634 resultados para PLANIFICACION DE LA ENERGIA


Relevância:

30.00% 30.00%

Publicador:

Resumo:

Questa tesi ha studiato a fondo le modalità di funzionamento del convertitore ZETA. Si è visto che la presenza dei due magnetici determina una condizione di funzionamento non convenzionale (lo stesso accade nel SEPIC) poco studiata in letteratura. Questa condizione, corrispondente al modo discontinuo nei più elementari convertitori, in cui la corrente si annulla sia nel transistor che nel diodo, dà invece luogo ad un ricircolo di corrente pressochè costante in una maglia che comprende entrambe le induttanze. Questa corrente testimonia un intrappolamento di energia magnetica con relativa perdita per dissipazione che presumibilmente degrada l’efficienza del convertitore. Questo è potuto avvenire perchè non vi è nulla che impedisca il flusso di una corrente negativa sui singoli induttori quando la somma algebrica dei due risulti comunque positiva o nulla (diodo in conduzione). Questo problema si può riscontrare sia nel funzionamento in continua (sempre almeno uno fra transistor e diodo in conduzione) che in discontinua (con un intervallo di tempo in cui non conducono nessuno dei due). Per ovviare a questo problema le soluzioni proposte in questa tesi sono quelle di aggiungere un ulteriore diodo rettificatore in serie agli avvolgimenti e/o di gestire il rapporto di induttanze dei due avvolgimenti in modo che nella condizione nominale di funzionamento raggiungano contemporaneamente la condizione di inversione della corrente. Queste possibilità sono state esplorate con successo nell’utilizzo del convertitore ZETA per applicazioni di correzione del fattore di potenza PFC in cui si è proposto un insieme di equazioni di dimensionamento che portano al progetto del convertitore al fine di ottenere le forme d’onda desiderate.

Relevância:

30.00% 30.00%

Publicador:

Resumo:

Studio di fattibilità di un sistema di cogenerazione termico ed elettrico stand-alone sfruttando il fenomeno dell'effetto Seebeck. In particolare è stata esaminata la sezione di produzione di potenza elettrica. Nella prima parte è trattata l'analisi della tecnologia riguardante i moduli TEG esplicitandone ogni aspetto caratteristico ed è stato inserito un riepilogo delle maggiori sperimentazioni in questo ambito. Nella seconda parte è affrontata la fase di studio preliminare. Sulla base dei dati di progetto ci si è soffermati sui vincoli dimensionali dei componenti direttamente interessati da scambi termodinamici. Nella terza parte è descritta la struttura del prototipo ed è mostrata una analisi economica preliminare di carattere indicativo. I risultati ottenuti mostrano il campo di applicabilità al quale questa soluzione tecnologica deve riferirsi per risultare conveniente.

Relevância:

30.00% 30.00%

Publicador:

Resumo:

