831 resultados para cella, fotovoltaica, semiconduttore, efficienza, interruzione


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La tesi contiene uno studio sperimentale sul comportamento di una sabbia limosa del sottosuolo della laguna veneta e propone un'interpretazione dei risultati sperimentali ottenuti alla luce dei presupposti teorici di un approccio costitutivo avanzato noto come "Plasticità Generalizzata". Il programma sperimentale è consistito nella realizzazione di prove edometriche e prove triassiali su campioni di sabbia provenienti dal sito di Treporti, situato in prossimità della bocca di Lido. La risposta sperimentale, in termini di modulo volumetrico, è stata messa a confronto con i risultati di alcuni studi di letteratura, con particolare riferimento a quelli condotti da Jefferies & Been (2000). La disponibilità di prove di compressione edometrica realizzate nella cella K0 e la conseguente possibilità di valutare il coefficiente di spinta a riposo ha permesso di interpretare le prove in termini di tensione media efficace p' e di verificare l'applicabilità al caso in esame degli approcci di letteratura disponibili, spesso sviluppati a partire da prove di compressione isotropa effettuate in cella triassiale. Il comportamento tenso-deformativo osservato è stato successivamente simulato con un modello costitutivo per sabbie sviluppato nell'ambito della Plasticità Generalizzata. In particolare sono state utilizzate tre diverse formulazioni, che costituiscono un avanzamento dell'iniziale modello costitutivo proposto da Pastor, Zienkiewicz e Chan (1990), basate sull'uso di un parametro di stato del materiale definito rispetto alle condizioni di Stato Critico. Dal confronto tra previsioni del modello e risposta sperimentale è stato possibile individuare la formulazione che meglio simula il comportamento meccanico osservato sia in compressione edometrica sia in prove di taglio ed è stato proposto un set di parametri costitutivi ritenuti rappresentativi del terreno studiato.

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In questa tesi presentiamo una strategia, e la relativa implementazione, per il problema dell’allocazione e schedulazione, su risorse unarie, di applicazioni multi-task periodiche, composte da attività che interagiscono fra loro e la cui durata è incerta. Lo scopo che ci si propone di raggiungere, è l’implementazione di una strategia di allocazione schedulazione che garantisca robustezza ed efficienza, in quei contesti in cui la conoscenza a priori è limitata e in cui le applicazioni si ripetono indefinitamente nel tempo. Per raggiungere questo scopo, sarà usato un approccio ibrido fra statico e dinamico. Staticamente è generata una soluzione del problema, sfruttando la programmazione a vincoli, in cui le durate delle attività sono arbitrariamente fissate. Questa soluzione, non rappresenta la soluzione del nostro problema, ma è utilizzata per generare un ordinamento delle attività, che compongono le applicazioni periodiche. Dinamicamente, sfruttando l’ordinamento ottenuto, è effettuata l’allocazione e la schedulazione effettiva delle applicazioni periodiche, considerando durate variabili per le attività. L’efficienza ottenuta applicando il nostro approccio è valutata effettuando test su una vasta gamma di istanze, sia industriali, sia sintetiche appositamente generate. I risultati sono confrontati con quelli ottenuti, per le stesse istanze, applicando un approccio puramente statico. Come si vedrà, in alcuni casi, è possibile anche quadruplicale la velocità di completamento delle applicazioni trattate.

