939 resultados para Macroeconomics and International Economics
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Previous studies in the border-effect literature surprisingly found that domestic border effects are larger than international border effects (e.g., in the United States or Brazil). One interpretation of this result is that these estimates include the effects of producer agglomeration. Therefore, in this study, we estimate those border effects exclusively for transactions for final consumption, in which such agglomeration forces will be weak, in China and Japan. As a result, we found larger international border effects and could not find a significant role for producer agglomeration in the estimates of border effects. We also found that China's accession to the World Trade Organization reduces border effects in trading between China and Japan but does not decrease domestic border effects.
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Desde los años 60, crece en Europa y Estados Unidos la preocupación y la necesidad de mejorar los procesos de gerencia de los proyectos de construcción al volverse estos más complejos. Esto ha llevado a la continua aparición de nuevos profesionales desde la fecha citada hasta nuestros días. De ahí la complejidad de conocer las cualidades de cada uno de ellos, así como las funciones a realizar o la formación que deben tener para poder desarrollar el puesto de trabajo según el papel que desempeñan para cada actividad. Muchos agentes son los que pueden intervenir en la edificación, muchas son las funciones que llevan a cabo estos agentes, muchas son las habilidades que se necesitan para realizar estas misiones, y una buena gestión de la edificación es la que hay que desarrollar para lograr el gran éxito. El presente trabajo fin de máster, dirigido a arquitectos, arquitectos técnicos, ingenieros, abogados, economistas y todos los profesionales del sector inmobiliario y de la construcción, trata de resolver todas aquellas dudas sobre los diferentes sujetos que estarán presentes desde la definición del proyecto en la fase inicial hasta el final de la obra, pasando por las fases de pre-construcción, construcción y post-construcción. (ENGLISH VERSION) Since the 1960s, most construction projects have become more and more complex, and new concerns and necessities related to the management of a project have been on the rise in Europe and in the United States. Thence, the need for more specialized professionals in the field has become a common fact, as well as the inclusion of new curricular subjects in most building engineering studies. There are different agents that play a relevant role in a building project; some of them are expected to perform a highly specialized set of functions that require specific management skills for the work to be successful. This research work—aimed mainly at engineers, quantity surveyors, lawyers, economists, real estate and construction professionals—shows the major implications of the building construction process including both pre-tender/construction and post-tender/construction stages as far as the main expert agents are involved.
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Innovation is a process that faces several market failure situations. For this reason and for being considered one of the main drivers of economic growth, a large number of governmental and supranational policies are designed to foster technological progress. Along with these policies, there is an increasing concern with their continuous evaluation aiming at providing valuable feedback for these program?s adaptation and adequacy to the firm?s needs. The paper develops an evaluation of the influence of innovation-focused programs in firm¿s innovation and economic performance by means of a comparative analysis of the results obtained by Spanish firms that have participated in R&D national programmes and those achieved by Spanish firms participating in EUREKA international program. Findings show that the programmes were effective in achieving their objective of promoting technological innovation but, as regards the economic effects, the results were less conclusive since some differences were observed depending on the programme. The EUREKA companies displayed better behaviour, with positive differences in their returns on assets and labour productivity. The results also confirm the importance of designing more detailed and rigorous evaluation processes, taking into account the risk variable, in order to draw a more realistic picture of the impact of national and international programmes.
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Negli ultimi anni i modelli VAR sono diventati il principale strumento econometrico per verificare se può esistere una relazione tra le variabili e per valutare gli effetti delle politiche economiche. Questa tesi studia tre diversi approcci di identificazione a partire dai modelli VAR in forma ridotta (tra cui periodo di campionamento, set di variabili endogene, termini deterministici). Usiamo nel caso di modelli VAR il test di Causalità di Granger per verificare la capacità di una variabile di prevedere un altra, nel caso di cointegrazione usiamo modelli VECM per stimare congiuntamente i coefficienti di lungo periodo ed i coefficienti di breve periodo e nel caso di piccoli set di dati e problemi di overfitting usiamo modelli VAR bayesiani con funzioni di risposta di impulso e decomposizione della varianza, per analizzare l'effetto degli shock sulle variabili macroeconomiche. A tale scopo, gli studi empirici sono effettuati