la prima volta nel quadro normativo italiano i concetti fondamentali di “controllo dell’urbanizzazione” e “requisiti minimi di sicurezza per la pianificazione territoriale”. Il Decreto Legislativo 334/99 è attualmente in vigore, modificato ed integrato dal Decreto Legislativo n°238 del 21 settembre 2005 [D. Lgs. 238/05], recepimento italiano della Direttiva Seveso III. Tra i decreti attuativi del Decreto Legislativo 334/99 occorre citare il Decreto Ministeriale n°151 del 2001 [D. M. 151/01] relativo alla pianificazione territoriale nell’intorno degli stabilimenti a rischio di incidente rilevante. L’obiettivo di questo lavoro di tesi, che è stato sviluppato presso la Faculté Polytechnique di Mons, è quello di analizzare la metodologia di quantificazione del rischio adottata nella Regione Vallona, con riferimento alla pianificazione territoriale intorno agli stabilimenti a rischio di incidente rilevante, e di confrontarla con quella applicata in Italia. La metodologia applicata in Vallonia è di tipo “probabilistico” ovvero basata sul rischio quale funzione delle frequenze di accadimento e delle conseguenze degli scenari incidentali. Il metodo utilizzato in Italia è “ibrido”, ovvero considera sia le frequenze che le conseguenze degli scenari incidentali, ma non la loro ricomposizione all’interno di un indice di rischio. In seguito al confronto teorico delle due metodologie, se ne è effettuato anche una comparazione pratica tramite la loro applicazione ad un deposito di GPL. Il confronto ha messo in luce come manchino, nella legislazione italiana relativa agli stabilimenti a rischio di incidente rilevante, indicazioni di dettaglio per la quantificazione del rischio, a differenza di quanto accade nella legislazione belga. Ciò lascia all’analista di rischio italiano una notevole arbitrarietà nell’effettuare ipotesi ed assunzioni che rendono poi difficile la comparazione del rischio di stabilimenti differenti. L’auspicio è che tale lacuna possa essere rapidamente superata.

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Questa tesi si occupa dello studio delle sorgenti radio extragalattiche. Il presente lavoro è divisibile in due parti distinte. La prima parte descrive la morfologia e la struttura delle varie tipologie degli oggetti AGN, i fenomeni relativistici riguardo al moto delle radiosorgenti, il modello unificato, che consiste nel descrivere tutti i tipi di radiosorgenti presentati come la stessa tipologia di oggetto. La seconda parte vede l'analisi di due campioni: uno di radiogalassie, l'altro di BL Lacs. L'obiettivo consiste nel confrontare i valori di core dominance(rapporto tra potenza osservata e attesa) dei due campioni e dimostrare come la core domincance degli oggetti BL Lacertae sia maggiore di quella delle radiogalassie, al fine di mettere in evidenza un fattore a sostegno della teoria dei modelli unificati. Infine sono state inserite due appendici:l'una descrive un importante meccanismo di emissione come la radiazione di sincrotrone, l'altra presenta la tecnica di interferometria VLBI.