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Nell'ottica di trovare modalità sempre più intuitive per movimentare manipolatori industriali l’obiettivo della tesi è quello di realizzare una mobile app su piattaforma Android in grado appunto di movimentare un generico manipolatore industriale. L'applicazione sviluppata fornisce all'utente un’interfaccia semplice e intuitiva che permette, dopo un’opportuna configurazione iniziale, di controllare il moto di un manipolatore industriale attraverso l’uso del touch screen e degli elementi grafici dell’interfaccia. Oltre a istruire un manipolatore l’applicazione offre anche delle funzionalità per il salvataggio e la gestione di determinate configurazioni che il manipolatore può assumere nello spazio. Il grande vantaggio dell’applicazione è quello di fornire un’interfaccia universale per la movimentazione di qualsiasi manipolatore. Si può affermare quindi che essa fornisce un livello di astrazione superiore. In questo progetto di tesi è stato effettuato il testing dell'applicazione sviluppata sia con il manipolatore industriale Comau Smart Six, robot antropomorfo a 6 gradi di libertà, sia con un manipolatore simulato in Unity 3D. Sono stati raccolti dei dati, in particolare dei grafici, che mettono in relazione i comandi impartiti al manipolatore e i dati ricevuti da questo, in modo da ricavarne dei parametri che misurano l'efficienza e la correttezza dell'applicazione.

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Lo scopo di questa tesi è la fabbricazione di ossidi complessi aventi struttura perovskitica, per mezzo della tecnica Channel Spark Ablation (CSA). Più precisamente sono stati depositati film sottili di manganite (LSMO), SrTiO3 (STO) e NdGaO3 (NGO). Inoltre nel laboratorio ospite è stata effettuata la caratterizzazione elettrica e dielettrica (spettroscopia di impedenza), mentre per l'analisi strutturale e chimica ci si è avvalsi di collaborazioni. Sono stati fabbricati dispositivi LSMO/STO/Co e se ne è studiato il comportamento magnetoresistivo e la bistabilità elettrica a seconda del carattere epitassiale od amorfo dell'STO. I risultati più promettenti sono stati ottenuti con STO amorfo. Sono stati costruiti diversi set di condensatori nella configurazione Metallo/Isolante/Semiconduttore (MIS), con M=Au, I=STO o NGO ed S=Nb:STO, allo scopo di indagare la dipendenza delle proprietà dielettriche ed isolanti dai parametri di crescita. In particolare ci si è concentrati sulla temperatura di deposizione e, nel caso dei film di STO, anche sulla dipendenza della costante dielettrica dallo spessore del film. Come ci si aspettava, la costante dielettrica relativa dei film di STO (65 per un film spesso 40 nm e 175 per uno di 170 nm) si è rivelata maggiore di quella dei film di NGO per i quali abbiamo ottenuto un valore di 20, che coincide con il valore del bulk. Nonostante l'elevata capacità per unità di area ottenibile con l'STO, la costante dielettrica di questo materiale risulta fortemente dipendente dallo spessore del film. Un ulteriore aspetto critico relativo all'STO è dato dal livello di ossidazione del film: le vacanze di ossigeno, infatti, possono ridurre la resistività dell'STO (nominalmente molto elevata), ed aumentarne la corrente di perdita. Al contrario l'NGO è meno sensibile ai processi tecnologici e, allo stesso tempo, ha un valore di costante dielettrica più alto rispetto ad un tipico dielettrico come l'ossido di silicio.

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In questa tesi vengono studiate alcune caratteristiche dei network a multiplex; in particolare l'analisi verte sulla quantificazione delle differenze fra i layer del multiplex. Le dissimilarita sono valutate sia osservando le connessioni di singoli nodi in layer diversi, sia stimando le diverse partizioni dei layer. Sono quindi introdotte alcune importanti misure per la caratterizzazione dei multiplex, che vengono poi usate per la costruzione di metodi di community detection . La quantificazione delle differenze tra le partizioni di due layer viene stimata utilizzando una misura di mutua informazione. Viene inoltre approfondito l'uso del test dell'ipergeometrica per la determinazione di nodi sovra-rappresentati in un layer, mostrando l'efficacia del test in funzione della similarita dei layer. Questi metodi per la caratterizzazione delle proprieta dei network a multiplex vengono applicati a dati biologici reali. I dati utilizzati sono stati raccolti dallo studio DILGOM con l'obiettivo di determinare le implicazioni genetiche, trascrittomiche e metaboliche dell'obesita e della sindrome metabolica. Questi dati sono utilizzati dal progetto Mimomics per la determinazione di relazioni fra diverse omiche. Nella tesi sono analizzati i dati metabolici utilizzando un approccio a multiplex network per verificare la presenza di differenze fra le relazioni di composti sanguigni di persone obese e normopeso.

