999 resultados para Navegación a vela
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The performance of investigative activities with lessons in teaching Science and Chemistry has promoted meaningful learning of scientific knowledge. This study aimed to develop the links between higher education for research and skills argumentative, aimed at building the scientific concept on combustion of the candle in a closed container, for students from two classes of 3rd year of high school, two city schools Bauru, São Paulo. We decided to do a short course investigative, to respond argumentative skills which are developed during the minicourse using investigative activities, knowledge from the history and philosophy of science. The results were gathered from analysis of video recordings of episodes of the short course in both the groups, to produce a higher rate of use of argumentative skill, which were classified into categories according to the prior knowledge of the subject, 'factual knowledge' , 'understanding of concepts' and 'reasoning and analysis.' From the information obtained, it was found that both the teachers and the students were consistent in their actions, and that the activity of reasoning is key to learning. Thus, one can realize that knowledge is not acquired all at the same time, each individual depends on the mediation of the teacher in order to reach different design more appropriate teaching and investigative linked with the argument can be the key tool to acquire this knowledge
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The alimentary act of three species of frugivorous bats of the genus Artibeus: A. lituratus, A. fimbriatus and A. planirostris, in a total of nine individuals, was studied by observations in field and captivity, during the months of May to September of 2008. With the objective to caracterize the form of consumption of two tipes of fruits (soft and consistent) and it relates with the dentary structure of this bats, the alimentary act was film and analysed later. It had little variation between the species. The fruits had been consumed in similar way, being that statistics analisis had demonstrated that consistent fruits had received more lateral bytes than the soft fruits. The dentary analisis shown that the posterior teeth (pre-molar and molar) present important characteristcs to triturate pieces of more consistent fruits and the incisors serve to scrape the pulp of the soft fruits. This study it served to describe the form of feeding of frugivorous bats, that little is explained in the studies of alimentary behavior
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Fundação de Amparo à Pesquisa do Estado de São Paulo (FAPESP)
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In Brazil, the commercial breeding of wild boars (Sus scrofa scrofa) is rapidly expanding. Given the significance of reference values for biochemical analysis for diagnosis of pathological processes and the limitation of data in the literature on this species, Blood samples were collected for determination of biochemical values in 160 wild boars from 180 to 300 days old, clinically healthy farms. The reference range for creatinine was similar to the normal range for swine (1,0 – 2,7mg/dL). There were differences between genders, only for the determination of urea, where the males were higher, although similar to pigs (10 – 30mg/dL). The females, with values from 13.03 to 44.78 mg / dL, do not have statistically significant.
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Programa de doctorado: Tecnologías de las telecomunicaciones.
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[ES]Este artículo describe la erupción del volcán Eyjafjalla (Islandia) ocrrida entre los meses de marzo-mayo de 2010, que afectó seriamente a la navegación aérea en toda Europa.
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[ES] El proyecto consiste en establecer la comunicación entre dos portales web a través de servicios web Restful implementados en PHP. Ambos portales están relacionados con el mundo del cine. El segundo de estos es, a grandes rasgos, una interfaz simplificada del anterior. El primer portal web está construido sobre Drupal 7, en este instalamos una serie de módulos que nos permiten gestionar el contenido que se quiere mostrar a los usuarios. Un usuario que no se identifica podrá navegar por todas las páginas del portal, identificarse y registrarse. Los privilegios que se le conceden a un usuario cuando se identifica son los de participar en el sistema de votación de las películas e interactuar con otros usuarios identificados a través de un sistema de comentarios. El usuario administrador, además, puede gestionar el contenido y a los usuarios identificados. El segundo portal está orientado al disfrute de la página a través de dispositivos móviles. Un usuario que no se ha identificado puede navegar por todas las áreas de éste del mismo modo que un usuario identificado. En este portal, a diferencia del anterior, no es posible registrarse para este tipo de actores. La diferencia entre el usuario no identificado y el identificado, en este caso, es que este último al visualizar el catálogo observará un descuento sobre cada película. Los servicios web, a través de peticiones GET y POST, proporcionarán a los usuarios una rica experiencia de navegación. Gracias a estos, en el segundo portal, podrán identificarse, obtener el catálogo de películas (además de ordenarlo y establecer filtros de búsqueda por género), y visualizar la ficha de las películas y directores. Todo esto sin necesidad de crear otra base de datos, tan solo intercambiando datos con el servidor.