In questo lavoro di tesi abbiamo studiato la relazione esistente tra la concentrazione di drogante in un wafer di silicio e l’energia superficiale del suo ossido nativo. 
La strumentazione utilizzata per la misura dell’energia superficiale è il tensiometro ottico, uno strumento semplice ma efficace per valutare le proprietà chimico-fisiche dell’interfaccia liquido-solido.
 Il tensiometro ottico misura l’angolo di contatto statico e dinamico. La misura dell’angolo statico ci ha permesso di valutare l’energia superficiale dell’ossido nativo attraverso il metodo di Owen-Wendt. Per valutare l’omogeneità chimica/fisica dell’ossido abbiamo invece misurato l’isteresi dell’angolo di contatto in configurazione dinamica. Le misure di angolo statico e dinamico sono state realizzate su 10 frammenti di wafer di silicio a concentrazione crescente da 10^13 a 10^19 atomi/cm^3 di entrambi i tipi di drogante (ossia di tipo p - boro - e di tipo n - fosforo -). E’ stato osservato che, per i substrati drogati con boro, l’energia superficiale presenta un picco corrispondente ad una concentrazione di circa 10^15 atomi/cm^3 nell’intervallo di concentrazione 2 · 10^13 − 1.6 · 10^16 atomi/cm^3. Mentre i campioni drogati con fosforo presentano un andamento dell’energia superficiale leggermente crescente al crescere della concentrazione di drogaggio nell’intervallo di concentrazione 6.5 · 10^14 − 1.5 · 10^19 atomi/cm^3. Questo risultato è stato correlato alla diffusione degli atomi di drogante nell’ossido che raggiunge l’interfaccia SiO2 − Aria. 
 L’osservazione sperimentale che l’energia superficiale dell’ossido dipenda dalla concentrazione di drogante è avvalorata dal confronto fra la componente polare e dispersiva, in particolare la componente polare presenta lo stesso picco osservato nell’energia superficiale. Le impurità nell’ossido, determinate dagli atomi di drogante, conferiscono quindi polarità alla superficie aumentando l’energia superficiale totale. 
Dal confronto fra le misure dei campioni as received con le misure dell’ossido ricostruito dopo 7 e 21 giorni di esposizione all’aria, ricaviamo che gli atomi di drogante diffondono nel tempo e, in particolare, la polarità superficiale ritorna alle con- dizioni as recived dopo 21 giorni dalla rimozione dell’ossido. 
E’ stata simulata numericamente una goccia su una superficie, comprendendo come il picco osservato nell’energia superficiale corrisponde ad un minimo dell’energia di Gibbs per i campioni di tipo p. 
Infine, l’isteresi aumenta in valor medio per i campioni con ossido ricostruito rispetto ai campioni as recived, ad indicare una possibile variazione dell’omogeneità chimico-fisica delle superfici.

Relevância:

30.00% 30.00%

Publicador:

Resumo:

Guidata dall'interesse per lo studio della fissione nucleare, per molto tempo la ricerca nel campo dei neutroni si è concentrata su energie medio-basse (E<20 MeV) mentre per la regione a più alte energie le informazioni risultavano scarse o mancanti. Recentemente, invece, si è sviluppato un nuovo interesse per i Neutroni di Alta Energia, utilizzabili nelle terapie mediche per la cura di tumori, e di grande importanza per la radioprotezione e la trasmutazione delle scorie radioattive derivanti da produzione di energia nucleare. Queste applicazioni richiedono precisi fasci di neutroni quasi-monoenergetici, con energie dai 20 a qualche centinaia di MeV, servono perciò misurazioni intese a determinare le caratteristiche del fascio e atte a ottenere valori precisi della sezione d'urto relativa ai processi innescati da neutroni veloci. La sezione d'urto di un certo processo nucleare si deduce dalla misura del numero di eventi acquisiti per unità di tempo da un rivelatore, conoscendo l'efficienza di questo, l'intensità del fascio che incide nel bersaglio e le caratteristiche del target. Diventa, quindi, determinante la conoscenza dell'intensità del fascio dei neutroni, anche nel caso di un intervallo energetico ampio, come quello prodotto al CERN dalla facility n_TOF, che possiede energie che vanno dal meV al GeV. Sulla base di queste motivazioni, in questo lavoro di tesi, si vuole proporre un prototipo semplice di rivelatore per Neutroni di Alta Energia e si presenta uno studio preliminare del primo test sotto fascio, focalizzando l'attenzione sulla massima energia misurabile.

Relevância:

30.00% 30.00%

Publicador:

Resumo:

Il presente lavoro di tesi si è focalizzato sullo studio e sulla ottimizzazione di un sistema integrato, che utilizzi la reazione di oxy-reforming del metano al fine di produrre syngas che venga trattato attraverso la water-gas shift al fine di abbattere il contenuto di CO e al tempo stesso aumentare la resa in H2. Con l’obiettivo di ottenere H2 ad elevata purezza (>99%) da poter essere inviato direttamente a celle a combustible ed in impianti di piccola taglia con possibile delocalizzazione della produzione industriale di energia elettrica e termica “pulita”, la miscela reale uscente dal processo di oxy-reforming è stata processata tramite successiva water-gas shift direttamente all’interno di una membrana ceramica al Pd selettiva nella separazione di H2. L’innovativià di questo progetto di studio è data da diversi parametri quali: 1) l’impiego dell’oxy-reforming in alternativa al normale steam-reforming del CH4, che permette di condurre il processo a temperature decisamente inferiori (700-750°C), utilizzando un minor quantitativo di vapore (S/C = 0.7); 2) l’utilizzo di due nuove formulazioni di catalizzatore di WGS per alte temperature, capace di operare in un unico stadio conversioni di CO ottenibili industrialmente solo attraverso i convenzionali due due stadi di reazione (e due diverse formulazioni di catalizzatori a base di Fe/Cr e Cu); 3) l’utilizzo di supporti ceramici con membrana a base di Pd, capaci di ospitare al loro interno un catalizzatore eterogeneo per la reazione di WGS a 400°C, rendendo quindi possibile la produzione e contemporanea separazione di H2 con un ulteriore effetto positivo poiché la membrana rimuovendo H2 dalla zona di reazione favorisce il superamento dell’equilibrio termodinamico per la conversione del CO, abbassandone il contenuto nel flusso uscente dei gas reazione e rendendo non più necessari sistemi aggiuntivi di separazione quali PSA o PROXY.

