996 resultados para Meningite bacteriana. APE1. Citocinas. Vitamina B6
Resumo:
O conhecimento dos custos hospitalares é de grande importância para os processos de tomada de decisão em saúde pública. O objetivo deste estudo foi estimar os custos hospitalares diretos relacionados à meningite pneumocócica em crianças com até 13 anos (inclusive), na cidade de São José dos Campos, São Paulo, Brasil, de janeiro de 1999 a dezembro de 2008. Foram obtidos dados de prontuários médicos. O cálculo foi realizado pelo método misto de mensuração das quantidades dos itens de custos e atribuição de valor aos itens consumidos (micro-costing e gross-costing). Os valores monetários referem-se a novembro de 2009, sendo expressos em reais. A análise das frequências e médias foi realizada pelo programa Epi Info versão 3.5.1. Foram notificados 41 casos. Os custos hospitalares diretos variaram de R$ 1.277,90 a R$ 19.887,56 (média = R$ 5.666,43), ou seja, 10 a 20 vezes maiores que o custo médio de internações pago pelo SUS. Os custos dos honorários profissionais foram os mais relevantes, seguidos pelos custos dos medicamentos, procedimentos, materiais e exames laboratoriais.
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Some non-pathogenic trypanosomatids maintain a mutualistic relationship with a betaproteobacterium of the Alcaligenaceae family. Intensive nutritional exchanges have been reported between the two partners, indicating that these protozoa are excellent biological models to study metabolic co-evolution. We previously sequenced and herein investigate the entire genomes of five trypanosomatids which harbor a symbiotic bacterium (SHTs for Symbiont-Haboring Trypanosomatids) and the respective bacteria (TPEs for Trypanosomatid Proteobacterial Endosymbiont), as well as two trypanosomatids without symbionts (RTs for Regular Trypanosomatids), for the presence of genes of the classical pathways for vitamin biosynthesis. Our data show that genes for the biosynthetic pathways of thiamine, biotin, and nicotinic acid are absent from all trypanosomatid genomes. This is in agreement with the absolute growth requirement for these vitamins in all protozoa of the family. Also absent from the genomes of RTs are the genes for the synthesis of pantothenic acid, folic acid, riboflavin, and vitamin B6. This is also in agreement with the available data showing that RTs are auxotrophic for these essential vitamins. On the other hand, SHTs are autotrophic for such vitamins. Indeed, all the genes of the corresponding biosynthetic pathways were identified, most of them in the symbiont genomes, while a few genes, mostly of eukaryotic origin, were found in the host genomes. The only exceptions to the latter are: the gene coding for the enzyme ketopantoate reductase (EC:1.1.1.169) which is related instead to the Firmicutes bacteria; and two other genes, one involved in the salvage pathway of pantothenic acid and the other in the synthesis of ubiquinone, that are related to Gammaproteobacteria. Their presence in trypanosomatids may result from lateral gene transfer. Taken together, our results reinforce the idea that the low nutritional requirement of SHTs is associated with the presence of the symbiotic bacterium, which contains most genes for vitamin production.
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Os organizadores autorizam a reprodução total ou parcial deste trabalho, para qualquer meio convencional ou eletrônico, para fins de estudo e pesquisa, desde que citada a fonte.
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Máster Oficial en Cultivos Marinos. Trabajo presentado como requisito parcial para la obtención del Título de Máster Oficial en Cultivos Marinos, otorgado por la Universidad de Las Palmas de Gran Canaria (ULPGC), el Instituto Canario de Ciencias Marinas (ICCM), y el Centro Internacional de Altos Estudios Agronómicos Mediterráneos de Zaragoza (CIHEAM)
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Programa de doctorado: Avances en Medicina Interna.
