808 resultados para INFLUENZA


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Le condizioni iperacide presenti nelle acque di alcuni laghi craterici, combinate con altre proprietà chimico-fisiche quali densità e temperatura, possono favorire processi di degassamento anche di specie ad elevata solubilità e geochimicamente conservative in acque “normali”. In questa tesi si sono studiati i meccanismi e l’influenza di tali proprietà nel processo di degassamento attraverso la ricostruzione in laboratorio delle condizioni iperacide che caratterizzano i laghi iperacidi in natura. Particolare attenzione è posta al comportamento dello ione Cl-, diffusamente presente nelle acque crateriche e considerato fin ora tipicamente “conservativo”. In condizioni di estrema acidità questo ione modifica la sua tendenza conservativa, attivando le sue caratteristiche di base coniugata. In tali condizioni infatti esso si lega agli ioni H+ presenti formando acido cloridrico molecolare (HCl), parte del quale inevitabilmente degassa. Lo studio di soluzioni preparate in laboratorio e poste a condizioni di temperatura, densità ed acidità iniziale differenti, sono stati raccolti una serie di dati relativi al pH e alle variazioni della concentrazione dello ione Cl- imputabile a fenomeni di degassamento. I dati così ottenuti, sono stati poi confrontati con le caratteristiche chimico-fisiche di una serie di laghi craterici iperacidi esistenti in varie parti del mondo. Questo confronto ha consentito di definire più in dettaglio le cause ed i meccanismi che portano al degassamento di acidi forti (HCl) da acque iperacide e il grado di influenza delle varie proprietà sopra citate in questo fenomeno naturale.

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Studio di fattibilità della conversione del Vought V-173 per il volo ad alta quota. Per realizzare l'intero lavoro si è adoperato il software di fluidodinamica computazionale Flow Simulation di SolidWorks e si è scelto l'ambiente Matlab per la fase di elaborazione e presentazione dati. A partire dal modello tridimensionale in SolidWorks del V-173 si sono ricreate le curve CL e CD a partire dai punti ottenuti dalle simulazioni per diverse configurazioni del velivolo. Si è valutata l'aerodinamica del velivolo senza la presenza di eliche e di ipersostentatori e successivamente si sono seguite due strade diverse per valutare il comportamento del velivolo: nel primo caso si sono eseguiti studi dell'aerodinamica del Pancake in presenza degli ipersostentatori già presenti sul velivolo originario (i plain flap). In secondo luogo, tenendo in considerazione che il Pancake è un aeroplano bielica, si è voluta studiare l'influenza delle due eliche sulla sua aerodinamica: dopo aver riprodotto nel modo più verosimile entrambe le eliche utilizzando SolidWorks si è fatto uno studio di massima ricavando risultati che potessero indicare la compatibilità tra elica e velivolo a seguito dei risultati sperimentali ottenuti con Flow Simulation. Questa parte è stata realizzata per lo stesso tipo di elica tripala, ma prendendo in considerazione due diversi diametri, una di 4:9m e una da 2:5m.

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Nella tesi viene caratterizzato meccanicamente un giunto incollato acciaio-CFRP usato nella produzione di un componente automotive. In particolare viene analizzata l'influenza data da trattamenti termici di invecchiamento e sono messe a confronto diverse tipologie di adesivi.

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Il termine “sovrastruttura stradale” identifica l’insieme di strati legati e non legati che, partendo dal piano viabile, raggiungono la sommità del rilevato o il piano di posa, nelle sezioni in trincea. Al fine di fornire agli utenti stradali sovrastrutture in grado di sviluppare prestazioni ottimali per lunghi periodi, è necessario che esse siano manutenute utilizzando i metodi via via più consoni al tipo di dissesto che si verifica. Attraverso numerose ricerche è emerso come uno dei fattori di maggiore influenza per il degrado stradale sia da attribuire all’efficacia del collegamento fra i diversi elementi di una sovrastruttura. Gli stati tensionali che si creano all’interfaccia fra due strati adiacenti, se non contrastati adeguatamente, possono provocare effetti dannosi come l’insorgere di fessurazioni ed il distacco fra gli strati. Per contrastare tali fenomeni, si è sviluppata la tecnica di inserire uno strato di rinforzo all’interno della sovrastruttura costituito da materiali metallici o sintetici anche nell’ambito delle costruzioni stradali. La ricerca effettuata in questo elaborato prevede lo studio del collegamento fra gli strati superficiali di una sovrastruttura flessibile rinforzata con geogriglie in fibra di vetro, mediante prove sperimentali condotte con apparecchiatura Leutner. Tale metodologia di prova è utilizzata per valutare la resistenza a taglio all’interfaccia fra i vari strati che compongono la pavimentazione. I campioni di prova sono stati estratti tramite carotatura da una pavimentazione esistente. Come ulteriore indagine, con gli stessi conglomerati sono stati creati nuovi campioni doppio strato mediante compattazione in pressa giratoria. Si è poi ripetuta la prova Leutner, per valutare la possibile variazione dei risultati ottenuti in precedenza e, in tale caso, studiare l’influenza della compattazione sulla resistenza a taglio presente all’interfaccia fra i due strati.

