991 resultados para Abobrinha italiana
Resumo:
El presente estudio versa sobre las problemáticas derivadas de la traducción, al castellano y al catalán, del divertido pastiche lingüístico del escritor siciliano Andrea Camilleri. Para indagar el problema, hemos escogido las novelas Il birraio di Preston (1995) e Il cane di terracotta (1995), como muestra significativa de los dos géneros cultivados por nuestro autor, respectivamente la novela policial y la novela histórica. Se trata de textos que ponen al traductor frente a la empresa seductora y, a la vez, titánica de encontrar en su lengua una forma de devolver acertadamente la “sicilianidad” y el mosaico de dialectos italianos: para los teóricos y los traductores el lenguaje no estándar representa un reto que pone frente a problemáticas todavía no resueltas. Con este estudio descriptivo nos proponemos arrojar luz sobre este complejo asunto y tratar de indicar unas posibles pautas a seguir para el que quiera continuar con esta dialéctica.
Resumo:
Ce travail n'a pas pour but d'établir une histoire du choeur tragique pour ainsi dire 'd'anthologie', mais bien plutôt de tracer un parcours sélectif et dynamique, en suivant l'évolution de ses formes et de ses fonctions dans la tragédie italienne, à partir du début du XVIe siècle jusqu' à la production alfiérienne et au retour du choeur dans le théâtre de Manzoni ; à cela s'ajoute un exercice en dehors du genre dramatique tel que le Dialogo di Federico Ruysch e delle sue mummie dans les Operette morali di Giacomo Leopardi. Dans la première partie - la plus ample et complexe, portant sur l'emploi du choeur dans la tragédie de la Renaissance - on essaye de cerner le contexte qui favorise la persistance d'un espace choral en examinant plusieurs commentaires de la Poétique aristotélicienne, et des essais de théorie dramaturgique comme Della poesia rappresentativa de Angelo Ingegneri, ou le Discorso intorno al comporre de Giambattista Giraldi Cinzio. À côté de la discussion sur le rôle du choeur on envisage aussi le profil formel des sections chorales, en s'appuyant sur l'analyse métrique, dans le cadre plus général du 'petrarchismo metrico', et en particulier de la réception de la chanson pétrarquesque. Interroger la présence de trois constantes thématiques - par exemple la forme de l'hymne à Éros - signifie en suite relever l'importance de Sophocle pour le théâtre de la Renaissance dans la perspective du choeur. Cette première section est complétée par un chapitre entièrement consacré à Torquato Tasso et à son Re Torrismondo, qui présente un troisième chant choral de grande épaisseur philosophique, central dans l'économie du drame et analysé ici à travers un exercice de lecture qui utilise à la fois les instruments de la stylistique, de l'intertextualité, et de l'intratextualité concernant l'entier corpus poétique et philosophique tassien, de ses Rime aux Dialoghi. La deuxième section, qui commence par une exploration théorique de la question du choeur, conduite par exemple sur les textes de Paolo Beni e Tommaso Campanella, a pour cible principale de expliquer comment le choeur assume le rôle d'un vrai 'personnage collectif' dans le théâtre de Federico Della Valle : un choeur bien installé dans l'action tragique, mais conservant au même temps les qualités lyriques et philosophiques d'un chant riche de mémoire culturelle et intertextuelle, de la Phaedra de Sénèque à la Commedia dantesque dans la Reina di Scozia, centre principal de l'analyse et coeur du catholicisme contreréformiste dellavallien. Dans la troisième partie le discours se concentre sur les formes de la métamorphose, pour ainsi dire, du choeur : par exemple la figure du confident, conçu comme un substitut du groupe choral dans les discussions des théoriciens et des auteurs français - voir Corneille, D'Aubignac, Dacier - et italiens, de Riccoboni à Calepio et Maffei. Cependant dans cette section il est surtout question de la définition de l'aria mélodramatique