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Cambiamenti di habitat in ambienti marini: uno studio sperimentale sulla perdita di foreste a Cystoseira barbata (Stackhouse) C. Agardh e sui popolamenti che le sostituiscono La presente tesi affronta il tema scientifico generale di come prevedere e mitigare la perdita di habitat marini naturali causata dalle attività umane. La tesi si è focalizzata sugli habitat subtidali a “canopy” formati da macroalghe brune a tallo eretto dell’ordine Fucales, che per morfologia, ruolo ed importanza ecologica possono essere paragonate alle “foreste” in ambienti terrestri temperati. Questi sistemi sono tra i più produttivi in ambienti marini, e sono coinvolti in importanti processi ecologici, offrendo cibo, protezione, riparo ed ancoraggio a diverse altre specie animali e vegetali, modificando i gradienti naturali di luce, sedimentazione e idrodinamismo, e partecipando al ciclo dei nutrienti. Sulle coste temperate di tutto il mondo, le foreste di macroalghe a canopy sono in forte regressione su scala locale, regionale e globale. Questo fenomeno, che sta accelerando a un ritmo sempre più allarmante, sta sollevando interesse e preoccupazione. Infatti, data la loro importanza, la perdita di questi habitat può avere importanti conseguenze ecologiche ed economiche, tra cui anche il possibile declino della pesca che è stato osservato in alcune aree in seguito alla conseguente riduzione della produttività complessiva dei sistemi marini costieri. Nel Mar Mediterraneo questi tipi di habitat sono originati prevalentemente da alghe appartenenti al genere Cystoseira, che sono segnalate in forte regressione in molte regioni. Gli habitat a Cystoseira che ancora persistono continuano ad essere minacciati da una sineregia di impatti antropici, ed i benefici complessivi delle misure di protezione fin ora attuate sono relativamente scarsi. Scopo della presente tesi era quello di documentare la perdita di habitat a Cystoseira (prevalentemente Cystoseira barbata (Stackhouse) C. Agardh) lungo le coste del Monte Conero (Mar Adriatico centrale, Italia), e chiarire alcuni dei possibili meccanismi alla base di tale perdita. Studi precedentemente condotti nell’area di studio avevano evidenziato importanti cambiamenti nella composizione floristica e della distribuzione di habitat a Cystoseira in quest’area, e avevano suggerito che la scarsa capacità di recupero di questi sistemi potesse essere regolata da interazioni tra Cystoseira e le nuove specie dominanti sui substrati lasciati liberi dalla perdita di Cystoseira. Attraverso ripetute mappature dell’habitat condotte a partire da Luglio 2008 fino a Giugno 2010, ho documentato la perdita progressiva delle poche, e sempre più frammentate, patch di habitat originate da questa specie in due siti chiamati La Vela e Due Sorelle. Attraverso successivi esperimenti, ho poi evidenziato le interazioni ecologiche tra le specie dominanti coinvolte in questi cambiamenti di habitat, al fine di identificare possibili meccanismi di feedback che possano facilitare la persistenza di ciascun habitat o, viceversa, l’insediamento di habitat alternativi. La mappatura dell’habitat ha mostrato un chiaro declino della copertura, della densità e della dimensione degli habitat a Cystoseira (rappresentati soprattutto dalla specie C. barbata e occasionalmente C. compressa che però non è stata inclusa nei successivi esperimenti, d’ora in avanti per semplicità verrà utilizzato unicamente il termine Cystoseira per indicare questo habitat) durante il periodo di studio. Nel sito Due Sorelle le canopy a Cystoseira sono virtualmente scomparse, mentre a La Vela sono rimaste poche, sporadiche ed isolate chiazze di Cystoseira. Questi habitat a canopy sono stati sostituiti da nuovi habitat più semplici, tra cui soprattutto letti di mitili, feltri algali e stand monospecifici di Gracilaira spp.. La mappatura dell’habitat ha inoltre sottolineato una diminuzione del potenziale di recupero del sistema con