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In questa tesi si presenta la realizzazione di un data-set ad alta risoluzione (30 secondi d'arco) di precipitazioni mensili (per il periodo 1921-2014), per la regione del Trentino-Alto Adige. Esso è basato su una densa rete di stazioni con osservazioni di lunga durata, sottoposte ai necessari controlli di qualità. La tecnica di interpolazione si basa sull'assunzione che la configurazione spazio-temporale del campo di una variabile meteorologica su una certa area possa essere descritta con la sovrapposizione di due campi: i valori normali relativi a un periodo standard (1961-1990), ossia le climatologie, e le deviazioni da questi, ossia le anomalie. Le due componenti possono venire ricostruite tramite metodologie diverse e si possono basare su data-set indipendenti. Per le climatologie bisogna avere un elevato numero di stazioni (anche se disponibili per un lasso temporale limitato); per le anomalie viceversa la densità spaziale ha un rilievo minore a causa della buona coerenza spaziale della variabilità temporale, mentre è importante la qualità dei dati e la loro estensione temporale. L'approccio utilizzato per le climatologie mensili è la regressione lineare pesata locale. Per ciascuna cella della griglia si stima una regressione lineare pesata della precipitazione in funzione dell'altitudine; si pesano di più le stazioni aventi caratteristiche simili a quelle della cella stessa. Invece le anomalie mensili si ricavano, per ogni cella di griglia, grazie a una media pesata delle anomalie delle vicine stazioni. Infine la sovrapposizione delle componenti spaziale (climatologie) e temporale (anomalie) consente di ottenere per ogni nodo del grigliato una serie temporale di precipitazioni mensili in valori assoluti. La bontà dei risultati viene poi valutata con gli errori quadratici medi (RMSE) e i coefficienti di correlazione di Pearson delle singole componenti ricostruite. Per mostrare le potenziali applicazioni del prodotto si esaminano alcuni casi studio.

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Il presente progetto è stato svolto in collaborazione con la Cineteca di Bologna e verte sulla riprogettazione dell'odierna interfaccia Web, in funzione della sua visualizzazione mobile non considerata nella progettazione del 2008, in particolare nella sua parte che concerne la programmazione degli spettacoli in ambito cinematografico. Raccolti i suggerimenti degli utenti e approfondite le richieste della Cineteca, affrontando con i responsabili IT della Fondazione le criticità emerse, la ristrutturazione delle sezioni presenti e l'aggiunta di nuove funzionalità, si è impostato il lavoro come segue. In primis, si è eseguita una ricerca, avvalendosi di fonti autorevoli nella letteratura di settore, con un focus incentrato sull’Usabilità. Questa ha portato a presentare una panoramica di tale tematica, per concentrarsi poi sulle peculiarità dei dispositivi mobili, toccando vari aspetti: da un approfondimento dalle caratteristiche dell’uso fino una collocazione anche storica alla realtà mobile. Successivamente, si è proseguito analizzando nel dettaglio tutti i vari elementi da includere, sia dal punto di vista concettuale che posizionale, in riferimento a varie soluzioni proposte dalla letteratura di settore. Ciò preferendo i modelli principalmente utilizzati, dunque maggiormente familiari agli utenti, e i metodi normalizzati per la risoluzione di singole problematiche frequenti nella presentazione delle informazioni. Il risultato è un progetto di interfaccia più vicina all'esperienza quotidiana dell'utente, concretizzatosi con la realizzazione di un prototipo per mezzo di applicativi che simulano un device e mostrano anteprime grafiche dell'interfaccia medesima, nella fattispecie della natura e della collocazione dei singoli componenti sullo schermo. Il lavoro, pertanto, si pone l’obiettivo di rispondere a comuni e debite aspettative dell'utenza in fatto di comodità, efficienza e immediatezza di consultazione della Programmazione anche in mobilità.

