823 resultados para Ingegneria del Software
Resumo:
Il Cloud computing è probabilmente l'argomento attualmente più dibattuto nel mondo dell'Information and Communication Technology (ICT). La diffusione di questo nuovo modo di concepire l'erogazione di servizi IT, è l'evoluzione di una serie di tecnologie che stanno rivoluzionando le modalit à in cui le organizzazioni costruiscono le proprie infrastrutture informatiche. I vantaggi che derivano dall'utilizzo di infrastrutture di Cloud Computing sono ad esempio un maggiore controllo sui servizi, sulla struttura dei costi e sugli asset impiegati. I costi sono proporzionati all'eettivo uso dei servizi (pay-per-use), evitando dunque gli sprechi e rendendo più efficiente il sistema di sourcing. Diverse aziende hanno già cominciato a provare alcuni servizi cloud e molte altre stanno valutando l'inizio di un simile percorso. La prima organizzazione a fornire una piattaforma di cloud computing fu Amazon, grazie al suo Elastic Computer Cloud (EC2). Nel luglio del 2010 nasce OpenStack, un progetto open-source creato dalla fusione dei codici realizzati dall'agenzia governativa della Nasa[10] e dell'azienda statunitense di hosting Rackspace. Il software realizzato svolge le stesse funzioni di quello di Amazon, a differenza di questo, però, è stato rilasciato con licenza Apache, quindi nessuna restrizione di utilizzo e di implementazione. Oggi il progetto Openstack vanta di numerose aziende partner come Dell, HP, IBM, Cisco, e Microsoft. L'obiettivo del presente elaborato è quello di comprendere ed analizzare il funzionamento del software OpenStack. Il fine principale è quello di familiarizzare con i diversi componenti di cui è costituito e di concepire come essi interagiscono fra loro, per poter costruire infrastrutture cloud del tipo Infrastructure as a service (IaaS). Il lettore si troverà di fronte all'esposizione degli argomenti organizzati nei seguenti capitoli. Nel primo capitolo si introduce la definizione di cloud computing, trattandone le principali caratteristiche, si descrivono poi, i diversi modelli di servizio e di distribuzione, delineando vantaggi e svantaggi che ne derivano. Nel secondo capitolo due si parla di una delle tecnologie impiegate per la realizzazione di infrastrutture di cloud computing, la virtualizzazione. Vengono trattate le varie forme e tipologie di virtualizzazione. Nel terzo capitolo si analizza e descrive in dettaglio il funzionamento del progetto OpenStack. Per ogni componente del software, viene illustrata l'architettura, corredata di schemi, ed il relativo meccanismo. Il quarto capitolo rappresenta la parte relativa all'installazione del software e alla configurazione dello stesso. Inoltre si espongono alcuni test effettuati sulla macchina in cui è stato installato il software. Infine nel quinto capitolo si trattano le conclusioni con le considerazioni sugli obiettivi raggiunti e sulle caratteristiche del software preso in esame.
Resumo:
La tesi si pone come obiettivo quello di analizzare dal punto di vista funzionale il software embedded real - time installato su di una applicazione industriale, utilizzando la prima release per calibrare il sistema in modo da poter stimare il numero di linee di codice necessarie per lo sviluppo delle versioni successive. Durante questo studio sono stati applicati i metodi indicati dall'ingegneria del software per contare le linee di codice sorgente dell'applicativo e stimarne i function point, analizzando ed individuando le problematiche relative all'utilizzo di tali strumenti su software di tipo real - time.
