948 resultados para Sarpi, Paolo, 1552-1626
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Con le "Imagini degli dei degli antichi", pubblicate a Venezia nel 1556 e poi in più edizioni arricchite e illustrate, l’impegnato gentiluomo estense Vincenzo Cartari realizza il primo, fortunatissimo manuale mitografico italiano in lingua volgare, diffuso e tradotto in tutta l’Europa moderna. Cartari rimodula, secondo accenti divulgativi ma fedeli, fonti latine tradizionali: come le ricche "Genealogie deorum gentilium" di Giovanni Boccaccio, l’appena precedente "De deis gentium varia et multiplex historia" di Lilio Gregorio Giraldi, i curiosi "Fasti" ovidiani, da lui stesso commentati e tradotti. Soprattutto, però, introduce il patrimonio millenario di favole ed esegesi classiche, di aperture egiziane, mediorientali, sassoni, a una chiave di lettura inedita, agile e vitalissima: l’ecfrasi. Le divinità e i loro cortei di creature minori, aneddoti leggendari e attributi identificativi si susseguono secondo un taglio iconico e selettivo. Sfilano, in trionfi intrisi di raffinato petrarchismo neoplatonico e di emblematica picta poesis rinascimentale, soltanto gli aspetti figurabili e distintivi dei personaggi mitici: perché siano «raccontate interamente» tutte le cose attinenti alle figure antiche, «con le imagini quasi di tutti i dei, e le ragioni perché fossero così dipinti». Così, le "Imagini" incontrano il favore di lettori colti e cortigiani eleganti, di pittori e ceramisti, di poeti e artigiani. Allestiscono una sorta di «manuale d’uso» pronto all’inchiostro del poeta o al pennello dell’artista, una suggestiva raccolta di «libretti figurativi» ripresi tanto dalla maniera di Paolo Veronese o di Giorgio Vasari, quanto dal classicismo dei Carracci e di Nicolas Poussin. Si rivelano, infine, summa erudita capace di attirare appunti e revisioni: l’antiquario padovano Lorenzo Pignoria, nel 1615 e di nuovo nel 1626, vi aggiunge appendici archeologiche e comparatistiche, interessate al remoto regno dei faraoni quanto agli esotici idoli orientali e dei Nuovi Mondi.
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Le tre raccolte di salmi da vespro a otto voci nello stile pieno di Giovanni Paolo Colonna (Bologna 1637-1695), pubblicate rispettivamente nel 1681, nel 1686 e nel 1694 (opp.I, VII e XI), costituiscono un oggetto di studio privilegiato nell’ambito della ricca produzione a stampa dell’autore: in primo luogo, esse ebbero ampia e favorevole recezione, come testimoniano la diffusione degli esemplari, le ristampe, le copie manoscritte ricavate dalle edizioni; in secondo luogo, la fortuna postuma del compositore fu legata in buona parte alla sua musica sacra a doppio coro e, in particolare, al favore riscosso dai suoi libri di salmi; infine, l’analisi delle tre raccolte consente di confrontare le risorse tecniche e stilistiche messe in opera da Colonna in composizioni afferenti a uno stesso genere ma risalenti a periodi diversi. La dissertazione è articolata in tre parti: nella prima sono presi in esame gli ordinamenti liturgici secenteschi relativi alla celebrazione dei vespri, onde illustrare la cornice rituale alla quale i salmi di Colonna erano destinati, e si passano in rassegna alcune definizioni di stile pieno e di contrappunto a otto voci desunte dalla trattatistica coeva. La seconda parte è dedicata alla lettura storico-critica delle opp. I, VII e XI nel contesto generale della produzione dell’autore. La terza parte contiene l’edizione integrale dell’opera VII e XI, nonché una scelta di brani tratti dall’op. I.
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pubbl. da un ms. orig. del 1697 con corr. e note da Vittorio Castiglioni
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The regenerative pathways during periosteal distraction osteogenesis may be influenced by the local environment composed by cells, growth factors, nutrition and mechanical load. The aim of the present study was to evaluate the influence of two protocols of periosteal distraction on bone formation. Custom made distraction devices were surgically fixed onto the calvariae of 60 rabbits. After an initial healing period of 7 days, two groups of animals were submitted to distraction rates of 0.25 and 0.5 mm/24 h for 10 days, respectively. Six animals per group were sacrificed 10 (mid-distraction), 17 (end-distraction), 24 (1-week consolidation), 31 (2-week consolidation) and 77 days (2-month consolidation) after surgery. Newly formed bone was assessed by means of micro-CT and histologically. Expression of transcripts encoding tissue-specific genes (BMP-2, RUNX2, ACP5, SPARC, collagen I α1, collagen II α1 and SOX9) was analyzed by quantitative PCR. Two patterns of bone formation were observed, originating from the old bone surface in Group I and from the periosteum in Group II. Bone volume (BV) and bone mineral density (BMD) significantly increased up to the 2-month consolidation period within the groups (p < 0.05). Significantly more bone was observed in Group II compared to Group I at the 2-month consolidation period (p < 0.001). Expression of transcripts encoding osteogenic genes in bone depended on the time-point of observation (p < 0.05). Low level of transcripts reveals an indirect role of periosteum in the osteogenic process. Two protocols of periosteal distraction in the present model resulted in moderate differences in terms of bone formation.
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Scan von Monochrom-Mikroform
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Signatur des Originals: S 36/F11337
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Online-Ausgabe der Musikhs. (Abschrift von 1760) Mus Hs 1626 der Universitätsbibliothek Johann Christian Senckenberg. - Widmungsträger: Johann Heinrich Stannarius
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Fil: Massini Correas, Carlos I.. Universidad de Mendoza
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An integrated instrument package for measuring and understanding the surface radiation budget of sea ice is presented, along with results from its first deployment. The setup simultaneously measures broadband fluxes of upwelling and downwelling terrestrial and solar radiation (four components separately), spectral fluxes of incident and reflected solar radiation, and supporting data such as air temperature and humidity, surface temperature, and location (GPS), in addition to photographing the sky and observed surface during each measurement. The instruments are mounted on a small sled, allowing measurements of the radiation budget to be made at many locations in the study area to see the effect of small-scale surface processes on the large-scale radiation budget. Such observations have many applications, from calibration and validation of remote sensing products to improving our understanding of surface processes that affect atmosphere-snow-ice interactions and drive feedbacks, ultimately leading to the potential to improve climate modelling of ice-covered regions of the ocean. The photographs, spectral data, and other observations allow for improved analysis of the broadband data. An example of this is shown by using the observations made during a partly cloudy day, which show erratic variations due to passing clouds, and creating a careful estimate of what the radiation budget along the observed line would have been under uniform sky conditions, clear or overcast. Other data from the setup's first deployment, in June 2011 on fast ice near Point Barrow, Alaska, are also shown; these illustrate the rapid changes of the radiation budget during a cold period that led to refreezing and new snow well into the melt season.