953 resultados para hmi macchine automatiche modello dinamico riconfigurabile


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L'obiettivo di questo lavoro di tesi è realizzare e validare un modello del propulsore Allison 250 c18 realizzato in Simulink. In particolare utilizzando i dati provenienti da prove sperimentali effettuate al banco prova del laboratorio di Propulsione e macchine della Scuola di Ingegneria e Archittetura vengono dapprima create le mappe prestazionali dei singoli componenti. Esse sono poi implementate all'interno del modello in Simulink, realizzato con struttura modulare a blocchi permettendo il modellamento di ogni singolo componente del motore. Successivamente i dati provenienti dalle simulazioni sono confrontati con i dati sperimentali, riscontrando risultati soddisfacenti. In ultimo si riporta brevemente una descrizione della compilazione del modello da utilizzare in una interfaccia LabVIEW per verificarne il funzionamento del modello in real-time.

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Gli obiettivi dell'elaborato sono lo studio e la programmazione di un algoritmo di controllo di temperatura per le superfici termosaldanti di macchine per il packaging (confezionatrici in film a file multiple) prodotte dal committente, OMAG srl. L'algoritmo è implementato tramite il software SoMachineMotion v.4.2, prodotto da Schneider Electrics spa. Il controllo è di tipo in anello chiuso in retroazione, con temocoppie e resistenze di riscaldamento con modulazione PWM. Ci si è inizialmente occupati di testare su banco prova varie tipologie di regolatori: a relay, a isteresi, a ricerca diretta del duty cycle, TBH, con approccio misto TBH/integratore di Clegg, PID. I diversi metodi di regolazione sono stati valutati sulla base di una serie di metri di giudizio (precisione dell'inseguimento, prestazioni statiche e dinamiche, flessibilità, peso computazionale, facilità implementativa), pesati secondo i requisiti imposti dal committente. Le metodologie selezionate sono state PID e TBH/Clegg integrator; quest'ultima ha dato risultati assai soddisfacenti, pur essendo un metodo monoparametrico. Si sono quindi studiate diverse modalità per la taratura del regolatore PID, in particolare: tuning in anello chiuso con metodo a relay per la fase di pretuning, algoritmo di Nelder-Mead, per la ricerca diretta continua dei valori che minimizzano l'errore integrale, per un selftuning adattivo. Si è infine proceduto ad implementare le soluzioni individuate in un software robusto, che rispetti gli standard del settore e si sono inoltre sviluppate una serie di funzionalità aggiuntive, quali: modulazione software PWM, preriscaldamento, handling errori/warning, filtraggio segnali in/out. Si è addizionalmente sviluppato un modello matematico predittivo dell'evoluzione del sistema, che potrebbe servire, in un futuro sviluppo, come base per un controllo model-based in cascata al controllo in retroazione studiato.

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La tesi ha l'obiettivo di analizzare e tradurre in un modello di simulazione il processo di evasione di ordini dal sito di stoccaggio di un’azienda di e-commerce al fine di valutarne le possibili evoluzioni. In prima analisi sono stati evidenziati i principali motivi che spingono i clienti a preferire gli store online rispetto a quelli fisici e come alcuni dei vantaggi siano il frutto dell’efficienza della gestione dell’outbound. Si è passati, quindi, all’esame del caso di studio, alla scomposizione delle singole fasi di lavorazione degli ordini e alla loro traduzione in linguaggio Arena. Il modello ottenuto è stato valutato grazie alla comparazione dei risultati di statistiche automatiche e manuali, frutto della simulazione, con i dati reali. La fase finale ha riguardato, invece, la valutazione in termini di efficienza di una possibile evoluzione del sistema che consiste nell’introduzione di un robot addetto al packing: il modello è stato modificato e le statistiche del caso as-is sono state confrontate con quelle frutto della nuova simulazione. Con i dati utilizzati è stato dimostrato come un unico robot garantisca prestazioni superiori rispetto allo stato attuale e risulti più che sufficiente per la mole di lavoro di una giornata tipo. Nei periodi dell’anno caratterizzati da un aumento esponenziale degli acquisti, tuttavia, potrebbe essere necessario affiancare alla soluzione automatica quella manuale.

