980 resultados para Pio VI, Papa, 1717-1799
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Resumen: El artículo se propone analizar la relación entre el magisterio y los teólogos desde la especificidad de los esquemas eclesiológicos. Esta formalidad eclesiológica es animada por la conjetura de que en los momentos de relaciones conflictivas entre el magisterio y la teología, confluyen dos esquemas eclesiológicos diversos en los que alguno de los interlocutores asume funciones no propias dejando al otro en un espacio eclesial no acorde a sus especificidades. Después de un desarrollo histórico se pasa a una elaboración especulativa desde el análisis lingüístico del discurso teológico.
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El autor analiza las múltiples perspectivas del pensamiento social cristiano a lo largo del siglo pasado; destacando la presencia de una reflexión variada, rica, inspiradora e interrogativa en sus distintas facetas. A su vez, el autor llama la atención sobre cómo tales debates evolucionaron durante el período analizado y cómo se relacionaron con el magisterio pontificio. La conclusión más importante es el hallazgo de la tensión existente dentro del pensamiento social cristiano, el cual debe inspirarse en la fe, pero a la vez tiene que desplegarse en una filosofía concreta, tanto para la comprensión de lo social como para el diálogo necesario con otros pensamientos tocando la misma problemática.
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Transcripción del discurso que Su Santidad el Papa Pablo VI, dirigió a los congresistas de la Oficina Catequística Italiana el 28 de agosto de 1964. Destacó la importancia de la educación y la enseñanza en las escuelas cristianas. Exaltó la labor de los docentes religiosos tanto en los colegios, difundiendo la religión como asignatura, como en las parroquias dónde se enseña el catecismo y animó a la colaboración entre religiosos y familias para la formación de los jóvenes.
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Se reproduce la Encíclica de Su Santidad el Papa Pablo VI, promulgada el 26 de marzo de 1967, que versa sobre el desarrollo de los pueblos. La Encíclica está dedicada a la cooperación entre los pueblos y al problema de los países en vías de desarrollo. Pablo VI denuncia que el desequilibrio entre países ricos y pobres se agrava, critica el neocolonialismo y reconoce el derecho de todos los pueblos al bienestar. Presenta una crítica al capitalismo y al colectivismo marxista. Propone la creación de un fondo mundial para ayudar a los países en vías de desarrollo.
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“Il museo sta cambiando. In passato, era un luogo di certezze assolute, fonte di definizioni, di valori e di dottrina in materia d'arte, a tutto campo; era il luogo in cui non ci si ponevano interrogativi ma si davano autorevoli risposte.[...]“ 1 Il collezionismo d'arte comincia con il Rinascimento italiano, che sviluppa un particolare senso della storia, un entusiasmo per i prodotti dell'Antichità classica e per tutti i generi dell'arte contemporanea, pensati per la residenza privata, e in realtà, per esse fabbricati: dipinti di soggetto mitologico, quadri di artisti fiamminghi, piccoli bronzi e, al nord arte grafica. Il collezionismo in senso stretto fu agli inizi del secolo connesso solo con le antichità. Verso la fine del Cinquecento, vanno manifestandosi parecchie innovazioni. Per la prima volta compare la parola museo, che era già stata adottata in Alessandria durante il periodo Ellenistico per designare tutto l'ambito degli edifici per la cultura in cui era compresa la biblioteca. Inizialmente tutte le collezioni erano private, ma potevano essere visitate dalle élite sociali. L‟istituzione del museo che noi oggi conosciamo, nasce dall‟ Europa illuminista del XVIII secolo: infatti in questo periodo fu deliberatamente progettato uno spazio architettonico appropriato che desse forma universalmente riconoscibile all‟idea di museo. Poniamo gli esempi del Museo di Villa Albani nel 1746 e il Museo Pio Clementino in Vaticano nel 1775, che per primi si pongono il problema della progettazione architettonica, dell‟allestimento e ordinamento adeguati a un museo aperto al pubblico. Mentre per Villa Albani si trattava pur sempre di una raccolta privata visitabile, il museo voluto dai papi Clemente XIV e Pio VI per le collezioni archeologiche era già pensato come un‟istituzione di interesse pubblico. Gli ultimi tre secoli del secondo millennio hanno visto la crescita dell‟istituzione del museo, diventata esponenziale negli ultimi decenni del XX secolo. I tempi hanno coinciso con la nascita, l‟affermazione rivoluzionaria, il trionfo e il consolidamento della cultura nell‟età della borghesia. 2 “Mentre prima il museo non era che un luogo pieno di oggetti, oggi è diventato un luogo pieno di idee, che vengono suggerite dalle indicazioni e dalle descrizioni accompagnanti gli oggetti esposti, dato che il museo è come un libro aperto che si offre allo studioso e a chi desidera formarsi una coltura.[...]3 1 Karsten Schubert, Museo. Storia di un'idea - dalla Rivoluzione francese ad oggi, il Saggiatore, Milano 2004, p.17. 2 Alessandra Mottola Molfino, Il libro dei musei, Umberto Alemandi & C., Torino 1991, pp. 11-22 3 Daniele Donghi, Manuale dell'architetto Volume II, Unione Tipografico Editrice Torinese, Torino 1935, p. 11. 8 Un museo non è definito solo in base all'importanza e alla qualità delle sue raccolte, ma soprattutto da come vengono recepite da chi le esamina, sia per motivi di studio che per interesse personale. Per questo motivo si deve mettere in grado le diverse categorie di fruitori, di accedere al museo con il minor spreco di tempo possibile e con il maggior profitto. L'effetto che si vuole ottenere deriva sia dal metodo di esposizione degli oggetti, sia da una buona soluzione tecnica relativa alle dimensioni, alla forma, alla distribuzione, riscaldamento e ventilazione dei locali, all'illuminazione degli oggetti e ai mezzi di loro conservazione e sicurezza. Il museo moderno dovrà coniugare al suo interno museografia e museologia. Dove“[...]per museografia si intende l'insieme delle azioni progettuali, scientifiche e tecniche, tendenti alla sistemazione organizzativa del museo (distributiva, impiantistica, tecnica, architettonica, allestitiva, informatica); appartiene in genere all'opera dell'architetto, con la collaborazione di strutturisti, impiantisti e informatici. Al contrario per museologia si intende l'insieme delle azioni di ricerca storica, filologica, di comparazione critica che presiede all'ordinamento dell'esposizione delle opere; generalmente appartiene allo storico dell'arte, allo storico della scienza, all'archeologo, all'antropologo [...].”4 Confrontando progetti museografici e museali dei primi musei con esempi moderni e contemporanei, si intendono ricavare i caratteri fondamentali che permettano di presentare un progetto per museo coerente all'area di studio, e che riesca a rivelare la vera natura degli oggetti che andrà a ospitare attraverso uno studio specifico dei percorsi e degli allestimenti.
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Adriano VI, Papa, 1459-1523. Beatissimi Patris Hadriani Sexti Pontificis maximi, Natione traiecte[n]sis ... Quotlibetic[a]e qu[a]estiones lucubratione exactissima & linc[a]eo visu nuper recognit[a]e. Excellentissimi viri ... M. Ioannis Briardi Athensis
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Marca del librero Jean Petit en port. (Renouard, 892)
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Contiene Breve de 8 de enero de 1796, de Pio VI
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