compris comme le 'nouveau choeur' des Modernes, formulée par Ranieri Calzabigi et par Metastasio. Il s'agit donc ici de mettre en relation l'élaboration théorique contenue dans la Dissertazione de Calzabigi et dans l'Estratto de l'Arte poetica de Metastasio avec le premier et unique essai tragique de jeunesse de ce dernier, le Giustino, et le livret de son Artaserse. On essaye de montrer le profond lien entre l'aria et l'action dramatique : donc c'est le dramma musicale qui est capable d'accueillir la seule forme de choeur - l'aria - encore possible dans le théâtre moderne, tandis que le choeur proprement tragique est désormais considéré inutilisable et pour ainsi dire hors-contexte (sans toutefois oublier qu'à la fin du siècle Vittorio Alfieri essayait de ne pas renoncer au choeur dans sa traduction des Perses d'Eschyle ; et surtout dans un essai tragique comme l'Alceste seconda ou dans sa tramelogedia, l'Abele). Comme conclusion une section contenant des remarques qui voudrait juste indiquer trois possibles directions de recherche ultérieure : une comparaison entre Manzoni et Leopardi - dans la perspective de leur intérêt pour le choeur et de la différence entre le sujet lyrique manzonien et celui léopardien ; une incursion dans le livret du mélodrame verdien, afin de comprendre la fonction du choeur manzonien et sa persistance dans le texte pour l'opéra ; et enfin quelque note sur la réception du choeur manzonien et du Coro di morti léopardien dans le XXe siècle, en assumant comme point d'observation la poésie de Carlo Michelstaedter, Andrea Zanzotto et Franco Fortini. Il lavoro non intende tracciare una storia 'da manuale' del coro tragico, ma piuttosto indicare un percorso selettivo e dinamico, seguendo l'evoluzione delle sue forme e delle sue funzioni nella tragedia italiana, a partire dall'inizio del sedicesimo secolo per arrivare alla produzione alfieriana e al ritorno del coro nel teatro di Manzoni; a ciò si aggiunge una prova estranea al genere drammatico come il Dialogo di Federico Ruysch e delle sue mummie nelle Operette morali di Giacomo Leopardi. Nella prima parte - la più ampia e complessa, riguardante l'impiego del coro nella tragedia rinascimentale - si cerca di ricostruire il contesto che favorisce la persistenza dello spazio corale attraverso l'esame di diversi commenti alla Poetica aristotelica, e di alcuni saggi di teoria drammaturgica come Della poesia rappresentativa di Angelo Ingegneri, o il Discorso intorno al comporre di Giambattista Giraldi Cinzio. La discussione sul ruolo del coro è affiancata dall'esame del profilo formale delle sezioni corali, grazie a un'indagine metrica nel quadro del più ampio petrarchismo metrico cinquecentesco, e in particolare nel quadro della ricezione della formacanzone petrarchesca. Interrogare la presenza di tre costanti tematiche - per esempio la forma dell'inno a Eros - significherà in seguito rilevare l'importanza di Sofocle per il teatro rinascimentale anche nella prospettiva angolata del coro. Questa prima sezione è completata da un capitolo interamente dedicato a Torquato Tasso e al suo Re Torrismondo, che presenta un terzo canto corale di grande spessore stilistico e filosofico, centrale nell'economia del dramma e analizzato qui attraverso un esercizio di lettura che si serve degli strumenti della stilistica e dell'intertestualità, oltre che del rapporto intratestuale fra i vari luoghi del corpus tassiano, dalle Rime ai suoi Dialoghi. La seconda sezione, che si avvia con un'esplorazione teorica della questione del coro nel Seicento - condotta per esempio sui testi di Paolo Beni e Tommaso Campanella - ha per fulcro la descrizione di un coro quale 'personaggio collettivo' nelle tragedie di Federico Della Valle: un coro ben inserito nell'azione tragica, ma che conserva allo stesso tempo le qualità liriche e filosofiche di un canto ricco di memoria culturale e intertestuale, dalla Fedra di Seneca alla Commedia dantesca, nella sua Reina di