998 resultados para Partito operaio italiano.


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This paper presents an Italian to CatalanRBMT system automatically built bycombining the linguistic data of theexisting pairs Spanish-Catalan andSpanish-Italian. A lightweight manualpostprocessing is carried out in order tofix inconsistencies in the automaticallyderived dictionaries and to add very frequentwords that are missing accordingto a corpus analysis. The system isevaluated on the KDE4 corpus and outperformsGoogle Translate by approximatelyten absolute points in terms ofboth TER and GTM.

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Descripció de les oracions comparatives prototípiques en llengua catalana i anàlisi de les normes de funcionament d'aquest tipus d'oracions a nivell sintàctic, semàntic i pragmàtic. El treball es complementa amb un estudi comparatiu d'una seixantena de casos en les quatre llengües romàniques més properes al català: castellà, francès, portuguès i italià.

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La tesi descrive il fenomeno di ricezione del mito faustiano all'interno della tradizione letteraria italiana di Otto e Novecento (1808-1945) nel suo sviluppo diacronico, individuando i nodi processuali emergenti ritenuti sistematici accanto alle tipologie predominanti della risposta testuale e alle più proficue rifunzionalizzazioni letterarie. La storia del mito di Faust è stata considerata aristotelicamente nella sua natura complessa ed evolutiva di fabula rinarrata, e di volta in volta risemantizzata in nuovi sistemi di valori, estetici e ideologici. Ma soprattutto in nuovi sistemi testuali. Scopo primario è stato infatti quello di comprendere come il mito di Faust sia entrato dentro alla cultura letteraria italiana e come abbia agito al suo interno, interferendo con essa. Naturalmente lo scambio e gli sviluppi hanno investito in modo reciproco e la tradizione accogliente e il mito stesso, producendo un allargamento esegetico delle sue possibilità semantiche: è infatti emersa una storia testuale che tematizza nel tempo il medesimo mito lungo assi interpretative anche estremamente divergenti. La ricerca ha portato alla scoperta di una ricca testualità rimossa dal canone della storia della letteratura italiana, anche se spesso prevalgono i testi-documento sui testi esteticamente più validi e significativi in sé; si tratta di una testualità talmente quantitativamente ricca da invitare ad un ripensamento qualitativo del fenomeno generale. Il mito di Faust, per due secoli percepito dalla critica dominante come distante ed estraneo alla cultura letteraria italiana, è invece riuscito ad entrare nella tradizione letteraria italiana, anche se attraverso modalità molto controverse: in linea di massima è potuto passare dal canone statico al canone dinamico laddove ha saputo influenzare e stimolare nuove vie significative di sviluppo formale. Il confronto della cultura letteraria italiana con il mito di Faust è stato in effetti caratterizzato subito da un doppio movimento discratico di rifiuto e dialogo. Il principale fattore di rifiuto è stato di carattere culturale: la difficoltà ad accettare un equilibrio fatto non di antitesi risolte in una sintesi ma di polarità aperte, irrisolte, in perpetuo bilanciamento, anche a livello formale reso in una tragedia franta in scene apparentemente autonome, divisa in due parti così diverse e chiusa da un lieto fine, mal si confaceva ai diffusi canoni classicisti di equilibrio formale, nonché alle esigenze romantiche di poesia moralmente chiara nel suo messaggio. Da qui le diffuse accuse di scarsa chiarezza e ambiguità morale, che andavano direttamente ad incontrarsi e sommarsi con i pregiudizi più propriamente teologico- religiosi di estraneità a quel mito nato come saga luterana dichiaratamente anti-papale. La condanna di carattere moralistico-cattolico risulta nei fatti propria più di certa cultura che non del largo pubblico che invece nel corso dell'Ottocento dimostra di gradire le versioni per musica e balletto di argomento faustiano, per quanto semplificata ed edulcorate rispetto alla leggenda originaria così come rispetto alla tragedia goethiana. Rispetto a tutti questi elementi di resistenza e rifiuto l'opera Mefistofele di Boito si presenta come snodo di opposizione consapevole e riferimento duraturo d'interrogazione critica. La principale linea di avvicinamento invece tra la cultura letteraria italiana e il mito di Faust resta quella del parallelo, già ideato dagli stessi intellettuali tedeschi d'inizio Ottocento, con l'opera ritenuta massima nel nuovo canone nazionale italiano da fine Settecento ad oggi: la Divina Commedia. Tanta critica, almeno fino alla metà del XX secolo, si rifà più o meno esplicitamente a questo parallelo pregiudiziale e testualmente piuttosto infondato ma molto produttivo, come si è attestato, a livello creativo. Questa ricostruzione ha voluto nel suo complesso dimostrare sul campo il valore di questo macrotesto faustiano come una delle vie maestre della dialettica tra tradizione e modernità, ancor più significativa nell'ambito di una cultura letteraria come quella italiana che, dopo l'estinguersi della sua centralità in epoca rinascimentale, si è rivelata particolarmente resistente al dialogo con le altre letterature fino al pieno Novecento.