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Questa tesi si propone di analizzare l’influenza della scelta dello spessore della corona statorica sulla saturazione magnetica in un motore asincrono. I dati su cui si basa questo studio sono stati ricavati dall'analisi condotta mediante metodi a Elementi Finiti, utilizzando software appropriati. In conclusione, ci siamo posti di verificare la validità del modello teorico, confrontandolo con i risultati ottenuti sperimentalmente.

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We study properties of intensity fluctuations in NOAA Active Region 11250 observed on 13 July 2011 starting at UT 13:32. Included are data obtained in the EUV bands of the Atmospheric Imaging Assembly on board the Solar Dynamics Observatory (SDO/AIA) as well as nearly simultaneous observations of the chromosphere made, at much higher spatial and temporal resolution, with the Rapid Oscillations in the Solar Atmosphere (ROSA) and Hydrogen-Alpha Rapid Dynamics camera (HARDcam) systems at the Dunn Solar Telescope. A complex structure seen in both the ROSA/HARDcam and SDO data sets comprises a system of loops extending outward from near the boundary of the leading sunspot umbra. It is visible in the ROSA Ca II K and HARDcam Hα images, as well as the SDO 304 Å, 171 Å and 193 Å channels, and it thus couples the chromosphere, transition region and corona. In the ground-based images the loop structure is 4.1 Mm long. Some 17.5 Mm, can be traced in the SDO/AIA data. The chromospheric emissions observed by ROSA and HARDcam appear to occupy the inner, and apparently cooler and lower, quarter of the loop. We compare the intensity fluctuations of two points within the structure. From alignment with SDO/HMI images we identify a point "A" near the loop structure, which sits directly above a bipolar magnetic feature in the photosphere. Point "B" is characteristic of locations within the loops that are visible in both the ROSA/HARDcam and the SDO/AIA data. The intensity traces for point A are quiet during the first part of the data string. At time ~ 19 min they suddenly begin a series of impulsive brightenings. In the 171 Å and 193 Å coronal lines the brightenings are localized impulses in time, but in the transition region line at 304 Å they are more extended in time. The intensity traces in the 304 Å line for point B shows a quasi-periodic signal that changes properties at about 19 min. The wavelet power spectra are characterized by two periodicities. A 6.7 min period extends from the beginning of the series until about 25 minutes, and another signal with period ~3 min starts at about 20 min. The 193 Å power spectrum has a characteristic period of 5 min, before the 20 min transition and a 2.5 min periodicity afterward. In the case of HARDcam Hα data a localized 4 min periodicity can be found until about 7 min, followed by a quiet regime. After ~20 min a 2.3 min periodicity appears. Interestingly a coronal loop visible in the 94 Å line that is centrally located in the AR, running from the leading umbra to the following polarity, at about time 20 min undergoes a strong brightening beginning at the same moment all along 15 Mm of its length. The fact that these different signals all experience a clear-cut change at time about 20 min suggests an underlying organizing mechanism. Given that point A has a direct connection to the photospheric magnetic bipole, we conjecture that the whole extended structure is connected in a complex manner to the underlying magnetic field. The periodicities in these features may favor the wave nature rather than upflows and interpretations will be discussed.

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Se realiza una propuesta metodológica para la educación física de niños de 6 a 8 años mediante un deporte muy técnico como es el hockey.

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A model for preventive control in electrical systems is presented, taking into account the dynamic aspects of the network. Among these aspects, the effects provoked by perturbations which cause oscillations in synchronous machine angles (transient stability), such as electric equipment outages and short circuits, are presented. The energy function is used to measure the stability of the system using a procedure defined as the security margin. The control actions employed are load shedding and generation reallocation. An application of the methodology to a system located in southern Brazil, which is composed of 10 synchronous machines, 45 busses, and 72 transmission lines. The results confirm the theoretical studies.