949 resultados para making computer games


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Pós-graduação em Educação Matemática - IGCE

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Fundação de Amparo à Pesquisa do Estado de São Paulo (FAPESP)

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Lateral asymmetries are in everywhere as well as in all movements made by man, which become more evident in movements of sport. The asymmetry is particularly pointed out in futsal when players, even with clear opportunity of making use of their non-preferred foot, try to place the ball in order to execute the action with their preferred foot. The study of asymmetry in futsal is quite relevant, once ambidextrous players present advantages in their performances during a match, which can help futsal athletes not only in their performance improvement but also with the prescription of training. For this reason, the present study had questioned: is there symmetry/asymmetry at the performance of lower contralateral limbs during actions with the possession ball (pass, receiving a ball and kick into the goal) during a futsal match? Thus, the aim of this study was to analyze the symmetry/asymmetry using the preferred and non-preferred foot in actions with the possession ball (pass, receiving and shoot) in adult Futsal's players (professional). The winner team of eight matches of the 2012 FIFA Futsal World Cup was analyzed. An average of 75 players had all their actions (pass, receiving a ball and shot on goal) using their lower limbs during the match analyzed. However, their actions with the head and torso were not analyzed. The games were acquired through a television broadcast. All eight matches were followed by an appraiser through a computer. The Skout® software was used to collect the data, taking notes of the player involved, the type of action (pass, receiving a ball and shot on goal), its foot used (preferred or non-preferred foot) and if the execution was correct or wrong. These data were saved in a text file, in the form of a matrix and imported into the Matlab® software, where was analyzed the following parameters: frequency of occurrence of each action with each foot and quantity of correct and wrong occurrences performed with...

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A mail survey was conducted to assess current computer hardware use and perceived needs of potential users for software related to crop pest management in Nebraska. Surveys were sent to University of Nebraska-Lincoln agricultural extension agents, agribusiness personnel (including independent crop consultants), and crop producers identified by extension agents as computer users. There were no differences between the groups in several aspects of computer hardware use (percentage computer use, percentage IBM-compatible computer, amount of RAM memory, percentage with hard drive, hard drive size, or monitor graphics capability). Responses were similar among the three groups in several areas that are important to crop pest management (pest identification, pest biology, treatment decision making, control options, and pesticide selection), and a majority of each group expressed the need for additional sources of such information about insects, diseases, and weeds. However, agents mentioned vertebrate pest management information as a need more often than the other two groups. Also, majorities of each group expressed an interest in using computer software, if available, to obtain information in these areas. Appropriate software to address these needs should find an audience among all three groups.

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Objectives To evaluate the learning, retention and transfer of performance improvements after Nintendo Wii Fit (TM) training in patients with Parkinson's disease and healthy elderly people. Design Longitudinal, controlled clinical study. Participants Sixteen patients with early-stage Parkinson's disease and 11 healthy elderly people. Interventions Warm-up exercises and Wii Fit training that involved training motor (shifts centre of gravity and step alternation) and cognitive skills. A follow-up evaluative Wii Fit session was held 60 days after the end of training. Participants performed a functional reach test before and after training as a measure of learning transfer. Main outcome measures Learning and retention were determined based on the scores of 10 Wii Fit games over eight sessions. Transfer of learning was assessed after training using the functional reach test. Results Patients with Parkinson's disease showed no deficit in learning or retention on seven of the 10 games, despite showing poorer performance on five games compared with the healthy elderly group. Patients with Parkinson's disease showed marked learning deficits on three other games, independent of poorer initial performance. This deficit appears to be associated with cognitive demands of the games which require decision-making, response inhibition, divided attention and working memory. Finally, patients with Parkinson's disease were able to transfer motor ability trained on the games to a similar untrained task. Conclusions The ability of patients with Parkinson's disease to learn, retain and transfer performance improvements after training on the Nintendo Wii Fit depends largely on the demands, particularly cognitive demands, of the games involved, reiterating the importance of game selection for rehabilitation purposes. (C) 2012 Chartered Society of Physiotherapy. Published by Elsevier Ltd. All rights reserved.

