693 resultados para Trilha sonora


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Programa de doctorado: Formación del Profesorado

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[ES] Este artículo tiene por objeto conocer las posibles diferencias del tiempo de reacción visual (TRV) desde los tacos de salida en velocistas con discapacidad auditiva, usando para dicha salida un estímulo visual mediante un dispositivo luminoso coordinado con la señal sonora de salida.

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“Il tocco pianistico: premesse storiche e sviluppi scientifici” si pone l’obiettivo di provare la politimbricità del pianoforte. A tal fine, ho indagato la relazione tra il gesto, la meccanica del pianoforte e il suono, problema sfiorato da alcuni maestri del Novecento, ma mai approfondito e sviscerato per ovvie ragioni riguardanti la mancanza di una tecnologia idonea e competenze difficili da trovare in una medesima persona. Per quest’ultima ragione mi sono avvalsa della collaborazione sia del Laboratorio di Anatomia Funzionale dell'Apparato Locomotore del Dipartimento di Morfologia Umana dell’Università di Milano, dove lavorano esperti delle più moderne tecnologie idonee alla registrazione del movimento, sia dell’ingegnere Alberto Amendola, docente a contratto di Acustica musicale presso l’Università di Parma per ciò che concerne l’analisi del suono e i rilievi acustici. La tesi si articola in due parti organizzate in quattro capitoli. Nel primo, La didattica pianistica nel primo trentennio del Novecento: il tocco e il timbro come parole chiave, dopo aver tracciato un quadro generale riguardante i concetti di ‘tocco’ e ‘timbro’ incontrati nei metodi e trattati del Sette/Ottocento, già affrontati nella tesi di laurea, procedo ad analizzare alcuni dei lavori più rappresentativi scritti tra la fine dell’Ottocento e gli anni Trenta del Novecento (The Leschetizky Method. A Guide to Fine and Correct Piano Playing di Malwine Brée, Über die physiologischen Fehler und die Umgestaltung der Klaviertechnik di Albert Maria Steinhausen, Die Grundlagen der Klaviertechnik di Rudolph Maria Breithaupt e The Phisiological Mechanics of Piano Technique di Otto Ortmann). Tali studi presentano una parte dedicata alle diverse modalità di produzione sonora e, quasi tutti, giungono ad una medesima conclusione: pur nella sua ricchezza, il pianoforte è uno strumento monotimbrico, dove la differenza tra i suoni è data dall’intensità e dall’agogica. Al fine di provare la politimbricità del pianoforte, il mio percorso di studi si è scontrato sia con la meccanica del pianoforte sia con l’acustica musicale. Ho fatto precedere quindi l’indagine scientifica, che confluisce nel capitolo IV, da una sezione in cui presento l’evoluzione della meccanica del pianoforte fino a giungere alla descrizione della meccanica moderna (capitolo II, Il Pianoforte: meccanica e modalità di produzione del suono), e da un’altra in cui affronto i fondamenti di acustica musicale, al fine di fornire al lettore i mezzi basilari per cimentarsi con la parte scientifica (capitolo III, Cenni di acustica musicale). Il capitolo IV è il resoconto organico e sistematico delle sperimentazioni svolte durante il dottorato presso il laboratorio di Anatomia funzionale dell’apparato locomotore dell’Università di Milano. La presentazione ripercorre necessariamente le tappe della ricerca considerata la novità assoluta dell’oggetto indagato. All’illustrazione dei dati di ogni fase segue sempre la discussione e l’interpretazione dei risultati per garantire la validità dell’esperimento. L’interesse della ricerca è stato condiviso oltre che dal dipartimento di Anatomia, anche dalla casa costruttrice di pianoforti Bechstein che ha costruito una meccanica speciale, e dalla ditta di pianoforti Angelo Fabbrini, che ha messo a disposizione un mezza coda Bechstein per effettuare i rilievi. Il capitolo IV, che rappresenta, dunque, il cuore della presente dissertazione dottorale, dimostra che il pianoforte è uno strumento politimbrico: mettendo in relazione il gesto pianistico, la reazione della meccanica e il suono è risultato che al movimento del martello, ripetibilmente diverso a seconda del tocco pianistico, corrisponde una reazione acustica che varia ripetibilmente in maniera differente a seconda del tocco.

