759 resultados para Graduale Aboense 1397-1406 : näköispainos käsikirjoituskatkelmasta


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Copia digital: Biblioteca Valenciana, 2011

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Copia digital: Biblioteca Valenciana, 2011

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A new effect producing self-focusing of light in a nematic MBBA film is reported. This effect produces a static diffraction pattern composed of circular rings which is different from the ones arising from self-focusing previously reported. The influence of the cell thickness, the optical intensity, and the wavelength is studied. Once the nematic is distorted by a láser beam, the effect produced in other light beam passing through the modified región is independent of its polarization. This isotropic behavior shows that a molecular reorientation has not been produced. The origin of this effect seems to be the same of that of the effect which produces a randomly oscillating diffraction pattern previously reported by our group. Some possible causes such as thermal indexing, convective instabilities and self-induced transparency are discussed.

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La ricerca punta a ricostruire il complesso e travagliato processo decisionale che porta alla realizzazione del quarto centro siderurgico di Taranto. Il grande stabilimento viene progettato nel 1955, approda sui tavoli del comitato di Presidenza della Finsider nel settembre del 1956 e dopo quasi quattro anni di dibattiti e dietrofront ottiene il via libera dal consiglio dei Ministri il 9 giugno del 1959. La prima pietra del centro verrà posta il 10 luglio del 1960, il primo settore (un tubificio) inaugurato nel 1961, mentre il resto del complesso entrerà in funzione nel 1964. Ispiratore del centro è Pasquale Saraceno e gli uomini dell'associazione Svimez, convinti sostenitori dell'industrializzazione dell'Italia Meridionale. Il progetto sostenuto apertamente dalla Democrazia Cristiana a partire dal 1956 e in seguito da tutte le forze politiche, viene convintamente osteggiato dall'Impresa Pubblica, Finsider in testa, che vede messa a repentaglio l'autonomia imprenditoriale del gruppo e i propri equilibri economici. Il centro meridionale è considerato strategicamente penalizzante ed economicamente sconveniente, dato che i maggiori centri industriali italiani del tempo si trovano nell'Italia Settentrionale (quindi una localizzazione meridionale comporterebbe un aggravio di costi per le operazioni di trasporto dell'acciaio). L'Impresa pubblica opterebbe su una politica imprenditoriale più prudente, incentrata sul potenziamento graduale dei centri già esistenti. Non così la Politica decisa ad attuare una svolta in grado di realizzare evidenti progressi nell'economia meridionale. La nostra ricerca ha cercato di ricostruire l'impegno e le manovre dei principali partiti politici e parallelamente le strategie e le ragioni dell'Impresa pubblica tenendo anche conto del grande dibattito sorto sulla stampa nazionale tra favorevoli e contrari al progetto e al coinvolgimento dell'opinione pubblica meridionale in particolare pugliese. La ricerca si divide in tre parti (dedicate alle origini del progetto (1954-1955), gli sviluppi della vicenda (1957-1958), il via libera al centro (1959-1960) e si articola in sei capitoli (Meridione e industrializzazione: verso il quarto centro siderurgico; La siderurgia italiana verso il boom: il progetto del IV centro a ciclo integrale; La polemica Iri – Dc: uno scontro istituzionale; Il Pci e il centro siderurgico di Taranto; La vicenda Vado Ligure e la posizione dell'impresa privata; L'approvazione del progetto). La tesi cerca di mettere a fuoco la posizione della Politica (Dc e Pci su tutti), della Tecnica (Iri e Finsider ma anche progetti e impegno dei privati, quali la Fiat e la Falck) e della società civile (soprattutto quella tarantina dedicando una certa attenzione al mondo cattolico). La ricerca si è svolta su più livelli. Nel primo anno si è compiuta un'approfondito studio presso l'archivio dell'Iri (conservato presso l'Archivio Centrale dello Stato a Roma), della Dc (Istituto Sturzo, Roma), del Pci (Istituto Gramsci Roma). Il secondo ha permesso di soffermarsi sulle vicende di Taranto (Archivio dell'Arcidiocesi, Archivio del Comune, Biblioteca Comunale). Il terzo è stato focalizzato ancora su vicende politiche e finanziarie (Archivio Storico Banca d'Italia, Archivio Giulio Andreotti, Archivio storico del Senato, tutti con sede a Roma). L'esame dei verbali dei Comitati esecutivi della Finsider per gli anni 1954 -1959 rivela una chiara direzione: la Finsider studia con grande rigore la situazione del mercato italiano, delle varie aziende e dei centri produttivi del Gruppo. Un rigore finalizzato alla chiusura dei centri ritenuti antiquati e poco funzionali e al potenziamento di quelli più moderni e dalle dimensioni imponenti. Un'azione tesa ad incrementare la produzione, essere competitivi sul mercato internazionale e salvaguardare il vero faro dell'azienda in quegli anni: l'economicità. Cioè ottenere il più possibile tutelando gli equilibri finanziari del Gruppo. E' per questo che per ben due anni, i funzionari dell'azienda avanzano progetti complementari, come quello del piccolo centro di Apuania, ma il Comitato esecutivo pur considerando l'investimento indispensabile e conveniente, decide di rinviarne la realizzazione. Gli elementi più rilevanti sono emersi per l'anno 1957. E' noto come il centro siderurgico meridionale fosse messo a rischio da un altro progetto avanzato dalla Fiat, decisa a realizzare un proprio stabilimento nell'Italia settentrionale, a Vado Ligure. Il centro avrebbe dovuto rifornire di acciaio gli stabilimenti della casa automobilistica rendendola indipendente dall'Industria di Stato. Nel caso si fosse realizzato il centro di Vado (al quale la Fiat rinuncerà nel 1957) sarebbe risultato impossibile realizzarne un altro nel Meridione (a quel punto la produzione avrebbe superato i consumi). Dai dati esaminati emerge una trattativa finora inedita che vede il coinvolgimento della Finsider e di privati stranieri.

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Translation of: Muqaddimah.

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BACKGROUND With increasing demand for umbilical cord blood units (CBUs) with total nucleated cell (TNC) counts of more than 150 × 10(7) , preshipping assessment is mandatory. Umbilical cord blood processing requires aseptic techniques and laboratories with specific air quality and cleanliness. Our aim was to establish a fast and efficient method for determining TNC counts at the obstetric ward without exposing the CBU to the environment. STUDY DESIGN AND METHODS Data from a total of 151 cord blood donations at a single procurement site were included in this prospective study. We measured TNC counts in cord blood aliquots taken from the umbilical cord (TNCCord ), from placenta (TNCPlac ), and from a tubing segment of the sterile collection system (TNCTS ). TNC counts were compared to reference TNC counts in the CBU which were ascertained at the cord blood bank (TNCCBU ). RESULTS TNCTS counts (173 ± 33 × 10(7) cells; calculated for 1 unit) correlated fully with the TNCCBU reference counts (166 ± 33 × 10(7) cells, Pearson's r = 0.97, p < 0.0001). In contrast, TNCCord and TNCPlac counts were more disparate from the reference (r = 0.92 and r = 0.87, respectively). CONCLUSIONS A novel method of measuring TNC counts in tubing segments from the sterile cord blood collection system allows rapid and correct identification of CBUs with high cell numbers at the obstetric ward without exposing cells to the environment. This approach may contribute to cost efficacy as only CBUs with satisfactory TNC counts need to be shipped to the cord blood bank.