544 resultados para Germania, Enigma, Hollerith


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Doreen Barrie should have subtitled this book "Advocating a Different Identity" because this is its basic thrust. In Barrie's view, today's wealthy, modern, and expansive Alberta should abandon its historic grievances and hostility towards Ottawa. Instead, it should embrace a new narrative emphasizing "the positive qualities Albertans possess . . . the contributions the province has made to the country . . . and that Albertans share fundamental Canadian values with people in other parts of Canada and are eager to playa larger role on the national stage."

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Increased, decreased or normal excitability to transcranial magnetic stimulation (TMS) has been reported in the motor (M1) and visual cortices of patients with migraine. Light deprivation (LD) has been reported to modulate M1 excitability in control subjects (CS). Still, effects of LD on M1 excitability compared to exposure to environmental light exposure (EL) had not been previously described in patients with migraine (MP). To further our knowledge about differences between CS and MP, regarding M1 excitability and effects of LD on M1 excitability, we opted for a novel approach by extending measurement conditions. We measured motor thresholds (MTs) to TMS, short-interval intracortical inhibition, and ratios between motor-evoked potential amplitudes and supramaximal M responses in MP and CS on two different days, before and after LD or EL. Motor thresholds significantly increased in MP in LD and EL sessions, and remained stable in CS. There were no significant between-group differences in other measures of TMS. Short-term variation of MTs was greater in MP compared to CS. Fluctuation in excitability over hours or days in MP is an issue that, until now, has been relatively neglected. The results presented here will help to reconcile conflicting observations.

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Il processo di riforma a carattere europeo che ha condotto alla nascita di uno Spazio Europeo dell’Istruzione Superiore ha conosciuto diverse tappe fondamentali, fra cui, per esempio, la ripartizione in cicli e l’adozione dei crediti ECTS. Una di queste tappe, ossia il passaggio da una pianificazione della didattica basata sui contenuti ad una basata sui risultati dell’apprendimento, ricopre un ruolo di primo piano nel presente progetto di dottorato. Lo studio qui descritto ha esaminato, da un punto di vista sintattico e semantico, un campione di obiettivi e risultati dell’apprendimento di insegnamenti di alcuni corsi di laurea di primo e secondo ciclo, delle scienze umanistiche, in Austria, Germania, Italia e Regno Unito. L’obiettivo del progetto è proporre uno schema per una classificazione a faccette di obiettivi dell’apprendimento denominato FLOC. Tale schema è adottato per classificare gli obiettivi dell’apprendimento di quattro contesti linguistico-culturali (nei paesi summenzionati), dando vita a FLOC-AT, FLOC-DE, FLOC-IT e FLOC-EN. Queste quattro classificazioni forniscono inoltre il contesto per un’analisi contrastiva multilingue fra unità di obiettivi di apprendimento.

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L’autore ricostruisce ed esamina la storia dei rapporti italo-tedeschi negli anni immediatamente precedenti la riapertura ufficiale delle relazioni diplomatiche tra Italia e Repubblica federale tedesca. Un riavvicinamento economico e politico progressivo, ma che suscitò forti contrasti tra i principali attori della diplomazia italiana. Il saggio si basa su una documentazione conservata presso l’Archivio storico del ministero degli Esteri, l’Archivio centrale dello Stato, l’Archivio storico della Banca d’Italia e l’Archivio Politico del ministero degli Esteri della Repubblica federale. L’autore sostiene che le relazioni economiche italo-tedesche assunsero un ruolo centrale nel processo di elaborazione della politica estera italiana sulla questione tedesca nel corso di questi anni. Prima dell’istituzione della Repubblica federale tedesca, l’Italia divenne un partner economico fondamentale per la Germania occidentale. Tra il 1945 e il 1949 l'Italia fu il primo paese europeo favorevole alla rinascita di un nuovo stato tedesco non sottoposto alla diretta influenza dell’Unione Sovietica. Il presidente del Consiglio De Gasperi e il ministro degli Esteri Sforza per sostenere la nuova Germania attuarono una precisa azione diplomatica di riavvicinamento politico, promuovendo diversi scambi di visite e di incontri con i rappresentanti tedeschi.

