956 resultados para Sulla, Lucius Cornelius


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Photograph, notes by A.E. Gordon and a drawing

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Personality traits have been studied for some decades in fish species. Yet, most often, studies focused on juveniles or adults. Thus, very few studies tried to demonstrate that traits could also be found in fish larvae. In this study, we aimed at identifying personality traits in Northern pike (Exos lucius) larvae. Twenty first-feeding larvae aged 21 days post hatch (16.1 +/− 0.4 mm in total length, mean +/− SD) were used to establish personality traits with two tests: a maze and a novel object. These tests are generally used for evaluating the activity and exploration of specimens as well as their activity and boldness, respectively. The same Northern pike twenty larvae were challenged in the two tests. Their performances were measured by their activity, their exploratory behaviour and the time spent in the different arms of the maze or near the novel object. Then, we used principal component analysis (PCA) and a hierarchical ascendant classification (HAC) for analysis of each data set separately. Finally, we used PCA reduction for the maze test data to analyse the relationship between a synthetic behavioural index (PCA1) and morphometric variables. Within each test, larvae could be divided in two sub groups, which exhibited different behavioural traits, qualified as bold (n = 7 for the maze test and n = 13 for the novel object test) or shy (n = 9 for the maze test and n = 11 for the novel object test). Nevertheless, in both tests, there was a continuum of boldness/shyness. Besides, some larvae were classified differently between the two tests but 40 % of the larvae showed cross context consistency and could be qualified as bold and/or proactive individuals. This study showed that it is possible to identify personality traits of very young fish larvae of a freshwater fish species.

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Analisi sperimentale svolta per valutare come la segnaletica di cantiere, se percepita correttamente, influenza la guida degli utenti che circolano sulla strada interessata da lavorazioni di tipo cantieristico. L'analisi si prefigge anche lo scopo di trovare le soluzioni necessarie per garantire il livello di sicurezza più alto possibile sia per gli utenti che si ritrovano a stretto contatto con il cantiere, che per lavoratori che vi operano.

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Le metodologie per la raccolta delle idee e delle opinioni si sono evolute a pari passo con il progresso tecnologico: dalla semplice comunicazione orale si è passati alla diffusione cartacea, fino a che l'introduzione e l'evoluzione di internet non hanno portato alla digitalizzazione e informatizzazione del processo. Tale progresso ha reso possibile l'abbattimento di ogni barriera fisica: se in precedenza la diffusione di un sondaggio era limitata dall'effettiva possibilità di distribuzione del sondaggio stesso, lo sviluppo della rete globale ha esteso tale possibilità (virtualmente) a tutto il mondo. Nonostante sia un miglioramento non indifferente, è importante notare come la valorizzazione della diffusione di un sondaggio abbia inevitabilmente portato a trascurarne le proprietà e i vantaggi intrinsechi legati alla sua diffusione prettamente locale. Ad esempio, un sondaggio che mira a valutare la soddisfazione degli utenti riguardo alla recente introduzione di una nuova linea di laptop ottiene un guadagno enorme dall'informatizzazione, e dunque delocalizzazione, del processo di raccolta dati; dall'altro lato, un sondaggio che ha come scopo la valutazione dell'impatto sui cittadini di un recente rinnovamento degli impianti di illuminazione stradale ha un guadagno pressoché nullo. L'idea alla base di QR-VEY è la ricerca di un ponte tra le metodologie classiche e quelle moderne, in modo da poter sfruttare le proprietà di entrambe le soluzioni. Tale ponte è stato identificato nella tecnologia del QR-Code: è possibile utilizzare un generico supporto che presenti proprietà di localizzazione, come un foglio cartaceo, ma anche un proiettore di una conferenza, come base per la visualizzazione di tale codice, ed associare alla scansione dello stesso funzionalità automatizzate di raccolta di dati e opinioni.

