906 resultados para Social-space dynamics
Resumo:
Il campo d’interesse della ricerca è stato l’attuale processo di ricentralizzazione del Social Housing nelle periferie urbane in una parte del contesto internazionale, che sembra stia portando le città a ricrearsi e ripensarsi grazie alla presa di coscienza delle differenze esistenti, rispetto al passato, nei nuovi processi di trasformazione nei quali la città è intesa sia come spazio costruito ma anche sociale. In virtù di quest’ultimi due aspetti complementari della città, oggi, il ruolo della periferia contemporanea sembra essere diversamente interpretato, così come gli interventi di riqualificazione di tipo assistenziale - migliorativo tenderebbero a trasformarne i suoi caratteri alla ricerca del “modello di città”. L’interesse alla tematica è inoltre scaturito dalla constatazione che alla base della crisi dei modelli d’intervento pubblico starebbero sia l’insostenibilità economica ma soprattutto l’errata lettura dei bisogni delle famiglie nella loro specificità e diversità e che in tal senso l’eventuale partecipazione della cittadinanza costituirebbe effettivamente una proposta valida, anche per risolvere la crescente domanda abitativa che si pone a livello mondiale. L’obiettivo della ricerca è stato quello d’analizzare, nel contesto internazionale del Social Housing, le caratteristiche di partecipazione e sussidiarietà che connotano particolarmente gli interventi di riqualificazione destinati a famiglie economicamente carenti, nello specifico analizzando i metodi e gli strumenti atti alla comunicazione partecipativa del progetto in aree urbane periferiche italiane e brasiliane. Nella prima e seconda fase della ricerca è stato svolto, rispettivamente, un lavoro di analisi bibliografica sul tema dell’emergenza casa e sulle nuove politiche abitative di sviluppo urbano ed uno specifico sulla tematica della riqualificazione partecipata del Social Housing in aree della periferia urbana, infine nella terza fase sono stati analizzati i casi di studio prescelti dando rilievo all’analisi delle caratteristiche e requisiti prestazionali delle tecniche partecipative di rappresentazione - comunicazione, più idonee ad influenzare positivamente il suddetto processo.
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Se le trasformazioni sociali in atto tendono a esasperare il senso di incertezza, sradicamento ed individualismo, sussistono pratiche che si contrappongono alle tendenze dominanti, finalizzate a ricucire i legami sociali su scala locale. La progettazione urbano-architettonica interiorizza il nuovo bisogno di comunità originando soluzioni abitative tese a favorire gli scambi informali fra vicini, facendo leva sul concetto di capitale sociale, attaccamento al quartiere, identità del luogo e partecipazione. La casa, simbolo di stabilità e sicurezza ma anche di privacy, privatismo familiare, diventa sempre più oggetto di studi, domanda sociale e intervento politico. Soprattutto è sempre più intesa come un nodo di relazioni familiari in una rete di relazioni sociali più ampie. Casa e quartiere incidono nella esperienza di benessere e socialità familiare? In che modo gli spazi urbani e architettonici influenzano la coesione sociale? Quale il ruolo degli abitanti nello sviluppare socialità e integrazione? Sono queste le domande che ci siamo posti per rilevare le dinamiche sociali e culturali dell’abitare attraverso uno studio di caso condotto in due quartieri simili. Dalla ricerca emerge come il significato della casa non sia univoco ma cambi rispetto al ciclo di vita familiare e a quello economico e ciò incide nella partecipazione alle attività di quartiere. Mostriamo inoltre come lo spazio fisico costruito crea importanti opportunità per gli scambi informali e per il benessere familiare e individuale dei bambini ma che, il contesto sociale sia una discriminate fondamentale. Nel quartiere dove è presente una organizzazione di abitanti il numero delle relazioni di vicinato aumenta, cambiano anche la qualità delle relazioni e le distanze fisiche fra i vicini. Emerge inoltre che la reciprocità è il principale strumento di costruzione della coesione comunitaria interna e crea un atteggiamento di apertura e fiducia che va al di là dei confini di quartiere.