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Le celle solari a film sottile sono tra le alternative più promettenti nel campo fotovoltaico. La ricerca di materiali non tossici ed economici per la passivazione delle superfici è di fondamentale importanza. Il presente è uno studio sulla morfologia di film sottili di ZnS. I campioni analizzati sono stati cresciuti tramite DC sputtering a diversa potenza (range 50-150W) per studiare le connessioni tra condizioni di deposizione e proprietà strutturali. Lo studio è stato condotto mediante acquisizione di mappe AFM. E' stata effettuata un'analisi dei buchi (dips) in funzione della potenza di sputtering, per individuare il campione con la minore densità di dips in vista di applicazioni in celle solari a film sottile. I parametri strutturali, quali la rugosità superficiale e la lunghezza di correlazione laterale sono stati determinati con un'analisi statistica delle immagini. La densità e dimensione media dei grani sono state ricavate da una segmentazione delle immagini. Le analisi sono state svolte su due campioni di ZnO per fini comparativi. Tramite EFM sono state ottenute mappe di potenziale di contatto. Tramite KPFM si è valutata la differenza di potenziale tra ZnS e un layer di Al depositato sulla superficie. La sheet resistance è stata misurata con metodo a quattro punte. Dai risultati la potenza di sputtering influenza la struttura superficiale, ma in maniera non lineare. E' stato individuato il campione con la minore rugosità e densità di dips alla potenza di 75 W. Si è concluso che potenze troppo grandi o piccole in fase di deposizione promuovono il fenomeno di clustering dei grani e di aumentano la rugosità e densità di dips. E' emersa una corrispondenza diretta tra morfologia e potenziale di contatto alla superficie. La differenza di potenziale tra Al e ZnS è risultata inferiore al valore noto, ciò può essere dovuto a stati superficiali indotti da ossidi. Il campione risulta totalmente isolante.

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Background. To explore effects of a health risk appraisal for older people (HRA-O) program with reinforcement, we conducted a randomized controlled trial in 21 general practices in Hamburg, Germany. Methods. Overall, 2,580 older patients of 14 general practitioners trained in reinforcing recommendations related to HRA-O-identified risk factors were randomized into intervention (n = 878) and control (n = 1,702) groups. Patients (n = 746) of seven additional matched general practitioners who did not receive this training served as a comparison group. Patients allocated to the intervention group, and their general practitioners, received computer-tailored written recommendations, and patients were offered the choice between interdisciplinary group sessions (geriatrician, physiotherapist, social worker, and nutritionist) and home visits (nurse). Results. Among the intervention group, 580 (66%) persons made use of personal reinforcement (group sessions: 503 [87%], home visits: 77 [13%]). At 1-year follow-up, persons in the intervention group had higher use of preventive services (eg, influenza vaccinations, adjusted odds ratio 1.7; 95% confidence interval 1.4–2.1) and more favorable health behavior (eg, high fruit/fiber intake, odds ratio 2.0; 95% confidence interval 1.6–2.6), as compared with controls. Comparisons between intervention and comparison group data revealed similar effects, suggesting that physician training alone had no effect. Subgroup analyses indicated favorable effects for HRA-O with personal reinforcement, but not for HRA-O without reinforcement. Conclusions. HRA-O combined with physician training and personal reinforcement had favorable effects on preventive care use and health behavior.

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Background Since late 2003, the highly pathogenic influenza A H5N1 had initiated several outbreak waves that swept across the Eurasia and Africa continents. Getting prepared for reassortment or mutation of H5N1 viruses has become a global priority. Although the spreading mechanism of H5N1 has been studied from different perspectives, its main transmission agents and spread route problems remain unsolved. Methodology/Principal Findings Based on a compilation of the time and location of global H5N1 outbreaks from November 2003 to December 2006, we report an interdisciplinary effort that combines the geospatial informatics approach with a bioinformatics approach to form an improved understanding on the transmission mechanisms of H5N1 virus. Through a spherical coordinate based analysis, which is not conventionally done in geographical analyses, we reveal obvious spatial and temporal clusters of global H5N1 cases on different scales, which we consider to be associated with two different transmission modes of H5N1 viruses. Then through an interdisciplinary study of both geographic and phylogenetic analysis, we obtain a H5N1 spreading route map. Our results provide insight on competing hypotheses as to which avian hosts are responsible for the spread of H5N1. Conclusions/Significance We found that although South China and Southeast Asia may be the virus pool of avian flu, East Siberia may be the source of the H5N1 epidemic. The concentration of migratory birds from different places increases the possibility of gene mutation. Special attention should be paid to East Siberia, Middle Siberia and South China for improved surveillance of H5N1 viruses and monitoring of migratory birds.