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Nella tesi si cerca di dare una nuova chiave di lettura del monumento unico nel suo genere, quanto noto Parliamo del Mausoleo di Teodorico che si erige nelle immediate vicinanze del centro di Ravenna.Il Mausoleo costruito nel v secolo, quando Ravenna è capitale dell’impero d’Occidente e vi si stabilisce Teodorico il Grande. La struttura è stata molto esaminata nel corso del tempo da molti studiosi ma non si ha notizia di una analisi d'insieme. Si è cercato quindi di mettere a fuoco uno degli aspetti più emblematici ed ancor ben lungi da scientifiche certezze: La sua copertura.Si tratta di un monolite con un peso stimato tra le 240 e le 270 Tonnellate proveniente dalle cave di Aurisina in Istria. Numerosi studiosi si sono cimentati nello stipulare le proprie ipotesi sul trasporto e soprattutto sulla sua messa in opera senza giungere ad un univoca conclusione. Si è proceduto poi alla loro schematizzazione in filoni principali senza tralasciare una propria opinione valutandone i pro e i contro anche in base alle conoscenze attuali. Si sono confrontati metodi di trasporto dei monoliti, senza tralasciare l’analisi delle macchine da cantiere dell’epoca a supporto delle ipotesi proposte. Da ultimo mi sono soffermato sul significato semantico delle dentellature di sommità della copertura, o modiglioni: anche per questi elementi vi sono stati e mi auguro ci saranno numerosi dibattiti sul loro aspetto simbolico o quantomeno funzionale. Durante la stesura della è scaturito anche un interessante confronto di idee che testimonia quanto la questione sia ancora articolata ed interessante. Si apre quindi a suggerimenti per spunti futuri specialmente per quanto riguarda indagini diagnostiche strumentali sulla cupola e sulla sua crepa. Mi auguro che raccogliendo e analizzando le principali ipotesi si possa proseguire questo filone investigativo.

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Le zone costiere appartengono alle aree con alta densità di popolazione, nonostante queste regioni siano le più vulnerabili al rischio di onde violente da tempesta e alla tracimazione di esse. In aggiunta, a causa del cambiamento climatico e all’innalzamento del livello del mare, si prevede un incremento nel numero e nell’intensità di tempeste violente. Come risultato, un grande quantitativo di acqua può tracimare, ciò porta all’instabilità e all’allagamento dell’eventuale opera atta alla protezione della costa, un disastro per la sicurezza della popolazione e per l’economia della zona. Per risolvere queste problematiche si è scelta una geometria tipica di difesa della costa e si è compiuta un’analisi di sensitività del modello, analizzando se al variare dei parametri caratteristici del muro paraonde e del relativo parapetto, il modello avverte una variazione della portata di tracimazione. Attraverso questo studio si vuole scoprire qual è la configurazione di cresta che da un punto di vista progettuale è il compromesso migliore tra efficacia della riduzione della portata e sollecitazioni accettabili.

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This thesis argues that the end of Soviet Marxism and a bipolar global political imaginary at the dissolution of the short Twentieth Century poses an obstacle for anti-systemic political action. Such a blockage of alternate political imaginaries can be discerned by reading the work of Francis Fukuyama and "Endism" as performative invocations of the closure of political alternatives, and thus as an ideological proclamation which enables and constrains forms of social action. It is contended that the search through dialectical thought for a competing universal to posit against "liberal democracy" is a fruitless one, because it reinscribes the terms of teleological theories of history which work to effect closure. Rather, constructing a phenomenological analytic of the political conjuncture, the thesis suggests that the figure of messianism without a Messiah is central to a deconstructive reframing of the possibilities of political action - a reframing attentive to the rhetorical tone of texts. The project of recovering the political is viewed through a phenomenological lens. An agonistic political distinction must be made so as to memorialise the remainders and ghosts of progress, and thus to gesture towards an indeconstructible justice which would serve as a horizon for the articulation of an empty universal. This project is furthered by a return to a certain phenomenology inspired by Cornelius Castoriadis, Claude Lefort, Maurice Merleau-Ponty and Ernesto Laclau. The thesis provides a reading of Jacques Derrida and Walter Benjamin as thinkers of a minor universalism, a non-prescriptive utopia, and places their work in the context of new understandings of religion and the political as quasi-transcendentals which can be utilised to think through the aporias of political time in order to grasp shards of meaning. Derrida and Chantal Mouffe's deconstructive critique and supplement to Carl Schmitt's concept of the political is read as suggestive of a reframing of political thought which would leave the political question open and thus enable the articulation of social imaginary significations able to inscribe meaning in the field of political action. Thus, the thesis gestures towards a form of thought which enables rather than constrains action under the sign of justice.

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In place of, or alongside paradigms such as "the net generation", we suggest that the full implications of the Internet might be productively analysed using a broader framework, that of social imaginaries. First used by Cornelius Castoriadis and more recently by Charles Taylor, the social imaginary, as applied here, is the loosely co-ordinated body of significations that enable our social acts and practices by making sense of them.