un chiaro declino del reclutamento di Cystoseira durante tutto il periodo di studio. Successivamente ho testato se: 1) una volta perse, il recupero di Cystoseira (reclutamento) possa essere influenzato dalle interazioni con le nuove specie dominanti, quali mitili e feltri algali; 2) il reclutamento di mitili direttamente sulle fronde di Cystoseira (sia talli allo stadio adulto che giovanili) possa influenzare la sopravvivenza e la crescita della macroalga; 3) la sopravvivenza e la crescita delle nuove specie dominanti, in particolare mitili, possa essere rallentata dalla presenza di canopy di Cystoseira. I risultati dimostrano che le nuove specie dominanti insediatesi (feltri algali e mitili), possono inibire il reclutamento di Cystoseira, accelerandone il conseguente declino. L’effetto diretto dei mitili sulle fronde non è risultato particolarmente significativo né per la sopravvivenza di Cystoseira che finora non è risultata preclusa in nessun stadio di sviluppo, né per la crescita, che nel caso di individui adulti è risultata leggermente, ma non significativamente, più elevata per le fronde pulite dai mitili, mentre è stato osservato il contrario per i giovanili. La presenza di canopy a Cystoseira, anche se di piccole dimensioni, ha limitato la sopravvivenza di mitili. Questi risultati complessivamente suggeriscono che una foresta di macroalghe in buone condizioni può avere un meccanismo di autoregolazione in grado di facilitare la propria persistenza. Quando però il sistema inizia a degradarsi e a frammentarsi progressivamente, i cambiamenti delle condizioni biotiche determinati dall’aumento di nuove specie dominanti contribuiscono alla mancanza di capacità di recupero del sistema. Pertanto le strategie per una gestione sostenibile di questi sistemi dovrebbero focalizzarsi sui primi segnali di cambiamenti in questo habitat e sui possibili fattori che ne mantengono la resilienza.
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L'obiettivo di questa tesi è la discretizzazione di superfici a forma libera in gruppi di triangoli uguali tra loro. L'applicazione alle coperture in vetro e acciaio comporta un vantaggio a livello economico, nel rispetto dei vincoli architettonici e delle prestazioni strutturali. L'algoritmo utilizzato prevede una serie di iterazioni volte a trovare la forma ottimale dei triangoli approssimanti, che in seguito vengono ruotati e traslati in modo da riprodurre la forma globale iniziale nella maniera più precisa possibile. L'analisi multi-obiettivo riguarda il numero di triangoli unici usati, la spaziatura tra i triangoli, il distacco dalla superficie di riferimento e la dimensione degli elementi che deve essere compatibile con la struttura di sostegno. Vengono riportati i risultati dell'applicazione del presente metodo alla copertura "La Vela" del complesso Mixed Use Via Larga, sito in Bologna.
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Tesi svolta presso l'azienda “Riba composites S.r.l.” con lo scopo di riprogettare una passerella nautica utilizzata in imbarcazioni a vela da competizione, attualmente realizzata mediante formatura in autoclave di tessuti pre-impregnati, per il processo produttivo di Vacuum Assisted Resin Injection (VARI). La formatura in autoclave di tessuti pre-impregnati è una delle tecnologie più onerose, tra i vari processi produttivi nel settore dei materiali compositi, ma assicura proprietà meccaniche e livelli estetici superlativi. L’obiettivo della Riba Composites è ridurre i costi di produzione per offrire un prodotto dalle proprietà analoghe a un prezzo più competitivo. Nella fase di riprogettazione ci siamo affidati a un software di calcolo agli elementi finiti che simula il processo del VARI, l’applicativo PAM-RTM, del gruppo ESI. Al fine di ottenere una simulazione quanto più precisa possibile del processo, abbiamo realizzato molteplici prove sperimentali per ricavare i valori di compressibilità e permeabilità dei rinforzi da inserire nel software FEM.
