730 resultados para Comando
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Scopo della presente trattazione è quello di andare ad osservare in che modo il legislatore della riforma abbia cercato di offrire una disciplina ad un fenomeno sempre più in espansione nell’economia italiana: i gruppi di impresa. In particolare, l’elaborato è composto da 3 nuclei. Il primo analizza la disciplina, introdotta nel 2003, relativa all’attività di direzione e coordinamento (art. 2497 c.c. e ss) rintracciandone le regole generali e il rapporto con le norme del codice civile. Una seconda parte approfondisce gli elementi costitutivi dell'attivita' di direzione e coordinamento, i presupposti affinche' si possa configurare una responsabilita' da parte della societa' capogruppo e i soggetti conivolti all'interno di un gruppo. La terza parte e' invece dedicata allo studio delle problematiche legate all’azione risarcitoria introdotta con la disposizione di cui all’art. 2497 c.c., soprattutto confrontando la posizione dei soci di minoranza con quella dei creditori sociali. In particolare, vengono descritte le modalità con le quali i soci e i creditori sociali possono esercitare l’azione a tutela dei propri interessi e dunque tentare di trovare pieno ristoro ai danni sofferti; danni che in qualche modo risultano legati alle scelte operate dal gruppo di comando e, più tecnicamente, dalla società che esercita l’attività di direzione e coordinamento, la c.d. capogruppo.
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La seguente tesi presenta lo sviluppo di un sistema di controllo e gestione remota per il tracking di un satellite. Il progetto, denominato ALMATracker, è sviluppato dal corso di Ingegneria Aerospaziale della scuola di Ingegneria e Architettura Aerospaziale dell’Università di Bologna con sede a Forlì. Consiste nella creazione di una motorizzazione per antenne su due assi, movimentata da un hardware commerciale programmabile. Il posizionamento può essere eseguito sia manualmente, su richiesta di un utente da PC remoto, sia automaticamente secondo un’orbita preimpostata. I setpoint di velocità o posizione sono elaborati dal sistema fino ad ottenere un segnale che procede alla movimentazione in velocità dell’antenna. Il comando automatico, invece, orienta l’antenna in modo tale da mantenerla fissa su una traiettoria orbitale di uno specifico spacecraft. La movimentazione automatica segue funzioni polinomiali fornite dall’utente, ricavate da software di propagazione e predizione esterno al sistema ALMATracker. In questo caso il sistema deve procedere alla rotazione mantenendo la velocità richiesta dalla funzione polinomiale. Il controllo effettuato in catena chiusa è attuato tramite una serie di trasduttori di posizione presenti nel sistema.
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L’obiettivo della tesi è dimostrare come da un’idea progettuale si arriva alla realizzazione di un prodotto finito passando attraverso la sua modelizzazione. In questo caso l’oggetto dell’attività voleva essere quello di risolvere la problematica degli accessi nelle Ztl. Per risolvere questa problematica è sufficiente comunicare l’accesso al comando dei vigili urbani, per questo i canali di comunicazione scelti dall’azienda sono multipli, in particolare nella tesi verrà mostrato in che modo si arriva al prodotto finale attraverso l’attività di modellizzazione, usando il canale APP versione QR-Code.
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L’obiettivo di questa tesi è quello di estendere l’interfaccia grafica di tuProlog nella versione per Android, il più diffuso sistema operativo per tablet e smartphone. TuProlog è un’ interprete Prolog interamente scritto in java, leggero e open–source. L’applicazione è disponibile sotto forma di archivio JAR eseguibile e può essere utilizzato tramite un’interfaccia a riga di comando, nella versione Java, o per mezzo di interfacce grafiche negli ambienti Java, .NET e Android. La versione per Android supporta pienamente Java e la maggior parte delle librerie dell’applicativo per JVM. Lo sviluppo di applicazioni per dispositivi mobile, però, limita lo sviluppatore in termini di complessità delle elaborazioni effettuabili dal programma e comprensibilità dell’interfaccia grafica; per questi e altri motivi, la struttura dell’applicativo in versione Android, fatta eccezione per il core Prolog, è diversa dalle versioni per altri ambienti. L’applicazione, giunta ora alla versione 2.7.2, manca della possibilità di input da console in tutte le versioni ad interfaccia grafica. Scopo di questa tesi è quindi integrare tale funzionalità, inserendola all’interno del contesto applicativo senza modificare il normale flusso delle operazioni, intervenendo in modo mirato, il meno invasivo possibile e garantendo l’espandibilità della modifica ad estensioni future.
