1000 resultados para resoconti di viaggio


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Goldsmiths'-Kress no. 19783.2.

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A translation of K. G. T. Winkler's German version of the "Voyage dantesque" in Ampère's "La Grèce, Rome et Dante," which was published under title "Mein Weg in Dante's Fusstapfen nach J. J. Ampère bearbeitet von Theodor Hell.

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Appendici: 1. Del doversi scrivere e stampare costantemente Dante Allighieri con doppia elle e non altrimenti ... (signed: F. Scolari).--Compendio della cronologia scaligera (signed: G.M. [i.e. Giovanni Mazzocchi])--3. Delle memorie trivigiane che trovansi nella Divina commedia, lettera dell'abate d. Giuseppe Polanzani ...

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v.1., fasc.1. Relazione preliminare ed elencho delle Stazioni / di A. Senna -- fasc.2. Sulla struttura di alcune larve (Pelagosphæra) di Sipunculidi / di A. Senna -- fasc.3. Larve pelagiche di Attiniari / di A. Senna -- fasc.4. Molluschi. pt.I. Cefalopodi planctonici / di R. Issel -- fasc.5. Anellidi. pt.I. Tomopteridi / di D. Rosa -- v.2., fasc.1. Ctenofori / del A. Ghigi --fasc.2. Molluschi. pt.II. Eteropodi / di R. Issel -- fasc.3. Anellidi. pt.II. Alciopidi e Fillodocidi / di L. Granata -- fasc.4. Molluschi. pt.III. Pteropodi / di R. Issel -- fasc.5. Chetognati / di V. Baldasseroni -- fasc.6. Crostacei. pt.I. Ostracodi / di L. Granata -- fasc.7. Crostacei. pt.II. Eufausiacei / di G. Colosi.

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Come nascono le emozioni? Come modificano il nostro organismo? Perché nell'epoca moderna non siamo più in grado do condividere il nostro stato emotivo? Ecco alcune domande alle quali Laura Esquivel risponde mediante El libro de las emociones. Leggendolo sarà come fare un viaggio virtuale attraverso il magico, e al contempo, complesso mondo emotivo. L’autrice ci prende per mano e ci guida in un percorso che accenderà la nostra curiosità consentendoci di ampliare il nostro bagaglio culturale. Dalla scienza alla storia, dalla letteratura al cinema, Laura Esquivel ci farà da cicerone alla scoperta, anzi alla riscoperta della parte più intima e nascosta dell’essere umano. Grazie a questo cammino, capiremo che ritornando a prenderci cura del nostro lato irrazionale per antonomasia, potremmo forse, finalmente, abbattere egoismo, individualismo, competizione, arcigni nemici della condivisione e dello stare insieme. Questo elaborato ha come oggetto El libro de las emociones, saggio della scrittrice messicana Laura Esquivel. Nella prima parte, dopo una breve introduzione e una concisa presentazione dell’autrice, questa tesi si propone di analizzare il suddetto saggio e il proprio paratesto; successivamente vi è la mia personale proposta di traduzione del primo capitolo dell’opera e il commento alla proposta di traduzione. Infine, chiudono l’elaborato la scheda di presentazione editoriale de El libro de las emociones e le conclusioni.