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L’area del Mar Ligure racchiusa nei confini internazionali del Santuario Pelagos dei Cetacei si distingue nel Mediterraneo sia per l’importanza bio-ecologica sia per la capillare diffusione del traffico navale, così intenso su base annua da profilare un serio rischio di disturbo acustico per i mammiferi marini. La mia tesi si inserisce nel progetto GIONHA i cui obiettivi sono monitorare, prevenire, e ridurre tale importante fonte di inquinamento. Il principale obiettivo è quello di analizzare i passaggi necessari per l’impostazione di un modello che simuli il percorso dell’onda sonora in acqua, per stimare il livello di rumore ricevuto da un cetaceo che si trovi in un punto qualunque dell’area. A tal fine l’attività di tesi ha comportato la comprensione delle premesse teoriche, la raccolta e la selezione dei dati e la scelta dei parametri di simulazione. La tesi presenta come risultati delle mappe di rumore utilizzate per testare il buon funzionamento del modello in un’area all’interno del Santuario. Alla luce di considerazioni ecologiche e del quadro normativo in vigore in Italia per il Santuario dei Cetacei, le mappe prodotte per questo progetto rappresentano un utile strumento per la gestione dell’area protetta ai fini della salvaguardia dei mammiferi marini e dell’ecosistema.

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Il presente lavoro tratta la progettazione e caratterizzazione di una nuova "listening room" ad acustica controllata partendo dai requisiti dettati dalle norme tecniche ITU-R BS 1116-1 e EBU/UER Tech. doc. 3276. Ad oggi è presente un'ampia letteratura, che tratta approcci per valutazione acustica delle sale di ascolto. Essa inizialmente era volta a trovare proporzioni ideali tra le dimensioni della camera, poi la ricerca si è spostata sull'elaborazione di modelli previsionali. Purtroppo tali metodi spesso non riescono a garantire le prestazioni desiderate, mentre le prove sperimentali dettate dalle norme risultano essere di comprovata validità. L'ambiente oggetto di studio è stato progettato all'interno dello spazio dei laboratori CIRI. La tecnologia costruttiva è frutto di uno studio approfondito, in particolare la scelta di fibre di poliestere termolegate, per il rivestimento delle pareti interne, è stata valutata attraverso misure in camera riverberante secondo UNI-EN-ISO 354. Si è poi seguita una metodologia iterativa che coinvolgesse messa in opera, misurazioni in situ e valutazione tramite confronto con i parametri consigliati dalle normative tecniche sopra citate. In quest'ottica sono state effettuate acquisizioni di risposte all'impulso monoaurali e dei livelli di pressione sonora per verificare la qualità di isolamento e il comportamento alle basse frequenze. La validazione restituisce indicazioni positive per gli utilizzi dell'ambiente ipotizzati e risulta compatibile con le stringenti richieste delle norme tecniche.

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Studio di un nuovo algoritmo di localizzazione per rete di sensori ad ultrasuoni e sviluppo di un simulatore di propagazione di onda sonora.