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Paesaggio ed infrastrutture viarie sono un binomio molto forte: il primo ha insito il concetto di accessibilità, in quanto non può esistere senza la presenza di un osservatore; la strada, invece, trova i fattori che la connotano nel suo rapporto con la morfologia su cui insiste. Le infrastrutture viarie sono elemento strutturale e strutturante non solo di un territorio, ma anche di un paesaggio. Le attuali esigenze di mobilità portano oggi a ripensare ed adeguare molte infrastrutture viarie: laddove è possibile si potenziano le strutture esistenti, in diversi casi si ricorre a nuovi tracciati o a varianti di percorso. Porsi il problema di conservare itinerari testimoni della cultura materiale ed economica di una società implica considerazioni articolate, che travalicano i limiti del sedime: una via è un organismo più complesso della semplice linea di trasporto in quanto implica tutta una serie di manufatti a supporto della mobilità e soprattutto il corridoio infrastrutturale che genera e caratterizza, ovvero una porzione variabile di territorio definita sia dal tracciato che dalla morfologia del contesto. L’evoluzione dei modelli produttivi ed economici, che oggi porta quote sempre maggiori di popolazione a passare un tempo sempre minore all’interno del proprio alloggio, rende la riflessione sulle infrastrutture viarie dismesse o declassate occasione per la progettazione di spazi per l’abitare collettivo inseriti in contesti paesaggistici, tanto urbani che rurali, tramite reti di percorsi pensate per assorbire tagli di mobilità specifici e peculiari. Partendo da queste riflessioni la Tesi si articola in: Individuazioni del contesto teorico e pratico: Lo studio mette in evidenza come la questione delle infrastrutture viarie e del loro rapporto con il paesaggio implichi riflessioni incrociate a diversi livelli e tramite diverse discipline. La definizione dello spazio fisico della strada passa infatti per la costruzione di un itinerario, un viaggio che si appoggia tanto ad elementi fisici quanto simbolici. La via è un organismo complesso che travalica il proprio sedime per coinvolgere una porzione ampia di territorio, un corridoio variabile ed articolato in funzione del paesaggio attraversato. Lo studio propone diverse chiavi di lettura, mettendo in luce le possibili declinazioni del tema, in funzione del taglio modale, del rapporto con il contesto, del regime giuridico, delle implicazioni urbanistiche e sociali. La mobilità dolce viene individuata quale possibile modalità di riuso, tutela e recupero, del patrimonio diffuso costituito dalle diversi reti di viabilità. Antologia di casi studio: Il corpo principale dello studio si basa sulla raccolta, analisi e studio dello stato dell’arte nel settore; gli esempi raccolti sono presentati in due sezioni: la prima dedicata alle esperienze più significative ed articolate, che affrontano il recupero delle infrastrutture viarie a più livelli ed in modo avanzato non concentrandosi solo sulla conversione del sedime, ma proponendo un progetto che coinvolga tutto il corridoio attraversato dall’infrastruttura; la seconda parte illustra la pratica corrente nelle diverse realtà nazionali, ponendo in evidenza similitudini e differenze tra i vari approcci.

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SOMMARIO: 1. La “governance” nelle aziende familiari: rilevanza, aspetti distintivi e criticità. 2. Il ruolo della compagine proprietaria nella definizione dei meccanismi di governo. 3. Composizione e funzioni del consiglio d’amministrazione. 4. I patti di famiglia come strumento di disciplina dei rapporti impresa-famiglia. 5. Considerazioni conclusive: prospettive di analisi e scenari futuri negli studi sulla governance delle imprese familiari.

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SOMMARIO: 1. I fattori che incidono sulla funzione informativa del bilancio nelle imprese familiari. 2. Funzione, obiettivi e attese informative nella comunicazione esterna delle imprese familiari. 3. I caratteri del “familismo” nei prospetti di bilancio. 4. Verso un nuovo modello di bilancio per le imprese familiari: riflessioni critiche e spunti per la ricerca.

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A Geant4 based simulation tool has been developed to perform Monte Carlo modelling of a 6 MV VarianTM iX clinac. The computer aided design interface of Geant4 was used to accurately model the LINAC components, including the Millenium multi-leaf collimators (MLCs). The simulation tool was verified via simulation of standard commissioning dosimetry data acquired with an ionisation chamber in a water phantom. Verification of the MLC model was achieved by simulation of leaf leakage measurements performed using GafchromicTM film in a solid water phantom. An absolute dose calibration capability was added by including a virtual monitor chamber into the simulation. Furthermore, a DICOM-RT interface was integrated with the application to allow the simulation of treatment plans in radiotherapy. The ability of the simulation tool to accurately model leaf movements and doses at each control point was verified by simulation of a widely used intensity-modulated radiation therapy (IMRT) quality assurance (QA) technique, the chair test.