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Oggetto della ricerca è il museo Wilhelm Lehmbruck di Duisburg, un'opera dell'architetto Manfred Lehmbruck, progettata e realizzata tra il 1957 e il 1964. Questa architettura, che ospita la produzione artistica del noto scultore Wilhelm Lehmbruck, padre di Manfred, è tra i primi musei edificati ex novo nella Repubblica Federale Tedesca dopo la seconda guerra mondiale. Il mito di Wilhelm Lehmbruck, costruito negli anni per donare una identità culturale alla città industriale di Duisburg, si rinvigorì nel secondo dopoguerra in seno ad una più generale tendenza sorta nella Repubblica di Bonn verso la rivalutazione dell'arte moderna, dichiarata “degenerata” dal nazionalsocialismo. Ricollegarsi all'arte e all'architettura moderna degli anni venti era in quel momento funzionale al ridisegno di un volto nuovo e democratico del giovane stato tedesco, che cercava legittimazione proclamandosi erede della mitica e gloriosa Repubblica di Weimar. Dopo anni di dibattiti sulla ricostruzione, l'architettura del neues Bauen sembrava l'unico modo in cui la Repubblica Federale potesse presentarsi al mondo, anche se la realtà del paese era assai più complessa e svelava il “doppio volto” che connotò questo stato a partire dal 1945. Le numerose dicotomie che popolarono presto la tabula rasa nata dalle ceneri del conflitto (memoria/oblio, tradizione/modernità, continuità/discontinuità con il recente e infausto passato) trovano espressione nella storia e nella particolare architettura del museo di Duisburg, che può essere quindi interpretato come un'opera paradigmatica per comprendere la nuova identità della Repubblica Federale, un'identità che la rese capace di risorgere dopo l' “anno zero”, ricercando nel miracolo economico uno strumento di redenzione da un passato vergognoso, che doveva essere taciuto, dimenticato, lasciato alle spalle.

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L'elaborato tratta le realtà degli immigrati, i loro diritti e le politiche di integrazione in Italia e in Germania. Oltre a sfatare alcuni miti, il testo si focalizza soprattutto sulle cause delle difficoltà di integrazione e sul ruolo fondamentale che gli immigrati svolgono per entrambi i paesi.

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L’autore tedesco Erich Kästner è noto al pubblico italiano soprattutto per la narrativa per ragazzi, ma tende ad essere dimenticato quando si affronta la letteratura del dopoguerra. Anch’egli, infatti, diede un contributo fondamentale alla Trümmerliteratur, ovvero la letteratura delle macerie, un movimento letterario nato in Germania nel secondo dopoguerra e che si poneva come obiettivo quello di testimoniare la crudezza della seconda guerra mondiale. Scopo dell’elaborato è quindi quello di fare luce sul contributo di Kästner alla Trümmerliteratur mediante la proposta di traduzione dal tedesco all’italiano di due testi tratti dalla raccolta Der tägliche Kram [Le cianfrusaglie di tutti i giorni]. Dopo una breve introduzione all’autore, al movimento letterario e all’opera in questione, vengono analizzati più attentamente i due testi, definendone la tipologia e la funzione testuale, aspetti fondamentali ai fini traduttivi. Nel quarto capitolo si trovano le traduzioni italiane affiancate dal testo originale tedesco in modo da facilitarne il confronto. L’affiancamento dei testi è inoltre necessario per un riconoscimento più immediato delle strategie traduttive, che vengono approfondite nel quinto capitolo.