Relevância:

30.00% 30.00%

Publicador:

Resumo:

L’oggetto di questa tesi di laurea è un intervento di recupero e riprogettazione di un edificio non completato, destinato a 24 alloggi di edilizia residenziale pubblica, situato a Rovigo. Questo è stato oggetto di una lunga ed articolata vicenda caratterizzata da continue interruzioni del cantiere, principalmente causate da una cattiva esecuzione dei lavori da parte dell’impresa costruttrice. Allo stato attuale è presente la sola struttura metallica assemblata sulle fondazioni in calcestruzzo armato; tutto il fabbricato risulta abbandonato e congelato da diversi anni dopo i primi collaudi che hanno stabilito la non idoneità del telaio in acciaio. L’obiettivo del progetto è dunque quello di recuperare le fondazioni esistenti e di riprogettare l’edificio in una chiave più attuale e sostenibile. E’ stato effettuato un sopralluogo per comprendere più da vicino le problematiche relative all’area di progetto, oltre ad un’attenta analisi delle documentazioni riguardanti il progetto originario in modo da correggere eventuali punti deboli. Le strategie non hanno tenuto conto dunque solamente di un’ottima efficienza energetica o di un’offerta di alloggi adeguata alla domanda della situazione abitativa attuale, ma anche di tutte le problematiche che sono derivate dalla cattiva gestione del progetto originario. Le scelte progettuali, infatti, sono state il risultato anche delle necessità di limitare tempi e costi di un intervento per il quale sono state sprecate fin troppe risorse, soprattutto economiche. La fase progettuale è stata affiancata dalla realizzazione di simulazioni effettuate tramite software di calcolo (Termolog EpiX 6 e DIALux evo) che hanno permesso di ottenere ottimi risultati per quanto riguarda prestazione energetica e comfort luminoso indoor.

Relevância:

30.00% 30.00%

Publicador:

Resumo:

I dispositivi impiantabili stanno acquisendo grande importanza nell’ambito delle applicazioni biomedicali, ciò è dovuto principalmente alla loro attitudine nell’adempiere funzioni di stimolazione, monitoraggio su organi interni e di comunicazione di segnali vitali al mondo esterno. La comunità scientifica, in particolare, concentra la sua attenzione sulle tecniche di alimentazione di tali dispositivi. Le batterie al litio hanno rappresentato, fino a qualche tempo fa, la sorgente di alimentazione primaria. Il bisogno crescente di minimizzare le dimensioni di questi dispositivi e migliorare la qualità di vita del paziente (evitare successive operazioni chirurgiche, rischi e infezioni a causa dei cavi percutanei), ha spinto nella ricerca di nuove soluzioni. Una di queste è rappresentata dalla Wireless Power Transfer (WPT). In questo lavoro di tesi, è stato proposto un sistema di alimentazione wireless transcutaneo. Il sistema sfrutta il principio dell’accoppiamento induttivo risonante, che consiste nella trasmissione di energia in campo vicino tra due risuonatori magneticamente accoppiati. Al fine di acquisire la massima efficienza, sono state effettuate operazioni di ottimizzazione geometrica sul trasmettitore e di adattamento sul modello circuitale. I software CST e LTspice hanno reso possibile le simulazioni sul sistema dal punto di vista elettromagnetico e circuitale. Gli sviluppi futuri prevedono di convalidare i risultati ottenuti realizzando prove “in vitro”.