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Objectives To compare the use of pair-wise meta-analysis methods to multiple treatment comparison (MTC) methods for evidence-based health-care evaluation to estimate the effectiveness and cost-effectiveness of alternative health-care interventions based on the available evidence. Methods Pair-wise meta-analysis and more complex evidence syntheses, incorporating an MTC component, are applied to three examples: 1) clinical effectiveness of interventions for preventing strokes in people with atrial fibrillation; 2) clinical and cost-effectiveness of using drug-eluting stents in percutaneous coronary intervention in patients with coronary artery disease; and 3) clinical and cost-effectiveness of using neuraminidase inhibitors in the treatment of influenza. We compare the two synthesis approaches with respect to the assumptions made, empirical estimates produced, and conclusions drawn. Results The difference between point estimates of effectiveness produced by the pair-wise and MTC approaches was generally unpredictable—sometimes agreeing closely whereas in other instances differing considerably. In all three examples, the MTC approach allowed the inclusion of randomized controlled trial evidence ignored in the pair-wise meta-analysis approach. This generally increased the precision of the effectiveness estimates from the MTC model. Conclusions The MTC approach to synthesis allows the evidence base on clinical effectiveness to be treated as a coherent whole, include more data, and sometimes relax the assumptions made in the pair-wise approaches. However, MTC models are necessarily more complex than those developed for pair-wise meta-analysis and thus could be seen as less transparent. Therefore, it is important that model details and the assumptions made are carefully reported alongside the results.

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The A(H1N1)pdm09 influenza virus is a highly contagious pathogen which caused the 2009 influenza pandemic. The virus is known to affect mainly younger people and may be a problem in crowded living conditions. The aim of the study was to describe a major A(H1N1)pdm09 outbreak in a Swiss military boot camp and to develop suggestions for similar future situations.

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To assess the 2009 influenza vaccine A/H1N1 on antibody response, side effects and disease activity in patients with immune-mediated diseases.

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Background Direct immunofluorescence assays (DFA) are a rapid and inexpensive method for the detection of respiratory viruses and may therefore be used for surveillance. Few epidemiological studies have been published based solely on DFA and none included respiratory picornaviruses and human metapneumovirus (hMPV). We wished to evaluate the use of DFA for epidemiological studies with a long-term observation of respiratory viruses that includes both respiratory picornaviruses and hMPV. Methods Since 1998 all children hospitalized with respiratory illness at the University Hospital Bern have been screened with DFA for common respiratory viruses including adenovirus, respiratory syncytial virus (RSV), influenza A and B, and parainfluenza virus 1-3. In 2006 assays for respiratory picornaviruses and hMPV were added. Here we describe the epidemiological pattern for these respiratory viruses detected by DFA in 10'629 nasopharyngeal aspirates collected from 8'285 patients during a 12-year period (1998-2010). Results Addition of assays for respiratory picornaviruses and hMPV raised the proportion of positive DFA results from 35% to 58% (p < 0.0001). Respiratory picornaviruses were the most common viruses detected among patients ≥1 year old. The seasonal patterns and age distribution for the studied viruses agreed well with those reported in the literature. In 2010, an hMPV epidemic of unexpected size was observed. Conclusions DFA is a valid, rapid, flexible and inexpensive method. The addition of assays for respiratory picornaviruses and hMPV broadens its range of viral detection. DFA is, even in the "PCR era", a particularly adapted method for the long term surveillance of respiratory viruses in a pediatric population.

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Mild encephalopathy with reversible splenial lesions has mainly been associated with influenza A and B virus infection. Patients present with neurologic symptoms 1 to 3 days after a prodromal illness and recover completely within a few days. Magnetic resonance imaging typically shows reversible lesions with reduced diffusion in the corpus callosum, predominantly in the splenium. We report on a 5-year old Caucasian boy who was referred with recurrent seizures and decreased level of consciousness after a 2-day prodromal fever and cough. Magnetic resonance imaging showed cytotoxic edema of the entire corpus callosum and the adjacent periventricular white matter with diffusion restriction and faint T(2)-hyperintensity. Parainfluenza virus type 1-3 infection was documented by direct immunofluorescence in the initial nasopharyngeal swab, but polymerase chain reaction for parainfluenza virus type 1-4 in the cerebrospinal fluid remained negative. This is-to our knowledge-the first description of mild encephalopathy with reversible splenial lesions in association with parainfluenza virus infection. The pathogenesis of mild encephalopathy with reversible splenial lesions, however, still remains unclear, and further studies investigating detailed mechanisms that lead to the typical brain lesions are warranted.

