705 resultados para sentimento


Relevância:

10.00% 10.00%

Publicador:

Resumo:

Il presente elaborato è dedicato alla proposta di traduzione, dallo spagnolo in italiano, del romanzo di Antonio Ventura "Un amor en tres tiempos". Protagonisti della storia sono Emile e Alexandra e il sentimento amoroso che li lega lungo i ventotto anni in cui essa si sviluppa. Attraverso le loro emozioni e le loro paure, Ventura ci fa entrare, in modo mirabile, nel mondo dei due protagonisti, con un’approfondita indagine introspettiva nella loro vita, seguendo l’evoluzione di un sentimento che si modula, nei tre tempi cui fa accenno il titolo, dall’infanzia, quindi l’adolescenza, infine, l’età adulta. Oltre all’introduzione e alle conclusioni, il lavoro si compone di cinque capitoli: il primo è dedicato all’autore che ho avuto modo di conoscere di persona e di incontrare più volte, sia in Italia sia in Spagna, e con cui ho mantenuto uno stretto rapporto di collaborazione lungo tutto il percorso traduttivo; nel secondo sviluppo la mia analisi del testo focalizzandomi su trama, paratesto, temi, personaggi, narratore, tempo e spazio della storia e stile dell’autore; il terzo, che contiene la proposta di traduzione, è seguito dal commento alla traduzione, argomento sia del quarto capitolo, di carattere teorico, che del quinto, in cui si analizzano più da vicino i problemi traduttivi riscontrati e le strategie messe in atto per risolverli.

Relevância:

10.00% 10.00%

Publicador:

Resumo:

L’esplosione della crisi nel 2007 ha contribuito alla diffusione di numerosi termini e concetti afferenti al dominio nella finanza strutturata non solo nelle pagine dei quotidiani specializzati, ma anche di quelli generalisti, producendo uno straniante «sentimento neologico» che ha accresciuto il senso di inaccessibilità e soggezione che in molti nutrono nei riguardi delle “cose della finanza” e delle notizie economiche, percepite come ostiche e incomprensibili. Questo lavoro mira a dimostrare che le cause di questo imperante senso di smarrimento di fronte all’informazione economica sono da addurre a più fattori: alla comune scarsa dimestichezza con il linguaggio e le “cose della finanza” dei cittadini; alla complessità dei concetti che i termini in questione veicolano e alla maniera in cui essi vengono presentati dalla vulgata giornalistica. Questa tesi si articola in quattro capitoli: nel primo si discute del tirocinio svolto presso la DGT della Commissione Europea, che ha fornito degli utili spunti per la stesura del presente lavoro; nel secondo si evidenzia l’importanza di una corretta educazione finanziaria per la formazione di una cittadinanza consapevole, in grado alimentare un sistema finanziario sano. Nel terzo capitolo si discute di finanza strutturata, volgendo particolare attenzione al CDO, di cui anche la Consob ha sottolineato l’intrinseca complessità e che ha assunto un ruolo da protagonista nell’esplosione della crisi dei mutui subprime. Nel quarto capitolo si delinea un breve quadro dell’informazione finanziaria in Italia e in Germania; mediante l’analisi di due corpora comparabili e diacronici si mira, infine, a osservare in che modo i giornali, nel corso degli anni, hanno veicolato il concetto che sottende al termine CDO rintracciando, contestualmente, similarità e differenze tra la stampa generalista e quella specializzata e tra i quotidiani tedeschi e quelli italiani.

Relevância:

10.00% 10.00%

Publicador:

Resumo:

Negli ultimi anni Internet ha cambiato le modalità di creazione e distribuzione delle informazioni turistiche. Un ruolo fondamentale viene ricoperto dalle piattaforme di social media, tecnologie che permettono ai consumatori di condividere le proprie esperienze ed opinioni. Diventa necessario, quindi, comprendere i cambiamenti in queste tecnologie e nel comportamento dei viaggiatori per poter applicare strategie di marketing di successo. In questo studio, utilizzando Opinion Finder, un software spesso impiegato nel campo dell'opinion mining, si esamineranno da un punto di vista qualitativo i post e commenti estratti da alcuni profili degli enti di promozione turistica nazionale in Europa, dividendo l'analisi per fattori che possono influenzare il sentimento degli utenti. Attraverso i risultati ottenuti, si può dimostrare che l'analisi delle opinioni e del sentimento si presenta come un ottimo strumento per evidenziare possibili fenomeni utili per la pianificazione di strategie di marketing per gli enti. Studi futuri potrebbero migliorare la valutazione di questi dati attraverso la creazione di un corpus di apprendimento per il software che contenga testi relativi al mondo del turismo e permettendo ad Opinion Finder di incrementare la validità della classificazione del sentimento, contestualizzando le espressioni in maniera corretta.