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National and international studies demonstrate that the number of teenagers using the inter-net increases. But even though they actually do have access from different places to the in-formation and communication pool of the internet, there is evidence that the ways in which teenagers use the net - regarding the scope and frequency in which services are used as well as the preferences for different contents of these services - differ significantly in relation to socio-economic status, education, and gender. The results of the regarding empirical studies may be summarised as such: teenager with low (formal ) education especially use internet services embracing 'entertainment, play and fun' while higher educated teenagers (also) prefer intellectually more demanding and particularly services supplying a greater variety of communicative and informative activities. More generally, pedagogical and sociological studies investigating "digital divide" in a dif-ferentiated and sophisticated way - i.e. not only in terms of differences between those who do have access to the Internet and those who do not - suggest that the internet is no space beyond 'social reality' (e.g. DiMaggio & Hargittai 2001, 2003; Vogelgesang, 2002; Welling, 2003). Different modes of utilisation, that structure the internet as a social space are primarily a specific contextualisation of the latter - and thus, the opportunities and constraints in virtual world of the internet are not less than those in the 'real world' related to unequal distribu-tions of material, social and cultural resources as well as social embeddings of the actors involved. This fact of inequality is also true regarding the outcomes of using the internet. Empirical and theoretical results concerning forms and processes of networking and commu-nity building - i.e. sociability in the internet, as well as the social embeddings of the users which are mediated through the internet - suggest that net based communication and infor-mation processes may entail the resource 'social support'. Thus, with reference to social work and the task of compensating the reproduction of social disadvantages - whether they are medial or not - the ways in which teenagers get access to and utilize net based social sup-port are to be analysed.
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From early colonial encounters to the ecological disasters of the twenty-first century, the performativity of contact has been a crucial element in the political significance of the beach. Conceptualising the beach as a creative trope and as a socio-cultural site, as well as an aesthetically productive topography, this collection examines its multiplicity of meanings and functions as a natural environment engendering both desire and fear in the human imagination from the Victorian period to the present. The contributors examine literature, film, and art, in addition to moments of encounter and environmental crisis, to highlight the beach as a social space inspiring particular codes of behaviour and specific discourses, as a geographical frontier between land and water, as an historical site of contact and conflict, and as a vacationscape promising regeneration and withdrawal from everyday life. The diversity of the beach is reflected in the geographical range, with essays on locales and texts from Britain, Ireland, the Caribbean, South Africa, the United States, Polynesia, and New Zealand. Focusing on the changed function of the beach as a result of processes of industrialisation and the rise of a modern leisure and health culture, this interdisciplinary volume theorises the beach as a demarcater of the precarious boundary between land and the sea, as well as between nature and culture.
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This study examines incidents involving a tense atmosphere combined with higher risk of football fan violence. A systematic description of such critical incidents (CIs) identifying their risk factors and warning signs is yet lacking. This study looks beyond fans’ violent acts per se and focuses on CIs involving ultra fans with a potentially – but not necessarily – violent outcome. A preliminary study involving a focus group was conducted followed by a main study including eight case studies. The focus group comprised five professionals working with football fans who discussed CIs’ observable characteristics. Risk factors and warning signs were coded using content analysis, such as, ‘arrest of a fan’. In the main study, people involved in actual CIs were interviewed to explore these phenomena in more depth. An integrated model of CIs’ dynamics, risk factors and warning signs was compiled using data gathered in both studies.