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In questa tesi si affronta lo studio di piastre isotrope e laminate mediante metodo GDQ e si confrontano i risultati con quelli ottenuti, per le stesse tipologie di piastre, mediante metodo FEM. Lo scopo del lavoro e quello di certificare la maggior efficienza del software di calcolo DiQuMASPAB, basato su teorie in forma forte, rispetto ai tradizionali software di calcolo agli elementi finiti attualmente in commercio. Il confronto ha come obiettivo quello di evidenziare i punti deboli dal punto di vista dell'approssimazione delle soluzioni e del costo computazonale.

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The investigation and modelling of permafrost distribution, particularly in areas of discontinuous permafrost, is challenging due to spatial heterogeneity, remoteness of measurement sites and data scarcity. We have designed a strategy for standardizing different local data sets containing evidence of the presence or absence of permafrost into an inventory for the entire European Alps. With this brief communication, we present the structure and contents of this inventory. This collection of permafrost evidence not only highlights existing data and allows new analyses based on larger data sets, but also provides complementary information for an improved interpretation of monitoring results.

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En “De las alegorías a las novelas", Jorge Luis Borges ensayaba una distinción entre ambas y al mismo tiempo, trazaba una zona de ambigua coexistencia dejando así abierta la posibilidad de entrelazar aquello que “dicho de otro modo", que en el sentido etimológico de la alegoría (oscuro ingenio, en la concepción de Sir Edmond Spenser); con lo que se supone propio de la narrativa en relación con lo particular, en oposición a lo genérico o conceptual que suele adscribirse a la alegoría continuando la definición (negativa) del romanticismo. La revisión del término por parte de Walter Benjamin, Edward Honig o Arthur Fletcher, lo mismo el texto de Borges, incitan a una reconsideración de “lo alegórico" en sus posibilidades narrativas en la literatura contemporánea. Nos proponemos examinar esta cuestión tomando como texto paradigmático el Adán Buenosayres de Leopoldo Marechal en un análisis que al mismo tiempo que considera la función y sentido de lo alegórico en el texto de este último, examina los alcances de la categoría ampliando su marco según las nuevas perspectivas mencionadas y las posibilidades que ofrece el texto literario.

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Se presentan resultados preliminares del proyecto de investigación UBACYT (Programación 2010/12) 'Consumo de sustancias psicoactivas y expectativas hacia el alcohol en niños escolarizados entre 8 y 12 años', Director: Marcelo Grigoravicius. El objetivo de este proyecto es indagar el consumo de sustancias psicoactivas en niños y niñas entre 8 y 12 años de edad pertenecientes a una población clínica y una población no-clínica. Además se indagan y analizan las actitudes, valores y creencias que los niños poseen respecto del uso de dichas sustancias. Este proyecto continúa relevamientos anteriores, incluyendo a la vez, una franja etárea menor a las estudiadas tradicionalmente. En el presente trabajo se presentan los resultados preliminares de la primera etapa de relevamiento desarrollada durante 2010 con niños de la población clínica. Metodología: La muestra está; conformada por un total de 22 niños: 14 varones y 8 niñas que asisten a un Servicio de atención clínica de niños, dependiente de la Segunda Cátedra de Psicoanálisis: Escuela Inglesa de la Facultad de Psicología de la Universidad de Buenos Aires, ubicado en un partido del sur del conurbano bonaerense. Ninguno de estos niños cuenta con cobertura social, requisito para recibir asistencia en dicho Servicio. En todos los casos se recibió expresa autorización de sus padres o adultos responsables para la participación en la investigación. Se administró el CORIN: Conductas de Riesgo en Niños (Miguez, 1998) Fuente: CONICET/Programa de Epidemiología Psiquiátrica. Se trata de un instrumento conformado por 47 ítems de respuesta cerrada, que evalúa situaciones de riesgo de uso de sustancias psicoactivas en niños escolarizados. Indaga la existencia del consumo de sustancias psicoactivas (alguna vez en la vida, en el último año, en el último mes) y las actitudes, valores y creencias relacionadas con dicho consumo. Asimismo, indaga las percepciones del niño acerca de su ambiente familiar. También se administró un protocolo de datos sociodemográficos. Se trata de un instrumento con ítems para la recolección y sistematización de datos como sexo, edad, escolaridad, situación laboral, situación familiar, vivienda, antecedentes familiares de consumo de sustancias psicoactivas, relación con pares. Resultados y Conclusiones: Una amplia mayoría de niños, un 90(20 casos), considera que si un chico de su edad toma cerveza puede dañar su salud, y el mismo porcentaje manifiesta que 'si se sirve alcohol en una fiesta, eso puede ocasionar problemas', mientras que sólo el 9(2 casos) considera que en esa situación 'no pasa nada'. No obstante se ha registrado que un 36de la muestra (8 casos), afirma haber tomado alcohol en alguna oportunidad. Este porcentaje está compuesto por un 25de niños de entre 11 y 12 años y un 75comprendido entre los 8 y 10 años de edad. Resulta importante resaltar que todos los niños que afirman haber consumido alcohol alguna vez, son los mismos que opinan que la presencia de alcohol en una fiesta puede provocar problemas. Para concluir, se registra la existencia de consumo de alcohol en edades más tempranas que las estudiadas hasta el momento. Se observa una relación entre el consumo de alcohol y las situaciones del contexto familiar de los niños (padres separados, violencia familiar, pérdidas, problemas de alcohol o drogas en la familia). Asimismo, se observa una contradicción entre las actitudes, valores y creencias manifiestas de los niños y sus conductas efectivas de consumo. Interesa utilizar dichos resultados para la planificación de estrategias de prevención en salud mental en la niñez