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The Catalan reception of the 1966 manifestos by Robert Venturi and Aldo Rossi marks the scenario of a breakup: while North America debates about the architectural shape as a linguistic structure, Italy dips its roots in the Modern Movement tradition as an origin for a new temporal and ideological architectural dimension. The first contacts between Rossi and Spain verify this search and allow the Italian to construct common itineraries with some architects from Barcelona. From these exchanges the 2C group will be born, taking part on typical vanguardist mechanisms: they will publish the magazine, 2C. The construction of the city (1972-1985), they will attend the XV Triennale di Milano in 1973 with the Torres Clavé Plan (1971) and the Aldo Rossi + 21 Spanish architects exhibition (1975) while he will organize the three issues of the Seminarios Internacionales de Arquitectura Contemporánea (S.I.AC.) which took place in Santiago, Sevilla and Barcelona between 1976 and 1980. In front of the unfolding of the firsts, the American contacts of Federico Correa, Oriol Bohigas, Lluís Domènech and the PER studio or the teaching work of Rafael Moneo from Barcelona since 1971, allow to draw replica itineraries with the foundation of the magazine Arquitecturas Bis (1974-1985), the organization of the meetings between international publications such as Lotus and Oppositions in Cadaqués (1975) and New York (1977), while stablishing exchanges with members of the Five Architects. Replicas that in 1976 conduct the initial ideological affirmations between Rossi and the 2C group towards irreconcilable distancing. Verifying the itinerary of the journey that the Italian leads from the Italian resistance towards the American backing down is part of the aim of this article

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Digitoitu 9. 9. 2008.

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El treball que es presenta conté un text articulat sobre la part de teoria general del contracte (arts. 612-1 i següents) del llibre sisè del Codi Civil de Catalunya. El procés de codificació civil que es viu a Catalunya justifica aquest treball, que podria ser útil per a elaboració del llibre sisè del CCCat dedicat a les obligacions i els contractes. El treball consta d’una proposta de text articulat, amb el seus respectius comentaris a cada article. Es tracta del capítol segon del títol primer del llibre sisè, i es divideix en les següents seccions: 1) El contracte, els seus elements essencials, i la seva eficàcia; 2) La formació del contracte; 3) La interpretació del contracte; i 4) La ineficàcia del contracte, que inclou l’anàlisi dels vicis del consentiment. El treball ha pres com a referència les principals propostes d’harmonització del dret contractual (Principis Unidroit [PICC], Principis de Dret Contractual Europeu [PECL], Marc Comú de Referència [DCFR], i l’Instrument Opcional sobre Compravenda Europea [CESL] i la regulació dels codis més moderns (entre ells, el del Quebec, l’Holandès, el Portuguès o l’Italià) i les seves propostes de reforma (el projecte Terrè a França, i la Propuesta de Modificación del Código Civil Español en materia de obligaciones y contratos). En la proposta presentada s’incorporen institucions no regulades en el Codi civil espanyol actualment vigent a Catalunya en la seva condició de dret supletori, i s’omplen algunes llacunes d’aquest cos legal. Es poden citar, entre elles, les clàusules abusives dels contractes, el canvi en les circumstàncies essencials del contracte, el contracte per a persona per designar, la responsabilitat per culpa in contrahendo, les cartes d’intencions, el règim de l’oferta i l’acceptació del contracte, els contractes preparatoris, els drets de preferència, la possibilitat d’anul·lació del contracte per concessió d’un avantatge injust a alguna de les parts, i el règim dels contractes en frau de creditors.