utilizzando serie storiche di dati specifici e formulando diverse ipotesi. Sono stati utilizzati tre modelli VAR: in primis per studiare le decisioni di politica monetaria e discriminare tra le varie teorie post-keynesiane sulla politica monetaria ed in particolare sulla cosiddetta "regola di solvibilità" (Brancaccio e Fontana 2013, 2015) e regola del GDP nominale in Area Euro (paper 1); secondo per estendere l'evidenza dell'ipotesi di endogeneità della moneta valutando gli effetti della cartolarizzazione delle banche sul meccanismo di trasmissione della politica monetaria negli Stati Uniti (paper 2); terzo per valutare gli effetti dell'invecchiamento sulla spesa sanitaria in Italia in termini di implicazioni di politiche economiche (paper 3). La tesi è introdotta dal capitolo 1 in cui si delinea il contesto, la motivazione e lo scopo di questa ricerca, mentre la struttura e la sintesi, così come i principali risultati, sono descritti nei rimanenti capitoli. Nel capitolo 2 sono esaminati, utilizzando un modello VAR in differenze prime con dati trimestrali della zona Euro, se le decisioni in materia di politica monetaria possono essere interpretate in termini di una "regola di politica monetaria", con specifico riferimento alla cosiddetta "nominal GDP targeting rule" (McCallum 1988 Hall e Mankiw 1994; Woodford 2012). I risultati evidenziano una relazione causale che va dallo scostamento tra i tassi di crescita del PIL nominale e PIL obiettivo alle variazioni dei tassi di interesse di mercato a tre mesi. La stessa analisi non sembra confermare l'esistenza di una relazione causale significativa inversa dalla variazione del tasso di interesse di mercato allo scostamento tra i tassi di crescita del PIL nominale e PIL obiettivo. Risultati simili sono stati ottenuti sostituendo il tasso di interesse di mercato con il tasso di interesse di rifinanziamento della BCE. Questa conferma di una sola delle due direzioni di causalità non supporta un'interpretazione della politica monetaria basata sulla nominal GDP targeting rule e dà adito a dubbi in termini più generali per l'applicabilità della regola di Taylor e tutte le regole convenzionali della politica monetaria per il caso in questione. I risultati appaiono invece essere più in linea con altri approcci possibili, come quelli basati su alcune analisi post-keynesiane e marxiste della teoria monetaria e più in particolare la cosiddetta "regola di solvibilità" (Brancaccio e Fontana 2013, 2015). Queste linee di ricerca contestano la tesi semplicistica che l'ambito della politica monetaria consiste nella stabilizzazione dell'inflazione, del PIL reale o del reddito nominale intorno ad un livello "naturale equilibrio". Piuttosto, essi suggeriscono che le banche centrali in realtà seguono uno scopo più complesso, che è il regolamento del sistema finanziario, con particolare riferimento ai rapporti tra creditori e debitori e la relativa solvibilità delle unità economiche. Il capitolo 3 analizza l’offerta di prestiti considerando l’endogeneità della moneta derivante dall'attività di cartolarizzazione delle banche nel corso del periodo 1999-2012. Anche se gran parte della letteratura indaga sulla endogenità dell'offerta di moneta, questo approccio è stato adottato raramente per indagare la endogeneità della moneta nel breve e lungo termine con uno studio degli Stati Uniti durante le due crisi principali: scoppio della bolla dot-com (1998-1999) e la crisi dei mutui sub-prime (2008-2009). In particolare, si considerano gli effetti dell'innovazione finanziaria sul canale dei prestiti utilizzando la serie dei prestiti aggiustata per la cartolarizzazione al fine di verificare se il sistema bancario americano è stimolato a ricercare fonti più economiche di finanziamento come la cartolarizzazione, in caso di politica monetaria restrittiva (Altunbas et al., 2009). L'analisi si basa sull'aggregato monetario M1 ed M2. Utilizzando modelli VECM, esaminiamo una relazione di lungo periodo tra le variabili in livello e valutiamo gli effetti dell’offerta di moneta analizzando quanto la politica monetaria influisce sulle deviazioni di breve periodo dalla relazione di lungo periodo. I risultati mostrano che la cartolarizzazione influenza l'impatto dei prestiti su M1 ed M2. Ciò implica che l'offerta di moneta è endogena confermando l'approccio strutturalista ed evidenziando che gli agenti economici sono motivati ad aumentare la cartolarizzazione per una preventiva copertura contro shock di politica monetaria. Il capitolo 4 indaga il rapporto tra spesa pro capite sanitaria, PIL pro capite, indice di vecchiaia ed aspettativa di vita in Italia nel periodo 1990-2013, utilizzando i modelli VAR bayesiani e dati annuali estratti dalla banca dati OCSE ed Eurostat. Le funzioni di risposta d'impulso e la scomposizione della varianza evidenziano una relazione positiva: dal PIL pro capite alla spesa pro capite sanitaria, dalla speranza di vita alla spesa sanitaria, e dall'indice di invecchiamento alla spesa pro capite sanitaria. L'impatto dell'invecchiamento sulla spesa sanitaria è più significativo rispetto alle altre variabili. Nel complesso, i nostri risultati suggeriscono che le disabilità strettamente connesse all'invecchiamento possono essere il driver principale della spesa sanitaria nel breve-medio periodo. Una buona gestione della sanità contribuisce a migliorare il benessere del paziente, senza aumentare la spesa sanitaria totale. Tuttavia, le politiche che migliorano lo stato di salute delle persone anziane potrebbe essere necessarie per una più bassa domanda pro capite dei servizi sanitari e sociali.