Resumo:
Gli odori rappresentano uno degli elementi di disturbo che la popolazione avverte maggiormente e, anche nel caso in cui non siano associati a sostanze tossiche, sono causa di conflitti e di intolleranza, sia nei confronti delle aziende che li diffondono nel territorio, sia nella scelta del sito di localizzazione di nuovi impianti. La valutazione del disturbo olfattivo e la sua regolamentazione (esistono linee guida, ma non una legislazione di riferimento) rappresentano aspetti caratterizzati da elevata complessità, dal momento che l’inquinamento olfattivo è strettamente associato alla percezione umana. Nella tesi vengono valutate le emissioni odorigene e le relative immissioni, dovute ad un comparto per la gestione integrata dei rifiuti. Per caratterizzare le emissioni sono stati prelevati dei campioni di aria presso le principali sorgenti individuate e quantificate utilizzando la tecnica dell’olfattometria dinamica. Una volta caratterizzate le sorgenti, i dati di emissione ottenuti dalla campagna di misura e dall’analisi olfattometrica sono stati utilizzati come dati di input del modello LAPMOD (LAgrangian Particle MODel). LAPMOD è stato implementato con un modulo specifico per la determinazione delle concentrazioni massime orarie che utilizza un peak-to-mean variabile nel tempo, a differenza di altri modelli che usano un valore costante per la determinazione. Dall'elaborazione dei dati è emerso che, utilizzando il modulo specifico per gli odori, le concentrazioni come 98° percentile riferite al giorno tipico hanno un andamento opposto rispetto all’uso di un peak-to-mean costante. Dal confronto della simulazione in cui le emissioni sono indipendenti dalla variazione della portata di odore in funzione della velocità del vento, con quella che invece simula tale dipendenza (nelle sorgenti che presentano paratie laterali e tettoia) è emerso che la simulazione che mitiga completamente l’effetto del vento è più coerente con la realtà.
Resumo:
En el presente trabajo se exponen las condiciones de la creación de la única unidad de información para dos Unidades Académicas dentro de la UNLP -la Biblioteca Conjunta de Facultad de Ciencias Agrarias y Forestales y de la Facultad de Ciencias Veterinarias- y cómo esta situación influyó directamente en la conformación del OPAC de la Biblioteca Conjunta en su reconversión al sistema de gestión de bibliotecas Koha-UNLP. Dado que Bienes Patrimoniales requiere que se mantenga el inventario de cadabiblioteca origen, se tuvo que implementar una codificación para asignar losinventarios. Ya que Koha-UNLP genera los inventarios en forma automática, en nuestrocaso decidimos completar manualmente el campo "código de barras", para así poder agregar al número de inventario y la codificación correspondiente a cada Facultad. Dicha codificación es la que dio el CAICYT, DAG (Agrarias/Forestales), DVE (Veterinaria). De esta manera se diferencian los fondos bibliográficos de las distintas facultades, y a su vez el fondo completo lleva la identificación dada por nosotros de Biblioteca Conjunta (DAV) para facilitar la circulación de los libros. Al quedar identificada la Biblioteca Conjunta con la sigla DAV, se pueden realizar movimientos en las colecciones (DAG, DVE) simultáneamente, sin importar a qué Unidad Académica pertenezcan los usuarios, y sin tener que entrar y salir del sistema KOHAUNLP para realizar las transacciones del Área de Circulación.
Resumo:
En el presente trabajo se exponen las condiciones de la creación de la única unidad de información para dos Unidades Académicas dentro de la UNLP -la Biblioteca Conjunta de Facultad de Ciencias Agrarias y Forestales y de la Facultad de Ciencias Veterinarias- y cómo esta situación influyó directamente en la conformación del OPAC de la Biblioteca Conjunta en su reconversión al sistema de gestión de bibliotecas Koha-UNLP. Dado que Bienes Patrimoniales requiere que se mantenga el inventario de cadabiblioteca origen, se tuvo que implementar una codificación para asignar losinventarios. Ya que Koha-UNLP genera los inventarios en forma automática, en nuestrocaso decidimos completar manualmente el campo "código de barras", para así poder agregar al número de inventario y la codificación correspondiente a cada Facultad. Dicha codificación es la que dio el CAICYT, DAG (Agrarias/Forestales), DVE (Veterinaria). De esta manera se diferencian los fondos bibliográficos de las distintas facultades, y a su vez el fondo completo lleva la identificación dada por nosotros de Biblioteca Conjunta (DAV) para facilitar la circulación de los libros. Al quedar identificada la Biblioteca Conjunta con la sigla DAV, se pueden realizar movimientos en las colecciones (DAG, DVE) simultáneamente, sin importar a qué Unidad Académica pertenezcan los usuarios, y sin tener que entrar y salir del sistema KOHAUNLP para realizar las transacciones del Área de Circulación.