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En el presente artículo se presentan los principales lineamientos de la estrategia teórico-metodológica que se está implementando en la investigación en curso, en la que se busca dar cuenta de las transformaciones en la estructura social hortícola platense, acaecida en los últimos 20 años. Este enfoque busca superar los dualismos acción y estructura e individuo y sociedad, pensándolos como aspectos complementarios en el abordaje de la realidad social. En este sentido, se revisan los aportes y limitaciones de dos paradigmas que se pronuncian como antagónicos en la explicación de la conducta social, como así también los aportes teóricos que buscan reconciliar ambas posturas. Se propone el concepto de trayectorias como concepto mediador, que permite reunir en el análisis tanto la historicidad de los procesos sociales, las constricciones estructurales y la agencia de las sujetos. A su vez, enlazado a esta postura teórica, se implementa una estrategia metodológica cualitativa, a partir de la utilización de entrevistas semiestructuradas y observación participante. Finalmente, en este trabajo se sostiene que las principales transformaciones acaecidas en el espacio social periurbano platense durante los '90, han afectado a la posición de productor.
El análisis regional en la Argentina : Enfoque teórico-metodológico y aportes para su profundización
Resumo:
El artículo presenta los principales núcleos del enfoque de análisis regional en la Argentina, realizando distintos aportes a su desarrollo sobre las dinámicas de acumulación y hegemonía. En ese sentido, retomamos a autores como Rofman, de Jong y Levín, para comprender la relación entre territorio y sociedad. Partimos del planteo de construcción de conocimiento sintético y holístico, tratando de integrar las distintas escalas del análisis espacial con sus particularidades y sus interpenetraciones. La relación espacio/modo de producción nos lleva a la pregunta por las transformaciones orgánicas del capital como relación social y, así, al estudio del proceso de reproducción ampliada del capital a partir de conceptos como el de régimen y modelo de acumulación, a diferentes escalas, alcances y niveles de abstracción. Vemos las relaciones de fuerzas a nivel internacional a la luz de la disputa por distintos monopolios estratégicos, que señala Amín, y del lugar de las corporaciones transnacionales como agentes centrales de los regímenes de acumulación actual. En ese punto, continuamos desarrollando el plan de análisis de relaciones de fuerzas gramsciano, desde su nivel estructural hasta el momento de la hegemonía. De esta manera, la construcción del territorio dentro de una formación social nacional lleva a indagar la dinámica del proceso productivo, sus agentes, fracciones y clases, así como el rol del Estado y de la disputa entre distintos proyectos societarios. Estas dimensiones aparecen, asimismo, conjugadas, en una escala menor, en el análisis de los subsistemas espaciales de acumulación y de los circuitos productivos regionales que los constituyen. La explicitación de diversas claves teórico-metodológicas aparece atravesada por el debate en torno a repensar la planificación del espacio social, preguntándonos ¿qué territorio para qué sociedad?
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En el presente artículo se presentan los principales lineamientos de la estrategia teórico-metodológica que se está implementando en la investigación en curso, en la que se busca dar cuenta de las transformaciones en la estructura social hortícola platense, acaecida en los últimos 20 años. Este enfoque busca superar los dualismos acción y estructura e individuo y sociedad, pensándolos como aspectos complementarios en el abordaje de la realidad social. En este sentido, se revisan los aportes y limitaciones de dos paradigmas que se pronuncian como antagónicos en la explicación de la conducta social, como así también los aportes teóricos que buscan reconciliar ambas posturas. Se propone el concepto de trayectorias como concepto mediador, que permite reunir en el análisis tanto la historicidad de los procesos sociales, las constricciones estructurales y la agencia de las sujetos. A su vez, enlazado a esta postura teórica, se implementa una estrategia metodológica cualitativa, a partir de la utilización de entrevistas semiestructuradas y observación participante. Finalmente, en este trabajo se sostiene que las principales transformaciones acaecidas en el espacio social periurbano platense durante los '90, han afectado a la posición de productor.
