929 resultados para Anguilla japonica


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Pós-graduação em Zootecnia - FCAV

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Conselho Nacional de Desenvolvimento Científico e Tecnológico (CNPq)

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O presente trabalho teve como objetivos relacionar o desempenho sexual das codornas japonesas com o canto, nos machos. Foi determinado o perfil de comportamento sexual das codornas e foi constatado que os machos apresentam diferenças individuais conspícuas entre os grupos de maus e bons copuladores. Foi descrito também a taxa de vocalização e determinados os parâmetros acústicos, entretanto mostraram-se semelhantes entre os grupos testados, apesar de apresentarem diferenças na estrutura sonográfica. Houve diferenças no índice gonadossomático entre os dois perfis, porém não se mostraram significativos. Não houve correlação entre o desempenho sexual de machos de codorna japonesa e a taxa de vocalização, apesar de uma tendência dos bons copuladores cantarem mais freqüentemente

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O alumínio está presente de forma marcante em nosso cotidiano, com várias possibilidades de contaminação para o ser humano e animais, através da ingestão de alimentos ou aditivos presentes nos alimentos ou, também, através do uso de medicamentos. Por apresentar uma forte carga elétrica, um forte poder de polarização e características similares com elementos da hidroxiapatita, o alumínio age como um competidor de nutrientes na matriz óssea, Por isso, ele pode ser causa danos à saúde dos seres vivos, como a osteoporose. Diante disso, a presente pesquisa teve como objetivos estudar a influência de diferentes níveis de alumínio na dieta de codornas poedeiras, sobre as características físicas e químicas de seus ossos. A densidade e a porosidade óssea foram determinadas pelo método de imersão em água, utilizando o princípio de Arquimedes. Os resultados obtidos mostraram que concetrações até 20 mg de alumínio por kg de ração fornecida causa uma diminuição na densidade óssea e volta a aumentar para concetrações maiores que este limiar. A porosidade óssea, segue o inverso da densidade. Ela aumenta com concetrações até 20 mg de alumínio por kg de ração fornecida e volta a diminuir para concetrações menores

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Fundação de Amparo à Pesquisa do Estado de São Paulo (FAPESP)

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The objective of this study was to estimate growth parameters of carcass components (wing, thighs and drumsticks, back and breast) and organs (heart, liver, gizzard and gut) in males and females of one meat-type quail strain (Coturnix coturnix coturnix) and two laying strains (Coturnix coturnix japonica) designated either yellow or red.A total of 1350 quail from 1 to 42d old were distributed in a completely randomised design, with 5 replicates of each strain. The carcass component weights and body organs were analysed weekly and evaluated using the Gompertz function; growth rates were evaluated through derivative equations.The meat-type strain presented the highest growth rates in carcass components and organs. Across strains, females showed the highest weight of internal organs at maturity compared to males.Females had greater growth potential in breast, wings and back than males for both yellow and red laying quail.

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North Pacific right whales (Eubalaena japonica) were extensively exploited in the 19th century, and their recovery was further retarded (severely so in the eastern population) by illegal Soviet catches in the 20th century, primarily in the 1960s. Monthly plots of right whale sightings and catches from both the 19th and 20th centuries are provided, using data summarized by Scarff (1991, from the whale charts of Matthew Fontaine Maury) and Brownell et al. (2001), respectively. Right whales had an extensive offshore distribution in the 19th century, and were common in areas (such as the Gulf of Alaska and Sea of Japan) where few or no right whales occur today. Seasonal movements of right whales are apparent in the data, although to some extent these reflect survey and whaling effort. That said, these seasonal movements indicate a general northward migration in spring from lower latitudes, and major concentrations above 40°N in summer. Sightings diminished and occurred further south in autumn, and few animals were recorded anywhere in winter. These north-south migratory movements support the hypothesis of two largely discrete populations of right whales in the eastern and western North Pacific. Overall, these analyses confirm that the size and range of the right whale population is now considerably diminished in the North Pacific relative to the situation during the peak period of whaling for this species in the 19th century. For management purposes, new surveys are urgently required to establish the present distribution of this species; existing data suggest that the Bering Sea, the Gulf of Alaska, the Okhotsk Sea, the Kuril Islands and the coast of Kamchatka are the areas with the greatest likelihood of finding right whales today.

