774 resultados para Security and health at work


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Negli ultimi anni i modelli VAR sono diventati il principale strumento econometrico per verificare se può esistere una relazione tra le variabili e per valutare gli effetti delle politiche economiche. Questa tesi studia tre diversi approcci di identificazione a partire dai modelli VAR in forma ridotta (tra cui periodo di campionamento, set di variabili endogene, termini deterministici). Usiamo nel caso di modelli VAR il test di Causalità di Granger per verificare la capacità di una variabile di prevedere un altra, nel caso di cointegrazione usiamo modelli VECM per stimare congiuntamente i coefficienti di lungo periodo ed i coefficienti di breve periodo e nel caso di piccoli set di dati e problemi di overfitting usiamo modelli VAR bayesiani con funzioni di risposta di impulso e decomposizione della varianza, per analizzare l'effetto degli shock sulle variabili macroeconomiche. A tale scopo, gli studi empirici sono effettuati utilizzando serie storiche di dati specifici e formulando diverse ipotesi. Sono stati utilizzati tre modelli VAR: in primis per studiare le decisioni di politica monetaria e discriminare tra le varie teorie post-keynesiane sulla politica monetaria ed in particolare sulla cosiddetta "regola di solvibilità" (Brancaccio e Fontana 2013, 2015) e regola del GDP nominale in Area Euro (paper 1); secondo per estendere l'evidenza dell'ipotesi di endogeneità della moneta valutando gli effetti della cartolarizzazione delle banche sul meccanismo di trasmissione della politica monetaria negli Stati Uniti (paper 2); terzo per valutare gli effetti dell'invecchiamento sulla spesa sanitaria in Italia in termini di implicazioni di politiche economiche (paper 3). La tesi è introdotta dal capitolo 1 in cui si delinea il contesto, la motivazione e lo scopo di questa ricerca, mentre la struttura e la sintesi, così come i principali risultati, sono descritti nei rimanenti capitoli. Nel capitolo 2 sono esaminati, utilizzando un modello VAR in differenze prime con dati trimestrali della zona Euro, se le decisioni in materia di politica monetaria possono essere interpretate in termini di una "regola di politica monetaria", con specifico riferimento alla cosiddetta "nominal GDP targeting rule" (McCallum 1988 Hall e Mankiw 1994; Woodford 2012). I risultati evidenziano una relazione causale che va dallo scostamento tra i tassi di crescita del PIL nominale e PIL obiettivo alle variazioni dei tassi di interesse di mercato a tre mesi. La stessa analisi non sembra confermare l'esistenza di una relazione causale significativa inversa dalla variazione del tasso di interesse di mercato allo scostamento tra i tassi di crescita del PIL nominale e PIL obiettivo. Risultati simili sono stati ottenuti sostituendo il tasso di interesse di mercato con il tasso di interesse di rifinanziamento della BCE. Questa conferma di una sola delle due direzioni di causalità non supporta un'interpretazione della politica monetaria basata sulla nominal GDP targeting rule e dà adito a dubbi in termini più generali per l'applicabilità della regola di Taylor e tutte le regole convenzionali della politica monetaria per il caso in questione. I risultati appaiono invece essere più in linea con altri approcci possibili, come quelli basati su alcune analisi post-keynesiane e marxiste della teoria monetaria e più in particolare la cosiddetta "regola di solvibilità" (Brancaccio e Fontana 2013, 2015). Queste linee di ricerca contestano la tesi semplicistica che l'ambito della politica monetaria consiste nella stabilizzazione dell'inflazione, del PIL reale o del reddito nominale intorno ad un livello "naturale equilibrio". Piuttosto, essi suggeriscono che le banche centrali in realtà seguono uno scopo più complesso, che è il regolamento del sistema finanziario, con particolare riferimento ai rapporti tra creditori e debitori e la relativa solvibilità delle unità economiche. Il capitolo 3 analizza l’offerta di prestiti considerando l’endogeneità della moneta derivante dall'attività di cartolarizzazione delle banche nel corso del periodo 1999-2012. Anche se gran parte della letteratura indaga sulla endogenità dell'offerta di moneta, questo approccio è stato adottato raramente per indagare la endogeneità della moneta nel breve e lungo termine con uno studio degli Stati Uniti durante le due crisi principali: scoppio della bolla dot-com (1998-1999) e la crisi dei mutui sub-prime (2008-2009). In particolare, si considerano gli effetti dell'innovazione finanziaria sul canale dei prestiti utilizzando la serie dei prestiti aggiustata per la cartolarizzazione al fine di verificare se il sistema bancario americano è stimolato a ricercare fonti più economiche di finanziamento come la cartolarizzazione, in caso di politica monetaria restrittiva (Altunbas et al., 2009). L'analisi si basa sull'aggregato monetario M1 ed M2. Utilizzando modelli VECM, esaminiamo una relazione di lungo periodo tra le variabili in livello e valutiamo gli effetti dell’offerta di moneta analizzando quanto la politica monetaria influisce sulle deviazioni di breve periodo dalla relazione di lungo periodo. I risultati mostrano che la cartolarizzazione influenza l'impatto dei prestiti su M1 ed M2. Ciò implica che l'offerta di moneta è endogena confermando l'approccio strutturalista ed evidenziando che gli agenti economici sono motivati ad aumentare la cartolarizzazione per una preventiva copertura contro shock di politica monetaria. Il capitolo 4 indaga il rapporto tra spesa pro capite sanitaria, PIL pro capite, indice di vecchiaia ed aspettativa di vita in Italia nel periodo 1990-2013, utilizzando i modelli VAR bayesiani e dati annuali estratti dalla banca dati OCSE ed Eurostat. Le funzioni di risposta d'impulso e la scomposizione della varianza evidenziano una relazione positiva: dal PIL pro capite alla spesa pro capite sanitaria, dalla speranza di vita alla spesa sanitaria, e dall'indice di invecchiamento alla spesa pro capite sanitaria. L'impatto dell'invecchiamento sulla spesa sanitaria è più significativo rispetto alle altre variabili. Nel complesso, i nostri risultati suggeriscono che le disabilità strettamente connesse all'invecchiamento possono essere il driver principale della spesa sanitaria nel breve-medio periodo. Una buona gestione della sanità contribuisce a migliorare il benessere del paziente, senza aumentare la spesa sanitaria totale. Tuttavia, le politiche che migliorano lo stato di salute delle persone anziane potrebbe essere necessarie per una più bassa domanda pro capite dei servizi sanitari e sociali.

