967 resultados para Loggia della Signoria (Florence, Italy)
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Il D.Lgs. 150/09 ha inteso dar vita ad una “riforma organica” della PA italiana, improntandone il funzionamento a logiche di programmazione e controllo delle performance. Attorno a tale concetto la riforma ha costruito un Sistema teso a programmare, misurare, controllare, valutare e comunicare la performance degli enti. Il lavoro si focalizza sulla programmazione, e in particolare sullo strumento cardine introdotto dal D.Lgs. 150/09: il Piano della Performance (PdP). Il contributo, basato su una metodologia deduttivo-induttiva, si concentra sui comuni medi italiani, scelti in quanto statisticamente rappresentativi del livello medio di complessità degli enti locali. Sono stati oggetto di indagine i PdP pubblicati sui siti istituzionali degli enti considerati, al fine di verificarne sia il livello di aderenza alle Linee Guida (LG) emanate dalla Commissione Indipendente per la Valutazione, la Trasparenza e l’Integrità delle amministrazioni pubbliche (CIVIT) e dalla Associazione Nazionale Comuni Italiani (ANCI), sia il loro livello di adeguatezza economico-aziendale. Preliminarmente si indagherà il tema della programmazione, sotto il profilo normativo-dottrinale, concentrandosi su soggetti, processi e strumenti. Poi si sposterà il focus sul PdP: dopo aver definito obiettivi, quesiti e metodologia della ricerca, verranno esplicitate le configurazioni di PdP emergenti dalle LG CIVIT e ANCI. Verranno poi illustrati i risultati della ricerca empirica, mettendo in luce il livello di allineamento dei PdP dei comuni medi alle LG, nonché il livello di adeguatezza economico-aziendale degli stessi. Si tratteggeranno quindi alcune brevi conclusioni.
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Il lavoro ha ad oggetto gli strumenti di programmazione e controllo utilizzabili dagli enti locali ai fini della governance sulle proprie aziende di gestione dei servizi pubblici, alla luce delle riforme che hanno interessato sia il settore considerato, sia i sistemi informativo-contabili delle amministrazioni territoriali. Viene effettuata una proposta, anche in base allo studio della Legge, della dottrina economico aziendale e degli esiti di una ricerca che ha coinvolto i comuni capoluogo di Emilia Romagna e Toscana, per identificare un cruscotto informativo unico che coniughi esigenze informative degli enti locali, semplicità di utilizzo e rispetto della normativa attuale.
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Il tema del ruolo della contabilità nella Chiesa, con particolare riferimento al legame esistente tra contabilità e valori religiosi, non appare ad oggi sufficientemente studiato, soprattutto se si considera l’importanza economica e sociale di tale istituzione nel passato e nel presente. Il lavoro intende contribuire a tale indagine analizzando la realtà della Diocesi di Ferrara del XV secolo. Il Quattrocento rappresenta per la Chiesa italiana un’epoca di grande importanza, in quanto caratterizzato da un tentativo di riforma promosso da Papa Eugenio IV, volto a combattere la dilagante corruzione morale all’interno del clero e a riportare quest’ultimo alla sua funzione pastorale. L’appello pontificio venne accolto con particolare attenzione da due vescovi ferraresi, Giovanni Tavelli da Tossignano e Francesco Dal Legname, che attraverso le loro visite pastorali cercarono di divulgare i valori della riforma nella propria Diocesi. La promozione della nuova moralità, nell’esperienza ferrarese, era basata anche sulla diffusione degli strumenti contabili, mezzo essenziale per mettere in luce l’operato dei diversi membri del clero ed in particolare l’utilizzo da parte loro dei beni della Chiesa. Attraverso lo studio di documenti originali del XV secolo, scritti in lingua latina, il contributo si propone di mettere in luce come la contabilità possa assumere un ruolo complementare alla promozione dei valori religiosi.
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MOTIVAZIONI DI PARTENZA Gli studi sul processo di aziendalizzazione delle pubbliche amministrazioni (Hood 1991, Mussari 1994, Valotti 2000) hanno evidenziato che esse possono essere considerate aziende per tre ragioni: istituzionale, costitutiva e comportamentale (Deidda Gagliardo 2002). In particolare, gli enti locali che intendano agire come aziende dovrebbero adottare sistemi (Bertini 1990) di programmazione e controllo (D’Alessio 1992, Borgonovi 2005), funzionali ad un miglioramento delle performances economico-sociali (Anselmi 1993, Farneti 2004). Il presente lavoro è incentrato sul sub-sistema di programmazione delle amministrazioni territoriali: si focalizza l’attenzione sugli enti locali emiliano-romagnoli in quanto caratterizzati da un buon livello di aziendalizzazione (Orelli 2005). RISULTATI ATTESI L’analisi verterà sugli strumenti di programmazione utilizzati dagli enti in oggetto e sui rapporti -orizzontali e verticali (Deidda Gagliardo 2007)- intercorrenti tra gli stessi, mirando a verificarne livello e modalità di applicazione. Lo studio partirà dai risultati della ricerca “Il contributo dei sistemi di programmazione e controllo alla governance locale in Emilia-Romagna”, coordinata dal Prof. Deidda Gagliardo e condotta, rispetto all’universo di 350 enti potenziali, sul campione delle 178 amministrazioni che hanno risposto, rappresentativo di tutte le fasce dimensionali e di tutte le zone geografiche della regione. Tale ricerca, chiusa a fine 2007, ha indagato l’arco temporale 1996 - 2006. Dall’analisi dei dati ci si attende che tutti gli enti osservati adottino gli strumenti di programmazione “obbligatori”, e che l’utilizzo di quelli “facoltativi” sia circoscritto a quelli più virtuosi. La metodologia di ricerca è di tipo misto: • fase deduttiva: sono stati studiati i principali contributi teorici; • fase induttiva: è stato somministrato un questionario strutturato a risposte chiuse ai responsabili dei servizi finanziari; • fase di feedback: si procederà all’analisi critica dei risultati al fine di verificare livello e modalità di utilizzo degli strumenti di programmazione.