Relevância:

30.00% 30.00%

Publicador:

Resumo:

Il tema della presente tesi è lo studio di progettazione e sperimentazione di un generatore termoelettrico, privo di parti in movimento, sfruttando il fenomeno dell’effetto Seebeck. La prima parte offre una panoramica introduttiva riguardo i moduli TEG e i loro possibili campi di applicazione. La seconda parte riassume le equazioni fisiche alla base del fenomeno e lo stato dell’arte della generazione termoelettrica, focalizzando l’attenzione sulle caldaie a biomassa. Nella terza parte è analizzato il procedimento progettuale dell’impianto. Partendo da un analisi comparativa di soluzioni esistenti e dall’obbiettivo di ottenere la massima efficienza dei moduli TEG si è arrivati alla determinazione dei vincoli dimensionali dei componenti direttamente interessati da scambi termodinamici. La quarta parte illustra la struttura del prototipo finale dedicato al laboratorio, la sua messa in servizio e il primo collaudo dell’impianto. I risultati ottenuti dai test sono il primo passo verso l’ottimizzazione del generatore termoelettrico che potrà quindi essere studio di un’interessante campagna sperimentale.

Relevância:

30.00% 30.00%

Publicador:

Resumo:

Se propone estudiar la problemática de los pobladores del desierto del noreste de Mendoza, dedicados a la cría de caprinos, en el afán por interpretar y transformar la realidad de estos pobladores. Incluye metodologías interdisciplinarias de proyectos referidos a: profundización del conocimiento de la problemática socio-ambiental y de las necesidades y aspiraciones de los pobladores, cuantificación de la oferta forrajera y su incremento, posibilidades de revegetación con gramíneas peretines nativas, uso adecuado de los bosques de algarrobo, producción caprina diversificada, implementación de huertas familiares y la producción local de energia eléctrica, a partir de energía solar. Los pobladores viven en puestos aislados y por lo general carecen de energía eléctrica, agua potable y tecnologías apropiadas. Existen problemas de salud con características propias, entre ellos patologías orales que son evaluadas y atendidas para lograr la sustentabilidad de la salud bucal. Se contempla una participación interactiva, en la cual la comunidad comparte el análisis, las decisiones y el desarrollo de las acciones.

Relevância:

30.00% 30.00%

Publicador:

Resumo:

La tesis realiza un aporte al campo temático de la planificación territorial y las dimensiones territoriales de las políticas públicas, reflexionando en torno al proceso desarrollado en un caso de estudio a nivel municipal, en el partido bonaerense de Quilmes durante el período 2004-2014. El enfoque que se asume en esta investigación destaca la centralidad de las concepciones teóricas y sus derivaciones metodológicas sobre el objeto de interpelación: el territorio. Las concepciones teóricas centrales en relación al enfoque territorial propuesto en la tesis derivan de la teoría social crítica del espacio de Milton Santos quien entiende al espacio como un complejo hibrido entre sistemas de objetos y sistemas de acciones. Se asume en esta investigación que evaluar experiencias de planificación territorial de manera crítica generará conocimientos de utilidad para mejorar las prácticas de intervención en el territorio mediante políticas de planificación, realizando una humilde contribución al entendimiento de un campo de interés multidisciplinar, de sensible interés social, desde una perspectiva geográfica. El problema de investigación y objeto de estudio de esta tesis refiere a las características e implicancias del repertorio teórico-metodológico e instrumental implementado en la planificación territorial municipal del partido de Quilmes, 2004- 2014. Las preguntas que orientan el trabajo son: ¿En qué medida y de qué manera las concepciones teórico - metodológicas sobre territorio, planificación y desarrollo, presentes en actores e instrumentos de planificación territorial municipal, orientan los proceso de transformación del territorio? ¿Cuáles son sus potencialidades y limitaciones? El objetivo general que se persigue es el de contribuir a la producción de conocimiento acerca de la problemática de la planificación territorial del partido de Quilmes, ofreciendo aportes para el análisis crítico de las dimensiones teórico- metodológicas territoriales implementadas y sus implicancias en los procesos de planificación y transformación del territorio. Los objetivos específicos de la investigación son: 1 Describir y analizar las características específicas de la conformación territorial del caso de estudio, dando cuenta de su proceso de organización territorial. 2-Describir y explicar la conformación actual del territorio del caso propuesto mediante el establecimiento de lugares, en términos de patrones de ocupación y apropiación territorial. 3-Relevar las características constitutivas del instrumental y las concepciones de planificación territorial desplegadas durante el período estudiado, dando cuenta de los fundamentos teóricos-metodológicos implementados. 4-Realizar una evaluación y revisión crítica de las experiencias de planificación territorial más significativas. 5-Ponderar las potencialidades y limitaciones del abordaje de lugares como herramientas posibles para la evaluación, el diseño e implementación de instrumentos de planificación territorial a escala de nuevas unidades espaciales submunicipales. En consonancia con los interrogantes planteados y el sistema de objetivos propuestos, la hipótesis general (H1) de la investigación sostiene que las políticas de planificación territorial en Quilmes constituyen un ejemplo y expresión local de las limitaciones estructurales de estos instrumentos para aprehender cabalmente los procesos territoriales y orientarlos hacia la concreción de territorios urbanos más justos y desarrollados. Derivadas de esta proposición, las hipótesis derivadas que completan el sistema son las siguientes: H1.1. Las funciones inherentes del Estado capitalista, la primacía de las dimensiones económica y política, así como las relaciones asimétricas de poder presentes en la arena donde se dirimen las políticas de planificación territorial, constituyen limitantes estructurales que inciden en la eficacia de los instrumentos de planificación territorial municipal. H1.2. Las insuficiencias teóricas y metodológicas presentes en los instrumentos de planificación territorial, relacionadas a la adopción de enfoques tecnocráticos, concepciones fisicalistas del territorio, participación ciudadana limitada, abordajes lineales de la intervención y el desarrollo, contribuyen a explicar los bajos niveles de concreción de los objetivos propuestos en dichos instrumentos. H1.3. El tratamiento superficial de las características de la conformación histórica y actual del territorio que se pretende intervenir se vincula con desajustes e incompatibilidades que repercuten en un bajo nivel de transformación del territorio. La estrategia metodológica diseñada consiste en un tipo de análisis que une el enfoque genético -o diacrónico (de proceso)- con el enfoque actual -o sincrónico (de situación)- de los procesos territoriales. Asimismo, la estrategia rescata los aportes de la triangulación metodológica incorporando algunos elementos cuantitativos, pero sobre todo refiere a una estrategia de triangulación intra-metodológica circunscripta a una metodología no estándar o cualitativa. El caso del partido de Quilmes es concebido como un Estudio de Caso Instrumental y como un estudio de caso heurístico

Relevância:

30.00% 30.00%

Publicador:

Resumo:

La tesis realiza un aporte al campo temático de la planificación territorial y las dimensiones territoriales de las políticas públicas, reflexionando en torno al proceso desarrollado en un caso de estudio a nivel municipal, en el partido bonaerense de Quilmes durante el período 2004-2014. El enfoque que se asume en esta investigación destaca la centralidad de las concepciones teóricas y sus derivaciones metodológicas sobre el objeto de interpelación: el territorio. Las concepciones teóricas centrales en relación al enfoque territorial propuesto en la tesis derivan de la teoría social crítica del espacio de Milton Santos quien entiende al espacio como un complejo hibrido entre sistemas de objetos y sistemas de acciones. Se asume en esta investigación que evaluar experiencias de planificación territorial de manera crítica generará conocimientos de utilidad para mejorar las prácticas de intervención en el territorio mediante políticas de planificación, realizando una humilde contribución al entendimiento de un campo de interés multidisciplinar, de sensible interés social, desde una perspectiva geográfica. El problema de investigación y objeto de estudio de esta tesis refiere a las características e implicancias del repertorio teórico-metodológico e instrumental implementado en la planificación territorial municipal del partido de Quilmes, 2004- 2014. Las preguntas que orientan el trabajo son: ¿En qué medida y de qué manera las concepciones teórico - metodológicas sobre territorio, planificación y desarrollo, presentes en actores e instrumentos de planificación territorial municipal, orientan los proceso de transformación del territorio? ¿Cuáles son sus potencialidades y limitaciones? El objetivo general que se persigue es el de contribuir a la producción de conocimiento acerca de la problemática de la planificación territorial del partido de Quilmes, ofreciendo aportes para el análisis crítico de las dimensiones teórico- metodológicas territoriales implementadas y sus implicancias en los procesos de planificación y transformación del territorio. Los objetivos específicos de la investigación son: 1 Describir y analizar las características específicas de la conformación territorial del caso de estudio, dando cuenta de su proceso de organización territorial. 2-Describir y explicar la conformación actual del territorio del caso propuesto mediante el establecimiento de lugares, en términos de patrones de ocupación y apropiación territorial. 3-Relevar las características constitutivas del instrumental y las concepciones de planificación territorial desplegadas durante el período estudiado, dando cuenta de los fundamentos teóricos-metodológicos implementados. 4-Realizar una evaluación y revisión crítica de las experiencias de planificación territorial más significativas. 5-Ponderar las potencialidades y limitaciones del abordaje de lugares como herramientas posibles para la evaluación, el diseño e implementación de instrumentos de planificación territorial a escala de nuevas unidades espaciales submunicipales. En consonancia con los interrogantes planteados y el sistema de objetivos propuestos, la hipótesis general (H1) de la investigación sostiene que las políticas de planificación territorial en Quilmes constituyen un ejemplo y expresión local de las limitaciones estructurales de estos instrumentos para aprehender cabalmente los procesos territoriales y orientarlos hacia la concreción de territorios urbanos más justos y desarrollados. Derivadas de esta proposición, las hipótesis derivadas que completan el sistema son las siguientes: H1.1. Las funciones inherentes del Estado capitalista, la primacía de las dimensiones económica y política, así como las relaciones asimétricas de poder presentes en la arena donde se dirimen las políticas de planificación territorial, constituyen limitantes estructurales que inciden en la eficacia de los instrumentos de planificación territorial municipal. H1.2. Las insuficiencias teóricas y metodológicas presentes en los instrumentos de planificación territorial, relacionadas a la adopción de enfoques tecnocráticos, concepciones fisicalistas del territorio, participación ciudadana limitada, abordajes lineales de la intervención y el desarrollo, contribuyen a explicar los bajos niveles de concreción de los objetivos propuestos en dichos instrumentos. H1.3. El tratamiento superficial de las características de la conformación histórica y actual del territorio que se pretende intervenir se vincula con desajustes e incompatibilidades que repercuten en un bajo nivel de transformación del territorio. La estrategia metodológica diseñada consiste en un tipo de análisis que une el enfoque genético -o diacrónico (de proceso)- con el enfoque actual -o sincrónico (de situación)- de los procesos territoriales. Asimismo, la estrategia rescata los aportes de la triangulación metodológica incorporando algunos elementos cuantitativos, pero sobre todo refiere a una estrategia de triangulación intra-metodológica circunscripta a una metodología no estándar o cualitativa. El caso del partido de Quilmes es concebido como un Estudio de Caso Instrumental y como un estudio de caso heurístico

Relevância:

30.00% 30.00%

Publicador:

Resumo:

La tesis realiza un aporte al campo temático de la planificación territorial y las dimensiones territoriales de las políticas públicas, reflexionando en torno al proceso desarrollado en un caso de estudio a nivel municipal, en el partido bonaerense de Quilmes durante el período 2004-2014. El enfoque que se asume en esta investigación destaca la centralidad de las concepciones teóricas y sus derivaciones metodológicas sobre el objeto de interpelación: el territorio. Las concepciones teóricas centrales en relación al enfoque territorial propuesto en la tesis derivan de la teoría social crítica del espacio de Milton Santos quien entiende al espacio como un complejo hibrido entre sistemas de objetos y sistemas de acciones. Se asume en esta investigación que evaluar experiencias de planificación territorial de manera crítica generará conocimientos de utilidad para mejorar las prácticas de intervención en el territorio mediante políticas de planificación, realizando una humilde contribución al entendimiento de un campo de interés multidisciplinar, de sensible interés social, desde una perspectiva geográfica. El problema de investigación y objeto de estudio de esta tesis refiere a las características e implicancias del repertorio teórico-metodológico e instrumental implementado en la planificación territorial municipal del partido de Quilmes, 2004- 2014. Las preguntas que orientan el trabajo son: ¿En qué medida y de qué manera las concepciones teórico - metodológicas sobre territorio, planificación y desarrollo, presentes en actores e instrumentos de planificación territorial municipal, orientan los proceso de transformación del territorio? ¿Cuáles son sus potencialidades y limitaciones? El objetivo general que se persigue es el de contribuir a la producción de conocimiento acerca de la problemática de la planificación territorial del partido de Quilmes, ofreciendo aportes para el análisis crítico de las dimensiones teórico- metodológicas territoriales implementadas y sus implicancias en los procesos de planificación y transformación del territorio. Los objetivos específicos de la investigación son: 1 Describir y analizar las características específicas de la conformación territorial del caso de estudio, dando cuenta de su proceso de organización territorial. 2-Describir y explicar la conformación actual del territorio del caso propuesto mediante el establecimiento de lugares, en términos de patrones de ocupación y apropiación territorial. 3-Relevar las características constitutivas del instrumental y las concepciones de planificación territorial desplegadas durante el período estudiado, dando cuenta de los fundamentos teóricos-metodológicos implementados. 4-Realizar una evaluación y revisión crítica de las experiencias de planificación territorial más significativas. 5-Ponderar las potencialidades y limitaciones del abordaje de lugares como herramientas posibles para la evaluación, el diseño e implementación de instrumentos de planificación territorial a escala de nuevas unidades espaciales submunicipales. En consonancia con los interrogantes planteados y el sistema de objetivos propuestos, la hipótesis general (H1) de la investigación sostiene que las políticas de planificación territorial en Quilmes constituyen un ejemplo y expresión local de las limitaciones estructurales de estos instrumentos para aprehender cabalmente los procesos territoriales y orientarlos hacia la concreción de territorios urbanos más justos y desarrollados. Derivadas de esta proposición, las hipótesis derivadas que completan el sistema son las siguientes: H1.1. Las funciones inherentes del Estado capitalista, la primacía de las dimensiones económica y política, así como las relaciones asimétricas de poder presentes en la arena donde se dirimen las políticas de planificación territorial, constituyen limitantes estructurales que inciden en la eficacia de los instrumentos de planificación territorial municipal. H1.2. Las insuficiencias teóricas y metodológicas presentes en los instrumentos de planificación territorial, relacionadas a la adopción de enfoques tecnocráticos, concepciones fisicalistas del territorio, participación ciudadana limitada, abordajes lineales de la intervención y el desarrollo, contribuyen a explicar los bajos niveles de concreción de los objetivos propuestos en dichos instrumentos. H1.3. El tratamiento superficial de las características de la conformación histórica y actual del territorio que se pretende intervenir se vincula con desajustes e incompatibilidades que repercuten en un bajo nivel de transformación del territorio. La estrategia metodológica diseñada consiste en un tipo de análisis que une el enfoque genético -o diacrónico (de proceso)- con el enfoque actual -o sincrónico (de situación)- de los procesos territoriales. Asimismo, la estrategia rescata los aportes de la triangulación metodológica incorporando algunos elementos cuantitativos, pero sobre todo refiere a una estrategia de triangulación intra-metodológica circunscripta a una metodología no estándar o cualitativa. El caso del partido de Quilmes es concebido como un Estudio de Caso Instrumental y como un estudio de caso heurístico

Relevância:

30.00% 30.00%

Publicador:

Resumo:

El presente artículo se analiza el peso del coste de la energía eléctrica en las cuentas de resultados de las empresas españolas y se realiza una reflexión sobre el mismo en comparación con Francia y el posible impacto del coste sobre la competitividad del país.