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Programa de Doctorado: Avances en Medicina Interna
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Il basso tasso d'usura e l'alta resistenza meccanica dell'UHMWPE reticolato e additivato ha posto l'attenzione verso l'uso di teste femorali con diametri maggiori per diminuire il rischio d'impingement e dislocazioni. Questo richiede l'utilizzo d'inserti acetabolari più sottili di quelli attualmente in commercio. In quest'ottica è necessario porre particolare attenzione alla resistenza meccanica d'inserti più sottili, e all'efficacia della vitamina E nel combattere l'effetto dell'ossidazione che si manifesta in seguito al processo di reticolazione. Lo scopo del lavoro è quindi di studiare un inserto più sottile di quelli attualmente in commercio per verificarne le performance. Tale studio è svolto su una serie di taglie (compreso inserto prodotto ad-hoc con spessore di 3,6 mm) con spessore di 5,6 mm e di 3,6 mm dalle quali viene isolato il worst-case tramite analisi FEM. Con prove sperimentali è testata la resistenza meccanica del worst-case, e sono monitorate le deformazioni subite e l'ossidazione del campione. Dagli studi FEM è risultato che le tensioni sono mediamente le stesse in tutti i campioni, anche se si sono registrate tensioni leggermente superiori nella taglia intermedia. A differenza delle attese la taglia in cui si sono riscontrate le tensioni massime è la F (non è l'inserto che ha diametro inferiore). A seguito della messa a punto del modello FEM si è identificato un valore d'attrito inferiore a quello atteso. In letteratura i valori d'attrito coppa-inserto sono più grandi del valore che si è identificato tramite simulazioni FEM. Sulla base dei risultati FEM è isolato il worst-case che viene quindi sottoposto a un test dinamico con 6 milioni di cicli atto a valutarne le performance. Gli inserti di spessore ridotto non hanno riportato alcun danno visibile, e la loro integrità strutturale non è stata modificata. Le considerazioni preliminari sono confermate dalla verifica al tastatore meccanico e dall'analisi chimica, dalle quale non si sono evidenziate particolari problematiche. Infatti, da queste verifiche si rileva che l'effetto del creep nella prova accelerata è pressoché trascurabile, e non si riscontrano variazioni dimensionali rilevanti. Anche dall'analisi chimica dei campioni non si evidenzia ossidazione. I valori d'ossidazione dell'inserto testato sono analoghi a quelli del campione non testato, anche quando viene confrontato con l'inserto in UHMWPE vergine si evidenzia un'ossidazione di molto superiore. Questo prova che la vitamina E inibisce i radicali liberi che quindi non causano l'ossidazione con susseguente fallimento dell'inserto. Dai risultati si vede che i campioni non subiscono danni rilevanti, le deformazioni elastiche monitorate nel test dinamico sono pressoché nulle, come gli effetti del creep misurati analizzando i dati ottenuti al tastatore meccanico. Grazie alla presenza della vitamina E non si ha ossidazione, quella rilevata è vicina a zero ed è da imputare alla lavorazione meccanica. Secondo tali considerazioni è possibile affermare che la riduzione dello spessore degli inserti da 5,6 mm a 3,6 mm non ha conseguenze critiche sul loro comportamento, e non comporta un fallimento del dispositivo.