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La tesi ha come oggetto il rinnovamento urbano che fu realizzato a Faenza per opera del suo signore Carlo II Manfredi tra il 1468 e il 1477, d’accordo con il fratello, il vescovo Federico. La prima opera realizzata da Carlo fu il portico a due livelli che dotò di una nuova facciata il suo palazzo di residenza, di origini medievali. Questa architettura sarebbe stata il preludio di un riordino generale della piazza principale della città, probabilmente allo scopo di ricreare un foro all’antica, come prescritto dai trattati di Vitruvio e di Alberti. L’aspetto originale del loggiato rinascimentale, desumibile da documentazione archivistica e iconografica, permette di attribuirlo con una certa probabilità a Giuliano da Maiano. Oltre alla piazza, Carlo riformò profondamente il tessuto urbano, demolendo molti portici lignei di origine medievale, rettificando le principali strade, completando la cerchia muraria. Federico Manfredi nel 1474 diede inizio alla fabbrica della Cattedrale, ricostruita dalle fondamenta su progetto dello stesso Giuliano da Maiano. L’architettura della chiesa ha uno stile largamente debitore all’architettura sacra di Brunelleschi, ma con significative differenze (come la navata definita da un’alternanza tra pilastri e colonne, o la copertura composta da volte a vela). L’abside della cattedrale, estranea al progetto maianesco, fu realizzata nel 1491-92 e mostra alcuni dettagli riconducibili alla coeva architettura di Bramante. A Faenza si realizza in un periodo di tempo brevissimo una profonda trasformazione del volto della città: loggiato, riforma della piazza, riordino delle strade, una nuova cattedrale, tutto contribuisce a dare lustro ai Manfredi e a fare di Faenza una città moderna e in cui si mettono in pratica, forse per la prima volta nell’Italia settentrionale, i dettami di Vitruvio e di Alberti.
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Velocity prediction program per catamarano con V-foil anteriori e T-foil posteriori, simulazione di volo 3DOF con analisi della stabilità e dei carichi applicati.
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Twenty-four-hour multichannel intraluminal impedance and pH (MII-pH) esophageal monitoring detects both acid and nonacid gastroesophageal reflux episodes. The MII-pH catheter contains six impedance segments placed 3, 5, 7, 9, 15, and 17 cm above the lower esophageal sphincter (LES). A pH electrode at 5 cm above the LES identifies the type of reflux, i.e. acid or nonacid. Patients with acid and nonacid reflux exhibit typical and atypical symptoms often within 5 min following a reflux episode. The aim of this study is to compare the timing of symptoms after reflux episodes in patients with acid and nonacid reflux. Methods include a review of 70 MII-pH tracings (42 females, mean age 40, range 18-85 years) either on (50 points) or off (20 points) acid suppression therapy. Typical (heartburn, regurgitation) and atypical (cough) symptoms with acid or nonacid reflux episodes detected by impedance were analyzed. Symptoms were considered positive with acid reflux if there was a pH drop to <4, plus an MII detected a reflux episode and with nonacid reflux if pH remained >4 and MII detected a reflux episode. The timing of the symptom after each reflux episode was recorded. Symptom perception occurred significantly sooner after acid versus nonacid reflux (P < 0.05). Acid reflux episodes are more likely to be perceived in the first 2 min following the reflux episode. Patients with acid reflux are likely to perceive symptoms earlier, and symptoms with acid and nonacid reflux may be produced by different mechanisms.