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Il problema storico che è al centro di questo progetto di ricerca può essere così riassunto: in che modo viene selezionata la classe dirigente comunista nell’Italia repubblicana? Ovvero, detto in altri termini, in che misura le nomine dipendevano dal centro, per cooptazione, secondo la tradizione del modello di partito centralizzato, e quanto, invece, costituivano una ratifica alta di processi di selezione che si sviluppavano in periferia? Quanto contava, insomma, l’aver avuto lo scettro del comando nei territori di provenienza per ricoprire incarichi direttivi nel partito a livello nazionale? La nostra ricerca vuole quindi verificare la validità di alcuni paradigmi interpretativi, scaturiti da un’analisi complessiva della politica comunista, prendendo in esame un caso di studio locale, quello di una regione «rossa» per antonomasia come la Toscana. Tenendo conto, contestualmente, della realtà nazionale e di quella locale, cercheremo di analizzare, le ricadute che processi di portata nazionale ebbero sulla realtà locale, e in particolare, sulle modalità che regolavano la selezione della classe dirigente, dando alla ricerca un taglio prosopografico.
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I Gangli della Base svolgono un importante ruolo nel controllo del movimento volontario: questi nuclei sottocorticali localizzati alla base di entrambi gli emisferi cerebrali sono densamente interconnessi con la corteccia cerebrale, il talamo e il tronco dell’encefalo, ma non con il midollo spinale. Facilitano l’esecuzione di un singolo atto motorio, sopprimendo tutti gli altri. Questa funzionalità ha lo scopo di favorire il comando più appropriato, inibendo i restanti per il tempo necessario. I Gangli della Base fungono da vero e proprio filtro, prendendo informazioni dall'intera corteccia, permettendo il passaggio di alcune e bloccandone altre. Per iniziare, verrà descritta l’anatomia e ogni singola parte che compone questi nuclei, elencando le varie interconnessioni sinaptiche. Successivamente, si passerà alla illustrazione della via diretta e della via indiretta e del meccanismo fisiologico che regola l’apprendimento sinaptico e la selezione di azioni, con annessi i principi teorici che ne costituiscono le fondamenta. Si affronterà il modello sviluppato presso l’Università di Bologna da C. Baston e M. Ursino e verranno mostrate varie simulazioni riguardanti tale modello. In conclusione, si tratteranno la malattia di Parkinson, patologia neurodegenerativa che colpisce principalmente le cellule dopaminergiche di alcune aree dei Gangli della Base, e il morbo di Huntington
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La semplicità, affidabilità, robustezza ed economicità del motore asincrono trifase ne fanno un motore largamente utilizzato sia in ambiente industriale che civile (pompe, ascensori, montacarichi, nastri trasportatori, ventilatori, locomotive ferroviarie, …). È ipotizzabile che in futuro vi sarà sempre più largo impiego di motori elettrici e i recenti sviluppi nella tecnologia dei convertitori elettronici per il controllo dei motori asincroni ne consentiranno l’uso in sempre più estesi ambiti applicativi. La messa sotto tensione di motori a media/alta potenza presenta però, in fase di avviamento, correnti di spunto e coppie elevate che devono essere controllate. In questa tesi saranno pertanto studiate le tecniche di protezione, avviamento e controllo dei motori asincroni trifase Nel primo capitolo esamineremo le funzioni di sezionamento, comando e protezione da cortocircuiti e sovraccarichi e i dispositivi adatti a svolgere tale compito in modo coordinato. Nel secondo capitolo esamineremo le principali tecnologie usate per l’avviamento dei motori, da quelle più semplici a quelle che impiegano dispositivi elettronici allo stato solido: Soft-Starters a tiristori (solo regolazione AC), Inverters a transistori (controllo sia in frequenza che ampiezza della forma d’onda AC generata). Fra tutti i possibili convertitori DC/AC analizzeremo dettagliatamente esclusivamente quelli a controllo PWM analogico che costituiranno l’oggetto della trattazione dei capitoli seguenti.
