917 resultados para Web Log Data


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Il progetto QRPlaces - Semantic Events, oggetto di questo lavoro, focalizza l’attenzione sull’analisi, la progettazione e l’implementazione di un sistema che sia in grado di modellare i dati, relativi a diversi eventi facenti parte del patrimonio turistico - culturale della Regione Emilia Romagna 1, rendendo evidenti i vantaggi associati ad una rappresentazione formale incentrata sulla Semantica. I dati turistico - culturali sono intesi in questo ambito sia come una rappresentazione di “qualcosa che accade in un certo punto ad un certo momento” (come ad esempio un concerto, una sagra, una raccolta fondi, una rappresentazione teatrale e quant’altro) sia come tradizioni e costumi che costituiscono il patrimonio turistico-culturale e a cui si fa spesso riferimento con il nome di “Cultural Heritage”. Essi hanno la caratteristica intrinseca di richiedere una conoscenza completa di diverse informa- zioni correlata, come informazioni di geo localizzazione relative al luogo fisico che ospita l’evento, dati biografici riferiti all’autore o al soggetto che è presente nell’evento piuttosto che riferirsi ad informazioni che descrivono nel dettaglio tutti gli oggetti, come teatri, cinema, compagnie teatrali che caratterizzano l’evento stesso. Una corretta rappresentazione della conoscenza ad essi legata richiede, pertanto, una modellazione in cui i dati possano essere interconnessi, rivelando un valore informativo che altrimenti resterebbe nascosto. Il lavoro svolto ha avuto lo scopo di realizzare un dataset rispondente alle caratteristiche tipiche del Semantic Web grazie al quale è stato possibile potenziare il circuito di comunicazione e informazione turistica QRPlaces 2. Nello specifico, attraverso la conversione ontologica di dati di vario genere relativi ad eventi dislocati nel territorio, e sfruttando i principi e le tecnologie del Linked Data, si è cercato di ottenere un modello informativo quanto più possibile correlato e arricchito da dati esterni. L’obiettivo finale è stato quello di ottenere una sorgente informativa di dati interconnessi non solo tra loro ma anche con quelli presenti in sorgenti esterne, dando vita ad un percorso di collegamenti in grado di evidenziare una ricchezza informativa utilizzabile per la creazione di valore aggiunto che altrimenti non sarebbe possibile ottenere. Questo aspetto è stato realizzato attraverso un’in- terfaccia di MashUp che utilizza come sorgente il dataset creato e tutti i collegamenti con la rete del Linked Data, in grado di reperire informazioni aggiuntive multi dominio.

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L’Exploratory Search, paradigma di ricerca basato sulle attività di scoperta e d’apprendimento, è stato per diverso tempo ignorato dai motori di ricerca tradizionali. Invece, è spesso dalle ricerche esplorative che nascono le idee più innovative. Le recenti tecnologie del Semantic Web forniscono le soluzioni che permettono d’implementare dei motori di ricerca capaci di accompagnare gli utenti impegnati in tale tipo di ricerca. Aemoo, motore di ricerca sul quale s’appoggia questa tesi ne è un esempio efficace. A partire da quest’ultimo e sempre con l’aiuto delle tecnologie del Web of Data, questo lavoro si propone di fornire una metodologia che permette di prendere in considerazione la singolarità del profilo di ciascun utente al fine di guidarlo nella sua ricerca esplorativa in modo personalizzato. Il criterio di personalizzazione che abbiamo scelto è comportamentale, ovvero basato sulle decisioni che l’utente prende ad ogni tappa che ritma il processo di ricerca. Implementando un prototipo, abbiamo potuto testare la validità di quest’approccio permettendo quindi all’utente di non essere più solo nel lungo e tortuoso cammino che porta alla conoscenza.

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Tesi riguardante le differenze tra Semantic Web e Web Tradizionale

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Lo scopo di questo elaborato è di analizzare e progettare un sistema in grado di supportare la definizione dei dati nel formato utilizzato per definire in modo formale la semantica dei dati, ma soprattutto nella complessa e innovativa attività di link discovery. Una attività molto potente che, tramite gli strumenti e le regole del Web Semantico (chiamato anche Web of Data), permette data una base di conoscenza sorgente ed altre basi di conoscenza esterne e distribuite nel Web, di interconnettere i dati della base di conoscenza sorgente a quelli esterni sulla base di complessi algoritmi di interlinking. Questi algoritmi fanno si che i concetti espressi sulla base di dati sorgente ed esterne vengano interconnessi esprimendo la semantica del collegamento ed in base a dei complessi criteri di confronto definiti nel suddetto algoritmo. Tramite questa attività si è in grado quindi di aumentare notevolmente la conoscenza della base di conoscenza sorgente, se poi tutte le basi di conoscenza presenti nel Web of Data seguissero questo procedimento, la conoscenza definita aumenterebbe fino a livelli che sono limitati solo dalla immensa vastità del Web, dando una potenza di elaborazione dei dati senza eguali. Per mezzo di questo sistema si ha l’ambizioso obiettivo di fornire uno strumento che permetta di aumentare sensibilmente la presenza dei Linked Open Data principalmente sul territorio nazionale ma anche su quello internazionale, a supporto di enti pubblici e privati che tramite questo sistema hanno la possibilità di aprire nuovi scenari di business e di utilizzo dei dati, dando una potenza al dato che attualmente è solo immaginabile.