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Se il lavoro dello storico è capire il passato come è stato compreso dalla gente che lo ha vissuto, allora forse non è azzardato pensare che sia anche necessario comunicare i risultati delle ricerche con strumenti propri che appartengono a un'epoca e che influenzano la mentalità di chi in quell'epoca vive. Emergenti tecnologie, specialmente nell’area della multimedialità come la realtà virtuale, permettono agli storici di comunicare l’esperienza del passato in più sensi. In che modo la storia collabora con le tecnologie informatiche soffermandosi sulla possibilità di fare ricostruzioni storiche virtuali, con relativi esempi e recensioni? Quello che maggiormente preoccupa gli storici è se una ricostruzione di un fatto passato vissuto attraverso la sua ricreazione in pixels sia un metodo di conoscenza della storia che possa essere considerato valido. Ovvero l'emozione che la navigazione in una realtà 3D può suscitare, è un mezzo in grado di trasmettere conoscenza? O forse l'idea che abbiamo del passato e del suo studio viene sottilmente cambiato nel momento in cui lo si divulga attraverso la grafica 3D? Da tempo però la disciplina ha cominciato a fare i conti con questa situazione, costretta soprattutto dall'invasività di questo tipo di media, dalla spettacolarizzazione del passato e da una divulgazione del passato parziale e antiscientifica. In un mondo post letterario bisogna cominciare a pensare che la cultura visuale nella quale siamo immersi sta cambiando il nostro rapporto con il passato: non per questo le conoscenze maturate fino ad oggi sono false, ma è necessario riconoscere che esiste più di una verità storica, a volte scritta a volte visuale. Il computer è diventato una piattaforma onnipresente per la rappresentazione e diffusione dell’informazione. I metodi di interazione e rappresentazione stanno evolvendo di continuo. Ed è su questi due binari che è si muove l’offerta delle tecnologie informatiche al servizio della storia. Lo scopo di questa tesi è proprio quello di esplorare, attraverso l’utilizzo e la sperimentazione di diversi strumenti e tecnologie informatiche, come si può raccontare efficacemente il passato attraverso oggetti tridimensionali e gli ambienti virtuali, e come, nel loro essere elementi caratterizzanti di comunicazione, in che modo possono collaborare, in questo caso particolare, con la disciplina storica. La presente ricerca ricostruisce alcune linee di storia delle principali fabbriche attive a Torino durante la seconda guerra mondiale, ricordando stretta relazione che esiste tra strutture ed individui e in questa città in particolare tra fabbrica e movimento operaio, è inevitabile addentrarsi nelle vicende del movimento operaio torinese che nel periodo della lotta di Liberazione in città fu un soggetto politico e sociale di primo rilievo. Nella città, intesa come entità biologica coinvolta nella guerra, la fabbrica (o le fabbriche) diventa il nucleo concettuale attraverso il quale leggere la città: sono le fabbriche gli obiettivi principali dei bombardamenti ed è nelle fabbriche che si combatte una guerra di liberazione tra classe operaia e autorità, di fabbrica e cittadine. La fabbrica diventa il luogo di "usurpazione del potere" di cui parla Weber, il palcoscenico in cui si tengono i diversi episodi della guerra: scioperi, deportazioni, occupazioni .... Il modello della città qui rappresentata non è una semplice visualizzazione ma un sistema informativo dove la realtà modellata è rappresentata da oggetti, che fanno da teatro allo svolgimento di avvenimenti con una precisa collocazione cronologica, al cui interno è possibile effettuare operazioni di selezione di render statici (immagini), di filmati precalcolati (animazioni) e di scenari navigabili interattivamente oltre ad attività di ricerca di fonti bibliografiche e commenti di studiosi segnatamente legati all'evento in oggetto. Obiettivo di questo lavoro è far interagire, attraverso diversi progetti, le discipline storiche e l’informatica, nelle diverse opportunità tecnologiche che questa presenta. Le possibilità di ricostruzione offerte dal 3D vengono così messe a servizio della ricerca, offrendo una visione integrale in grado di avvicinarci alla realtà dell’epoca presa in considerazione e convogliando in un’unica piattaforma espositiva tutti i risultati. Divulgazione Progetto Mappa Informativa Multimediale Torino 1945 Sul piano pratico il progetto prevede una interfaccia navigabile (tecnologia Flash) che rappresenti la pianta della città dell’epoca, attraverso la quale sia possibile avere una visione dei luoghi e dei tempi in cui la Liberazione prese forma, sia a livello concettuale, sia a livello pratico. Questo intreccio di coordinate nello spazio e nel tempo non solo migliora la comprensione dei fenomeni, ma crea un maggiore interesse sull’argomento attraverso l’utilizzo di strumenti divulgativi di grande efficacia (e appeal) senza perdere di vista la necessità di valicare le tesi storiche proponendosi come piattaforma didattica. Un tale contesto richiede uno studio approfondito degli eventi storici al fine di ricostruire con chiarezza una mappa della città che sia precisa sia topograficamente sia a livello di navigazione multimediale. La preparazione della cartina deve seguire gli standard del momento, perciò le soluzioni informatiche utilizzate sono quelle fornite da Adobe Illustrator per la realizzazione della topografia, e da Macromedia Flash per la creazione di un’interfaccia di navigazione. La base dei dati descrittivi è ovviamente consultabile essendo contenuta nel supporto media e totalmente annotata nella bibliografia. È il continuo evolvere delle tecnologie d'informazione e la massiccia diffusione dell’uso dei computer che ci porta a un cambiamento sostanziale nello studio e nell’apprendimento storico; le strutture accademiche e gli operatori economici hanno fatto propria la richiesta che giunge dall'utenza (insegnanti, studenti, operatori dei Beni Culturali) di una maggiore diffusione della conoscenza storica attraverso la sua rappresentazione informatizzata. Sul fronte didattico la ricostruzione di una realtà storica attraverso strumenti informatici consente anche ai non-storici di toccare con mano quelle che sono le problematiche della ricerca quali fonti mancanti, buchi della cronologia e valutazione della veridicità dei fatti attraverso prove. Le tecnologie informatiche permettono una visione completa, unitaria ed esauriente del passato, convogliando tutte le informazioni su un'unica piattaforma, permettendo anche a chi non è specializzato di comprendere immediatamente di cosa si parla. Il miglior libro di storia, per sua natura, non può farlo in quanto divide e organizza le notizie in modo diverso. In questo modo agli studenti viene data l'opportunità di apprendere tramite una rappresentazione diversa rispetto a quelle a cui sono abituati. La premessa centrale del progetto è che i risultati nell'apprendimento degli studenti possono essere migliorati se un concetto o un contenuto viene comunicato attraverso più canali di espressione, nel nostro caso attraverso un testo, immagini e un oggetto multimediale. Didattica La Conceria Fiorio è uno dei luoghi-simbolo della Resistenza torinese. Il progetto è una ricostruzione in realtà virtuale della Conceria Fiorio di