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Il presente lavoro si propone di chiarire la natura sfaccettata dell’esilio e i suoi risvolti su chi lo sperimenta. Volontario o subìto, l’esilio può essere motivato da svariate ragioni: una patria afflitta dal flagello della povertà o della guerra, un’invasione coloniale, la volontà di rifugiarsi nel vuoto lasciato dalla mancanza di una persona importante, o l’illusione di ridefinire i contorni del proprio io, sbiaditi in un contesto di convivenza con il multiculturalismo e il multilinguismo. Qualsiasi forma di esilio si prenda in considerazione, il soggetto coinvolto dovrà fare i conti con situazioni complesse, come lo sfruttamento e il disprezzo degli invasori o degli ospitanti , o il rifiuto - innaturale - di una parte della propria identità che, nei casi più gravi, può sfociare in una chiusura in se stessi tale da provocare mutismo. Esiste, tuttavia, il modo per trasformare il “trauma dell’esilio” nella “terapia dell’esilio”: la chiave per riuscirci è scrivere e, in particolare, scrivere in lingua straniera. Tramite quest’arma pacifica, infatti, si può sfruttare una lingua largamente conosciuta per diffondere messaggi di contestazione contro regimi politici basati sulla sopraffazione dell’altro; inoltre, scrivere in lingua straniera può essere l’antidoto contro il congelamento delle proprie origini, poiché usare un codice espressivo diverso da quello del proprio subconscio può aiutare ad ammettere con più facilità il proprio dramma interiore e a risolverlo. Degni di menzione sono i “giocolieri” dell’autotraduzione, che, destreggiandosi costantemente tra due sistemi linguistico-culturali distinti, non solo regalano a se stessi la possibilità di ripristinare un dialogo sereno tra le diversi componenti della loro identità, ma fanno dono a ciascun individuo della speranza in un mondo meno discriminatorio, sorretto da pilastri quali la tolleranza e la convivenza pacifica con l’Altro.

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Sintesi II presente lavoro di ricerca, maturato nel quadro di un dottorato in storia contemporanea, propone una ricostruzione dei percorsi materiali e dei percorsi culturali degli emigrati italiani in Svizzera tra la tìne della Seconda guerra mondiale e i primi anni Settanta. Le principali fonti di prima mano adoperate nella ricerca consistono in tre diversi generi di narrazioni autobiogratìche: le fonti orali (cento interviste complessive raccolte e analizzate); le scritture epistolari (tre fondi per un totale di circa duecento lettere); le scritture scolastiche di adolescenti e giovani emigrati italiani, iscritti, tra la fine degli anni Sessanta e i primi anni Settanta, ad una scuola privata del Canton Zurigo (circa seicento temi validi come prova di lingua italiana per il conseguimento della licenza media tra il 1973 e il 1974). Le fonti soggettive raccolte hanno permesso di tracciare i profili di numerosi di percorsi migratori vissuti da queste persone, lavorando, in primo luogo, sulla loro dimensione materiale, ovvero sulle tappe íìsiche, dal viaggio, alla ricerca del posto di lavoro e dell'alloggio, alla formazione di una famiglia, agli strumenti utilizzati per mantenersi in contatto con il proprio paese d'origine. Si sono poi inquadrate alcune delle possibili evoluzioni ideologiche e culturali, nei termini consentiti dallo studio della memoria e delle rappresentazioni di sé, offerte dagli emigrati stessi. In sintesi, quindi, il lavoro propone una ricostruzione di un frammento di storia dell'emigrazione italiana, con tutte le specitìcità legate a un paese di accoglienza, la Svizzera, e a un periodo storico, il Secondo dopoguerra. Alcuni dei caratteri principali dei percorsi materiali sono senz'altro legati alle peculiarità della legislazione svizzera, con la detìnizione di "straniero" che dava, le condizioni di vita che rendeva praticabili e possibili, i passaggi di tempo che imponeva per avere una permesso a tempo indeterminato, per raggiungere una certa stabilità, per ricomporre il proprio nucleo familiare. Anche alcuni fenomeni culturali erano legati a queste dimensioni specitïche, per cui non hanno riscontro, negli stessi termini, in altri contesti e in altri periodi. Accanto alle peculiarità e alle differenze che questa storia ha rispetto ad altre storie di emigrazione legate ad altri paesi e ad altri contesti, dal lavoro emergono processi e fenomeni di interesse più generale, qualora ci si interessi di fenomeni migratori, di conflitti, di inclusione e di esclusione di gruppi umani differenti. Alcune delle problematiche che si sono poste nella storia in analisi -per esempio quelle relative alla scolarizzazione dei minori, al rapporto tra diritto di residenza e obbligo di impiego, alla presenza di clandestini e al loro rapporto con associazioni o gruppi di assistenza legali o illegali -sono senza dubbio utili riferimenti per chi oggi voglia ragionare su problematiche analoghe poste in diversi contesti.