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Nel corso di questa tesi si svilupperà il metodo del Beam-forming acustico, uno dei più semplici algoritmi di elaborazione segnale che permette di isolare spazialmente un suono proveniente da una precisa direzione decisa da noi, creando quindi un microfono super-direzionale orientabile a partire da un array microfonico di caratteristiche note. Inoltre si implementerà in modo pratico l'algoritmo per descrivere il livello sonoro emesso da ogni punto di una sorgente sonora estesa in modo da mappare l'intensità di quest'ultima in un'immagine 2D da sovrapporre all'immagine stessa dell'oggetto. Volendo schematizzare in breve questa tesi, essa è composta da una prima parte teorica contenente gli argomenti che ci servono per descrivere lo spazio acustico e le onde acustiche, una seconda parte riguardante i microfoni e i suoi vari parametri, una terza parte riguardante la teoria sull'elaborazione segnale nel dominio del tempo e delle frequenze e in particolare cenni sulla trasformata di Fourier. Nella parte successiva verranno descritti i due principali metodi di Beam-forming acustico trattando sia gli apparati di misura sia i due algoritmi, facendo sempre riferimento alle parti di teoria necessarie alla spiegazione del metodo. Infine nell'ultima parte della tesi verrà discusso in primo luogo la creazione del microfono virtuale, in particolare parleremo della sua sensibilità in funzione della direzione avvalendoci di uno schema che in letteratura viene denominato Beam-pattern, in secondo luogo parleremo di come creare la mappa 2D dove effettivamente possiamo vedere l'intensità sonora dell'onda proveniente da ogni punto dell'oggetto preso in considerazione.

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Questo progetto è stato ideato con lo scopo di implementare e simulare un algoritmo di stima della posizione di una sorgente sonora. E' stato scelto di utilizzare MATLAB come strumento di sviluppo. Tutti i dispositivi hardware utilizzati sono compatibili, interfacciabili tra loro ed ampiamente descritti all'interno di questo elaborato.

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L'obiettivo di questo elaborato è quello di realizzare un sistema di acquisizione real-time e low cost, in grado di stimare la posizione di una sorgente sonora. Per acquisizione real-time si intende un sistema in grado di seguire gli spostamenti della sorgente audio nell'ambiente, limitando il più possibile i tempi di latenza fra un'acquisizione e l'altra. A tal fine si sfrutteranno due coppie di microfoni, che concorrereranno in maniera sequenziale alla stima dell'angolo di arrivo del suono (e quindi della retta su cui giace il punto di provenienza del suono). Combinando i dati raccolti dai quattro microfoni sarà dunque possibile risalire alla posizione di provenienza della sorgente sonora. Il software (implementato in MATLAB) verrà ampiamente discusso nei seguenti capitoli, il suo scopo sarà quello di gestire l'acquisizione dati, garantire il funzionamento real-time e fornire una stima di posizione della sorgente sonora, mostrando il relativo errore commesso durante la misura, nel caso in cui si conosca a priori la posizione della sorgente.

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Esta tesis trata acerca de una de las músicas populares vigentes de nuestra región: la cueca cuyana. Partimos de tres ámbitos distintos, poniéndolos en diálogo; por un lado, hemos profundizado en los textos y autores que han estudiado este género musical, especialmente la perspectiva del musicólogo Carlos Vega; por otro lado, hemos trabajado con los protagonistas de esta expresión cultural, realizando entrevistas a cultores de música cuyana; y por último, hemos analizado un importante corpus de composiciones grabadas fonográficamente. Nos pareció pertinente indagar acerca de la red de construcciones ideológicas existente entorno de la cueca, tanto las implicadas en los estudios musicológicos, como las que sustentan sentidos relacionados con identidades socioculturales. Asimismo, intentamos evidenciar intereses, necesidades y propósitos de los cultores de música cuyana ¾expresión que comparte espacios y prácticas tradicionales y mediatizadas desde principios del siglo XX¾, en relación con la industria cultural, el centralismo administrativo, los espacios de legitimación y las determinaciones ideológicas, económicas y estéticas. Este complejo tramado de significaciones ancla en sonidos organizados de maneras particulares; en consecuencia, creímos oportuno también estudiar los distintos elementos que colaboran en la definición de la identidad sonora de la cueca cuyana contemporánea, considerando aspectos estructurales y performativos. Algunos de los procedimientos que hemos realizado con el objeto de describir la cueca cuyana implicaron la construcción de un aparato teórico metodológico donde articulamos los enfoques del etnomusicólogo Simha Arom con los del musicólogo Philip Tagg. Por otro lado, la Semiótica de la Cultura de Iuri Lotman aparece como marco en el tratamiento de las significaciones y tensiones presentes en torno de estas músicas y sus cultores.

