964 resultados para 070709 Veterinary Pathology


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Mutations in the human Cu,Zn superoxide dismutase gene (SOD1) are found in 20% of kindreds with familial amyotrophic lateral sclerosis. Transgenic mice (line G1H) expressing a human SOD1 containing a mutation of Gly-93 --> Ala (G93A) develop a motor neuron disease similar to familial amyotrophic lateral sclerosis, but transgenic mice (line N1029) expressing a wild-type human SOD1 transgene do not. Because neurofilament (NF)-rich inclusions in spinal motor neurons are characteristic of amyotrophic lateral sclerosis, we asked whether mutant G1H and/or N1029 mice develop similar NF lesions. NF inclusions (i.e., spheroids, Lewy body-like inclusions) were first detected in spinal cord motor neurons of the G1H mice at 82 days of age about the time these mice first showed clinical evidence of disease. Other neuronal intermediate filament proteins (alpha-internexin, peripherin) also accumulated in these spheroids. The onset of accumulations of ubiquitin immunoreactivity in the G1H mice paralleled the emergence of vacuoles and NF-rich spheroids in neurons, but they did not colocalize exclusively with spheroids. In contrast, NF inclusions were not seen in the N1029 mice until they were 132 days old, and ubiquitin immunoreactivity was not increased in the N1029 mice even at 199 days of age. Astrocytosis in spinal cord was associated with a marked increase in glial fibrillary acidic protein immunoreactivity in the G1H mice, but not in the N1029 mice. Finally, comparative studies revealed a striking similarity between the cytoskeletal pathology in the G1H transgenic mice and in patients with amyotrophic lateral sclerosis. These findings link a specific SOD1 mutation with alterations in the neuronal cytoskeleton of patients with amyotrophic lateral sclerosis. Thus, neuronal cytoskeletal abnormalities may be implicated in the pathogenesis of human familial amyotrophic lateral sclerosis.

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Riassunto Il linfoma è una delle neoplasie più diffuse nel gatto. Questa neoplasia è stata classificata in base alla localizzazione anatomica nella forma Mediastinica (che interessa il timo e/o i linfonodi mediastinici), Alimentare, Multicentrica (che interessa diversi linfonodi e/o la milza e/o il fegato, Extranodale (che coinvolge i reni, SNC o la cute). Le cellule neoplastiche sono caratterizzate da diverse sottopopolazioni, che sono definite tramite immunofenotipizzazione ottenuta mediante tecniche immunoistochimiche (IHC), così che possano essere classificate come cellule B o T o non B/non T. I gatti infetti dal virus della leucemia felina (FeLV, Gammaretrovirus) presentano elevata incidenza di linfomi rispetto ai gatti non infetti. I meccanismi proposti di sviluppo neoplastico sono mutagenesi inserzionali o stimolazione persistente delle cellule immunitarie dell’ospite da parte di antigeni virali, i quali possono promuovere la trasformazione in senso maligno dei linfociti. Lo scopo di questo lavoro è stato esaminare i rilievi patologici, l’espressione di FeLV e l’immonofenotipo (B, T, nonB/nonT) nei reni felini affetti da linfoma. Abbiamo effettuato colorazione Ematossilina- Eosina ed Immunoistochimica per FeLV gp70, CD3 e CD79. Nello studio sono stati inclusi i tessuti di 49 gatti presentati all’Unità Operativa di Anatomia Patologica e Patologia Generale del Dipartimento di Scienze Medico Veterinarie dell’Università degli studi di Parma. Il 39% dei casi (19/49) sono caratterizzati dalla presenza di lesioni linfomatose a livello renale. Questa popolazione è costituita dal 52,6% 3 (10/19) maschi e dal 47,4% (9/19) femmine. L’età è compresa tra 8 mesi e 17 anni ed in particolare 26,6% (5/19) sono giovani (0-2 anni), 47,4% (9/19) sono adulti (2-10 anni) e 26,3% (5/19) sono anziani (>10 anni). Per quanto riguarda la classificazione anatomica la forma renale appare primitiva in 5 casi (25%), in 8 casi (42%) appare secondaria a linfomi multicentrici, in 3 casi (15,7%) a linfomi mediastinici e in altri 3 casi (15,7%) a linfomi gastrici e intestinali. Per quanto riguarda l’immunofenotipizzazione sono risultati CD3 positivi il 73,7% (14/19) e CD3 negativi il 27,3% (5/19); CD79 alpha positivi il 26,3% (5/19) e CD79 alpha negativi il 73,7% (14/19); l’espressione della proteina gp70 è stata individuata nel 78,9% (15/19) delle neoplasie renali, mentre il 21,1% (4/19) non presentava espressione della proteina. Nei 4 anni presi in considerazione nello studio si evince un’elevata incidenza della localizzazione anatomica renale sul totale di linfomi osservati. Non si è notata correlazione statistica tra linfomi renali, età e sesso dei soggetti presi in esame ma vi è un’elevata percentuale di animali adulti ed anziani affetti dalla patologia. Nella valutazione fenotipica dell’infiltrato neoplastico si è osservata l’elevata espressione di CD3, caratterizzando i linfociti come appartenenti alla sottopopolazione T. Inoltre si è evidenziato come un elevato numero di cellule neoplastiche esprimano gp70; ciò permette di affermare che i linfociti neoplastici sono infettati dal virus FeLV, il quale inoltre è in attiva replicazione. I marker CD3 e gp70 sono risultati fortemente correlati statisticamente; si può affermare perciò che l’espansione clonale dei linfociti T è correlata alla presenza e replicazione del virus.