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We study the entanglement distillability properties of thermal states of many-body systems Following the ideas presented in [6, A Ferraro et al., Phys. Rev Lett 100, 080502 (2008)], we first discuss the appearance of bound entanglement in those systems satisfying an entanglement area law Then, we extend these results to other topologies, not necessarily satisfying an entanglement area law We also study whether bound entanglement survives in the macroscopic limit of an infinite number of particles.
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Recent empirical research questions the validity of using Malthusian theory in preindustrial England. Using real wage and vital rate data for the years 1650–1881, I provide empirical estimates for a different region: Northern Italy. The empirical methodology is theoretically underpinned by a simple Malthusian model, in which population, real wages, and vital rates are determined endogenously. My findings strongly support the existence of a Malthusian economy wherein population growth decreased living standards, which in turn influenced vital rates. However, these results also demonstrate how the system is best characterized as one of weak homeostasis. Furthermore, there is no evidence of Boserupian effects given that increases in population failed to spur any sustained technological progress.
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While substantive EU non-discrimination law has been harmonized in great detail, the enforcement regime for EU non-discrimination law consists merely of a few isolated elements. Thus, the pursuit of unity through harmonization in substantive EU law is accompanied by considerable regulatory autonomy for Member States in securing the efficiency of those laws, reflecting the diversity of national enforcement regimes, and resulting in twenty-seven different national models for enforcing discrimination law in labour markets. This article pursues two connected arguments through a comparison of rules for enforcing non-discrimination law in labour markets in Britain and Italy. First, it argues that enforcing non-discrimination law in labour markets is best achieved when responsive governance, repressive regulation and mainstreaming equality law are combined. Second, the article submits that diversity of national legal orders within the EU is not necessarily detrimental, as it offers opportunities for mutual learning across legal systems.The notion of mutual learning across systems is proposed in order to analyse the transnational migration of legal ideas within the EU. Such migration has been criticized in debates about the ‘transplantation’ of legal concepts or legal irritation through foreign legal ideas, in particular by comparative labour lawyers. However, EU harmonization policies in the field of non-discrimination law aim to impact on national labour laws. The article develops the notion of mutual learning across legal systems in order to establish conditions for transnational migration of legal ideas, and demonstrates the viability of these concepts by applying them to the field of non-discrimination law
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Fluvial islands are emergent landforms which form at the interface between the permanently inundated areas of the river channel and the more stable areas of the floodplain as a result of interactions between physical river processes, wood and riparian vegetation. These highly dynamical systems are ideal to study soil structure development in the short to medium term, a process in which soil biota and plants play a substantial role. We investigated soil structure development on islands along a 40 year chronosequence within a 3 km island-braided reach of the Tagliamento River, Northeastern Italy. We used several parameters to capture different aspects of the soil structure, and measured biotic (e.g., fungal and plant root parameters) and abiotic (e.g. organic carbon) factors expected to determine the structure. We estimated models relating soil structure to its determinants, and, in order to confer statistical robustness to our results, we explicitly took into account spatial autocorrelation, which is present due to the space for time substitution inherent in the study of chronosequences and may have confounded results of previous studies. We found that, despite the eroding forces from the hydrological and geomorphological dynamics to which the system is subject, all soil structure variables significantly, and in some case greatly increased with site age. We interpret this as a macroscopic proxy for the major direct and indirect binding effects exerted by root variables and extraradical hyphae of arbuscular mycorrhizal fungi (AMF). Key soil structure parameters such as percentage of water stable aggregates (WSA) can double from the time the island landform is initiated (mean WSA = 30%) to the full 40 years (mean WSA = 64%) covered by our chronosequence. The study demonstrates the fundamental role of soil biota and plant roots in aggregating soils even in a system in which intense short to medium term physical disturbances are common.
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New independent dating evidence is presented for a lacustrine record for which an age-depth model had already been derived through the interpretation of the pollen signal. Quartz OSL ages support radiocarbon ages that were previously considered to suffer an underestimation due to contamination, and imply a younger chronology for the core. The successful identification of the Campanian Ignimbrite as a cryptotephra within the core also validates this younger chronology, as well as extending the known geographical range of this tephra layer within Italy. These new results suggest that care should always be taken when building chronologies from proxy records that are correlated to the tuned records from which the global signal is often derived (i.e. double tuning). We do not offer this as the definitive chronology for Lake Fimon, but multiple lines of dating evidence show that there is sufficient reason to seriously consider it. The Quaternary dating community should always have all age information available, even when significant temporal offsets are apparent between various lines of evidence to be: 1) better informed when they face similar dilemmas in the future and 2) allow multiple working hypotheses to be considered.