Relevância:

10.00% 10.00%

Publicador:

Resumo:

In questo studio abbiamo voluto tentare un approccio multifunzionale per l’analisi della società moderna, più precisamente per analizzare la figura della donna e dell’uomo in questa epoca, figure che non potrebbero essere analizzate senza considerare le tematiche genitoriali e familiari che sono alla base della società stessa, italiana e non solo. Abbiamo voluto indagare sia la figura materna che quella paterna, prendendo spunto dalle opere di Massimo Recalcati e di John Bowlby che tanto hanno meditato per quanto riguarda il rapporto della madre e del padre con il proprio figlio. Ci è sembrato necessario partire dalla famiglia e dalle figure genitoriali poiché queste costituiscono le fondamenta, sin dai tempi antichi, di ogni società, e considerare come sono variate tali figure nell’epoca ipermoderna costituisce un punto essenziale per delineare alcuni punti fondamentali di quella che Zygmunt Baumann ha definito società liquida. La scienza medica ha insegnato che alla base della «cultura» (in senso antropologico), di ogni cultura, sta il tenace legame del figlio con la propria madre, in un rapporto di dipendenza biologicamente determinato dalla prolungata infanzia dell’essere umano, condizionandone l’intera esistenza e, in qualche modo, sottraendogli sempre il raggiungimento della piena maturità. Infatti bisogna considerare che l’intera esistenza di un uomo, di qualsiasi essere umano, è influenzata da ciò che egli vede e sente nei primi anni di vita (nei primi 3 anni di vita, secondo la scienza), pertanto il rapporto con la madre, il primo rapporto con la figura materna, è basilare per la vita futura dell’individuo. Una volta terminato il ruolo materno, ossia quando il ragazzo è pronto per entrare nella società, è il padre (o meglio, la figura paterna) ad accompagnarlo nel suo raggiungimento della virile maturità e a prenderlo per mano durante il periodo, cosiddetto, della castrazione (psicologica), ossia della piena maturità e del distacco dal “seno materno”. Il femminismo con i suoi movimenti degli anni ’70 ha portato ad una rottura, ad una vera e propria rivoluzione nel rapporto tra le parti. La donna ha acquisito una sempre maggiore consapevolezza portando non solo ad un nuovo e rinnovato tipo di femminilità, ma anche, dirimpetto, ad una differente tipologia di mascolinità, probabilmente meno consapevole e più debole, alimentando una sorta di sentimento ginecofobico che acuisce man mano che si va avanti, nonché un’assenza di dialogo tra i due universi, quello femminile e quello maschile, con una paura di fondo da parte di quest’ultimo.

Relevância:

10.00% 10.00%

Publicador:

Resumo:

A imaginação social brasileira e a nossa própria experiência de brasilidade têm se construído, pelo menos desde o século XIX, em torno da imagem e do sentimento de que o Brasil é um país. Formulado inicialmente como uma oposição entre civilização e barbárie, essa dualidade tem sido constantemente desdobrada em outros binarismos, como civilizado/primitivo, moderno/tradicional, litoral/sertão etc. Neste artigo, discute-se a oposição litoral/sertão, propondo o sertão como personagem do mito que narra a conquista da civilização pela nação brasileira.

Relevância:

10.00% 10.00%

Publicador:

Resumo:

"A terceira margem do rio", conto de Joao Guimaraes Rosa, é objeto de análise deste trabalho, que se utiliza do referencial teórico da semiótica francesa que, desde os anos 1980, constrói uma semântica da dimensao passional dos discursos e passa a considerar a paixao "como efeito de sentido inscrito e codificado na linguagem". Nosso texto focaliza os estados de alma do sujeito da história, que, projetado no presente da enunciaçao, ao rememorar o passado, já entrado em anos, toma consciência da anulaçao de sua existência, que foi marcada pela ausência do pai. Focalizamos o percurso patêmico do "eu" narrador, como sujeito do enunciado, em cenas enunciativas do texto nas quais se manifestam variantes da paixao da cólera , tendo em vista o modo como Jacques Fontanille (2005) a descreve em Dictionnaire de passsions Littéraires. Nossa hipótese é que o eu nao teve consciencia da raiva e da revolta que sentiu em relaçao ao distanciamento do pai e, nesse sentido, observamos como essa revolta, ao final, provoca-lhe o sentimento de culpa e de medo. Logo, o estado afetivo de medo o impede de seguir o percurso do pai ao final da história

