853 resultados para Tower manufacturing
Resumo:
L’oggetto di analisi del presente lavoro di tesi è il modello di Operational Excellence noto come World Class Manufacturing in particolare l’approccio allo step 6 del pilastro Professional Maintenance, dove si richiede l’implementazione di un sistema di manutenzione PREDITTIVA, la cosiddetta CBM (Conditional Based Maintenance) . Il modello a cui si fa riferimento fu teorizzato dal professore giapponese H. Yamashina verso la metà degli anni 2000 e giunse in Italia attorno al 2005, quando Fiat Group (oggi FCA) lo adottò come approccio standard alla gestione della produzione. Questo tipo di analisi, orientata verso una prospettiva pratica più che teorica, deriva direttamente da un’esperienza sul campo che ho svolto all’interno di un’azienda che ha aderito al World Class Manufacturing (WCM). Nel capitolo 1 verrà proposto un excursus delle metodologie alla base del WCM e del percorso storico che ha portato alla formulazione del modello. Nel secondo capitolo verrà proposto un caso di applicazione del WCM all'interno di un Gruppo, nella fattispecie Ariston Thermo Group (ATG). Dopo un’overview sul Gruppo e sulla storia della sua adesione al programma di miglioramento, la trattazione si focalizza sull'approccio di ATG al WCM. Nel terzo capitolo verrà introdotta la Manutenzione Professionale secondo le principali politiche manutentive schematizzate dal WCM. Verranno presentate singolarmente per sottolineare i loro obiettivi seguiti dai vantaggi e svantaggi che si possono ottenere nell’implementare ogni singola politica. Nel quarto capitolo verranno specificate sotto un aspetto prettamente pratico le varie attività svolte dalla PM così da evidenziare lo sviluppo e il miglioramento continuo che essa sta ottenendo dall’introduzione del WCM; principalmente la presentazione delle varie attività si riferiscono al passaggio allo step 6 della PM, dove verrà presentata approfonditamente elencando e analizzando tutte le attività svolte per approcciarsi alla CBM.
Resumo:
Il presente lavoro di tesi nasce dall'attività di stage svolto presso la Toyota Material Handling Manufacturing Italy S.p.A. di Bologna, azienda specializzata nella produzione di carrelli elevatori. Lo scopo prefissato di questo elaborato è quello di fornire una visione globale della Total Productive Maintenance, andando successivamente ad illustrare gli strumenti e le metodologie impiegate in un contesto reale e quindi i risultati ottenibili nel medio-lungo termine. La prima parte dell’elaborato va ad illustrare lo scenario moderno nel quale le imprese sono chiamate a confrontarsi e a competere per raggiungere i propri obiettivi. Nella seconda parte viene trattato il tema della “manutenzione dei sistemi produttivi” con particolare attenzione agli approcci risolutivi e alle politiche intraprese nel corso degli ultimi anni per poi analizzare il principale strumento di gestione della manutenzione utilizzato in scala mondiale, ovvero la Total Production Maintenance. L’ultima parte, dopo un capitolo riservato alla presentazione dell’azienda, si concentra sulle attività svolte presso l’azienda, sugli strumenti e tecniche utilizzate, per poi analizzare i risultati ottenuti ed ottenibili grazie al percorso intrapreso.
Resumo:
Le peculiarità del contesto competitivo attuale richiedono alle aziende di muoversi con la massima velocità per rispondere il più rapidamente possibile al soddisfacimento delle richieste dei clienti. La ricerca di massima flessibilità non può prescindere dall’esigenza di mantenere alti livelli di efficienza produttiva e di tendere ad un continuo miglioramento dei flussi interni. L’elaborato ripercorre i passaggi fondamentali di un progetto di miglioramento delle performance di un impianto svolto nel primo semestre 2016 presso Philip Morris Manufacturing & Technology Bologna S.p.A. La metodologia utilizzata riprende strumenti, modelli e metodi dai principi alla base del Focus Improvement, primo pilastro del tempio della Total Productive Maintenance. Attraverso l’applicazione sistematica di tecniche tipiche del problem solving (ciclo di Deming) e di approcci analitici per la determinazione delle cause di guasto (curva di Pareto, Diagramma di Ishikawa), è stato possibile identificare i principali tipi di perdite (tempo, performance, difetti qualitativi) di una macchina industriale e mettere in atto gli interventi migliorativi necessari. L’analisi si conclude con la valutazione dei futuri sviluppi dello scenario, proponendo diverse alternative a seconda dell’abilità dell’organizzazione di sostenere i risultati raggiunti o addirittura di superarli.
Resumo:
The understanding of the continental carbon budget is essential to predict future climate change. In order to quantify CO₂ and CH₄ fluxes at the regional scale, a measurement system was installed at the former radio tower in Beromünster as part of the Swiss greenhouse gas monitoring network (CarboCount CH). We have been measuring the mixing ratios of CO₂, CH₄ and CO on this tower with sample inlets at 12.5, 44.6, 71.5, 131.6 and 212.5 m above ground level using a cavity ring down spectroscopy (CRDS) analyzer. The first 2-year (December 2012–December 2014) continuous atmospheric record was analyzed for seasonal and diurnal variations and interspecies correlations. In addition, storage fluxes were calculated from the hourly profiles along the tower. The atmospheric growth rates from 2013 to 2014 determined from this 2-year data set were 1.78 ppm yr⁻¹, 9.66 ppb yr⁻¹ and and -1.27 ppb yr⁻¹ for CO₂, CH₄ and CO, respectively. After detrending, clear seasonal cycles were detected for CO₂ and CO, whereas CH₄ showed a stable baseline suggesting a net balance between sources and sinks over the course of the year. CO and CO₂ were strongly correlated (r² > 0.75) in winter (DJF), but almost uncorrelated in summer. In winter, anthropogenic emissions dominate the biospheric CO₂ fluxes and the variations in mixing ratios are large due to reduced vertical mixing. The diurnal variations of all species showed distinct cycles in spring and summer, with the lowest sampling level showing the most pronounced diurnal amplitudes. The storage flux estimates exhibited reasonable diurnal shapes for CO₂, but underestimated the strength of the surface sinks during daytime. This seems plausible, keeping in mind that we were only able to calculate the storage fluxes along the profile of the tower but not the flux into or out of this profile, since no Eddy covariance flux measurements were taken at the top of the tower.
Resumo:
Mode of access: Internet.
Resumo:
"One of a series of reports on mining and manufacturing industries in the American republics."
Resumo:
Albert Kahn, architect. Built 1936.
Resumo:
Albert Kahn, architect
Resumo:
Photographic print of architectural model
Resumo:
Photographic print of architectural model
Resumo:
Albert Kahn, architect. Built 1936. On verso: The 10-story Burton Memorial Tower has been a landmark on the University of Michigan Ann Arbor campus since the tower's 1936 dedication ... The largest bell in the carillon, "Big Baird," weighs 12 tons and sounds E-flat below middle C at the stroke of its 350-pound clapper. The smallest bell weighs four pounds and sounds A-sharp, four and one-half octaves higher. University of Michigan News and Information Services, 412 Maynard, Ann Arbor, MI. 48109-1399. Negative #5546. Frame 17