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Le conoscenze relative al controllo ormonale del metabolismo epatico dei pesci sono ancora piuttosto limitate e per molti anni sono state controverse. Per lungo tempo si è ritenuto che le catecolamine, adrenalina e noradrenalina, agissero nel fegato dei pesci soltanto attraverso i recettori adrenergici di tipo β. Quindi l’assetto recettoriale dei mammiferi, che comprende recettori α e β, era considerato frutto di un processo evolutivo che non aveva ancora avuto luogo nei pesci. Successivamente, nel fegato di vari teleostei è stata dimostrata la presenza di recettori sia α che β. Tuttavia il ruolo fisiologico dei due tipi di recettori non è ancora chiaro. Per esempio, in acciughe e sgombri non è stato fatto alcuno studio sulla risposta alle catecolamine ottenuta attraverso i recettori α e β, nel fegato di trota i recettori α non sono accoppiati alla cascata fisiologica che porta al rilascio di glucosio, e in anguilla e pesce gatto l’azione delle catecolamine attraverso recettori β è predominante rispetto a quella attraverso recettori α. L’utilizzo di ligandi farmacologici non ha portato a chiarimenti significativi, perché la loro specificità per i recettori di mammifero non trova sempre riscontro nei pesci. In questo studio, quindi, abbiamo studiato l’espressione dei geni codificanti per i recettori α e β adrenergici attraverso la tecnica della PCR real time, ottenendo i primi dati in letteratura per quanto riguarda la loro quantificazione assoluta. L’organismo modello utilizzato è stata l’anguilla, teleosteo caratterizzato da un ciclo biologico molto particolare in cui si distinguono nettamente una fase gialla ed una argentina. Le anguille argentine non sono mai state studiate a tale proposito, e date le estreme differenze nella disponibilità e nell’uso delle risorse energetiche in questi due stadi di crescita, il presente studio ha mirato a valutare la differente sensibilità alle catecolamine da parte degli epatociti isolati da anguille gialle ed argentine. I nostri dati hanno confermato quanto solo ipotizzato nei vari studi pubblicati negli ultimi due decenni, ma mai avvalorato da risultati sperimentali, cioè che i recettori α e β sono contemporaneamente espressi negli epatociti dell’anguilla, sia gialla che argentina, e la proporzione tra loro giustifica il ruolo significativamente maggiore giocato dai recettori β. Nelle anguille argentine infatti, come nelle gialle, l’effetto dell’adrenalina sul rilascio di glucosio ottenuto attraverso recettori β è chiaramente predominante. Inoltre, i nostri dati indicano che in due diverse fasi del ciclo vitale dell’anguilla, così come si osserva nell’ontogenesi dei mammiferi, i recettori adrenergici sono espressi in quantità differente.

