543 resultados para Període postoperatori
Resumo:
El principal objetivo de esta investigación es conocer aspectos ecológicos y distribución del arruí — Ammotragus lervia (Pallas, 1777)— dentro de la sierra de Mariola. El área de estudio es un parque natural de 17.500 hectáreas situado en el sur de la Comunidad Valenciana. Un mejor conocimiento de su distribución será de interés para la definición de medidas de gestión de fauna del parque. En 2009, utilizando técnicas de fototrampeo, se recopilaron 29.941 imágenes con algún contacto animal. De estas imágenes, el 0,09% de las fotografías registradas son de arruí y se ha detectado su presencia en 7 de las 63 cuadrículas (2 × 2 km) del Parque Natural de la Sierra de Mariola (el 11,11%). El periodo de muestreo se prolongó desde agosto de 2008 hasta mayo de 2010. Este estudio ha permitido integrar la información recopilada en campo con las bases de datos existentes para confirmar la colonización y la expansión del arruí en la sierra de Mariola.
Resumo:
S’hi presenten les recerques realitzades a l’assentament fortificat ibèric del Cabeçó de Mariola (Alfafara, Alacant; Bocairent, València). S’hi han realitzat prospeccions superficials, geofísica i sondejos arqueològics assistits amb tecnologies geoespacials, a més de la inserció del lloc en el seu entorn territorial mitjançant els SIG. Els resultats mostren una àmplia seqüència d’ocupació, datada entre els segles IX i I aC, d’un important centre fortificat que controla un pas estratègic per a les comunicacions comarcals. Durant el període Ibèric tardà, en els segles II-I, presenta una intensa reestructuració de l’habitatge i les fortificacions que acabarà amb una violenta destrucció en el primer terç del s. I aC.
Resumo:
Scopo del progetto di dottorato è stato quello di mettere a punto l’utilizzo di una tecnica alternativa, rispetto a quelle riportate in letteratura, per la risoluzione dell’ernia perineale nel cane. Tale tecnica si propone di risolvere il difetto mediante l’ausilio di una rete protesica in polipropilene in supporto all’erniorrafia perineale tradizionale, mediante sutura a punti staccati dei muscoli che costituiscono il diaframma pelvico. Questa procedura risulta meno invasiva per l’animale rispetto alla tecnica che in letteratura viene definita il gold standard, ovvero la trasposizione del muscolo otturatore interno (Shaughnessy and Monnet, 2015), ed altre tecniche traspositive, quali la trasposizione del muscolo semitendinoso (Morello et al., 2015) e del gluteo superficiale (Bellenger & Canfield, 2002), con tempi di recupero postoperatori più rapidi e una gestione più semplice da parte del proprietario, pur mantenendo eccellenti outcomes. La messa a punto di questa procedura nasce dalla necessità di trovare una tecnica semplice da eseguire, che determini una chiusura del diaframma pelvico tale da evitare la comparsa di recidive e minimizzare le complicazioni post-operatorie. L’intento del progetto è stato di combinare l’erniorrafia perineale tradizionale con l’utilizzo di reti protesiche così da ricostruire il diaframma pelvico con i muscoli deputati a svolgere tale compito e fornire, tramite la rete, un maggiore supporto alla rafia, evitando le trasposizioni muscolari che comporterebbero un intervento più demolitivo e un recupero più lento da parte del paziente. Sono stati inclusi nello studio 30 cani portatori di ernia perineale, per un totale di 50 ernie, trattati con l’intervento proposto dal progetto. Di ogni caso sono stati raccolti il segnalamento, l’anamnesi, le indagini diagnostiche e i successivi follow up post-operatori considerando le eventuali complicazioni o la comparsa di recidiva dell’ernia.