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Se presentan resultados preliminares del proyecto de investigación UBACYT (Programación 2010/12) 'Consumo de sustancias psicoactivas y expectativas hacia el alcohol en niños escolarizados entre 8 y 12 años', Director: Marcelo Grigoravicius. El objetivo de este proyecto es indagar el consumo de sustancias psicoactivas en niños y niñas entre 8 y 12 años de edad pertenecientes a una población clínica y una población no-clínica. Además se indagan y analizan las actitudes, valores y creencias que los niños poseen respecto del uso de dichas sustancias. Este proyecto continúa relevamientos anteriores, incluyendo a la vez, una franja etárea menor a las estudiadas tradicionalmente. En el presente trabajo se presentan los resultados preliminares de la primera etapa de relevamiento desarrollada durante 2010 con niños de la población clínica. Metodología: La muestra está; conformada por un total de 22 niños: 14 varones y 8 niñas que asisten a un Servicio de atención clínica de niños, dependiente de la Segunda Cátedra de Psicoanálisis: Escuela Inglesa de la Facultad de Psicología de la Universidad de Buenos Aires, ubicado en un partido del sur del conurbano bonaerense. Ninguno de estos niños cuenta con cobertura social, requisito para recibir asistencia en dicho Servicio. En todos los casos se recibió expresa autorización de sus padres o adultos responsables para la participación en la investigación. Se administró el CORIN: Conductas de Riesgo en Niños (Miguez, 1998) Fuente: CONICET/Programa de Epidemiología Psiquiátrica. Se trata de un instrumento conformado por 47 ítems de respuesta cerrada, que evalúa situaciones de riesgo de uso de sustancias psicoactivas en niños escolarizados. Indaga la existencia del consumo de sustancias psicoactivas (alguna vez en la vida, en el último año, en el último mes) y las actitudes, valores y creencias relacionadas con dicho consumo. Asimismo, indaga las percepciones del niño acerca de su ambiente familiar. También se administró un protocolo de datos sociodemográficos. Se trata de un instrumento con ítems para la recolección y sistematización de datos como sexo, edad, escolaridad, situación laboral, situación familiar, vivienda, antecedentes familiares de consumo de sustancias psicoactivas, relación con pares. Resultados y Conclusiones: Una amplia mayoría de niños, un 90(20 casos), considera que si un chico de su edad toma cerveza puede dañar su salud, y el mismo porcentaje manifiesta que 'si se sirve alcohol en una fiesta, eso puede ocasionar problemas', mientras que sólo el 9(2 casos) considera que en esa situación 'no pasa nada'. No obstante se ha registrado que un 36de la muestra (8 casos), afirma haber tomado alcohol en alguna oportunidad. Este porcentaje está compuesto por un 25de niños de entre 11 y 12 años y un 75comprendido entre los 8 y 10 años de edad. Resulta importante resaltar que todos los niños que afirman haber consumido alcohol alguna vez, son los mismos que opinan que la presencia de alcohol en una fiesta puede provocar problemas. Para concluir, se registra la existencia de consumo de alcohol en edades más tempranas que las estudiadas hasta el momento. Se observa una relación entre el consumo de alcohol y las situaciones del contexto familiar de los niños (padres separados, violencia familiar, pérdidas, problemas de alcohol o drogas en la familia). Asimismo, se observa una contradicción entre las actitudes, valores y creencias manifiestas de los niños y sus conductas efectivas de consumo. Interesa utilizar dichos resultados para la planificación de estrategias de prevención en salud mental en la niñez