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In questo lavoro è presentata una proposta di traduzione del racconto Und nun schieben sie mich ab (Biondi, 1985: 168- 174), di Franco Biondi, un autore di origini italiane residente in Germania dal 1965 (Amodeo, 2007: 6). Data la sua biografia, Biondi è un autore emblematico tanto della letteratura italiana della migrazione, quanto della letteratura dell’immigrazione in Germania, a testimonianza di come questa letteratura sia riuscita a superare i confini letterari nazionali per entrare a far parte di una «letteratura mondiale della transculturalità» (Amodeo, 2000: 327) . Considerati il terreno comune su cui si sono sviluppate le opere di autori di varie nazionalità in Germania, e l’eterogeneità dei contesti letterari e sociali degli autori italiani nei vari Paesi, si è ritenuto più efficace focalizzare i capitoli teorici del lavoro sulla letteratura dell’immigrazione in Germania, con un’attenzione particolare agli autori di origine italiana. La proposta di traduzione sarà preceduta da un inquadramento storico degli albori della letteratura dell’immigrazione in Germania, nata negli anni Sessanta del Novecento. Da lì si procederà presentando gli sviluppi di questa letteratura fino agli anni più recenti: si partirà dalla letteratura dell’immigrazione in Germania prodotta da autori di varie nazionalità, entrando poi nel merito degli autori di origine italiana attivi in Germania. Il terzo capitolo è dedicato a Franco Biondi, di cui saranno presentate una breve biografia e le opere più significative. Il quarto e il quinto capitolo sono dedicati interamente al racconto Und nun schieben sie mich ab (Biondi, 1985): in particolare, il quarto capitolo contiene un’analisi del tema e del contenuto del racconto, contestualizzato poi all’interno della raccolta “Passavantis Rückkehr” (Ibid.) e dell’opera dell’autore; in questo capitolo inoltre viene presentata un’analisi linguistica e stilistica del racconto. Il quinto capitolo contiene la proposta di traduzione, seguita da un commento della traduzione e delle strategie utilizzate.

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The proposition posed is that the value of amino acid conjugation to the organism is not, as in the traditional view, to use amino acids for the detoxication of aromatic acids. Rather, the converse is more likely, to use aromatic acids that originate from the diet and gut microbiota to assist in the regulation of body stores of amino acids, such as glycine, glutamate, and, in certain invertebrates, arginine, that are key neurotransmitters in the central nervous system (CNS). As such, the amino acid conjugations are not so much detoxication reactions, rather they are homeostatic and neuroregulatory processes. Experimental data have been culled in support of this hypothesis from a broad range of scientific and clinical literature. Such data include the low detoxication value of amino acid conjugations and the Janus nature of certain amino acids that are both neurotransmitters and apparent conjugating agents. Amino acid scavenging mechanisms in blood deplete brain amino acids. Amino acids glutamate and glycine when trafficked from brain are metabolized to conjugates of aromatic acids in hepatic mitochondria and then irreversibly excreted into urine. This process is used clinically to deplete excess nitrogen in cases of urea cycle enzymopathies through excretion of glycine or glutamine as their aromatic acid conjugates. Untoward effects of high-dose phenylacetic acid surround CNS toxicity. There appears to be a relationship between extent of glycine scavenging by benzoic acid and psychomotor function. Glycine and glutamine scavenging by conjugation with aromatic acids may have important psychosomatic consequences that link diet to health, wellbeing, and disease.

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Es war bisher unbekannt, dass die deutschsprachige Musikhistoriographie dem Komponisten Tomás Luis de Victoria relativ viel Beachtung geschenkt hat. Als iberischer Counterpart des Heroen Palestrina spielt er bei der Gestaltung eines Geschichtsbildes der musikalischen Renaissance daher eine viel wichtigere Rolle als bisher vermutet. Die Auseinandersetzung deutscher Musikwissenschaftler mit Victoria spielte eine zentrale Rolle bei der Würdigung des Komponisten durch die spanische Historiographie.

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no abstract available

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Epidemiological, clinical, and experimental evidence has accumulated during the last decades suggesting that high-density lipoproteins (HDLs) may protect from atherosclerosis and its clinical consequences. However, more than 55 years after the first description of the link between HDL and heart attacks, many facets of the biochemistry, function, and clinical significance of HDL remain enigmatic. This applies particularly to the completely unexpected results that became available from some recent clinical trials of nicotinic acid and of inhibitors of cholesteryl ester transfer protein (CETP). The concept that raising HDL cholesterol by pharmacological means would decrease the risk of vascular disease has therefore been challenged.