El análisis regional en la Argentina : Enfoque teórico-metodológico y aportes para su profundización
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El artículo presenta los principales núcleos del enfoque de análisis regional en la Argentina, realizando distintos aportes a su desarrollo sobre las dinámicas de acumulación y hegemonía. En ese sentido, retomamos a autores como Rofman, de Jong y Levín, para comprender la relación entre territorio y sociedad. Partimos del planteo de construcción de conocimiento sintético y holístico, tratando de integrar las distintas escalas del análisis espacial con sus particularidades y sus interpenetraciones. La relación espacio/modo de producción nos lleva a la pregunta por las transformaciones orgánicas del capital como relación social y, así, al estudio del proceso de reproducción ampliada del capital a partir de conceptos como el de régimen y modelo de acumulación, a diferentes escalas, alcances y niveles de abstracción. Vemos las relaciones de fuerzas a nivel internacional a la luz de la disputa por distintos monopolios estratégicos, que señala Amín, y del lugar de las corporaciones transnacionales como agentes centrales de los regímenes de acumulación actual. En ese punto, continuamos desarrollando el plan de análisis de relaciones de fuerzas gramsciano, desde su nivel estructural hasta el momento de la hegemonía. De esta manera, la construcción del territorio dentro de una formación social nacional lleva a indagar la dinámica del proceso productivo, sus agentes, fracciones y clases, así como el rol del Estado y de la disputa entre distintos proyectos societarios. Estas dimensiones aparecen, asimismo, conjugadas, en una escala menor, en el análisis de los subsistemas espaciales de acumulación y de los circuitos productivos regionales que los constituyen. La explicitación de diversas claves teórico-metodológicas aparece atravesada por el debate en torno a repensar la planificación del espacio social, preguntándonos ¿qué territorio para qué sociedad?
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En el presente artículo se presentan los principales lineamientos de la estrategia teórico-metodológica que se está implementando en la investigación en curso, en la que se busca dar cuenta de las transformaciones en la estructura social hortícola platense, acaecida en los últimos 20 años. Este enfoque busca superar los dualismos acción y estructura e individuo y sociedad, pensándolos como aspectos complementarios en el abordaje de la realidad social. En este sentido, se revisan los aportes y limitaciones de dos paradigmas que se pronuncian como antagónicos en la explicación de la conducta social, como así también los aportes teóricos que buscan reconciliar ambas posturas. Se propone el concepto de trayectorias como concepto mediador, que permite reunir en el análisis tanto la historicidad de los procesos sociales, las constricciones estructurales y la agencia de las sujetos. A su vez, enlazado a esta postura teórica, se implementa una estrategia metodológica cualitativa, a partir de la utilización de entrevistas semiestructuradas y observación participante. Finalmente, en este trabajo se sostiene que las principales transformaciones acaecidas en el espacio social periurbano platense durante los '90, han afectado a la posición de productor.
El análisis regional en la Argentina : Enfoque teórico-metodológico y aportes para su profundización
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El artículo presenta los principales núcleos del enfoque de análisis regional en la Argentina, realizando distintos aportes a su desarrollo sobre las dinámicas de acumulación y hegemonía. En ese sentido, retomamos a autores como Rofman, de Jong y Levín, para comprender la relación entre territorio y sociedad. Partimos del planteo de construcción de conocimiento sintético y holístico, tratando de integrar las distintas escalas del análisis espacial con sus particularidades y sus interpenetraciones. La relación espacio/modo de producción nos lleva a la pregunta por las transformaciones orgánicas del capital como relación social y, así, al estudio del proceso de reproducción ampliada del capital a partir de conceptos como el de régimen y modelo de acumulación, a diferentes escalas, alcances y niveles de abstracción. Vemos las relaciones de fuerzas a nivel internacional a la luz de la disputa por distintos monopolios estratégicos, que señala Amín, y del lugar de las corporaciones transnacionales como agentes centrales de los regímenes de acumulación actual. En ese punto, continuamos desarrollando el plan de análisis de relaciones de fuerzas gramsciano, desde su nivel estructural hasta el momento de la hegemonía. De esta manera, la construcción del territorio dentro de una formación social nacional lleva a indagar la dinámica del proceso productivo, sus agentes, fracciones y clases, así como el rol del Estado y de la disputa entre distintos proyectos societarios. Estas dimensiones aparecen, asimismo, conjugadas, en una escala menor, en el análisis de los subsistemas espaciales de acumulación y de los circuitos productivos regionales que los constituyen. La explicitación de diversas claves teórico-metodológicas aparece atravesada por el debate en torno a repensar la planificación del espacio social, preguntándonos ¿qué territorio para qué sociedad?
