La canzone sociale in Italia e in Francia tra protesta, nazione e rivoluzione (1830-1870)

La tesi di ricerca si propone di esaminare due tipologie della canzone sociale nel XIX secolo, ed in particolare attorno al 1848. Lo studio del canto nei contesti presi in esame (l’Italia e la Francia) viene analizzato attraverso due piste di ricerca parallele tra loro. Da una parte si è utilizzato il concetto di sociabilité per conoscere i luoghi di produzione e di diffusione del canto (l’importanza della strada, dell’osteria, delle goguette parigine, degli chansonniers des rues e dei cantastorie) e le circostanze di utilizzazione della canzone (la canzone in quanto forma d’espressione orale ma anche come scrittura murale, foglio volante e volantino). Dall’altra l’analisi si è focalizzata sui contenuti dei testi musicali per mette in luce le differenti tematiche, le immagini linguistiche e le figure retoriche cantate dall’artigiano-operaio per far emergere le differenze dell’idea di nazione tra i due contesti presi in esame. L’attenzione posta alla comparazione condurrà all’evidenziazione di punti di contatto tra le due nazioni. Il canto, infatti, costituisce un terreno privilegiato per comprendere l’immagine dell’“altro”: quale immagine possedevano i lavoratori francesi dell’Italia risorgimentale? E gli artigiani italiani come percepivano la nazione francese? Il canto viene analizzato non solamente come un “testo” ma anche come una “pratica sociale”. Queste operazioni permetteranno di sondare più in profondità la funzione sociale svolta dalla canzone all’interno della cultura popolare e la sua importanza in quanto forma d’espressione e vettore di politicizzazione. La duplice utilizzazione del canto, in quanto “testo” e “pratica”, consente di inserire la ricerca all’interno di un filone storiografico che dalla storia sociale si muove a quella culturale. La canzone sociale rappresenta un fertile terreno di ricerca, non solamente all’interno di un singolo territorio nazionale, ma possiede un prezioso valore euristico in funzione comparativa.

Caspase-3 mediates in part hippocampal apoptosis in sepsis

The brain is one of the first organs affected during sepsis development resulting in apoptosis for a short-term and cognitive impairment for a long-term. Despite its importance, the mechanisms of brain dysfunction during sepsis are not fully elucidated. Thus, we here, in an animal model of sepsis, evaluated apoptosis in the dentate gyrus cell layer of the hippocampus to document the involvement of caspase-3 in the pathogenesis of neuronal apoptosis. Wistar rats sham-operated or submitted to the cecal ligation and perforation (CLP) procedure were killed at 12, 24, 48 h, and 10 days after surgery for the determination of caspase-3 and apoptosis rate. In a separate cohort of animals, a caspase-3-specific inhibitor was administered and animals were killed at 12 h after sepsis. An increase in the number of apoptotic cells 12, 24, and 48 h by histopathological evaluations and an increase of caspase-3 apoptotic cells 12 and 24 h after sepsis induction were observed. The caspase-3 inhibitor decreases the number of apoptotic cells by histopathological evaluations but not by immunohistochemistry evaluations. Caspase-3 is involved in part in apoptosis in the dentate gyrus cell layer of the hippocampus in septic rats submitted by CLP.

Brain levels of neuropeptide Y in experimental pneumococcal meningitis

Neuropeptide Y (NPY), which is found in high concentrations in several regions of the brain including nuclei of the brain stem and in nerve fibers surrounding cerebral vessels, has been proposed to play a role in regulating cerebral blood flow (CBF) and systemic vegetative functions. Since CBF is altered during meningitis, we examined whether NPY concentrations changed in various regions of the rabbit brain in response to experimental pneumococcal meningitis. Changes were most pronounced in the medulla, where NPY concentration increased threefold after 48 h of infection. Concomitantly, there was an increase in NPY immunoreactive fibers surrounding small vessels in the dorsolateral medulla, especially in the nucleus tractus solitarius. These results suggest that NPY may play a role in inducing some of the hemodynamic changes seen during pneumococcal meningitis.