Torino. La ricostruzione serve a arricchire la cultura storica sia a chi la produce, attraverso una ricerca accurata delle fonti, sia a chi può poi usufruirne, soprattutto i giovani, che, attratti dall’aspetto ludico della ricostruzione, apprendono con più facilità. La costruzione di un manufatto in 3D fornisce agli studenti le basi per riconoscere ed esprimere la giusta relazione fra il modello e l’oggetto storico. Le fasi di lavoro attraverso cui si è giunti alla ricostruzione in 3D della Conceria: . una ricerca storica approfondita, basata sulle fonti, che possono essere documenti degli archivi o scavi archeologici, fonti iconografiche, cartografiche, ecc.; . La modellazione degli edifici sulla base delle ricerche storiche, per fornire la struttura geometrica poligonale che permetta la navigazione tridimensionale; . La realizzazione, attraverso gli strumenti della computer graphic della navigazione in 3D. Unreal Technology è il nome dato al motore grafico utilizzato in numerosi videogiochi commerciali. Una delle caratteristiche fondamentali di tale prodotto è quella di avere uno strumento chiamato Unreal editor con cui è possibile costruire mondi virtuali, e che è quello utilizzato per questo progetto. UnrealEd (Ued) è il software per creare livelli per Unreal e i giochi basati sul motore di Unreal. E’ stata utilizzata la versione gratuita dell’editor. Il risultato finale del progetto è un ambiente virtuale navigabile raffigurante una ricostruzione accurata della Conceria Fiorio ai tempi della Resistenza. L’utente può visitare l’edificio e visualizzare informazioni specifiche su alcuni punti di interesse. La navigazione viene effettuata in prima persona, un processo di “spettacolarizzazione” degli ambienti visitati attraverso un arredamento consono permette all'utente una maggiore immersività rendendo l’ambiente più credibile e immediatamente codificabile. L’architettura Unreal Technology ha permesso di ottenere un buon risultato in un tempo brevissimo, senza che fossero necessari interventi di programmazione. Questo motore è, quindi, particolarmente adatto alla realizzazione rapida di prototipi di una discreta qualità, La presenza di un certo numero di bug lo rende, però, in parte inaffidabile. Utilizzare un editor da videogame per questa ricostruzione auspica la possibilità di un suo impiego nella didattica, quello che le simulazioni in 3D permettono nel caso specifico è di permettere agli studenti di sperimentare il lavoro della ricostruzione storica, con tutti i problemi che lo storico deve affrontare nel ricreare il passato. Questo lavoro vuole essere per gli storici una esperienza nella direzione della creazione di un repertorio espressivo più ampio, che includa gli ambienti tridimensionali. Il rischio di impiegare del tempo per imparare come funziona questa tecnologia per generare spazi virtuali rende scettici quanti si impegnano nell'insegnamento, ma le esperienze di progetti sviluppati, soprattutto all’estero, servono a capire che sono un buon investimento. Il fatto che una software house, che crea un videogame di grande successo di pubblico, includa nel suo prodotto, una serie di strumenti che consentano all'utente la creazione di mondi propri in cui giocare, è sintomatico che l'alfabetizzazione informatica degli utenti medi sta crescendo sempre più rapidamente e che l'utilizzo di un editor come Unreal Engine sarà in futuro una attività alla portata di un pubblico sempre più vasto. Questo ci mette nelle condizioni di progettare moduli di insegnamento più immersivi, in cui l'esperienza della ricerca e della ricostruzione del passato si intreccino con lo studio più tradizionale degli avvenimenti di una certa epoca. I mondi virtuali interattivi vengono spesso definiti come la forma culturale chiave del XXI secolo, come il cinema lo è stato per il XX. Lo scopo di questo lavoro è stato quello di suggerire che vi sono grosse opportunità per gli storici impiegando gli oggetti e le ambientazioni in 3D, e che essi devono coglierle. Si consideri il fatto che l’estetica abbia un effetto sull’epistemologia. O almeno sulla forma che i risultati delle ricerche storiche assumono nel momento in cui devono essere diffuse. Un’analisi storica fatta in maniera superficiale o con presupposti errati può comunque essere diffusa e avere credito in numerosi ambienti se diffusa con mezzi accattivanti e moderni. Ecco perchè non conviene seppellire un buon lavoro in qualche biblioteca, in attesa che qualcuno lo scopra. Ecco perchè gli storici non devono ignorare il 3D. La nostra capacità, come studiosi e studenti, di percepire idee ed orientamenti importanti dipende spesso dai metodi che impieghiamo per rappresentare i dati e l’evidenza. Perché gli storici possano ottenere il beneficio che il 3D porta con sè, tuttavia, devono sviluppare un’agenda di ricerca volta ad accertarsi che il 3D sostenga i loro obiettivi di ricercatori e insegnanti. Una ricostruzione storica può essere molto utile dal punto di vista educativo non sono da chi la visita ma, anche da chi la realizza. La fase di ricerca necessaria per la ricostruzione non può fare altro che aumentare il background culturale dello sviluppatore. Conclusioni La cosa più importante è stata la possibilità di fare esperienze nell’uso di mezzi di comunicazione di questo genere per raccontare e far conoscere il passato. Rovesciando il paradigma conoscitivo che avevo appreso negli studi umanistici, ho cercato di desumere quelle che potremo chiamare “leggi universali” dai dati oggettivi emersi da questi esperimenti. Da punto di vista epistemologico l’informatica, con la sua capacità di gestire masse impressionanti di dati, dà agli studiosi la possibilità di formulare delle ipotesi e poi accertarle o smentirle tramite ricostruzioni e simulazioni. Il mio lavoro è andato in questa direzione, cercando conoscere e usare strumenti attuali che nel futuro avranno sempre maggiore presenza nella comunicazione (anche scientifica) e che sono i mezzi di comunicazione d’eccellenza per determinate fasce d’età (adolescenti). Volendo spingere all’estremo i termini possiamo dire che la sfida che oggi la cultura visuale pone ai metodi tradizionali del fare storia è la stessa che Erodoto e Tucidide contrapposero ai narratori di miti e leggende. Prima di Erodoto esisteva il mito, che era un mezzo perfettamente adeguato per raccontare e dare significato al passato di una tribù o di una città. In un mondo post letterario la nostra conoscenza del passato sta sottilmente mutando nel momento in cui lo vediamo rappresentato da pixel o quando le informazioni scaturiscono non da sole, ma grazie all’interattività con il mezzo. La nostra capacità come studiosi e studenti di percepire idee ed orientamenti importanti dipende spesso dai metodi che impieghiamo per rappresentare i dati e l’evidenza. Perché gli storici possano ottenere il beneficio sottinteso al 3D, tuttavia, devono sviluppare un’agenda di ricerca volta ad accertarsi che il 3D sostenga i loro obiettivi di ricercatori e insegnanti. Le esperienze raccolte nelle pagine precedenti ci portano a pensare che in un futuro non troppo lontano uno strumento come il computer sarà l’unico mezzo attraverso cui trasmettere conoscenze, e dal punto di vista didattico la sua interattività consente coinvolgimento negli studenti come nessun altro mezzo di comunicazione moderno.