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Studio di un cambio meccanico a infiniti rapporti con comando elettronico.
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Con il passare degli anni le tecnologie nel campo delle protesi mioelettriche di arto superiore stanno compiendo sempre più passi in avanti. In questo elaborato di tesi si darà un iniziale introduzione sulla protesica di arto superiore cercando di coprire tutte le possibili tipologie di protesi, prestando particolare attenzione agli arti artificiali mioelettrici. Gli scopi di questo studio sono in prima analisi una miglioria dell'unità di controllo di una protesi comandata da segnali elettromiografici di superficie, tramite l'utilizzo del nuovo IDE della Microchip (MPLAB X). In seconda analisi, invece, si attuerà un confronto prestazionale a livello di consumo in corrente di un prototipo di protesi mioelettrica nata dalla sinergia tra l'azienda "Selex ES" e il "Centro Protesi INAIL di Vigorso di Budrio". Per questo studio ci si è serviti di stereofotogrammetrica per la determinazione delle grandezze meccaniche, mentre tramite un sistema PAC si è riusciti ad ottenere specifiche grandezze elettriche. Lo studio ha portato, a livello di Firmware, l'inserimento del giusto comando di attuazione di un servofreno comandato in corrente e l'introduzione di una particolare modalità a basso consumo che consente un risparmio energetico di circa il 60% rispetto alla vecchia modalità. Discorso diverso per i risultati del confronto prestazionale che non ha portato ai risultati sperati in fase di progetto.
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La última dictadura militar argentina dejó en el pueblo no sólo miedo sino también una larga lista de desaparecidos. Con el fin de indagar el destino de estas personas, el 15 de diciembre de 1983 se formó una Comisión Nacional sobre la Desaparición de Personas (CONADEP) la cual concluyó su trabajo el 20 de setiembre de 1984 con la elaboración de un informe llamado "Nunca más". En Mendoza se recibieron más de 100 declaraciones, pero fue el testimonio de un ex oficial de la Policía Federal, Delegación Mendoza, la que abre el Legajo Nº 7746. En tal declaración se afirma que la Policía Federal de nuestra provincia realizó numeroso operativos, atentados, secuestros, torturas, asesinatos y robos. "7746 Legajo Conadep" constituye un nuevo elemento para que la Justicia Federal de Mendoza juzgue a los culpables del mayor genocidio de la provincia.
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D2 es un documental que reconstruye, a través del testimonio de las víctimas, la historia del centro clandestino más feroz que operó en Mendoza desde 1975 hasta el final de la dictadura militar. Un documento que aporta datos sobre el funcionamiento del "Departamento dos" de Inteligencia de la Polícía de Mendoza que funcionó en el Palacio Policial, a dos cuadras de la Casa de Gobierno. Un material que denuncia a los responsables de secuestros, torturas y desapariciones en Mendoza. Un documento imprescindible para las futuras generaciones.
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A realizaçao de estudos com torcidas organizadas de futebol, embora seja uma tendência crescente no Brasil, ainda necessita avançar na regiao da Grande Vitória no Estado do Espírito Santo. Nessa regiao é possível identificar algumas torcidas organizadas, contudo, quase nada conhecemos a respeito dessas organizadas. Nessa pesquisa, temos como objetivo principal analisar os usos do corpo em uma torcida organizada de um clube de futebol da cidade. Privilegiamos a torcida organizada "Comando Alvi-Negro" do Rio Branco Futebol Clube, um dos mais antigos do Estado (fundado em 1913) e com maior número de torcedores na regiao investigada. As observaçoes foram realizadas por meio da participaçao na própria torcida organizada sendo registrada a partir do uso de um diário de campo, de imagens feitas commáquina digital e através de entrevistas com membros da torcida. A torcida possui instrumentos e músicas, sendo que a maioria das cançoes sao paródias de cantos de outras torcidas ou de bandas conhecidas nacionalmente. Cada cançao é acompanhada por uma sequencia de movimentos sincronizados e pré-estabelecidos. As maiores torcidas do Brasil servem de modelo para a "Comando Alvi-Negro" com as suas formas de organizaçao dentro e fora das arquibancadas. Dentro dos resultados, resaltamos se tratar de uma torcida que, apesar das influencias sofridas nas cançoes e gestualidades, sao fieis ao clube e vivenciam uma forma de sociabilidade juvenil na cidade de Vitória