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La capacità di estrarre entità da testi, collegarle tra loro ed eliminare possibili ambiguità tra di esse è uno degli obiettivi del Web Semantico. Chiamato anche Web 3.0, esso presenta numerose innovazioni volte ad arricchire il Web con dati strutturati comprensibili sia dagli umani che dai calcolatori. Nel reperimento di questi temini e nella definizione delle entities è di fondamentale importanza la loro univocità. Il nostro orizzonte di lavoro è quello delle università italiane e le entities che vogliamo estrarre, collegare e rendere univoche sono nomi di professori italiani. L’insieme di informazioni di partenza, per sua natura, vede la presenza di ambiguità. Attenendoci il più possibile alla sua semantica, abbiamo studiato questi dati ed abbiamo risolto le collisioni presenti sui nomi dei professori. Arald, la nostra architettura software per il Web Semantico, estrae entità e le collega, ma soprattutto risolve ambiguità e omonimie tra i professori delle università italiane. Per farlo si appoggia alla semantica dei loro lavori accademici e alla rete di coautori desumibile dagli articoli da loro pubblicati, rappresentati tramite un data cluster. In questo docu delle università italiane e le entities che vogliamo estrarre, collegare e rendere univoche sono nomi di professori italiani. Partendo da un insieme di informazioni che, per sua natura, vede la presenza di ambiguità, lo abbiamo studiato attenendoci il più possibile alla sua semantica, ed abbiamo risolto le collisioni che accadevano sui nomi dei professori. Arald, la nostra architettura software per il Web Semantico, estrae entità, le collega, ma soprattutto risolve ambiguità e omonimie tra i professori delle università italiane. Per farlo si appoggia alla semantica dei loro lavori accademici e alla rete di coautori desumibile dagli articoli da loro pubblicati tramite la costruzione di un data cluster.

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Die Dissertationsschrift widmet sich der Erforschung des Online-Lernens mittels Weblogs unter Anwendung der E-Portfolio Methode als einer seit mehreren Jahren verstärkt aufkommenden Lern- und Präsentationsform im Bildungskontext. Über mehrere Lehrveranstaltungen des Studiengangs "Angewandte Medien- und Kommunikationswissenschaft" an der Technischen Universität Ilmenau hinweg wurden drei Fallstudien gebildet. Innerhalb dieser wurde das Führen von eigenen E-Portfolio Blogs durch Studierende über einen Zeitraum von etwa drei Jahren evaluiert. Als Evaluationsziel wurde anhand spezifischer Fragestellungen ermittelt, wie das damit einhergehende selbstgesteuert-konnektive Lernen zu entsprechendem Erfolg führen kann. Hierbei wurde insbesondere die Teildimension Medienkompetenz im Spannungsfeld von Lernaktivität, Wissenserwerb und Informations-/Wissensmanagement betrachtet sowie weitere intervenierende Variablen, wie zum Beispiel Aufwand oder Akzeptanz, berücksichtigt. Inhaltlich wurden zunächst begriffliche Grundlagen dargestellt, die Nutzung von E-Portfolios in Theorie und Praxis beschrieben, Medienkompetenz-Ansätze detailliert aufgezeigt sowie in den Kontext von E-Portfolios gebracht und schließlich eine umfangreiche Analyse des Forschungsstandes aufbereitet. Diese gingen mit Erkenntnissen aus einer qualitativen Vorstudie in Form von fünf leitfadengestützten Experteninterviews einher. Die darauf aufbauende Hauptstudie widmete sich anschließend der Erhebung und Auswertung quantitativer Daten anhand von Online-Befragungen mit den Studierenden zu fünf Zeitpunkten aus intra- und interindividueller Perspektive. Als markanteste empirische Erkenntnis der Arbeit kann festgehalten werden, dass es durch das selbstgesteuert-konnektive Lernen mit E-Portfolio Blogs zu einer nachhaltigen Förderung der Medienkompetenz kommt, die sich auch in signifikanten Zusammenhängen mit den anderen Teildimensionen und intervenierenden Variablen widerspiegelt. Darüber hinaus bieten sich aber auch Potenziale für eine steigende Lernaktivität, einen ansteigenden Wissenserwerb und ein verbessertes Informations-/Wissensmanagement, die es aber noch weiterführend zu erforschen gilt. Demgegenüber können allerdings der entstehende und kontinuierlich hohe Aufwand sowie die erforderliche (Eigen-) Motivation als entscheidende Herausforderungen dieser Lernmethode identifiziert werden.