Relevância:

10.00% 10.00%

Publicador:

Resumo:

O presente artigo surgiu com o intuito de trazer à luz a análise do filme O céu que nos protege, de Bernardo Bertolucci (1990). Baseado no livro homônimo de Paul Bowles - publicado pela primeira vez em Londres (1949), pela John Lehmann Ltda. - o filme O céu que nos protege narra a história de um casal (Kit, Debra Winger, e Port, John Malkovich) que, em meio à deterioraçao que se instalou na Europa após a Segunda Guerra Mundial, decide conhecer o deserto africano, ao lado de um amigo, Tunner (Campbell Scott), que mais tarde tornar-se-ia amante de Kit. Na trajetória pela Africa, o casal e o amigo terao parcialmente a companhia da família Lyle (Jill Bennett, sra. Lyle, e Timothy Spall, Eric Lyle). Ainda que sob o impacto de uma nova geografia, e, portanto, distante do caos que varria a Europa, Port e Kit traziam consigo a aridez afetiva de um casamento que se arrastava há mais de dez anos. O deserto do Saara anunciar-se-ia como o espelho do próprio estado desertificado do casal - a incomunicabilidade. Frente à ausência de um diálogo genuíno, restava-lhes a frivolidade comportamental, fato que os levaria a uma avalanche de acontecimentos. Impossibilitados de dizerem a verdade acerca de seus anseios e aversoes, Port e Kit deixavam sempre em suspenso aquilo que mais lhes incomodava. Diante de um turbilhao de sentimentos, restava-lhes o medo do ridículo, da impotência, já que é comum tornarmo-nos vulneráveis diante do "outro" para o qual confessamos o nosso sentimento: dá lhe força e insubmissao; e a nós, que despimos nossa alma, dao-nos suscetibilidade e fraqueza, como se estivéssemos à beira de uma mendicância de afeto - seria humilhante. Portanto, Port e Kit caminhavam para o oposto do que pulsava internamente - para o silêncio, e, por conseguinte, para a fugacidade da própria verdade submersa de ambos

Relevância:

10.00% 10.00%

Publicador:

Resumo:

En el mito de Psique, narrado por Apuleyo en El Asno de Oro, encontramos el origen de diversos motivos narrativos, presentes en los cuentos de hadas. Estas historias tienen personajes que pasan por una especie de rito de iniciación y deben demostrar que son dignas de una recompensa muy deseada: un matrimonio feliz. Para alcanzar la felicidad, las heroínas necesitan superar desafíos. Quienes imponen obstáculos a esas princesas son las villanas de las historias. Las dos imágenes femininas representan una lucha entre el bien y el mal. Buscamos en nuestro trabajo hacer una conexión entre el mito de Psique y los cuentos de hadas de Blancanieves, Cenicienta y la Bella Durmiente, para demostrar que las heroínas de estas historias, para ser dignas de un final feliz, necesitan superar desafíos, que sirven para sacralizar el sentimiento amoroso y mejorar la imagen de la buena esposa

Relevância:

10.00% 10.00%

Publicador:

Resumo:

"A terceira margem do rio", conto de Joao Guimaraes Rosa, é objeto de análise deste trabalho, que se utiliza do referencial teórico da semiótica francesa que, desde os anos 1980, constrói uma semântica da dimensao passional dos discursos e passa a considerar a paixao "como efeito de sentido inscrito e codificado na linguagem". Nosso texto focaliza os estados de alma do sujeito da história, que, projetado no presente da enunciaçao, ao rememorar o passado, já entrado em anos, toma consciência da anulaçao de sua existência, que foi marcada pela ausência do pai. Focalizamos o percurso patêmico do "eu" narrador, como sujeito do enunciado, em cenas enunciativas do texto nas quais se manifestam variantes da paixao da cólera , tendo em vista o modo como Jacques Fontanille (2005) a descreve em Dictionnaire de passsions Littéraires. Nossa hipótese é que o eu nao teve consciencia da raiva e da revolta que sentiu em relaçao ao distanciamento do pai e, nesse sentido, observamos como essa revolta, ao final, provoca-lhe o sentimento de culpa e de medo. Logo, o estado afetivo de medo o impede de seguir o percurso do pai ao final da história