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El uso de herramientas informáticas en la resolución de problemas matemáticos genera escenarios donde los métodos de resolución implican distintas competencias matemáticas, en este trabajo se muestran diversas variantes en la solución de un problema geométrico. El objetivo central es el estudio de los distintos marcos mentales involucrados y el valor didáctico de la multiplicidad de enfoques. La situación que se plantea tiene que ver con la intersección de rectas y las formas de resolución están ligadas a las aplicaciones que se utilizan. Con un sistema de matemática dinámica se trabaja con objetos y listas, con un sistema de calculo simbólico se obtiene la solución mediante un comando estructurado programado específicamente y finalmente se utiliza la simetría del problema para resolverlo deductivamente. Los esquemas mentales puestos en juego en cada una de las tres formas de resolución son distintos. El primer marco esta relacionado con la organización de la información y su posterior procesamiento, en el segundo hay programación del sistema para que ejecute las operaciones necesarias y por último, el método que podríamos llamar clásico, tiene que ver con el descubrimiento de la simetría del problema
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En Argentina, desde mediados de la década del 50, se produjo un doble proceso: una crisis de legitimidad y una crisis de rentabilidad que explica en gran parte la inestabilidad política e institucional del período. En este proceso, la clase trabajadora jugó un rol fundamental, al protagonizar diversas acciones como huelgas, manifestaciones, sabotajes, ocupaciones de los lugares de trabajo, resistencias abiertas y solapadas, que fueron cristalizando en diferentes formas organizativas. Éstas fueron tanto producto de la acumulación de experiencias y prácticas ligadas al proceso de la denominada resistencia peronista como de una coyuntura que llevó a los/as trabajadores/as a poner en acto nuevas prácticas y formas de protesta. La mayor parte de la historiografía coincide en caracterizar al período 1955-76 como un ciclo de protestas atravesado por la inestabilidad política, las recurrentes crisis económicas y la conflictividad social. También los estudios historiográficos sostienen que el protagonismo de la clase trabajadora en los diversos momentos del ciclo de protesta 1955-1976 se debió a su rol significativo en la estructura social, producto del importante desarrollo de la industria para esa época. En un marco nacional de ISI [Industrialización Sustitutiva de Importaciones] Mendoza tuvo un trayecto económico diferenciado al del centro del país. Sin embargo, pese a no haberse producido un proceso de industrialización ni haberse conformado un proletariado industrial; también hubo conflictos constantes entre las fuerzas del capital y del trabajo; y ya desde la resistencia peronista trabajadores/as de distintos sectores protagonizaron numerosos paros y masivas movilizaciones que pusieron en jaque a las distintas intervenciones militares, produciéndose en abril de 1972 el Mendozazo, hecho que tuvo hondas consecuencias en las experiencias organizativas de distintos sectores de trabajadores/as. Esta tesis busca abordar el enfrentamiento entre las fuerzas del capital y los/as trabajadores/as en Mendoza, una provincia agroindustrial, en el período abierto entre el Mendozazo [1972] y la dictadura militar de 1976; procurando producir un relato que permita construir, desde las perspectivas de clase y género, tanto el momento de auge de masas como las respuestas represivas de la clase dominante y el papel jugado por el Estado en un momento de agudización de la lucha de clases y de superposición de las crisis de dominación y acumulación. Para ello realizaremos una reconstrucción del ciclo de protestas en la provincia en el lapso 1972-1976, para luego concentrarnos en la experiencia de los sectores de trabajadores que tuvieron mayor visibilidad en dicho ciclo [docentes, estatales, bancarios y contratistas de viña] apuntando a conocer qué factores y dimensiones actuaron en la articulación de intereses comunes. Atenderemos también al accionar de los grupos parapoliciales que actuaron en la provincia [Comando Anticomunista Mendoza y Comando Moralizador Pío XII], teniendo en cuenta el carácter sexuado que la represión adquirió, la genealogía de los grupos de derecha y sus conexiones a un lado y otro de la cordillera así como al proceso que los condujo a confluir en la represión del enemigo político en un momento de articulación de redes represivas en el Cono Sur