Resumo:
En el presente trabajo se exponen las condiciones de la creación de la única unidad de información para dos Unidades Académicas dentro de la UNLP -la Biblioteca Conjunta de Facultad de Ciencias Agrarias y Forestales y de la Facultad de Ciencias Veterinarias- y cómo esta situación influyó directamente en la conformación del OPAC de la Biblioteca Conjunta en su reconversión al sistema de gestión de bibliotecas Koha-UNLP. Dado que Bienes Patrimoniales requiere que se mantenga el inventario de cadabiblioteca origen, se tuvo que implementar una codificación para asignar losinventarios. Ya que Koha-UNLP genera los inventarios en forma automática, en nuestrocaso decidimos completar manualmente el campo "código de barras", para así poder agregar al número de inventario y la codificación correspondiente a cada Facultad. Dicha codificación es la que dio el CAICYT, DAG (Agrarias/Forestales), DVE (Veterinaria). De esta manera se diferencian los fondos bibliográficos de las distintas facultades, y a su vez el fondo completo lleva la identificación dada por nosotros de Biblioteca Conjunta (DAV) para facilitar la circulación de los libros. Al quedar identificada la Biblioteca Conjunta con la sigla DAV, se pueden realizar movimientos en las colecciones (DAG, DVE) simultáneamente, sin importar a qué Unidad Académica pertenezcan los usuarios, y sin tener que entrar y salir del sistema KOHAUNLP para realizar las transacciones del Área de Circulación.
Resumo:
La Ingenieria del Software Experimental (ISE) traslada a la Ingenieria del Software (IS) el paradigma experimental que se ha aplicado con exito en diversas disciplinas cientificas. El objetivo de la ISE es hacer de la construccion del software una actividad predecible gracias al conocimiento de las relaciones entre los procesos de produccion del software y los productos que se obtienen. Para avanzar en el paradigma experimental en IS no es suficiente aplicar las tecnicas de diseno experimental y el analisis estadistico de datos, sino que es necesario construir una metodologia (bien desde cero o adaptada de otras disciplinas) basada en los principios generales del experimentalismo. La motivacion principal de esta investigacion es trabajar en la adaptacion de un aspecto particular del paradigma experimental a la experimentacion en IS: la replicación. En ISE se han realizado varias replicaciones de experimentos, sin embargo, aun existe discusion sobre el modo mas adecuado de llevarlas a cabo. Algunas preguntas que surgen de esta discusion son: .se deben reutilizar los materiales del experimento base?, .la replicacion debe realizarse de forma independiente, o puede existir algun tipo de comunicacion entre experimentadores y replicadores?, .que elementos de la estructura del experimento a replicar pueden variarse y aun considerarse una replicacion? En esta investigacion se estudia el concepto de replicacion desde una perspectiva teorico-practica para su incorporacion a la ISE. En concreto, se persiguen los siguientes objetivos: 1) estudio del concepto de replicacion en distintas disciplinas cientificas para tener mayor comprension de su importacion a la ISE, 2) desarrollo de una tipologia de replicaciones que ayude a comprender tanto los diferentes tipos de replicacion que pueden llevarse a cabo en ISE, asi como el papel que cada uno de estos tipos desempena en la verificacion de resultados experimentales y 3) desarrollo de un marco conceptual con ideas clave para comparar conjuntos de replicaciones y obtener conocimiento de ellas que sea de utilidad tanto para el profesional como para el investigador. Para la evaluacion de las propuestas de esta tesis se usa un conjunto de 20 replicaciones de diversos autores donde entre otros aspectos se evalua la efectividad de tres tecnicas de evaluacion de software.
Resumo:
La síntesis cuantitativa consiste en combinar los resultados de varios estudios experimentales con el objeto de generar nuevas piezas de conocimiento. Estas nuevas piezas de conocimientos serán más generales y fiables que los resultados obtenidos por los estudios individuales, ya que dichas piezas de conocimiento están sustentadas por una mayor cantidad de evidencia empírica. El objetivo del presente trabajo es determinar cuáles de los modelos de Meta-Análisis existentes conviene aplicar en el contexto experimental que hoy día presenta la Ingeniería de Software Experimental.