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El tema de la identidad es conflictivo en el ámbito del arte. El compositor que desea expresar en su música características regionales y al mismo tiempo utilizar los aportes de la vanguardia internacional se encuentra ante una contradicción. La dicotomía regionalidad-universalidad, puesta aún más en crisis por las vanguardias internacionalizantes, y hoy por la globalización, ha sido una constante a lo largo del siglo XX, desde las primeras vanguardias hasta la actualidad. Confirmando la actualidad y vigencia del problema de la identidad en arte, observamos que incluso en las últimas décadas de ese siglo continuaron apareciendo obras adscriptas a la regionalidad, apelando a elementos aparentemente descartados por la crisis en la expresión detonada por el atonalismo, la revolución rítmica, o el nuevo concepto de sonido y fuente sonora. Esto nos condujo a pensar que no es ésta una mera y absurda oposición al mandato de “evolución" del lenguaje -primordial en las vanguardias-, o de apropiaciones ingenuas de elementos cristalizados del pasado. Tenemos ante nosotros una búsqueda de expresión particular de “lo propio", en donde el arte asume un rol comunicativo y de significado que trasciende el nivel neutro, y que merece ser estudiado a través de otras herramientas analíticas. A partir de estas inquietudes, nos propusimos en este trabajo ahondar en la noción que describe la doble tensión hacia lo moderno y lo regional, la vanguardia situada2, profundizando en lo que creemos es su principal modus operandi: el rescate de rasgos cristalizados o topoi. Examinaremos con este propósito terminologías, conceptos y herramientas analíticas para construir un enfoque multidimensional que incorporará aspectos relacionados con la sociología y la historia, los estudios post-coloniales, la semiótica y la retórica, sumado al análisis tradicional, el cual aplicaremos, a manera de estudio de caso, en dos obras de la producción contemporánea local.

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La albahaca presenta variabilidad en la tolerancia al estrés salino y se considera una planta sensible a la salinidad al inicio del crecimiento. El objetivo del estudio fue determinar el efecto del NaCl en la emergencia y crecimiento de albahaca. Se utilizaron veinte variedades sometidas a 0; 50 y 100 mM de NaCl, en un diseño completamente al azar con cuatro repeticiones. Las variables medidas fueron porcentaje y tasa de emergencia, longitud de radícula, altura de plántula, biomasa fresca y seca de radícula y de parte aérea. Los resultados mostraron que la variedad con mayor porcentaje de emergencia fue Thai, mientras que Sweet Genovese y Napoletano exhibieron los menores porcentajes. La variedad Thai mostró la mayor tasa de emergencia y Sweet Genovese la menor. Sweet Dani, Thai, Italian Large Leaf y Red Rubin presentaron mayor longitud de radícula, mientras que Sweet Dani, Italian Large Leaf, Dolly y Emily mostraron mayor biomasa fresca y seca de radícula. Sweet Dani, Licorice, Genovese y Napoletano exhibieron mayor altura de plántula, mientras que Sweet Genovese, Thai y Dolly presentaron mayor biomasa fresca y seca de parte aérea. Se discute la respuesta diferencial de las variedades al NaCl en la emergencia de plántulas.

