988 resultados para industrie, dismesse, potenzialità, riuso
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Added t.-p., illus. in colors (V. 1. ... 1. Theil: Die Schweiz in ihrer geschichtlichen Entwickelung. Von E.H. Gaullieur ... V. 2. ... 2. Theil: Die Schweiz in geographischer, statistischer und politischer Beziehung. Von Schaub, Gaullieur, de Bons & Mallet ... )
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University of Illinois bookplate: "From the library of Conte Antonio Cavagna Sangiuliani di Gualdana Lazelada di Bereguardo, purchased 1921".
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Bibliography: p.[156]-158.
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Mode of access: Internet.
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Includes index.
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vorgelegt von Peylet Remigolski, geboren in Butrymancy
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Zur Gewährleistung einer kundenindividuellen, flexiblen Produktion, welche auch kleine Losegrößen kostengünstig produzieren kann, werden zukünftig Fabriken der Prozessindustrie nicht nur modular sondern darüber hinaus mobil sein. Zur Erreichung dieses Zieles werden neben Produktionselemente, auch sämtliche Logistikkomponenten in Containern zu Modulen zusammengefasst. Hierfür ist es notwendig Lager, aber auch komplexe Verpackungsmaschinen, zu konzipieren welche sich zusammen mit Produktionsmodulen, nach dem Plug-and-Produce-Prinzip, zu kompletten Produktionslinien verknüpfen lassen. Die Steuerung und Organisation erfolgt nach den Gedanken von Industrie 4.0.
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Logistikkonzepte in der Spedition und Transportgewerbe spielen heutzutage eine immer wichtigere Rolle, um Lohnnebenkosten so niedrig wie möglich zu halten. Gerade in der Spedition entsteht ein Zusammenspiel aus zeitnaher Lieferung von Konsumgütern und Optimierung der Lagerhaltungskosten bei dem die modulare Integration von Logistik, Informationstechnischen Systemen und vernetzter Kommunikation eine ganz spezifische Rolle hat. Anbindung von der Industrie zum Kunden wird dadurch immer mehr verstärkt, wobei sich somit dies zusehends zu einem Technologietransfer der Industrie 4.0 entwickelt. Die deutsche Wirtschaft steht augenblicklich am Übergabepunkt zur virtuellen Revolution im Industriezeitalter.
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Le alte pressioni di omogeneizzazione sono considerate una tecnologia non termica basata sull’applicazione di pressioni comprese tra 60 e 400 MPa ad alimenti fluidi o fluidificabili, con un tempo di trattamento di pochi millisecondi. Questa tecnologia permette di ottenere una serie di effetti sull’alimento che variano in rapporto all’entità del trattamento applicato e alla matrice fluida considerata. Pertanto, le alte pressioni di omogeneizzazione rappresentano una delle tecnologie maggiormente studiate in ragione delle loro buone opportunità applicative a livello industriale. Tale tecnologia viene comunemente applicata per modificare le proprietà funzionali di alcune macromolecole caratteristiche degli alimenti ed ha permesso l’ottenimento di prodotti di origine lattiero-casearia ed anche succhi di frutta caratterizzati da migliore texture, gusto, flavour e aumentata shelf-life. L’omogeneizzazione ad alta pressione, considerata come trattamento di sanitizzazione a freddo, è in grado di disattivare sia microrganismi patogeni che degradativi presenti in un determinato sistema, contribuendo a ridurre o contenere quindi lo sviluppo microbico nei prodotti alimentari. L’effetto di tale tecnologia, quando applicata a livelli compresi tra 60-200 MPa bar è stato valutato nei confronti di diversi patogeni quali Escherichia coli, Listeria monocytogenes, Yersinia enterocolitica, Staphylococcus aureus, Salmonella typhimurium microrganismi degradativi, come Bacillus subtilis e lieviti, deliberatamente inoculati in prodotti diversi.
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Negli ultimi decenni l’attenzione alle tematiche della sostenibilità ambientale e dell’inquinamento globale da parte dell’opinione pubblica e delle imprese è in costante aumento. Una tra le principali fonti di inquinamento è costituita dai rifiuti, e di conseguenza, la loro gestione e il loro smaltimento sono diventate una priorità, non solo per le istituzioni, ma anche per le imprese e per i cittadini. Inoltre la crescita della domanda delle risorse presenti in natura è in costante aumento e l’approvvigionamento di esse si è rivelato essere invece soggetto a significativi limiti. In questo attuale contesto quindi, il modello economico lineare fino ad oggi utilizzato, “take-make-dispose”, non risulta più idoneo. Si è sviluppato così il concetto di “Economia Circolare”. L’obiettivo di questa economia è quello di eliminare il concetto di scarto, il rifiuto deve essere considerato una vera e propria risorsa. In questo sistema tutte le attività, a partire dall’ estrazione fino ad arrivare alla produzione, sono organizzate in modo che i rifiuti di uno diventino risorse per un altro. L’obiettivo della tesi è quello di applicare il concetto di Economia Circolare al mercato dei dispositivi tessili per sala operatoria (DTSO), utilizzando la valutazione del ciclo di vita di un prodotto (analisi LCA) in modo da individuare le fasi più critiche e poter operare dei miglioramenti. Dopo essere stati sottoposti a 70 cicli di lavaggio e sterilizzazione i dispositivi TTR (Tessuti Tecnici Riutilizzabili) non sono più idonei ad essere utilizzati in ambito ospedaliero e vengono smaltiti in discarica , così come vengono smaltiti altri miliardi di rifiuti ogni giorno.Questi tessuti, seppur non conformi agli standard qualitativi richiesti dalle norme ospedaliere, possono essere riciclati o riutilizzati in prodotti di altro tipo. L’obiettivo di questo lavoro è quello di reimmettere questi dispositivi in un ciclo di vita di un nuovo prodotto, in ottica appunto di economia circolare.
