980 resultados para Luce, Cyrus Gray, 1824-1905
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BACKGROUND: Meta-analyses are particularly vulnerable to the effects of publication bias. Despite methodologists' best efforts to locate all evidence for a given topic the most comprehensive searches are likely to miss unpublished studies and studies that are published in the gray literature only. If the results of the missing studies differ systematically from the published ones, a meta-analysis will be biased with an inaccurate assessment of the intervention's effects.As part of the OPEN project (http://www.open-project.eu) we will conduct a systematic review with the following objectives:â-ª To assess the impact of studies that are not published or published in the gray literature on pooled effect estimates in meta-analyses (quantitative measure).â-ª To assess whether the inclusion of unpublished studies or studies published in the gray literature leads to different conclusions in meta-analyses (qualitative measure). METHODS/DESIGN: Inclusion criteria: Methodological research projects of a cohort of meta-analyses which compare the effect of the inclusion or exclusion of unpublished studies or studies published in the gray literature.Literature search: To identify relevant research projects we will conduct electronic searches in Medline, Embase and The Cochrane Library; check reference lists; and contact experts.Outcomes: 1) The extent to which the effect estimate in a meta-analyses changes with the inclusion or exclusion of studies that were not published or published in the gray literature; and 2) the extent to which the inclusion of unpublished studies impacts the meta-analyses' conclusions.Data collection: Information will be collected on the area of health care; the number of meta-analyses included in the methodological research project; the number of studies included in the meta-analyses; the number of study participants; the number and type of unpublished studies; studies published in the gray literature and published studies; the sources used to retrieve studies that are unpublished, published in the gray literature, or commercially published; and the validity of the methodological research project.Data synthesis: Data synthesis will involve descriptive and statistical summaries of the findings of the included methodological research projects. DISCUSSION: Results are expected to be publicly available in the middle of 2013.
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Référence bibliographique : Weigert, 176
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Julià-Bernat Alart (1824 – 1880, Vinçà) fou un arxiver, historiador i filòleg rossellonès de primer ordre. Entre molts treballs que va dur a terme, hem volgut treure a la llum uns primers resultats sobre l’inèdit Essai de dictionnaire historique de la langue catalane. Es tracta d’un recull de 14.639 cèdules lexicogràfiques que consten d’una paraula catalana amb una o més documentacions antigues. Gràcies a aquest material, hem pogut demostrar que l’Essai aporta nova informació lingüística i històrica que no recullen cap dels dos diccionaris històrics de referència del català ―el DCVB i el DECat―, com ara nous lemes o atestacions primerenques
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Référence bibliographique : Weigert, 475
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Référence bibliographique : Weigert, 488
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Référence bibliographique : Weigert, 175
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Il lungo e complesso itinerario narrativo di Luigi Meneghello è ben rappresentato dalle migliaia di documenti che compongono il suo Archivio, oggi conservati in varie sedi pubbliche: il Centro Manoscritti dell'Università di Pavia (che ha acquisito la parte più abbondante e notevole delle carte, a partire dal 1983 e grazie soprattutto al lungimirante intervento di Maria Corti) la Biblioteca dell'Università di Reading, il Museo Casabianca di Malo e l''Archivio di Scrittori Vicentini della Biblioteca Civica Bertoliana di Vicenza. Il presente lavoro è il frutto di una ricerca che si è sviluppata in due direzioni strettamente interrelate: la prima parte, di taglio storico-archivistico, riguarda il Fondo Meneghello di Pavia, anche in relazione all'intero Archivio dello scrittore; la seconda parte analizza filologicamente e criticamente il caso specifico della genesi di una delle sue opere maggiori, Pomo pero (Rizzoli, 1974), rivelando e indagando una fitta rete di connessioni nell'intera produzione narrativa. Più nel dettaglio, nel primo capitolo del lavoro (L'ARCHIVIO DI LUIGI MENEGHELLO, pp. 1-92) ho cercato di delineare il quadro complessivo dell'Archivio, segnalando i dati dei diversi Fondi sparsi, per poi concentrare l'attenzione sul Fondo pavese. Di questo Fondo ho tracciato brevemente la storia, fornendo un quadro molto dettagliato delle carte conservate, carte che ho provveduto integralmente a catalogare. La schedatura si trova alle pp. 29-92 ed è divisa in due sezioni: la prima è relativa ai materiali donati dall'autore in vita (a partire dal 1983/4 sino al 2001, per un totale di 36000 documenti); la seconda comprende i conferimenti postumi. Alle pp. 29-33 della tesi ho chiarito preliminarmente i criteri di ordinamento adottati, in gran parte dedotti dalle indicazioni e dalle linee guida del progetto Archivi Letterari Lombardi del Novecento, a cura di Simone Albonico. Il secondo capitolo (UN CASO DI FILOLOGIA D'ARCHIVIO: LA GENESI DI POMO PERO, pp. 93-166) si occupa dell'elaborata vicenda compositiva di Pomo pero, terzo romanzo, e altro scomparto dell'epopea maladense che segue al primo Libera nos a malo, ma anche se ne differenzia per tratti e tonalità non irrilevanti (in Appendice si fornisce trascrizione del testo con indici topografici e cronologici). Ho cercato di seguirne per tappe la formazione alla luce delle numerose testimonianze dell'Archivio, partendo dai primi materiali ancora rintracciabili tra le carte di Libera nos a malo, e individuando progressivamente il filo intricato dell'elaborazione testuale, tra frequenti intrecci con le altre opere e continui ripensamenti e rielaborazioni, dunque in un percorso complessivo che dal 1962 (dunque a monte dell'uscita di Libera nos a malo) va sino al 1974, a ridosso della stampa. Sono emersi anche progetti totalmente sconosciuti di testi inediti, collocabili nel fertile periodo della metà degli anni Sessanta, che conducono alla suggestiva ipotesi di un "cantiere unico" di elaborazione testuale (cfr. cap. III «CONCLUSIONI PROVVISORIE». TRA I PROGETTI DEGLI ANNI SESSANTA; L'ESPEDIENTE DEL FRATELLO; L'IPOTESI DEL CANTIERE UNICO, pp. 167-186).