Utilizzo di sensori a basso costo per la localizzazione indoor

I sistemi di localizzazione, negli ultimi anni, sono stati oggetto di numerose ricerche a livello internazionale.Gli sviluppi più importanti hanno avuto inizio nell’ambito stradale con sistemi di navigazione e localizzazione, possibili grazie alle forti capacità del GPS.Infatti il GPS indica l’intero apparato che permette il funzionamento della maggior parte dei navigatori disponibili in commercio, che, però, non sono utilizzabili in ambito indoor, in quanto la ricezione del segnale proveniente dai satelliti GPS diventa scarsa o pressoché nulla. In questo senso, la localizzazione risulta rilevante nel caso di indoor positioning, ossia quando utenti hanno bisogno di conoscere la propria posizione e quella degli altri membri della squadra di soccorso all’interno di un edificio come, ad esempio, i vigili del fuoco durante un’operazione di salvataggio. Sono questi fattori che portano all’idea della creazione di un sistema di localizzazione indoor basato su smartphone o una qualsiasi altra piattaforma disponibile. Tra le diverse tecnologie e architetture legate al posizionamento indoor/outdoor e inerziale, con questa tesi, si vuole esporre la foot-mounted inertial navigation, un sistema che permette di conoscere la propria posizione, sia all’interno di edifici,sia in campi aperti, tramite l’utilizzo di una rete wireless o GPS e l’aiuto di sensori a basso costo.Tuttavia per conoscere la stima ottimale della posizione, della velocità e dell’orientamento corrente di un utente dotato di sensori sarà necessaria l’integrazione di diversi algoritmi, che permettono di modellare e stimare errori o di conoscere e predire la posizione futura dello stesso. Gli scopi principali di questo lavoro sono: 1)Tracciare i movimenti di un utente usando diversi sensori per ottenere una stima ottimale della posizione dello stesso; 2)Localizzare l’utente in 3 dimensioni con precisione; 3)Ottenere una transizione senza interruzioni per un posizionamento continuo tra aree indoor e outdoor;

Water chemistry, and body temperature, swimming depth and stomach contents of Arctic char (Salvelinus alpinus) in inner Frobisher Bay, Canada

The influence of salinity, temperature and prey availability on the marine migration of anadromous fishes was determined by describing the movements, habitat use and feeding behaviours of Arctic char (Salvelinus alpinus). The objectives were to determine whether char are restricted to the upper water column of the inter-/subtidal zones due to warmer temperatures. Twenty-seven char were tracked with acoustic temperature/pressure (depth) transmitters from June to September, 2008/2009, in inner Frobisher Bay, Canada. Most detections were in surface waters (0-3 m). Inter-/subtidal movements and consecutive repetitive dives (maximum 52.8 m) resulted in extreme body temperature shifts (-0.2-18.1 °C). Approximately half of intertidal and subtidal detections were between 9-13 °C and 1-3 °C, respectively. Stomach contents and deep diving suggested feeding in both inter-/subtidal zones. We suggest that char tolerate cold water at depth to capture prey in the subtidal zone, then seek warmer water to enhance feeding/digestion physiology.

Data compilation of marine pelagic organism biomasses, swimming velocities, clearance and respiration rates

Jellyfishes have functionally replaced several overexploited commercial stocks of planktivorous fishes. This is paradoxical, because they use a primitive prey capture mechanism requiring direct contact with the prey, whereas fishes use more efficient visual detection. We have compiled published data to show that, in spite of their primitive life-style, jellyfishes exhibit similar instantaneous prey clearance and respiration rates as their fish competitors and similar potential for growth and reproduction. To achieve this production, they have evolved large, water-laden bodies that increase prey contact rates. Although larger bodies are less efficient for swimming, optimization analysis reveals that large collectors are advantageous if they move through the water sufficiently slowly.

Women's Physical Education. Ground breaking for new swimming pool unit

Black & Black, architects. Dedicated April 17, 1954 and named after Dr. Margaret Bell, chairman of the Program of Physical Education for Women. Left to right: President Harlan Hatcher; Dr. Margaret Bell, director of Women's Physical Ed. program; and H.O. (Fritz) Crisler

unidentified swimmer,UM Women's Swimming, vs Stanford and Cal, 1995

[start of race]

unidentified swimmer, UM Women's Swimming. vs Stanford and Cal, 1995

[start of backstorke race]