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Se presentan resultados preliminares del proyecto de investigación UBACYT (Programación 2010/12) 'Consumo de sustancias psicoactivas y expectativas hacia el alcohol en niños escolarizados entre 8 y 12 años', Director: Marcelo Grigoravicius. El objetivo de este proyecto es indagar el consumo de sustancias psicoactivas en niños y niñas entre 8 y 12 años de edad pertenecientes a una población clínica y una población no-clínica. Además se indagan y analizan las actitudes, valores y creencias que los niños poseen respecto del uso de dichas sustancias. Este proyecto continúa relevamientos anteriores, incluyendo a la vez, una franja etárea menor a las estudiadas tradicionalmente. En el presente trabajo se presentan los resultados preliminares de la primera etapa de relevamiento desarrollada durante 2010 con niños de la población clínica. Metodología: La muestra está; conformada por un total de 22 niños: 14 varones y 8 niñas que asisten a un Servicio de atención clínica de niños, dependiente de la Segunda Cátedra de Psicoanálisis: Escuela Inglesa de la Facultad de Psicología de la Universidad de Buenos Aires, ubicado en un partido del sur del conurbano bonaerense. Ninguno de estos niños cuenta con cobertura social, requisito para recibir asistencia en dicho Servicio. En todos los casos se recibió expresa autorización de sus padres o adultos responsables para la participación en la investigación. Se administró el CORIN: Conductas de Riesgo en Niños (Miguez, 1998) Fuente: CONICET/Programa de Epidemiología Psiquiátrica. Se trata de un instrumento conformado por 47 ítems de respuesta cerrada, que evalúa situaciones de riesgo de uso de sustancias psicoactivas en niños escolarizados. Indaga la existencia del consumo de sustancias psicoactivas (alguna vez en la vida, en el último año, en el último mes) y las actitudes, valores y creencias relacionadas con dicho consumo. Asimismo, indaga las percepciones del niño acerca de su ambiente familiar. También se administró un protocolo de datos sociodemográficos. Se trata de un instrumento con ítems para la recolección y sistematización de datos como sexo, edad, escolaridad, situación laboral, situación familiar, vivienda, antecedentes familiares de consumo de sustancias psicoactivas, relación con pares. Resultados y Conclusiones: Una amplia mayoría de niños, un 90(20 casos), considera que si un chico de su edad toma cerveza puede dañar su salud, y el mismo porcentaje manifiesta que 'si se sirve alcohol en una fiesta, eso puede ocasionar problemas', mientras que sólo el 9(2 casos) considera que en esa situación 'no pasa nada'. No obstante se ha registrado que un 36de la muestra (8 casos), afirma haber tomado alcohol en alguna oportunidad. Este porcentaje está compuesto por un 25de niños de entre 11 y 12 años y un 75comprendido entre los 8 y 10 años de edad. Resulta importante resaltar que todos los niños que afirman haber consumido alcohol alguna vez, son los mismos que opinan que la presencia de alcohol en una fiesta puede provocar problemas. Para concluir, se registra la existencia de consumo de alcohol en edades más tempranas que las estudiadas hasta el momento. Se observa una relación entre el consumo de alcohol y las situaciones del contexto familiar de los niños (padres separados, violencia familiar, pérdidas, problemas de alcohol o drogas en la familia). Asimismo, se observa una contradicción entre las actitudes, valores y creencias manifiestas de los niños y sus conductas efectivas de consumo. Interesa utilizar dichos resultados para la planificación de estrategias de prevención en salud mental en la niñez