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La tesi di laurea ha come oggetto il complesso della pieve di San Giorgio di Samoggia che è situata nel comune di Valsamoggia (BO). Il complesso, composto da chiesa, canonica, campanile, casa dell’enfiteuta e cella campanaria, sorge isolato dal paese, in una zona collinare caratterizzata dalla presenza di importanti formazioni calanchive e si trova attualmente in un cattivo stato di conservazione dovuto soprattutto all’assenza di interventi di manutenzione negli ultimi ottant’anni. Il lavoro si è sviluppato nelle seguenti fasi: - Ricostruzione delle vicende costruttive tramite ricerca sulle fonti indirette (bibliografiche e archivistiche) - Rilievo diretto del complesso realizzato tramite la tecnica delle trilaterazioni e conseguente restituzione grafica di planimetrie, sezioni e prospetti del complesso - Analisi dello stato di fatto e di degrado del manufatto, ponendo una particolare attenzione alle tecniche costruttive utilizzate - Progetto di una serie di interventi di consolidamento aventi ad oggetto i tetti e i solai di piano della chiesa e della canonica - Proposta di attualizzazione funzionale della porzione di complesso che in passato era l’abitazione dell’enfiteuta che coltivava il fondo annesso alla pieve.
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Cette recherche présente les résultats d'une étude portant sur les éléments de la performance à l'exportation de vingt-trois entreprises tunisiennes de confection, appréhendées par le niveau et la croissance de leurs ventes à l'exportation. Ce travail part de l'hypothèse que cette performance dépend d'une série de facteurs dont certains sont internes à la firme et d'autres appartiennent à son environnement externe. Un modèle, reliant plus de 74 variables indépendantes aux deux critères de la performance (le niveau des exportations et la croissance de celles-ci), a été élaboré. Il a permis de cerner l'influence de plusieurs variables inhérentes à la firme et à son preneur de décision sur les mesures de la performance. Il a pu également déceler l'impact d'un certain nombre de variables attitudinales et de perception sur la performance export. La collecte des données a eu lieu en Tunisie durant l'été 1990. Les résultats de l'étude montrent que des critères comme l'âge du preneur de décision, l'ancienneté de l'entreprise et l'expérience internationale de cette dernière affectent aussi bien le niveau que la croissance des exportations. La perception de l'activité d'exportation influe davantage sur la croissance que sur le niveau des exportations. Le choix de la stratégie marketing à l'export affecte considérablement le succès de celle-ci à l'échelle internationale. Les données recueillies traduisent également des divergences de profils entre les exportateurs performants et les exportateurs non-performants. La recherche autorise, par ailleurs, une meilleure compréhension des spécificités de la branche de la confection tunisienne. En dépit des difficultés rencontrées, la confection de cette thèse fut, pour nous, un travail passionnant. Nous invitons le lecteur, à venir partager notre intérêt et espérons pouvoir lui transmettre notre enthousiasme.
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Ce mémoire aborde la question de l'entraînement au poste de travail des jeunes et nouveaux employés non spécialisés, à savoir : «Quels sont les modèles d'entraînement utilisés dans la grande industrie estrienne pour favoriser l'adaptation des nouveaux employés à leur poste de travail?» Au cours de cette recherche exploratoire, l'auteur tente de comprendre la dimension éducative entre les cadres de première ligne et les jeunes et nouveaux employés non spécialisés. Par le biais d'entrevues semi-directives, il a recueilli des données chez ces deux populations et les a ensuite analysées de manière qualitative en s'inspirant de l'approche de Miles et Huberman (1984). Les résultats obtenus permettent à l'auteur de croire qu'il n'existe pas de systématisation dans l'entraînement des jeunes et nouveaux employés non spécialisés dans les trois grandes industries estriennes concernées. Les résultats ont plutôt démontré la présence de moments d'instruction spontanés et circonstanciels.
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Le monde agricole québécois célèbre cette année deux anniversaires d'importance: le cinquantenaire de la Corporation des agronomes de la province de Québec, fondée à Sherbrooke en 1937, et le centenaire du ministère de l'Agriculture qui existe comme entité administrative distincte depuis 1887. Si la présentation du présent mémoire coïncide avec ces deux anniversaires ce n'est que pur hasard, mais un hasard qui fait bien les choses me semble-t-il. Pourquoi avoir choisi un sujet comme le rôle du ministère de l'Agriculture de la province de Québec dans l'évolution de ce secteur économique entre 1852 et 1929? Une raison personnelle d'abord: je suis mariée à un agronome. L'agriculture est donc une partie intégrante de ma vie. Des raisons professionnelles aussi: l'histoire politique m'intéresse au plus haut point. En faisant le cours d'activité de recherches dirigée intitulé Mercier dans la presse québécoise, 1886-1891, j'ai découvert à ma grande surprise, que le ministère de l'Agriculture existe comme entité distincte depuis 1887 seulement. J'ai donc pensé qu'il serait intéressant de pousser mes recherches un peu plus loin, dans le cadre d'un mémoire de maîtrise, afin d'étudier le rôle qu'a pu jouer le ministère de l'Agriculture dans le processus de spécialisation agricole qui s'est amorcé aux XIX- siècle…