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Digital signal processing (DSP) techniques for biological sequence analysis continue to grow in popularity due to the inherent digital nature of these sequences. DSP methods have demonstrated early success for detection of coding regions in a gene. Recently, these methods are being used to establish DNA gene similarity. We present the inter-coefficient difference (ICD) transformation, a novel extension of the discrete Fourier transformation, which can be applied to any DNA sequence. The ICD method is a mathematical, alignment-free DNA comparison method that generates a genetic signature for any DNA sequence that is used to generate relative measures of similarity among DNA sequences. We demonstrate our method on a set of insulin genes obtained from an evolutionarily wide range of species, and on a set of avian influenza viral sequences, which represents a set of highly similar sequences. We compare phylogenetic trees generated using our technique against trees generated using traditional alignment techniques for similarity and demonstrate that the ICD method produces a highly accurate tree without requiring an alignment prior to establishing sequence similarity.

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BACKGROUND:: Children with petechial rash are more likely to undergo invasive diagnostics, to be treated with antibiotics for potential bacterial infection and to be hospitalized. However, viruses have also been associated with petechial rash. Nonetheless, a systematic analysis of viral infections with modern available techniques as quantitative real time polymerase chain reaction (q-PCR) in the context of petechial rash is lacking. The purpose of this pediatric study was to prospectively uncover viral pathogens that may promote the emergence of petechiae and to analyze the correlation with the clinical characteristics and course. METHODS:: We conducted a prospective study in children (0 to 18 years) presenting with petechiae and signs or symptoms of infection at the emergency department between November 2009 and March 2012. In nasopharyngeal aspirates the following viruses were analyzed by q-PCR: Cytomegalovirus, Epstein-Barr virus, parvovirus B19, Influenza A and B, parainfluenza viruses, human respiratory syncytial virus A and B, human metapneumovirus, rhinovirus, enterovirus, adenovirus, human coronavirus OC43, 229E, NL63 and human bocavirus. RESULTS:: A viral pathogen was identified in 67% of the analyzed 58 cases with petechial rash. Virus positive patients showed a significantly higher incidence of lower respiratory tract infections. Forty-one percent were viral co-infections, which were significantly younger than virus negative patients, had a higher leukocyte count and were hospitalized for a longer time. CONCLUSIONS:: A petechial rash is frequently associated viral single- and co-infections and can rapidly be identified via q-PCR.

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La cultura musicale delle corti dell'Europa centrale nel '700 viene contrassegnata dal successo dell' "Opera seria", un genere musicale e drammatico che nonostante le sue origini italiane si espande e si diffonde rapidamente ovunque in Europa adattandosi da caso a caso ad esigenze e condizioni locali. La relazione prende in esame l'attività della principessa elettrice della Sassonia Maria Antonia Walpurgis di Baviera (1724 – 1780) che a partire dal suo arrivo a Dresda nel 1747 prende una parte assai attiva nella vita musicale della corte che occupava uno dei primi posti in Europa. Grazie alla sua dotazione musicale Maria Antonia stringe rapporti di lavoro con alcuni dei più importanti musicisti d'epoca che erano i suoi maestri e insegnanti, soprattutto con Johann Adolf Hasse formatosi a Venezia che dal 1730 era capo musicista della corte sassone. Hasse che soltanto ora viene riscoperto come compositore assistette la principessa nell'elaborazione delle sue "Opere serie". Essenziali anche i rapporti con Pietro Metastasio che oltre ad essere il più famoso librettista dell'Opera seria di allora era anche legato all'ambiente degli Arcadi che acclamarono socia onoraria la principessa a causa delle sue opere serie "Talestri e Il Trionfo della fedeltà" che segnano l'apice della sua attività da compositrice musicale. Viene sottolineato il ruolo importante della ricerca per il "vero buon gusto“e la preferenza per la semplicità della musica antica intesa come musica italiana in contrasto con la musica di gusto francese. Dopo il 1766 le opere della principessa segnate dall'influenza che ebbe la tradizione veneziana sulla vita musicale alla corte di Dresda venne criticata in Germania per il suo gusto italiano.