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El propósito principal de éste trabajo tiene que ver con los procesos de modelado del espacio social, utilizando como campo de estudio los efectos sobre la morfología urbana generados por la implantación del sistema de transporte Masivo Transbarca en la ciudad venezolana de Barquisimeto. La investigación se apoya en buena medida en las teorías de la morfología social elaboradas por el sociólogo E. Durkheim y desarrolladas sobre todo en el campo del urbanismo por M. Halbwachs. En ellas se vincula la morfología social con su sustrato material, la forma urbana, desde una perspectiva sociológica. De igual manera se consideran categorías conceptuales como fragmentación y segregación, según otros enfoques (M. Castells y Reales). El trabajo se desarrolla según una metodología empírica, realizando análisis cuantitativos de los fenómenos que se consideran indicativos (el mercado de vivienda, por ejemplo) y comprobando su relación con la cualificación del espacio urbano donde destacan los procesos de remodelación de la centralidad que resultan de la implantación del Transporte Masivo. Desde esta perspectiva, la solución al transporte colectivo adquiere una dimensión que trasciende su papel como pieza fundamental para el buen funcionamiento de la ciudad moderna en crecimiento, con independencia de que sea capaz de ofrecer una solución a ese desafío, para convertirse en un instrumento de ordenación de la ciudad que afecta a la morfología social y urbana, que supone profundas alteraciones del centro urbano propiamente dicho, que implica una redistribución de los grupos sociales en el espacio reformado de la ciudad: un proceso de remodelación y transformación del espacio funcional y social, presentado como una solución a los problemas de movilidad. También en Venezuela, como en otras partes, la evolución de la morfología social está relacionada con profundos cambios ocurridos en los sustratos físico-estructurales de las ciudades, que a su vez se vinculan con la dinámica de los procesos de globalización que nutren la dinámica interna de construcción y reconstrucción de esos espacios. SUMMARY The main purpose of this work deals with modeling processes of social space, using as a field of study the effects on urban morphology generated by the implementation of the transport system Transbarca Mass in the Venezuelan city of Barquisimeto. The research was based largely on theories of social morphology developed by sociologist E. Durkheim and developed primarily in the field of urban M. Halbwachs. They linked the social morphology with its substrate material, urban form, from a sociological perspective. Similarly conceptual categories are considered as fragmentation and segregation, as other approaches (M. Castells and Royals). The work is developed as an empirical methodology, performing quantitative analysis of the phenomena that are considered indicative (the housing market, for example) and checking its relation to the qualification of urban space which include remodeling processes resulting from the centrality the implementation of mass transportation. From this perspective, collective transport solution acquires a dimension that transcends its role as a cornerstone for the functioning of the modern city growing, regardless of who is able to offer a solution to this challenge, to become an instrument of City management affecting the social and urban morphology, reflecting profound alterations in the city center itself, which implies a redistribution of social groups in the city renovated space: a process of renovation and transformation of social and functional space presented as a solution to mobility problems. Also in Venezuela, as elsewhere, the development of social morphology is associated with profound changes in the physical and structural substrates of cities, which in turn are linked to the dynamics of globalization processes that nourish the internal dynamics construction and reconstruction of these areas.