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While imperfect information games are an excellent model of real-world problems and tasks, they are often difficult for computer programs to play at a high level of proficiency, especially if they involve major uncertainty and a very large state space. Kriegspiel, a variant of chess making it similar to a wargame, is a perfect example: while the game was studied for decades from a game-theoretical viewpoint, it was only very recently that the first practical algorithms for playing it began to appear. This thesis presents, documents and tests a multi-sided effort towards making a strong Kriegspiel player, using heuristic searching, retrograde analysis and Monte Carlo tree search algorithms to achieve increasingly higher levels of play. The resulting program is currently the strongest computer player in the world and plays at an above-average human level.

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Humans and animals face decision tasks in an uncertain multi-agent environment where an agent's strategy may change in time due to the co-adaptation of others strategies. The neuronal substrate and the computational algorithms underlying such adaptive decision making, however, is largely unknown. We propose a population coding model of spiking neurons with a policy gradient procedure that successfully acquires optimal strategies for classical game-theoretical tasks. The suggested population reinforcement learning reproduces data from human behavioral experiments for the blackjack and the inspector game. It performs optimally according to a pure (deterministic) and mixed (stochastic) Nash equilibrium, respectively. In contrast, temporal-difference(TD)-learning, covariance-learning, and basic reinforcement learning fail to perform optimally for the stochastic strategy. Spike-based population reinforcement learning, shown to follow the stochastic reward gradient, is therefore a viable candidate to explain automated decision learning of a Nash equilibrium in two-player games.