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Los sistemas fotovoltaicos autónomos, es decir, sistemas que carecen de conexión a la red eléctrica, presentan una gran utilidad para poder llevar a cabo la electrificación de lugares remotos donde no hay medios de acceder a la energía eléctrica. El continuo avance en el número de sistemas instalados por todo el mundo y su continua difusión técnica no significa que la implantación de estas instalaciones no presente ninguna problemática. A excepción del panel fotovoltaico que presenta una elevada fiabilidad, el resto de elementos que forman el sistema presentan numerosos problemas y dependencias, por tanto el estudio de las fiabilidades de estos elementos es obligado. En este proyecto se pretende analizar y estudiar detalladamente la fiabilidad de los sistemas fotovoltaicos aislados. Primeramente, el presente documento ofrece una introducción sobre la situación mundial de las energías renovables, así como una explicación detallada de la energía fotovoltaica. Esto incluye una explicación técnica de los diferentes elementos que forman el sistema energético (módulo fotovoltaico, batería, regulador de carga, inversor, cargas, cableado y conectores). Por otro lado, se hará un estudio teórico del concepto de fiabilidad, con sus definiciones y parámetros más importantes. Llegados a este punto, el proyecto aplica la teoría de fiabilidad comentada a los sistemas fotovoltaicos autónomos, profundizando en la fiabilidad de cada elemento del sistema así como evaluando el conjunto. Por último, se muestran datos reales de fiabilidad de programas de electrificación, demostrando la variedad de resultados sujetos a los distintos emplazamientos de las instalaciones y por tanto distintas condiciones de trabajo. Se destaca de esta forma la importancia de la fiabilidad de los sistemas fotovoltaicos autónomos, pues normalmente este tipo de instalaciones se localizan en emplazamientos remotos, sin personal cualificado de mantenimiento cercano ni grandes recursos logísticos y económicos. También se resalta en el trabajo la dependencia de la radiación solar y el perfil de consumo a la hora de dimensionar el sistema. Abstract Stand-alone photovoltaic systems which are not connected to the utility grid. These systems are very useful to carry out the electrification of remote locations where is no easy to access to electricity. The number increased of systems installed worldwide and their continued dissemination technique does not mean that these systems doesn´t fails. With the exception of the photovoltaic panel with a high reliability, the remaining elements of the system can to have some problems and therefore the study of the reliabilities of these elements is required. This project tries to analyze and study the detaila of the reliability of standalone PV systems. On the one hand, this paper provides an overview of the global situation of renewable energy, as well as a detailed explanation of photovoltaics. This includes a technical detail of the different elements of the energy system (PV module, battery, charge controller, inverter, loads, wiring and connectors). In addition, there will be a theoricall study of the concept of reliability, with the most important definitions and key parameters. On the other hand, the project applies the reliability concepts discussed to the stand-alone photovoltaic systems, analyzing the reliability of each element of the system and analyzing the entire system. Finally, this document shows the most important data about reliability of some electrification programs, checking the variety of results subject to different places and different conditions. As a conclussion, the importance of reliability of stand-alone photovoltaic systems because usually these are located in remote locations, without qualified maintenance and financial resources.These systems operate under dependence of solar radiation and the consumption profile.