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O Grapevine virus A (GVA) está associado à "Acanaladura do lenho de Kober", uma doença do complexo rugoso da videira (Vitis spp.). Neste trabalho, um isolado brasileiro de GVA (GVA-RS) foi caracterizado biologicamente por transmissão mecânica para cinco hospedeiras herbáceas e por enxertia na videira indicadora cv. Kober 5BB, e também por sorologia. O RNA total foi extraído de videira infetada cv. Pirovano 65. Para a RT-PCR, dois pares de oligonucleotídeos foram utilizados. Dois fragmentos de DNA, 430 e 451 pb, apresentando sobreposição parcial de nucleotídeos, foram amplificados por PCR. A seqüência do gene da proteína capsidial do GVA-RS com 597 nucleotídeos e 198 aminoácidos deduzidos, com massa molecular calculada de 21,6 kDa, foi alinhada a outros isolados virais. As seqüências de nucleotídeos e aminoácidos deduzidos do GVA-RS apresentaram maior identidade, 91,4% e 95,4%, respectivamente, com um isolado italiano. O GVA-RS apresentou expressiva divergência dos Vitivirus Heracleum latent virus (HLV), Grapevine virus B (GVB) e Grapevine virus D (GVD), com identidade de nucleotídeos variando de 76% a 83,1%.

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No presente trabalho, descreve-se a caracterização do gene codificador da proteína capsidial de dois isolados sintomatologicamente distintos do Grapevine virus B (GVB). Para isto, RNA totais foram extraídos de folhas e pecíolos de videiras (Vitis spp.) infetadas, cultivares Rubi (GVB-C SP) e Itália (GVB-I SP) e utilizados para amplificar, por RT/PCR, um fragmento entre as posições 6425 e 7118 (694 nucleotídeos, nt) do RNA do GVB ("GenBank", acesso X75448). O fragmento obtido inclui o gene da proteína capsidial (594 nt) codificando 197 aminoácidos com massa molecular estimada em aproximadamente 21.600 Da. A seqüência do GVB-C SP apresentou maior similaridade de nucleotídeos e aminoácidos deduzidos com o isolado italiano (acesso X75448), enquanto que o GVB-I SP foi mais similar a um outro isolado brasileiro do GVB descrito no Rio Grande do Sul (GVB BR1, acesso AF438410). Os dois isolados paulistas do GVB podem ser diferenciados por digestão com a enzima de restrição EcoRI, uma vez que há um sítio interno no GVB-C SP que está ausente no isolado GVB-I SP.

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O presente trabalho caracteriza o gene codificador da proteína capsidial do isolado do Grapevine virus A (GVA) encontrado no Estado de São Paulo (GVA-SP). RNA total foi extraído de folhas e pecíolos de plantas de videira (Vitis spp.) da variedade 'Kober 5BB' e submetido a RT-PCR usando oligonucleotídeos desenhados para amplificar um fragmento entre as posições 6409 e 7175 do RNA do GVA ("GenBank", acesso X75433). Foi obtido um fragmento de tamanho esperado (767 nt) que inclui o gene da proteína capsidial, codificando 198 aminoácidos. A seqüência do GVA-SP apresentou similaridade de nucleotídeos e aminoácidos de, respectivamente, 86-92,3% e 94,5-98% com isolados do GVA da Europa, África e Japão (Acessos X75433, AF441234, AF007415, AB039841) e da região Sul do Brasil (Acesso AF494187), sendo, entretanto, mais similar aos isolados africano e italiano.