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L'insufficienza renale cronica (CKD) è associata ad un rischio cardiovascolare più elevato rispetto alla popolazione generale: fattori come uremia, stress ossidativo, età dialitica, infiammazione, alterazioni del metabolismo minerale e presenza di calcificazioni vascolari incidono fortemente sulla morbosità e mortalità per cause cardiovascolari nel paziente uremico. Diversi studi hanno verificato il coinvolgimento dei progenitori endoteliali (EPC) nella malattia aterosclerotica ed è stato dimostrato che esprimono osteocalcina, marcatore di calcificazione. Inoltre, nella CKD è presente una disfunzione in numero e funzionalità delle EPC. Attualmente, il ruolo delle EPC nella formazione delle calcificazioni vascolari nei pazienti in dialisi non è stato ancora chiarito. Lo scopo della tesi è quello di studiare le EPC prelevate da pazienti con CKD, al fine di determinarne numero e fenotipo. È stato anche valutato l'effetto del trattamento in vitro e in vivo con calcitriolo e paracalcitolo sulle EPC, dato il deficit di vitamina D dei pazienti con CKD: il trattamento con vitamina D sembra avere effetti positivi sul sistema cardiovascolare. Sono stati valutati: numero di EPC circolanti e la relativa espressione di osteocalcina e del recettore della vitamina D; morfologia e fenotipo EPC in vitro; effetti di calcitriolo e paracalcitolo sull’espressione di osteocalcina e sui depositi di calcio. I risultati dello studio suggeriscono che il trattamento con vitamina D abbia un effetto positivo sulle EPC, aumentando il numero di EPC circolanti e normalizzandone la morfologia. Sia calcitriolo che paracalcitolo sono in grado di ridurre notevolmente l’espressione di OC, mentre solo il paracalcitolo ha un effetto significativo sulla riduzione dei depositi di calcio in coltura. In conclusione, il trattamento con vitamina D sembra ridurre il potenziale calcifico delle EPC nell’uremia, aprendo nuove strade per la gestione del rischio cardiovascolare nei pazienti affetti da CKD.
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We report the case of a newborn with intractable epileptic seizures developing a paradoxical rise of seizure frequency and electroencephalogram alterations after administration of vitamin B6. We have been unable to determine the aetiology of this disorder. In a newborn presenting with drug-resistant epileptic seizures, the first therapeutic option remains the application of intravenous pyridoxine, but the physician should be aware of the risk of an increase in seizure frequency.
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BACKGROUND Bacterial meningitis caused by Streptococcus pneumoniae leads to death in up to 30% of patients and leaves up to half of the survivors with neurological sequelae. The inflammatory host reaction initiates the induction of the kynurenine pathway and contributes to hippocampal apoptosis, a form of brain damage that is associated with learning and memory deficits in experimental paradigms. Vitamin B6 is an enzymatic cofactor in the kynurenine pathway and may thus limit the accumulation of neurotoxic metabolites and preserve the cellular energy status. The aim of this study in a pneumococcal meningitis model was to investigate the effect of vitamin B6 on hippocampal apoptosis by histomorphology, by transcriptomics and by measurement of cellular nicotine amide adenine dinucleotide content. METHODS AND RESULTS Eleven day old Wistar rats were infected with 1x10(6) cfu/ml of S. pneumoniae and randomized for treatment with vitamin B6 or saline as controls. Vitamin B6 led to a significant (p > 0.02) reduction of hippocampal apoptosis. According to functional annotation based clustering, vitamin B6 led to down-regulation of genes involved in processes of inflammatory response, while genes encoding for processes related to circadian rhythm, neuronal signaling and apoptotic cell death were mostly up-regulated. CONCLUSIONS Our results provide evidence that attenuation of apoptosis by vitamin B6 is multi-factorial including down-modulation of inflammation, up-regulation of the neuroprotective brain-derived neurotrophic factor and prevention of the exhaustion of cellular energy stores. The neuroprotective effect identifies vitamin B6 as a potential target for the development of strategies to attenuate brain injury in bacterial meningitis.
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En alcauciles (Cynara scolymus L.) de la variedad Bleek cultivados en Coquimbito (Mendoza, Argentina) se observó marcada detención del crecimiento y atraso en la formación de las inflorescencias. Las plantas sanas tenían aprox. 1 m de altura mientras las enfermas no llegaban a 30 cm. Las hojas más externas manifestaban clorosis y leve marchitez con posterior necrosis. Se realizaron aislamientos en APG desarrollándose colonias de aspecto mucoso, sobreelevadas, de color castaño claro. También se sembró en medio Kelman base sin TZ desarrollando colonias de iguales características pero con bordes festoneados típicos del género Erwinia. Pruebas bioquímicas y de patogenicidad en invernáculo resultaron positivas. Se identificó a Erwinia carotovora (Jones) Bergey et al. subsp. carotovora Dye, como agente causal de esta podredumbre radical en alcaucil.
Accompanying wind measurements for bottle data of cruise B6/83 during the MRI-LDEO cooperative study