Relevância:

30.00% 30.00%

Publicador:

Resumo:

El objetivo principal del presente proyecto Variante de la CV-50. Tramo Variante Norte de Benaguasil - Autovia A-3 es dar satisfaccion a una importante demanda social de transporte terrestre existente en esta zona. Permitiendo, como hemos comentado antes, que la infraestructura se transforme en un arco distribuidor exterior al Area Metropolitana de Valencia, conectando a su vez, algunas zonas de mayor potencial productivo de la Comunidad Valenciana, y aliviando, al mismo tiempo, las congestiones de trafico de los cinturones mas interiores, como es el caso de la A-7, que genera grandes congestiones en su enlace con la Carretera de Valencia o A-3. Con la construccion de esta infraestructura se conseguira expulsar el trafico de los núcleos de poblacion de Cheste y Villamarxant, en los que la actual carretera CV-50 ha quedado, con el paso del tiempo y crecimiento de las poblaciones, recogida dentro de ellas. Con esto se logra mayor tranquilidad y calidad de vida de los vecinos, tanto en aspectos visuales, acusticos y medioambientales. A su vez, se consigue reducir el consumo de combustible que supone el paso de vehiculos ligeros y pesados por los centros de poblacion, asi como la importante perdida de productividad que suponen los tiempos de espera en los nucleos de las poblaciones, la congestion innecesaria y los retrasos, que quedaran suprimidos en la circulacion por la nueva autovia, disenada para una velocidad de proyecto de 120 km/h. En resumen, el presente proyecto dotara de una mejor comunicacion a los municipios de Cheste, Villamarxant, Benaguasil y nucleos urbanos de los alrededores y de una importante descongestion a la Autovia A-3, la cual posee un trafico mas alto a medida que se acerca a Valencia, produciendose las retenciones mas importantes en el nudo de la A-3 con la A-7. La nueva autovia Variante de la CV-50 desviara gran parte de este trafico de la A-3, haciendo funcion de anillo distribuidor como la nombrada A-7. Siempre se tiene en cuenta la maxima de invertir los recursos publicos en aquellas actuaciones que mas beneficien a la sociedad; esto toma especial importancia en epocas como la actual, de escasez de recursos publicos que sufrimos. No debieran emplearse inversiones salvo en aquellas actuaciones debidamente justificadas. En nuestro caso, nos encontramos con una infraestructura de gran envergadura, no solo en un futuro a medio plazo, sino en estos momentos. Es preciso adelantarse a la realizacion de los nuevos desarrollos urbanos previstos en los respectivos PGOU, y dotar de accesibilidad antes de la llegada de la poblacion. En caso de no realizarse la infraestructura y esperar a la ampliacion de los municipios, se crearan nuevas congestiones y se agudizaran algunas ya existentes; y se entrara en una dinamica de perdidas de combustible, perdidas economicas de tiempo, accesibilidad… que podria haberse evitado con una adecuada planificacion. Por tanto, nuestra actuacion se enmarca dentro de una problematica de interes provincial. El principal objetivo es que la infraestructura se transforme en un arco distribuidor exterior al Area Metropolitana de Valencia y que conecte algunas zonas de mayor potencial productivo de la Comunidad Valenciana. Y ello, sobre todo, por el crecimiento excepcional que es previsible que sufran en los proximos anos, como se estudia en el anejo de trafico. Sin embargo, el proyecto tiene repercusiones a nivel autonomico y nacional. A nivel autonomico porque su funcion de anillo distribuidor desviara el trafico de la A-3 que tenga direccion a Castellon sin necesidad de acercarse mas kilometros a la ciudad de Valencia, y a nivel nacional porque afecta a la autovia A-3, que es de interes general y es muy importante garantizar un adecuado aprovechamiento de esta via.

Relevância:

30.00% 30.00%

Publicador:

Resumo:

LAS AGENDAS LOCALES desde la planificacion urbanistica .- ¿Qué es una Agenda 21 y para qué sirve? .- Aportaciones del arquitecto a las Agendas 21. .- Una Agenda no es un Plan. .- El proceso de redacción de una Agenda 21 .- La diagnosis de la Agenda Local 21 .- Los indicadores ambientales desde el urbanismo para las Agendas 21 .- Indicadores de sostenibilidad desde el urbanismo para las Agendas 21 .- El Análisis DAFO desde el urbanismo para las Agendas 21 .- Modelos de escenarios alternativos .- El Plan de Acción Ambiental de las Agendas 21 .- Reflexion final, el futuro de las Agendas 21