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L’anguilla europea (Anguilla anguilla) è una specie eurialina catadroma, la cui area di riproduzione si trova a grande distanza dall’areale di distribuzione. Presenta un ciclo biologico piuttosto complesso caratterizzato da due metamorfosi: la prima, tipicamente larvale permette al “leptocefalo”, forma larvale marina tipica degli anguilliformi, di trasformarsi in anguilla “ceca”; la seconda, invece, trasforma l’anguilla “gialla” in “argentina” attraverso un processo definito di “argentinizzazione” nel quale si delineano preadattamenti alla maturazione sessuale che sarà completa durante la migrazione riproduttiva verso il Mar dei Sargassi. L’”argentinizzazione” innesca modificazioni fisiologiche (regressione del tratto digestivo), e morfologiche (aumento della massa corporea, ispessimento della pelle, modificazione dell’occhio e nuova pigmentazione). Il colore bruno verdastro con ventre giallo è prerogativa delle anguille in fase trofica, cioè quelle gialle, sessualmente immature. Quelle argentine presentano, invece, una colorazione più scura sul dorso e argenteo sul ventre. Inoltre le anguille argentine vanno incontro a cambiamenti ormonali per adattarsi all’ambiente marino, compiere la lunga migrazione e riprodursi. Per avere a disposizione risorse energetiche anche senza nutrirsi per molti mesi, devono accumulare grandi riserve di cui il 60% è destinato per lo sviluppo delle gonadi. Tuttavia i processi metabolici che consentono alle anguille argentine di effettuare lunghe migrazioni mantenendo un’alta efficienza del nuoto e nel contempo utilizzando limitate risorse, non sono sufficientemente conosciuti. Per fornire nuove informazioni, questo lavoro di tesi ha indagato se vi sia una modificazione del quadro proteico del siero delle anguille argentine rispetto alle gialle, e quali proteine eventualmente risultino sovra- o sotto- espresse in ciascuna delle due fasi del ciclo biologico. A tale fine si è applicata una tecnica innovativa, quale l’analisi proteomica, che permette di identificare in modo sistematico le proteine all’interno di un substrato biologico come iin questo caso il siero. Le anguille gialle ed argentine prese in esame sono state prelevate nelle Valli di Comacchio (FE). La valutazione quantitativa delle proteine, separate tramite elettroforesi bidimensionale su gel di poliacrilamide, si è fondata sull’analisi delle immagini attraverso specifici programmi (Proteomweaver). A tale proposito, si sono confrontati i gel di anguilla gialla ed argentina individuando gli spot corrispondenti alle proteine e quantificandoli. Gli spot differenzialmente espressi sono stati prelevati per essere poi identificati tramite spettrometria di massa (MS/MS), arrivando al riconoscimento di diverse proteine. Tra queste, sono state identificate due diverse isoforme di apolipoproteina, l’una più espressa nell’anguilla gialla, l’altra nell’argentina; tali proteine svolgono un ruolo importante nella facilitazione del trasporto lipidico e nell’assorbimento dei lipidi associato anche con la crescita degli ovociti. Il treno di spot relativo alla transferrina è decisamente più evidente nelle anguille argentine, il che potrebbe essere correlato al ruolo del ferro nell’emoglobina, mirato ad un maggiore apporto di ossigeno ai tessuti durante la lunga migrazione riproduttiva di questi animali. Lo studio è del tutto nuovo e al momento non sono disponibili sufficienti informazioni al contorno per trarre più ampie conclusioni; tuttavia esso merita di essere proseguito per contribuire alla comprensione degli eventi di metamorfosi in questa specie dal ciclo vitale complesso e in gran parte sconosciuto.

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This thesis presents SEELF (Sustainable EEL fishery) Index, a methodology for evaluation of European eel (Anguilla anguilla) for the implementation of an effective Eel Management Plan, as defined by EU Regulation No.1100/2007. SEELF uses internal and external indices, age and blood parameters, and selects suitable specimen for restocking; it is also a reliable tool for eel stock management. In fact, SEELF Index, was developed in two versions: SEELF A, to be used in field operations (catch&release, eel status monitoring) and SEELF B to be used for quality control (food production) and research (eel status monitoring). Health status was evaluated also by biomarker analysis (ChE), and data were compared with age of eel. Age determination was performed with otolith reading and fish scale reading and a calibration between the two methods was possible. The study area was the Comacchio lagoon, a brackish coastal lagoon in Italy, well known as an example of suitable environment for eel fishery, where the capability to use the local natural resources has long been a key factor for a successful fishery management. Comacchio lagoon is proposed as an area where an effective EMP can be performed, in agreement with the main features (management of basins, reduction of mortality due to predators,etc.) highlighted for designation of European Restocking Area (ERA). The ERA is a new concept, proposed as a pillar of a new strategy on eel management and conservation. Furthermore, the features of ERAs can be useful in the framework of European Scale Eel Management Plan (ESEMP), proposed as a European scale implementation of EMP, providing a more effectiveness of conservation measures for eel management.

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L’anguilla europea, è una specie eurialina catadroma con un complesso ciclo biologico: l’area di riproduzione, unica, si trova molto distante da quella di distribuzione. La specie necessita di una gestione dello stock a fini conservazionistici. Il problema è europeo: lo stock è unico, distribuito in Europa e nell’Africa settentrionale, si riproduce in Atlantico ed è panmittico. C’è preoccupazione per il declino del reclutamento e delle catture di adulti. Lo scopo del progetto è di individuare possibili unità di stock nella penisola italiana. La ricerca è basata sullo studio degli otoliti mediante analisi morfometrica e microchimica. I contorni degli otoliti sono sottoposti ad analisi ellittica di Fourier per individuare eventuali gruppi. Gli otoliti sono stati levigati per effettuare: letture d’età, indagini microstrutturali al SEM delle fasi larvali, analisi microchimiche LA-ICP-MS del nucleo, studiarne l’origine e valutare l’ambiente di sviluppo. Le indagini morfometriche mostrano evidenti pattern ontogenetici, ma non legati ocorrelati alla località, sesso o anno di nascita. Le indagini microstrutturali hanno evidenziano l’alto contenuto organico nucleare, un pattern comune di crescita ed eventi chiave delle fasi larvali, con una media di 212 anelli giornalieri. La microchimica rivela che le larve si sviluppano in acque salate fino alla metamorfosi, poi migrano verso acque meno salate. Le analisi su campioni nati nello stesso anno, evidenziano due gruppi: individui di rimonta naturale e individui di ripopolamento. I profili nucleo bordo evidenziano la permanenza a salinità intermedie degli adulti. L’attività di ricerca si è dimostrata proficua dal punto di vista tecnico con la messa a punto di protocolli innovativi e con forti ricadute sulla riduzione dei tempi e costi d’analisi. Il debole segnale di possibili unità di stock andrà verificato in futuro mediante analisi più dettagliate discriminando meglio la storia di ogni singolo individuo.