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Los ecosistemas proveen de servicios ambientales necesarios para la satisfacción de las necesidades tanto materiales, como no materiales de los seres humanos. Aportan al crecimiento económico y también a otros aspectos intangibles, que hacen al bienestar humano. Este flujo de bienes y servicios es vital para la economía. Los ecosistemas rurales, satisfacen las necesidades humanas y generan bienestar, incidiendo directamente sobre calidad de vida de las personas. En Argentina, existen conflictos sociales, económicos y ecológicos estrechamente relacionados. Por ello, no es correcto separar la sociedad de la naturaleza y tratar los problemas como si existieran escindidos. Por este motivo se recurre a la valoración de los ecosistemas y del medio ambiente, como instrumento preventivo ante posibles amenazas que vienen alterando el funcionamiento y la estructura de los ecosistemas rurales, por medio de estrategias y políticas sostenidas para el tratamiento y corrección de esta situación. Mendoza es considerada actualmente en un lugar destacado a nivel turístico. Teniendo en cuenta los caminos del vino y la Fiesta Nacional de la Vendimia. Actividades distintivas de la identidad provincial y de sus pobladores. En la última década, el departamento de Maipú ha sufrido una notoria pérdida de tierras agrícolas que se destinaron a la urbanización. Los problemas típicos de la ciudad ya han alcanzado a las zonas rurales. La inseguridad alcanzada, es un claro ejemplo de ésta situación. La elección del territorio de estudio, surgió al analizar el avance urbano en los censos 2001 y 2010, en zonas agrícolas representativas de Mendoza. Se observó que el departamento de Maipú obtuvo un incremento poblacional del 93%. Siendo el mismo, el departamento del Gran Mendoza, con mayor crecimiento de la última década. Además se tuvo en cuenta que Maipú es uno de los departamentos más importantes en el aspecto agrícola de la provincia, conocido como la cuna del vino y del olivo. Se toma como referencia la opinión de habitantes de un departamento que ha sufrido este cambio más recientemente para calificar el avance urbano y pérdida de servicios ambientales en zonas agrícolas de toda la provincia de Mendoza. La presente investigación se centra en el estudio de la provisión de servicios ambientales, por parte de los ecosistemas rurales de la provincia de Mendoza, Argentina. Se estudia la valoración social de los beneficios ambientales y sociales que la sociedad maipucina, le otorga a las zonas agrícolas de Mendoza. Se realiza a través de entrevistas enmarcadas en una técnica de Valoración Contingente en la que se obtienen resultados para el análisis de la Valoración Social de los servicios ambientales, sin llegar al análisis de una Valoración Económica. Los resultados obtenidos muestran que existe una preferencia de los habitantes de Maipú hacia paisajes naturales y agrícolas. Se sienten beneficiados y atraídos por la sensación de bienestar, otorgándoles valor social de existencia. Sin embrago, se percibe que están siendo afectados por problemas típicos de un paisaje urbanizado como lo son la contaminación visual, sonora y la pérdida de servicios ambientales como lo son la belleza escénica y la cultura mendocina. Los datos obtenidos de las encuestas quedan a disposición como herramienta para la toma de decisiones y para la correcta aplicación de la Ley 8051 de Ordenamiento Territorial y Uso del Suelo en Mendoza.

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Los bioestimulantes del crecimiento son sustancias que actúan como activadores fisiológicos, absorción de nutrientes y mitigan el estrés salino. El objetivo fue evaluar humatos de vermicompost como atenuantes del efecto de la salinidad en la emergencia y crecimiento de albahaca (Ocimum basilicum L.). El diseño experimental fue completamente al azar con arreglo factorial, cuyos factores fueron variedades de albahaca (Napoletano y Sweet Genovese), concentraciones de NaCl (0, 50 y 100 mM) y humatos de vermicompost (0 y 1/60 v/v) con seis repeticiones. Se realizaron análisis de varianza y comparaciones independientes de medias (p ≤ 0,05). El experimento se realizó en 2013 en La Paz, México. Se midió el porcentaje y tasa de emergencia, longitud de radícula, altura de plántula, biomasa fresca y seca de radícula y de parte aérea. Se encontraron diferencias significativas para todas las variables (p ≤ 0 ,05), mostrando respuesta diferencial entre variedades para tasa, porcentaje de emergencia y variables morfométricas, destacando la variedad Napoletano con aplicación del bioestimulante como el tratamiento con mejores resultados. El uso de humatos estimuló todas las variables en condiciones de salinidad, permitiendo que la variedad tolerante mejore su emergencia y crecimiento y la variedad sensible incremente su tolerancia al estrés salino.