803 resultados para Sensor Networks and Data Streaming


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The appearance of large geolocated communication datasets has recently increased our understanding of how social networks relate to their physical space. However, many recurrently reported properties, such as the spatial clustering of network communities, have not yet been systematically tested at different scales. In this work we analyze the social network structure of over 25 million phone users from three countries at three different scales: country, provinces and cities. We consistently find that this last urban scenario presents significant differences to common knowledge about social networks. First, the emergence of a giant component in the network seems to be controlled by whether or not the network spans over the entire urban border, almost independently of the population or geographic extension of the city. Second, urban communities are much less geographically clustered than expected. These two findings shed new light on the widely-studied searchability in self-organized networks. By exhaustive simulation of decentralized search strategies we conclude that urban networks are searchable not through geographical proximity as their country-wide counterparts, but through an homophily-driven community structure.

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Il lavoro presentato in questa tesi di Dottorato è incentrato sullo sviluppo di strategie analitiche innovative basate sulla sensoristica e su tecniche di spettrometria di massa in ambito biologico e della sicurezza alimentare. Il primo capitolo tratta lo studio di aspetti metodologici ed applicativi di procedure sensoristiche per l’identificazione e la determinazione di biomarkers associati alla malattia celiaca. In tale ambito, sono stati sviluppati due immunosensori, uno a trasduzione piezoelettrica e uno a trasduzione amperometrica, per la rivelazione di anticorpi anti-transglutaminasi tissutale associati a questa malattia. L’innovazione di questi dispositivi riguarda l’immobilizzazione dell’enzima tTG nella conformazione aperta (Open-tTG), che è stato dimostrato essere quella principalmente coinvolta nella patogenesi. Sulla base dei risultati ottenuti, entrambi i sistemi sviluppati si sono dimostrati una valida alternativa ai test di screening attualmente in uso per la diagnosi della celiachia. Rimanendo sempre nel contesto della malattia celiaca, ulteriore ricerca oggetto di questa tesi di Dottorato, ha riguardato lo sviluppo di metodi affidabili per il controllo di prodotti “gluten-free”. Il secondo capitolo tratta lo sviluppo di un metodo di spettrometria di massa e di un immunosensore competitivo per la rivelazione di prolammine in alimenti “gluten-free”. E’ stato sviluppato un metodo LC-ESI-MS/MS basato su un’analisi target con modalità di acquisizione del segnale selected reaction monitoring per l’identificazione di glutine in diversi cereali potenzialmente tossici per i celiaci. Inoltre ci si è focalizzati su un immunosensore competitivo per la rivelazione di gliadina, come metodo di screening rapido di farine. Entrambi i sistemi sono stati ottimizzati impiegando miscele di farina di riso addizionata di gliadina, avenine, ordeine e secaline nel caso del sistema LC-MS/MS e con sola gliadina nel caso del sensore. Infine i sistemi analitici sono stati validati analizzando sia materie prime (farine) che alimenti (biscotti, pasta, pane, etc.). L’approccio sviluppato in spettrometria di massa apre la strada alla possibilità di sviluppare un test di screening multiplo per la valutazione della sicurezza di prodotti dichiarati “gluten-free”, mentre ulteriori studi dovranno essere svolti per ricercare condizioni di estrazione compatibili con l’immunosaggio competitivo, per ora applicabile solo all’analisi di farine estratte con etanolo. Terzo capitolo di questa tesi riguarda lo sviluppo di nuovi metodi per la rivelazione di HPV, Chlamydia e Gonorrhoeae in fluidi biologici. Si è scelto un substrato costituito da strips di carta in quanto possono costituire una valida piattaforma di rivelazione, offrendo vantaggi grazie al basso costo, alla possibilità di generare dispositivi portatili e di poter visualizzare il risultato visivamente senza la necessità di strumentazioni. La metodologia sviluppata è molto semplice, non prevede l’uso di strumentazione complessa e si basa sull’uso della isothermal rolling-circle amplification per l’amplificazione del target. Inoltre, di fondamentale importanza, è l’utilizzo di nanoparticelle colorate che, essendo state funzionalizzate con una sequenza di DNA complementare al target amplificato derivante dalla RCA, ne permettono la rivelazione a occhio nudo mediante l’uso di filtri di carta. Queste strips sono state testate su campioni reali permettendo una discriminazione tra campioni positivi e negativi in tempi rapidi (10-15 minuti), aprendo una nuova via verso nuovi test altamente competitivi con quelli attualmente sul mercato.

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Data mining is one of the most important analysis techniques to automatically extract knowledge from large amount of data. Nowadays, data mining is based on low-level specifications of the employed techniques typically bounded to a specific analysis platform. Therefore, data mining lacks a modelling architecture that allows analysts to consider it as a truly software-engineering process. Bearing in mind this situation, we propose a model-driven approach which is based on (i) a conceptual modelling framework for data mining, and (ii) a set of model transformations to automatically generate both the data under analysis (that is deployed via data-warehousing technology) and the analysis models for data mining (tailored to a specific platform). Thus, analysts can concentrate on understanding the analysis problem via conceptual data-mining models instead of wasting efforts on low-level programming tasks related to the underlying-platform technical details. These time consuming tasks are now entrusted to the model-transformations scaffolding. The feasibility of our approach is shown by means of a hypothetical data-mining scenario where a time series analysis is required.

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Numerical modelling methodologies are important by their application to engineering and scientific problems, because there are processes where analytical mathematical expressions cannot be obtained to model them. When the only available information is a set of experimental values for the variables that determine the state of the system, the modelling problem is equivalent to determining the hyper-surface that best fits the data. This paper presents a methodology based on the Galerkin formulation of the finite elements method to obtain representations of relationships that are defined a priori, between a set of variables: y = z(x1, x2,...., xd). These representations are generated from the values of the variables in the experimental data. The approximation, piecewise, is an element of a Sobolev space and has derivatives defined in a general sense into this space. The using of this approach results in the need of inverting a linear system with a structure that allows a fast solver algorithm. The algorithm can be used in a variety of fields, being a multidisciplinary tool. The validity of the methodology is studied considering two real applications: a problem in hydrodynamics and a problem of engineering related to fluids, heat and transport in an energy generation plant. Also a test of the predictive capacity of the methodology is performed using a cross-validation method.