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El objetivo de esta Tesis doctoral es arrojar más luz sobre los mecanismos a partir de los cuales se dibuja el mapa de la desigualdad social en los sistemas urbanos contemporáneos. Para ello, en primer lugar se ha realizado una revisión crítica de los diferentes planteamientos desde los que se abordan los procesos de formación del espacio social urbano. A partir de ahí se ha aplicado el campo teórico analizado a un caso concreto muy representativo, el espacio social del Madrid de finales del siglo XX, comprobándose cómo los planteamientos tradicionales muestran carencias en cuanto a la explicación de los procesos estudiados. Por otro lado, una vez constatado que el espacio social madrileño producto del régimen de acumulación fordista destaca por un dibujo especialmente clasificado y jerarquizado, se ha analizado cuando y por qué comenzó este fenómeno de tan radical "clasificación social". Como resultado se obtiene que sólo es posible generar un discurso de explicación del espacio social estudiado considerando, por un lado, la percepción de la ciudad preexistente y, por otro, la concepción y construcción de la “planeada” por un modelo inmobiliario obligado a reconstruir en su mapa de precios una estructura social recién transformada. Una vez comprobado que la transformación que sufrieron tanto la estructura social como el modelo inmobiliario supuso un cambio de fase en la evolución de la ciudad y su espacio social se ha formulado un nuevo modelo urbano que se ha denominado “Ciudad Negocio” . En esta Ciudad Negocio destaca un modelo inmobiliario de venta de viviendas financiadas que, debido a sus propios mecanismos de funcionamiento, requiere de un espacio social muy ordenado, jerarquizado y estable que reproduzca la estructura social existente de forma visible. ABSTRACT The aim of this research project is to shed more light on the variables that draw the social inequality maps in the contemporary urban systems. For that purpose, a thoughtful review of the different theories around urban and social planning has taken place. The outcome of the analysis has been projected over a very representative sample, the social space in Madrid at the end of the 20th Century, proving the fact that traditional arguments do not explain the way the contemporary social patterns has been developed. On the other hand, once verified the fact that the social space in Madrid conceptually inherited from the Regulation School outlines a social hierarchy pattern, an analysis of the reasons that lead to such “social classification” has been performed. The research conclusions around the reviewed urban space can only be sustained by the perception of a pre-existing city and the boundaries of a real state pattern forced to match the prices to the newly transformed social structure. The transformation of the social structure and the real state model and its impact over the urban space has lead to a new urban model called “Business City”. This new urban product is built over a residential real estate market, which in nature requires of a very organised, socially classified and stabled pattern so that it mirrors the existing social structure.
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Esta pesquisa busca uma aproximação ao capítulo 11 da profecia atribuída a Oséias. Dedica-se, em especial, ao resgate da memória histórica das mulheres. Por isso não se limita apenas à percepção da sua presença, mas também busca perceber sua participação ativa, criativa e decisiva na caminhada histórica e profética do povo de Israel, no final do século oitavo a.C. A proposição que reside na recuperação desta memória é de que se reconheça as mulheres como sujeito teológico, enquanto co-participantes da produção dos textos bíblicos e, como sujeito social, na resistência ativa às relações de dominação e subordinação das mulheres camponesas e demais minorias oprimidas. Em destaque no cap.11 está o projeto de reconstrução da casa. Esta não é concebida como espaço idealizado, mas como lugar propício para a retomada do projeto libertador do êxodo. Ela torna-se espaço social onde acontece a articulação da oposição ao projeto monárquico, e de construção de alternativas sociais que viabilizam a esperança firmada no valor da vida. É a partir deste espaço concreto viabilizado pela casa, de confronto e resistência, que a história do povo e, da própria monarquia é avaliada. A denúncia profética enfoca a religião colocada a serviço do projeto econômico da monarquia, através da prática do sacrifício, apontada pela profecia com responsável pela desestruturação da casa e por levar Israel à ruína. A profecia também enfoca a denúncia das violências praticadas pelas estruturas de poder monárquico, firmadas na religião. É também neste espaço social da casa que a perspectiva teológica é re-significada e que permite a reconstrução da imagem de Deus. De uma imagem patriarcal monárquica, ela se move em direção a uma imagem feminina maternal, que manifesta a dinâmica diária do cuidado da mãe pelo filho ou pela filha. Nesta representação de Deus está implícita a prática da misericórdia que se concretiza nas relações comunitárias, necessária para a efetivação do projeto de reconstrução que privilegia a casa como espaço concreto que viabiliza perspectivas de esperança.(AU)