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Interlinking text documents with Linked Open Data enables the Web of Data to be used as background knowledge within document-oriented applications such as search and faceted browsing. As a step towards interconnecting the Web of Documents with the Web of Data, we developed DBpedia Spotlight, a system for automatically annotating text documents with DBpedia URIs. DBpedia Spotlight allows users to congure the annotations to their specic needs through the DBpedia Ontology and quality measures such as prominence, topical pertinence, contextual ambiguity and disambiguation condence. We compare our approach with the state of the art in disambiguation, and evaluate our results in light of three baselines and six publicly available annotation systems, demonstrating the competitiveness of our system. DBpedia Spotlight is shared as open source and deployed as a Web Service freely available for public use.

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The Spanish National Library (Biblioteca Nacional de España1. BNE) and the Ontology Engineering Group2 of Universidad Politécnica de Madrid are working on the joint project ?Preliminary Study of Linked Data?, whose aim is to enrich the Web of Data with the BNE authority and bibliographic records. To this end, they are transforming the BNE information to RDF following the Linked Data principles3 proposed by Tim Berners Lee.

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Interlinking text documents with Linked Open Data enables the Web of Data to be used as background knowledge within document-oriented applications such as search and faceted browsing. As a step towards interconnecting the Web of Documents with the Web of Data, we developed DBpedia Spotlight, a system for automatically annotating text documents with DBpedia URIs. DBpedia Spotlight allows users to configure the annotations to their specific needs through the DBpedia Ontology and quality measures such as prominence, topical pertinence, contextual ambiguity and disambiguation confidence. We compare our approach with the state of the art in disambiguation, and evaluate our results in light of three baselines and six publicly available annotation systems, demonstrating the competitiveness of our system. DBpedia Spotlight is shared as open source and deployed as a Web Service freely available for public use.

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Recently, the Semantic Web has experienced significant advancements in standards and techniques, as well as in the amount of semantic information available online. Nevertheless, mechanisms are still needed to automatically reconcile information when it is expressed in different natural languages on the Web of Data, in order to improve the access to semantic information across language barriers. In this context several challenges arise [1], such as: (i) ontology translation/localization, (ii) cross-lingual ontology mappings, (iii) representation of multilingual lexical information, and (iv) cross-lingual access and querying of linked data. In the following we will focus on the second challenge, which is the necessity of establishing, representing and storing cross-lingual links among semantic information on the Web. In fact, in a “truly” multilingual Semantic Web, semantic data with lexical representations in one natural language would be mapped to equivalent or related information in other languages, thus making navigation across multilingual information possible for software agents.

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As the number of data sources publishing their data on the Web of Data is growing, we are experiencing an immense growth of the Linked Open Data cloud. The lack of control on the published sources, which could be untrustworthy or unreliable, along with their dynamic nature that often invalidates links and causes conflicts or other discrepancies, could lead to poor quality data. In order to judge data quality, a number of quality indicators have been proposed, coupled with quality metrics that quantify the “quality level” of a dataset. In addition to the above, some approaches address how to improve the quality of the datasets through a repair process that focuses on how to correct invalidities caused by constraint violations by either removing or adding triples. In this paper we argue that provenance is a critical factor that should be taken into account during repairs to ensure that the most reliable data is kept. Based on this idea, we propose quality metrics that take into account provenance and evaluate their applicability as repair guidelines in a particular data fusion setting.

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Linked data offers a promising setting to encode, publish and share metadata of resources. As the matter of fact, it is already adopted by data producers such as European Environment Agency, US and some EU Governs, whose first ambition is to share (meta)data making their processes more effective and transparent. Such as an increasing interest and involvement of data providers surely represents a genuine witness of the web of data success, but in a longer perspective, frameworks supporting linked data consumers in their decision making processes will be a compelling need. In this respect, the talk is introducing SSONDE, a framework enabling in detailed comparison, ranking and selection of linked data resources through the analysis of their RDF ontology driven metadata. SSONDE implements an instance similarity especially designed to support in resource selection, namely the process stakeholders engage to choose a set of resources suitable for a given analysis purpose: (i) it deploys an asymmetric similarity assessment to emphasize information about gains and losses the stakeholders get adopting a resource in place of another; (ii) it relies on an explicit formalization of contexts to tailor the similarity assessment with respect to specific user-defined selection goals. The talk aims at providing an insight on SSONDE instance similarity and it will briefly describe some examples of SSONDE deployment in the context of linked data consumption.