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Tutkimus käsittelee monikielisyyspolitiikkaa ja sen paikallista toteutumista. Kriittisen diskurssianalyysin viitekehystä käyttäen tutkin monipuolisen kielitaidon institutionaalisen diskurssin tulkintoja ja sen sosiaalisen kontekstin käytänteitä, historiaa ja nykytilaa. Tutkin, mikä merkitys Oulun yliopiston kielikeskuksella ja sen kielivalikoimalla on paikallisesti ja alueellisesti niin opiskelijoiden kuin yliopiston kansainvälistymisen kannalta. Tutkin, miten monikielisyyspolitiikan päämäärät toteutuvat ja miten sitä voidaan tulevaisuudessa tukea. Työ koostuu johdannosta, neljästä erillisestä osasta ja päätännöstä. Tutkimuksen osassa I kuvaan italian kielen opetuksen 36-vuotista historiaa ja siihen liittyviä vaiheita yliopiston perustamisesta aina nykypäivään. Sen rinnalla kuvaan kielikeskuksen kielten opetusvirkojen kehitystä ja Oulun yliopiston laajentumista ja kansainvälistymistä. Osassa II tarkastelen muutoksia viimeisen kymmenen vuoden aikana italian kielen opiskelijamäärissä ja opintosuorituksissa. Vertailen Oulun yliopiston pienten kielten opiskelijamäärien kehitystä, tiedekuntakohtaisia eroja niissä sekä eri kielikeskusten italian kielen opiskelijamäärien kehitystä vuoden 2005 tutkinnonuudistuksen voimaantulon jälkeen. Osassa III tutkin monipuolisen kielitaidon diskurssin sosiaalista todellisuutta opiskelijoiden näkökulmasta eli käsittelen italian kielen opiskelijoille suunnatun syksyn 2008 kyselytutkimuksen tuloksia. Opiskelijoiden taustatietojen kuvauksen lisäksi kyselyssä kartoitettiin opiskelumotivaation osatekijöitä ja opiskelun esteitä. Osassa IV tarkastelen monikielisyyspolitiikan diskurssin tekstejä, niiden tulkintaa ja toteutumista. Mukana ovat kielikoulutuspoliittiset linjaukset eurooppalaisella, kansallisella ja paikallisella tasolla. Pohdin Oulun yliopiston merkitystä monipuolisen kielitaidon tukijana ja kehittäjänä sen vaikutusalueella sekä monipuolisen kielitaidon merkitystä opiskelijoiden kannalta. Tarkastelen myös italian kielen asemaa maailmalla. Mukana on kuvausta opettajan ja opiskelun arjesta peruskoulutuksen kontekstissa Oulun alueella. Yliopistokontekstissa kuvaan monipuolisen kielitaidon merkitystä kansainvälistymisen ja kansainvälisen liikkuvuuden kannalta, tutkinnonuudistuksen vaikutuksia kielten ja erityisesti italian kielen opiskeluun sekä Oulun yliopiston nykyhistorian viimeisimpiä vaiheita. Neljännessä osassa yhdistyvät tutkimuksen eri osien tulokset eli peilaan monipuoliseen kielitaitoon liittyvää institutionaalista diskurssia tutkimuksessa ilmenneisiin diskurssin sosiaalisen todellisuuden ilmiöihin. Tutkimuksessa ilmeni, etteivät kansallisen ja paikallisen tason institutionaalisen kielikoulutuspoliittisen diskurssin tekstit minimitulkinnaltaan olleet monikielisyyttä tukevia korkeakoulukontekstissa. Oulun tapaus osoittaa, miten yliopistouudistuksessa päätöksentekovastuu on siirtynyt yliopiston hallinnon virkamiehille ja kielikoulutuspolitiikan päätöksiä tehdään sivutuotteena irrallaan kielikoulutuksen kentästä ilman pitkän tähtäimen kielikoulutuksen suunnittelua. Oulun yliopiston tarkastelussa nou-ivat esille kieliopintojen sekalaiset käytänteet tutkinnoissa ja kokonaisnäkemyksen puute kieliopinnoista, kielikeskuksen ja kieliopintojen irrallisuus muusta sosiaalisesta kontekstista sekä viime kädessä niukkenevista resursseista taisteltaessa kieliopintojen ja kielivalikoiman karsiminen, mikä on ristiriidassa yhteiskunnan, työelämän ja opiskelijoiden kielitaidon ja sen monipuolisuuden vaateiden kanssa. Neljännen osan lopussa esitän minimiedellytyksiä ja toimenpiteitä, joiden pohjalta kielten opiskelua voisi kehittää jatkumona niin, että monipuolisen kielitaidon hankkiminen olisi mahdollista alueelliset, paikalliset ja yksilökohtaiset tarpeet huomioon ottaen.

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Purpose The purpose of this study is to verify the use ofmedicinal plants by pregnant women treated at four Basic Health Units and at a public maternity facility in Brazil s northeast. Methods This is a cross-sectional, quantitative study, performed between February and April 2014. The subjects were 178 pregnant women, aged 18 to 42 years. To collect data, a structured questionnaire with dichotomous and multiple choice questions was used. To verify the correlation between the variables, Pearson s chi-square test was used. Results The study showed that 30.9% of the pregnant women used medicinal plants, and boldo was the most cited (35.4%). All the plants utilized, except lemongrass, have toxic effects in pregnancy, according to Resolution SES/RJ N° 1757. There was no statistically significant correlation between social class and use of medicinal plants. Conclusion The health of the study participants and their unborn children is at risk due to the inappropriate use of medicinal plants.