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The thesis aims to expose the advances achieved in the practices of captive breeding of the European eel (Anguilla anguilla). Aspects investigated concern both approaches livestock (breeding selection, response to hormonal stimulation, reproductive performance, incubation of eggs) and physiological aspects (endocrine plasma profiles of players), as well as engineering aspects. Studies conducted on various populations of wild eel have shown that the main determining factor in the selection of wild females destined to captive breeding must be the Silver Index which may determine the stage of pubertal development. The hormonal induction protocol adopted, with increasing doses of carp pituitary extract, it has proven useful to ovarian development, with a synchronization effect that is positively reflected on egg production. The studies on the effects of photoperiod show how the condition of total darkness can positively influence practices of reproductions in captivity. The effects of photoperiod were also investigated at the physiological level, observing the plasma levels of steroids ( E2, T) and thyroid hormones (T3 and T4) and the expression in the liver of vitellogenin (vtg1 and vtg2) and estradiol membrane receptor (ESR1). From the comparison between spontaneous deposition and insemination techniques through the stripping is inferred as the first ports to a better qualitative and quantitative yield in the production of eggs capable of being fertilized, also the presence of a percentage of oocytes completely transparent can be used to obtain eggs at a good rate of fertility. Finally, the design and implementation of a system for recirculating aquaculture suited to meet the needs of species-specific eel showed how to improve the reproductive results, it would be preferable to adopt low-flow and low density incubation.

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L’anguilla europea, Anguilla anguilla, è una specie gravemente minacciata, sia da impatti diretti legati al sovrasfruttamento della specie a tutti gli stadi del ciclo vitale, che indiretti come l’urbanizzazione costiera e la perdita di habitat lagunari. Negli ultimi 45 anni è stata documentata una riduzione del tasso di reclutamento di anguilla europea del 90%. Lo scopo di questo studio è stato approfondire le modalità riproduttive di A. anguilla per via indiretta, attraverso un’analisi di paternità. Il Centro di ricerca universitario di Cesenatico (Laboratori di Acquacoltura ed Igiene delle Produzioni Ittiche – Università di Bologna) ha avviato le prime sperimentazioni su A. anguilla, al fine di mettere a punto un protocollo di riproduzione artificiale. Nell’estate 2015 i ricercatori hanno ottenuto sette riproduzioni spontanee in ambiente controllato, da queste sono state campionate casualmente e genotipizzate circa 40 larve per ogni mandata riproduttiva e i relativi riproduttori per condurre l’analisi di paternità. In ogni riproduzione è stata utilizzata sempre e soltanto una femmina e tre o quattro maschi; le analisi genetiche, condotte utilizzando 9 loci microsatelliti, si sono focalizzate sull’individuazione dei padri e l’assegnamento di paternità è avvenuto con un livello di confidenza medio dell’89%. Dalle analisi effettuate è emerso che: 1) i maschi di questa specie, precedentemente sottoposti a stimolazioni ormonali per indurne la riproduzione e la fertilità, sono in grado di partecipare con successo a più di una riproduzione; 2) più esemplari riescono a fecondare gli ovociti di una sola femmina e sembrano stabilirsi modelli gerarchici di dominanza in quanto si è osservato generalmente che un maschio prevale sugli altri, generando da solo più del 50% della prole. Questo studio pilota rappresenta, quindi, un punto di partenza per approfondimenti futuri sulle modalità riproduttive dell’anguilla europea.