978 resultados para temperatura, ozono, clima, aria, scenario


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Pós-graduação em Ciência e Tecnologia Animal - FEIS

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Coordenação de Aperfeiçoamento de Pessoal de Nível Superior (CAPES)

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The aim of this study was to determine the influence of climatic conditions on the hematological profile of Saanen and mixed-breed (1/2 Saanen x 1/2 Anglo-Nubian) goats, as well as to define reference values for these animals bred in Ceara, Brazil. Thirty goats were utilized and blood samples were collected monthly during the rainy (February to May) and dry (August to November) periods to obtain an erythrogram a leukogram. The averange were compared by the t-Student test and Mann Whitney test, with parametric and non-parametric distribution of the data, respectively, where p<0.05 was considered significant. A study was carried out of simple Pearson correlations of the hematological parameters with environmental and physiological variables. The number of red blood cells (RBCs) was higher in the Saanen goats and in the rainy period, while the hematocrit was higher in the dry period (p<0.05). The leukocytes and lymphocytes were higher in the 1/2S1/2 AN goats in the two periods (p<0.05). In the two genotypes, the leukocytes and lymphocytes were higher in the dry season and the segmented neutrophils higher in the rainy season (p<0.05). The other parameters did not differ (p>0.05). The RBCs and segmented neutrophils displayed a negative correlation with air temperature, but positive with relative humidity and rectal temperature (p<0.05). The hematocrit positively correlated with air temperature and respiratory rate (p<0.05). The leukocytes and lymphocytes showed a negative correlation with rectal temperature (p<0.05). It was therefore concluded that Saanen females are more affected by climatic variations and that the rainy season has a greater negative impact on hematological parameters. The values obtained could serve as a reference for these genotypes in Ceara.

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Fundação de Amparo à Pesquisa do Estado de São Paulo (FAPESP)

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Fundação de Amparo à Pesquisa do Estado de São Paulo (FAPESP)

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Fundação de Amparo à Pesquisa do Estado de São Paulo (FAPESP)

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Coordenação de Aperfeiçoamento de Pessoal de Nível Superior (CAPES)

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It is known that the presence of large masses of vegetation is a factor that can influence the microclimate of a region. In this paper we analyzed the correlation between leaf area index (LAI) and land surface temperature (LST), both estimated from remote sensing images from Landsat-5 TM in an area of eucalyptus plantation, and these estimates were compared to the observed data. The correlation between LAI and LST was not significant (16%), which indicates that there is no necessarily a direct influence of vegetation in the local temperature. The comparison between estimated and observed data shows that the application of remote sensing techniques in the estimative of interested variables is efficient, because the estimatives followed consistently the observed values.

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Universidad de Las Palmas de Gran Canaria. Departamento de Biología. Programa de doctorado de Gestión de recursos vivos marinos y medioambiente ; bienio 2006-2008

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E’ mostrata l’analisi e la modellazione di dati termocronologici di bassa temperatura da due regioni Alpine: il Sempione ed il Brennero. Le faglie distensive presenti bordano settori crostali profondi appartenenti al dominio penninico: il duomo metamorfico Lepontino al Sempione e la finestra dei Tauri al Brennero. I dati utilizzati sono FT e (U-Th)/He su apatite. Per il Sempione i dati provengono dalla bibliografia; per il Brennero si è provveduto ad un nuovo campionamento, sia in superficie che in sotterraneo. Gli attuali lavori per la galleria di base del Brennero (BBT), hanno consentito, per la prima volta, di raccogliere dati di FT e (U-Th)/He in apatite in sottosuolo per la finestra dei Tauri occidentale. Le analisi sono state effettuate tramite un codice a elementi finiti, Pecube, risolvente l’equazione di diffusione del calore per una topografia evolvente nel tempo. Il codice è stato modificato per tener conto dei dati sotterranei. L’inversione dei dati è stata effettuata usando il Neighbourhood Algorithm (NA), per ottenere il più plausibile scenario di evoluzione morfotettonico. I risultati ottenuti per il Sempione mostrano: ipotetica evoluzione dello stile tettonico della faglia del Sempione da rolling hinge a low angle detachment a 6.5 Ma e la cessazione dell’attività a 3 Ma; costruzione del rilievo fino a 5.5 Ma, smantellamento da 5.5 Ma ad oggi, in coincidenza dei cambiamenti climatici Messiniani e relativi all’inizio delle maggiori glaciazioni; incremento dell’esumazione da 0–0.6 mm/anno a 0.6–1.2 mm/anno a 2.4 Ma nell’emisfero settentrionale. I risultati al Brennero mostrano: maggiore attività tettonica della faglia del Brennero (1.3 mm/anno), maggiore attività esumativa (1–2 mm/anno) prima dei 10 Ma; crollo dell’attività della faglia del Brennero fra 10 Ma e oggi (0.1 mm/anno) e dell’attività esumativa nello stesso periodo (0.1–0.3 mm/anno); nessun aumento del tasso esumativo o variazioni topografiche negli ultimi 5 Ma.

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Il mantenimento delle condizioni termoigrometriche ottimali all’interno di edifici mediante l’uso di unità di trattamento dell'aria comporta generalmente consumi energetici notevoli. Ciò che determina il livello entalpico di immissione dell’aria è il fabbisogno energetico dell’involucro edilizio: la geometria, i materiali di costruzione, unitamente ai carichi interni, alle infiltrazioni d’aria indesiderate, e ovviamente, alla zona climatica in cui l’edificio sorge, giocano un ruolo fondamentale nel computo dei consumi energetici. Nella pratica, esistono diverse soluzioni tecniche volte alla riduzione dei consumi e quindi dei costi di gestione di queste tipologie di impianto. Tra queste, occorre senz’altro ricordare l’inserimento del “cappotto termico” e delle cosiddette facciate ventilate. Ciascuna di queste due soluzioni interviene direttamente sull’involucro edilizio, riducendone il fabbisogno energetico. Si trovano poi soluzioni che non interessano direttamente l’involucro, ma che sono inserite all’interno dell’impianto in modo da ridurne i consumi. E’ il caso dei recuperatori di calore, scambiatori di calore che utilizzano l’aria prelevata dal locale condizionato per preriscaldare o preraffreddare l’aria esterna. Lo scopo di questo elaborato è quello di analizzare le prestazioni energetiche di un impianto di condizionamento che utilizzi, combinandole, due di queste soluzioni: l’intercapedine ventilata, con convezione di tipo forzata, e il recuperatore di calore. In particolare, si è fatto in modo che la facciata ventilata sia una sorta di componente dell’impianto, che risulta quindi “integrato nell’involucro”: l’idea è quella di studiare l’effetto della frazione di portata elaborata dall’impianto che viene inviata alla parete sui consumi energetici. Si è posta l’attenzione principalmente sulla stagione estiva, nella quale l’impianto studiato fa anche uso della tecnica del cosiddetto mist cooling: umidificando la portata d’aria di ripresa sia a monte che all’interno dell’intercapedine ventilata, si abbatte la temperatura dell’aria, con un conseguente abbattimento della temperatura di parete e con un notevole miglioramento delle prestazioni del recuperatore di calore.