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Micro-finance has been highly successful in alleviating poverty in Bangladesh by providing low interest no-collateral financing to women, who are unable to qualify for credit on their own. In Latin America, especially in Nicaragua, microfinance delinquencies are high and the benefits are not as great as they are in other parts of the World. Women are oppressed and are unable to provide economic opportunities for themselves or their families. Oversaturation of the microfinance market, improper lending practices, poor regulation and political turmoil has prevented microfinance in Nicaragua from providing low interest loans to those who need them most.

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Business organization executives today are routinely challenged to attract and retain key talent and employ innovative techniques to expand their consumer-base. Moreover, these executives have advanced their business initiatives to include workplace equality initiatives with a motivation to attract and retain key talent. In this research the author examined the contributing factors that lead executives in corporate America to implement Gay, Lesbian, Bisexual, and Transgender (GLBT) initiatives as business strategies. The case study methodology applied in this examination illustrated that the implementation of GLBT initiatives can increase a business organization's ability to attract and retain key talent, and increase employee work productivity while expanding the consumer base. Therefore, the business organization's competitive advantage in the marketplace is increased.

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PURPOSE: We sought to analyze whether the sociodemographic profile of battered women varies according to the level of severity of intimate partner violence (IPV), and to identify possible associations between IPV and different health problems taking into account the severity of these acts. METHODS: A cross-sectional study of 8,974 women (18-70 years) attending primary healthcare centers in Spain (2006-2007) was performed. A compound index was calculated based on frequency, types (physical, psychological, or both), and duration of IPV. Descriptive and multivariate procedures using logistic regression models were fitted. RESULTS: Women affected by low severity IPV and those affected by high severity IPV were found to have a similar sociodemographic profile. However, divorced women (odds ratio [OR], 8.1; 95% confidence interval [CI], 3.2-20.3), those without tangible support (OR, 6.6; 95% CI, 3.3-13.2), and retired women (OR, 2.7; 95% CI, 1.2-6.0) were more likely to report high severity IPV. Women experiencing high severity IPV were also more likely to suffer from poor health than were those who experienced low severity IPV. CONCLUSIONS: The distribution of low and high severity IPV seems to be influenced by the social characteristics of the women involved and may be an important indicator for estimating health effects. This evidence may contribute to the design of more effective interventions.

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Poster submitted to the 22nd International Conference Stress and Anxiety Research Society (STAR), Palma de Mallorca, July, 12-14, 2001.

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Objectives: In Europe, 25% of workers use video display terminals (VDTs). Occupational health surveillance has been considered a key element in the protection of these workers. Nevertheless, it is unclear if guidelines available for this purpose, based on EU standards and available evidence, meet currently accepted quality criteria. The aim of this study was to appraise three sets of European VDT guidelines (UK, France, Spain) in which regulatory and evidence-based approaches for visual health have been formulated and recommendations for practice made. Methods: Three independent appraisers used an adapted AGREE instrument with seven domains to appraise the guidelines. A modified nominal group technique approach was used in two consecutive phases: first, individual evaluation of the three guidelines simultaneously, and second, a face-to-face meeting of appraisers to discuss scoring. Analysis of ratings obtained in each domain and variability among appraisers was undertaken (correlation and kappa coefficients). Results: All guidelines had low domain scores. The domain evaluated most highly was Scope and purpose, while Applicability was scored minimally. The UK guidelines had the highest overall score, and the Spanish ones had the lowest. The analysis of reliability and differences between scores in each domain showed a high level of agreement. Conclusions: These results suggest current guidelines used in these countries need an update. The formulation of evidence-base European guidelines on VDT could help to reduce the significant variation of national guidelines, which may have an impact on practical application.