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We evaluated three molecular methods for identification of Francisella strains: pulsed-field gel electrophoresis (PFGE), amplified fragment length polymorphism (AFLP) analysis, and 16S rRNA gene sequencing. The analysis was performed with 54 Francisella tularensis subsp. holarctica, 5 F. tularensis subsp. tularensis, 2 F. tularensis subsp. novicida, and 1 F. philomiragia strains. On the basis of the combination of results obtained by PFGE with the restriction enzymes XhoI and BamHI, PFGE revealed seven pulsotypes, which allowed us to discriminate the strains to the subspecies level and which even allowed us to discriminate among some isolates of F. tularensis subsp. holarctica. The AFLP analysis technique produced some degree of discrimination among F. tularensis subsp. holarctica strains (one primary cluster with three major subclusters and minor variations within subclusters) when EcoRI-C and MseI-A, EcoRI-T and MseI-T, EcoRI-A and MseI-C, and EcoRI-0 and MseI-CA were used as primers. The degree of similarity among the strains was about 94%. The percent similarities of the AFLP profiles of this subspecies compared to those of F. tularensis subsp. tularensis, F. tularensis subsp. novicida, and F. philomiragia were less than 90%, about 72%, and less than 24%, respectively, thus permitting easy differentiation of this subspecies. 16S rRNA gene sequencing revealed 100% similarity for all F. tularensis subsp. holarctica isolates compared in this study. These results suggest that although limited genetic heterogeneity among F. tularensis subsp. holarctica isolates was observed, PFGE and AFLP analysis appear to be promising tools for the diagnosis of infections caused by different subspecies of F. tularensis and suitable techniques for the differentiation of individual strains.
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The heart is a remarkable organ. In order to maintain its function, it remodels in response to a variety of environmental stresses, including pressure overload, volume overload, mechanical or pharmacological unloading and hormonal or metabolic disturbances. All these responses are linked to the inherent capacity of the heart to rebuild itself. Particularly, cardiac pressure overload activates signaling pathways of both protein synthesis and degradation. While much is known about regulators of protein synthesis, little is known about regulators of protein degradation in hypertrophy. The ubiquitin-proteasome system (UPS) selectively degrades unused and abnormal intracellular proteins. I speculated that the UPS may play an important role in both qualitative and quantitative changes in the composition of heart muscle during hypertrophic remodeling. My study hypothesized that cardiac remodeling in response to hypertrophic stimuli is a dynamic process that requires activation of highly regulated mechanisms of protein degradation as much as it requires protein synthesis. My first aim was to adopt a model of left ventricular hypertrophy and determine its gene expression and structural changes. Male Sprague-Dawley rats were submitted to ascending aortic banding and sacrificed at 7 and 14 days after surgery. Sham operated animals served as controls. Effective aortic banding was confirmed by hemodynamic assessment by Doppler flow measurements in vivo. Banded rats showed a four-fold increase in peak stenotic jet velocities. Histomorphometric analysis revealed a significant increase in myocyte size as well as fibrosis in the banded animals. Transcript analysis showed that banded animals had reverted to the fetal gene program. My second aim was to assess if the UPS is increased and transcriptionally regulated in hypertrophic left ventricular remodeling. Protein extracts from the left ventricles of the banded and control animals were used to perform an in vitro peptidase assay to assess the overall catalytic activity of the UPS. The results showed no difference between hypertrophied and control animals. Transcript analysis revealed decreases in transcript levels of candidate UPS genes in the hypertrophied hearts at 7 days post-banding but not at 14 days. However, protein expression analysis showed no difference at either time point compared to controls. These findings indicate that elements of the UPS are downregulated in the early phase of hypertrophic remodeling and normalizes in a later phase. The results provide evidence in support of a dynamic transcriptional regulation of a major pathway of intracellular protein degradation in the heart. The discrepancy between transcript levels on the one hand and protein levels on the other hand supports post-transcriptional regulation of the UPS pathway in the hypertrophied heart. The exact mechanisms and the functional consequences remain to be elucidated.