Scozia, centro dell'analisi e cardine del cattolicesimo controriformista dellavalliano. Nella terza sezione il discorso si concentra sulle forme della metamorfosi, per così dire, del coro: per esempio la figura del confidente, interpretato come un sostituto del gruppo corale nelle discussioni di teorici e autori francesi - Corneille, D'Aubignac, Dacier - e italiani, da Riccoboni a Calepio e Maffei. Ma qui ci si rivolge anzitutto alla definizione dell'aria melodrammatica, sentita quale 'nuovo coro' dei Moderni da Ranieri Calzabigi e Pietro Metastasio. Si tratterà dunque di mettere in relazione l'elaborazione teorica svolta nella Dissertazione di Calzabigi e nell'Estratto dell'arte poetica di Metastasio con il primo e unico - e giovanile - tentativo tragico di quest'ultimo, il Giustino, e con il libretto del suo Artaserse. L'intenzione è quella di mostrare il profondo legame tra l'aria e l'azione drammatica: è perciò il dramma musicale che è capace di accogliere la sola forma di coro - l'aria - ancora possibile nel teatro moderno, mentre il vero e proprio coro tragico si rassegna ormai a essere considerato inutile e per così dire fuori contesto (senza dimenticare, tuttavia, che al chiudersi del secolo Vittorio Alfieri tentava di non rinunciare al coro nella sua traduzione dei Persiani di Eschilo; e soprattutto in un tentativo tragico come la sua Alceste seconda o nella tramelogedia Abele). In conclusione una più veloce sezione che vorrebbe semplicemente indicare qualche altra possibile direzione di ricerca: un confronto fra Manzoni e Leopardi - nella prospettiva del coro interesse per il coro, e della differenza fra il soggetto lirico manzoniano e quello leopardiano; un'incursione nel libretto del melodramma verdiano, per misurarvi la funzione del coro manzoniano e la sua persistenza nel testo operistico; e infine qualche appunto sulla ricezione del coro manzoniano e del Coro di morti di Leopardi nel Novecento, assumendo quale punto d'osservazione la poesia di Carlo Michelstaedter, Andrea Zanzotto e Franco Fortini.
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Cabo Verde, ao longo da sua história e antes da realização do presente Recenseamento Geral da Agricultura 2004 (RGA), conheceu outros três recenseamentos agrícolas. O primeiro realizado em 1963 e os dois últimos, após a independência, ou seja, em 1978 e 1988. O Recenseamento Geral da Agricultura 2004 enquadra-se nos planos de actividades do MAAP, no “Plano Estatístico Nacional de Médio Prazo” e insere-se igualmente no Programa Mundial de Recenseamento Agrícola da FAO de 2000. Trata-se de uma das operações estatísticas estruturantes do Sistema Estatístico Nacional (SEN). Os referidos recenseamentos constituem referências históricas importantes e permitem seguir e comparar a evolução da estrutura agrária nacional em termos de número de explorações agrícolas, situação fundiária entre outras informações. O recenseamento Geral da Agricultura 2004, realizado de Maio à Julho de 2004, o quarto na série de recenseamentos já realizados, cujos dados ora se publicam, começou a ser planeado desde 1996 com a concepção de um documento de projecto integrado (RGA e Sistema Permanente) que serviu de suporte a procura de financiamento junto dos parceiros. Esse projecto era constituído por três componentes principais sendo cada componente um projecto específico porém interligado com os outros, a saber: - Fase preparatória – financiado e executado pela FAO, tendo tido início em 1999 e terminado em 2001. - Fase principal, ou seja, de execução do recenseamento propriamente dito, financiado pela cooperação Sueca (ASDI) e executado com a assistência técnica do Bureau Central de Estatística (SCB) da Suécia. Teve o seu início em 2003 e termina nos finais de 2005. - Sistema permanente de estatísticas sectoriais, financiado pela cooperação Italiana e executado conjuntamente com o Instituto Nacional de Estatística (ISTAT) italiana. Teve o seu começo em 2003 e prolongar-se-á até 2006.