Relevância:

10.00% 10.00%

Publicador:

Resumo:

O presente artigo surgiu com o intuito de trazer à luz a análise do filme O céu que nos protege, de Bernardo Bertolucci (1990). Baseado no livro homônimo de Paul Bowles - publicado pela primeira vez em Londres (1949), pela John Lehmann Ltda. - o filme O céu que nos protege narra a história de um casal (Kit, Debra Winger, e Port, John Malkovich) que, em meio à deterioraçao que se instalou na Europa após a Segunda Guerra Mundial, decide conhecer o deserto africano, ao lado de um amigo, Tunner (Campbell Scott), que mais tarde tornar-se-ia amante de Kit. Na trajetória pela Africa, o casal e o amigo terao parcialmente a companhia da família Lyle (Jill Bennett, sra. Lyle, e Timothy Spall, Eric Lyle). Ainda que sob o impacto de uma nova geografia, e, portanto, distante do caos que varria a Europa, Port e Kit traziam consigo a aridez afetiva de um casamento que se arrastava há mais de dez anos. O deserto do Saara anunciar-se-ia como o espelho do próprio estado desertificado do casal - a incomunicabilidade. Frente à ausência de um diálogo genuíno, restava-lhes a frivolidade comportamental, fato que os levaria a uma avalanche de acontecimentos. Impossibilitados de dizerem a verdade acerca de seus anseios e aversoes, Port e Kit deixavam sempre em suspenso aquilo que mais lhes incomodava. Diante de um turbilhao de sentimentos, restava-lhes o medo do ridículo, da impotência, já que é comum tornarmo-nos vulneráveis diante do "outro" para o qual confessamos o nosso sentimento: dá lhe força e insubmissao; e a nós, que despimos nossa alma, dao-nos suscetibilidade e fraqueza, como se estivéssemos à beira de uma mendicância de afeto - seria humilhante. Portanto, Port e Kit caminhavam para o oposto do que pulsava internamente - para o silêncio, e, por conseguinte, para a fugacidade da própria verdade submersa de ambos

Relevância:

10.00% 10.00%

Publicador:

Resumo:

En el mito de Psique, narrado por Apuleyo en El Asno de Oro, encontramos el origen de diversos motivos narrativos, presentes en los cuentos de hadas. Estas historias tienen personajes que pasan por una especie de rito de iniciación y deben demostrar que son dignas de una recompensa muy deseada: un matrimonio feliz. Para alcanzar la felicidad, las heroínas necesitan superar desafíos. Quienes imponen obstáculos a esas princesas son las villanas de las historias. Las dos imágenes femininas representan una lucha entre el bien y el mal. Buscamos en nuestro trabajo hacer una conexión entre el mito de Psique y los cuentos de hadas de Blancanieves, Cenicienta y la Bella Durmiente, para demostrar que las heroínas de estas historias, para ser dignas de un final feliz, necesitan superar desafíos, que sirven para sacralizar el sentimiento amoroso y mejorar la imagen de la buena esposa

Relevância:

10.00% 10.00%

Publicador:

Resumo:

"A terceira margem do rio", conto de Joao Guimaraes Rosa, é objeto de análise deste trabalho, que se utiliza do referencial teórico da semiótica francesa que, desde os anos 1980, constrói uma semântica da dimensao passional dos discursos e passa a considerar a paixao "como efeito de sentido inscrito e codificado na linguagem". Nosso texto focaliza os estados de alma do sujeito da história, que, projetado no presente da enunciaçao, ao rememorar o passado, já entrado em anos, toma consciência da anulaçao de sua existência, que foi marcada pela ausência do pai. Focalizamos o percurso patêmico do "eu" narrador, como sujeito do enunciado, em cenas enunciativas do texto nas quais se manifestam variantes da paixao da cólera , tendo em vista o modo como Jacques Fontanille (2005) a descreve em Dictionnaire de passsions Littéraires. Nossa hipótese é que o eu nao teve consciencia da raiva e da revolta que sentiu em relaçao ao distanciamento do pai e, nesse sentido, observamos como essa revolta, ao final, provoca-lhe o sentimento de culpa e de medo. Logo, o estado afetivo de medo o impede de seguir o percurso do pai ao final da história

Relevância:

10.00% 10.00%

Publicador:

Resumo:

O presente artigo surgiu com o intuito de trazer à luz a análise do filme O céu que nos protege, de Bernardo Bertolucci (1990). Baseado no livro homônimo de Paul Bowles - publicado pela primeira vez em Londres (1949), pela John Lehmann Ltda. - o filme O céu que nos protege narra a história de um casal (Kit, Debra Winger, e Port, John Malkovich) que, em meio à deterioraçao que se instalou na Europa após a Segunda Guerra Mundial, decide conhecer o deserto africano, ao lado de um amigo, Tunner (Campbell Scott), que mais tarde tornar-se-ia amante de Kit. Na trajetória pela Africa, o casal e o amigo terao parcialmente a companhia da família Lyle (Jill Bennett, sra. Lyle, e Timothy Spall, Eric Lyle). Ainda que sob o impacto de uma nova geografia, e, portanto, distante do caos que varria a Europa, Port e Kit traziam consigo a aridez afetiva de um casamento que se arrastava há mais de dez anos. O deserto do Saara anunciar-se-ia como o espelho do próprio estado desertificado do casal - a incomunicabilidade. Frente à ausência de um diálogo genuíno, restava-lhes a frivolidade comportamental, fato que os levaria a uma avalanche de acontecimentos. Impossibilitados de dizerem a verdade acerca de seus anseios e aversoes, Port e Kit deixavam sempre em suspenso aquilo que mais lhes incomodava. Diante de um turbilhao de sentimentos, restava-lhes o medo do ridículo, da impotência, já que é comum tornarmo-nos vulneráveis diante do "outro" para o qual confessamos o nosso sentimento: dá lhe força e insubmissao; e a nós, que despimos nossa alma, dao-nos suscetibilidade e fraqueza, como se estivéssemos à beira de uma mendicância de afeto - seria humilhante. Portanto, Port e Kit caminhavam para o oposto do que pulsava internamente - para o silêncio, e, por conseguinte, para a fugacidade da própria verdade submersa de ambos

Relevância:

10.00% 10.00%

Publicador:

Resumo:

En el mito de Psique, narrado por Apuleyo en El Asno de Oro, encontramos el origen de diversos motivos narrativos, presentes en los cuentos de hadas. Estas historias tienen personajes que pasan por una especie de rito de iniciación y deben demostrar que son dignas de una recompensa muy deseada: un matrimonio feliz. Para alcanzar la felicidad, las heroínas necesitan superar desafíos. Quienes imponen obstáculos a esas princesas son las villanas de las historias. Las dos imágenes femininas representan una lucha entre el bien y el mal. Buscamos en nuestro trabajo hacer una conexión entre el mito de Psique y los cuentos de hadas de Blancanieves, Cenicienta y la Bella Durmiente, para demostrar que las heroínas de estas historias, para ser dignas de un final feliz, necesitan superar desafíos, que sirven para sacralizar el sentimiento amoroso y mejorar la imagen de la buena esposa

Relevância:

10.00% 10.00%

Publicador:

Resumo:

Este trabalho é uma interpretação do imaginário a respeito de Deus, revelado por um grupo de crianças desprotegidas. Obter-se uma representação desse imaginário, tarefa difícil, foi o primeiro passo da investigação. A partir da prática do desenho, considerado como forma capaz de oferecer indicações seguras para busca de traços de personalidade, adicionada às interpretações verbais, realizadas pelas crianças; imagens foram se revelando e concretizando o desejado imaginário. A explicitação dos mecanismos de produção de sentidos das imagens fundamentou-se em dois diferentes níveis de interpretação teórica: a primeira, subsidiada por propostas psicológicas e psicanalíticas, permitiu a interpretação dos traços e cores, nos desenhos, como indicadores de sentimento. A segunda, baseada na Teologia Sistemática: a simbologia segundo Tillich, oportunizou a identificação de símbolos relacionados ao Divino, dos quais um, pela sua presença nas duas expressões: pictórica e verbal, foi considerado o símbolo, ou, a figura simbólica de Deus, manifestada pelas crianças. O desenvolvimento do trabalho abarca os seguintes tópicos: realidade contextual das crianças, a perda como uma característica marcante nas crianças, o imaginário infantil, síntese tradicional das interpretações que as crianças fazem a respeito de Deus, significações das expressões pictóricas, revelação simbólica como representação da pessoa de Deus, imaginada, experiências religiosas de fé das crianças, para com a pessoa de Deus, por elas revelada. Considerando-se que nenhuma análise é acabada, no final do trabalho encontram-se algumas perspectivas oriundas do seu interior, substituindo qualquer conclusão.(AU)