The cost of inappropriateness of coagulation testing [I costi dell'inappropriatezza in coagulazione]
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Background. Laboratory utilization has steadily increased with a corresponding increase in overall costs; several authors have attempted to measure the impact of inappropriateness on clinical outcomes but data are insufficient. The aim of the study is to assess the cost of inappropriateness of test-ordering behaviour for second-level coagulation tests (hemorrhagic diathesisand thrombophilia). Methods. We reviewed all second-level coagulation testrequests received by our department during a six months period. Clinicians must fill out a specific order form for these kind of tests, containing all informations deemed necessary for the laboratory specialist to evaluatethe appropriateness of the request. We identified all inappropriate requests and counted the numbers and types of all coagulation tests that were not performed during the period. An analysis of the laboratory activity costs was done in order to calculate the global costof each test in our department and to estimate the savings achieved. Results. On a total of 1664 second-level coagulationtest requests, we estimated 150 as completely inappropriate. We found an overall of 295 inappropriate testswhich were not performed. This resulted in an economic saving of 20.000 euro in 6 months. Conclusions. The analysis of cost of our intervention shows the urgent need for a definite and sustained reduction in inappropriate requests of second-level coagulation tests. Even though we estimated only the economic aspect of inappropriate testing, this is also associated with the overuse of diagnostic tests which entailsthe risk of generating erroneous results with potentialnegative consequences on patients' health.
Resumo:
[spa] En primer lugar el autor se pregunta qué es lo que exactamente significa la palabra éxito aplicada al caso de la evolución reciente de la industria catalana del cava. La comparación de las trayectorias seguidas por la industria italiana del spumante y la del más reputado vino espumoso del mundo, el champagne, muestran una trayectoria muy positiva del volumen de producción y de las exportaciones. En segundo lugar el papel se pregunta por el agente responsable de este éxito. ¿Se debe a una empresa en particular o, por el contrario, al distrito en su conjunto, atendiendo que nos hallamos ante un sector muy concentrado geográficamente en torno a Sant Sadurní d’Anoia? La concentración de las exportaciones en más de dos tercios en manos de una sola empresa justificaría atribuir a dicha empresa el éxito. Sin embargo el análisis histórico de la formación del distrito industrial del cava en la zona del Penedés muestra como los productores se han podido beneficiar de las economías externas marshallianas inherentes a este tipo de concentraciones. El papel muestra que el éxito de la empresa exportadora líder se explica por la existencia de este tipo de ventajas invisibles derivadas de la concentración.
Resumo:
We have included the effective description of squark interactions with charginos/neutralinos in the MadGraph MSSM model. This effective description includes the effective Yukawa couplings, and another logarithmic term which encodes the supersymmetry-breaking. We have performed an extensive test of our implementation analyzing the results of the partial decay widths of squarks into charginos and neutralinos obtained by using FeynArts/FormCalc programs and the new model file in MadGraph. We present results for the cross-section of top-squark production decaying into charginos and neutralinos.
Resumo:
[spa] En primer lugar el autor se pregunta qué es lo que exactamente significa la palabra éxito aplicada al caso de la evolución reciente de la industria catalana del cava. La comparación de las trayectorias seguidas por la industria italiana del spumante y la del más reputado vino espumoso del mundo, el champagne, muestran una trayectoria muy positiva del volumen de producción y de las exportaciones. En segundo lugar el papel se pregunta por el agente responsable de este éxito. ¿Se debe a una empresa en particular o, por el contrario, al distrito en su conjunto, atendiendo que nos hallamos ante un sector muy concentrado geográficamente en torno a Sant Sadurní d’Anoia? La concentración de las exportaciones en más de dos tercios en manos de una sola empresa justificaría atribuir a dicha empresa el éxito. Sin embargo el análisis histórico de la formación del distrito industrial del cava en la zona del Penedés muestra como los productores se han podido beneficiar de las economías externas marshallianas inherentes a este tipo de concentraciones. El papel muestra que el éxito de la empresa exportadora líder se explica por la existencia de este tipo de ventajas invisibles derivadas de la concentración.