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Incorporating physical activity and exertion into pervasive gaming applications can provide health and social benefits. Prior research has resulted in several prototypes of pervasive games that encourage exertion as interaction form; however, no detailed critical account of the various approaches exists. We focus on networked exertion games and detail some of our work while identifying the remaining issues towards providing a coherent framework. We outline common lessons learned and use them as the basis for generalizations for the design of networked exertion games. We propose possible directions of further investigation, hoping to provide guidance for future work to facilitate greater awareness and exposure of exertion games and their benefits.

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The issue of the font making for modern indigenous African scripts is briefly discussed. Encoding problems, including the Unicode standard, are addressed. Font samples are presented for some of the scripts.

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Today, pupils at the age of 15 have spent their entire life surrounded by and interacting with diverse forms of computers. It is a routine part of their day-to-day life and by now computer-literacy is common at very early age. Over the past five years, technology for teens has become predominantly mobile and ubiquitous within every aspect of their lives. To them, being online is an implicitness. In Germany, 88% of youth aged between 12-19 years own a smartphone and about 20% use the Internet via tablets. Meanwhile, more and more young learners bring their devices into the classroom and pupils increasingly demand for innovative and motivating learning scenarios that strongly respond to their habits of using media. With this development, a shift of paradigm is slowly under way with regard to the use of mobile technology in education. By now, a large body of literature exists, that reports concepts, use-cases and practical studies for effectively using technology in education. Within this field, a steadily growing body of research has developed that especially examines the use of digital games as instructional strategy. The core concern of this thesis is the design of mobile games for learning. The conditions and requirements that are vital in order to make mobile games suitable and effective for learning environments are investigated. The base for exploration is the pattern approach as an established form of templates that provide solutions for recurrent problems. Building on this acknowledged form of exchanging and re-using knowledge, patterns for game design are used to classify the many gameplay rules and mechanisms in existence. This research draws upon pattern descriptions to analyze learning game concepts and to abstract possible relationships between gameplay patterns and learning outcomes. The linkages that surface are the starting bases for a series of game design concepts and their implementations are subsequently evaluated with regard to learning outcomes. The findings and resulting knowledge from this research is made accessible by way of implications and recommendations for future design decisions.

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The use of smaller surgical incisions has become popularized for total hip arthroplasty (THR) because of the potential benefits of shorter recovery and improved cosmetic appearance. However, an increased incidence of serious complications has been reported. To minimize the risks of minimally invasive approaches to THR, we have developed an experimental approach which enables us to evaluate risk factors in these procedures through cadaveric simulations performed within the laboratory. During cadaveric hip replacement procedures performed via posterior and antero-lateral mini-incisions, pressures developed between the wound edges and the retractors were approximately double those recorded during conventional hip replacement using Charnley retractors (p < 0.01). In MIS procedures performed via the dual-incision approach, lack of direct visualisation of the proximal femur led to misalignment of broaches and implants with increased risk of cortical fracture during canal preparation and implant insertion. Cadaveric simulation of surgical procedures allows surgeons to measure variables affecting the technical success of surgery and to master new procedures without placing patients at risk.

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(1) A mathematical theory for computing the probabilities of various nucleotide configurations is developed, and the probability of obtaining the correct phylogenetic tree (model tree) from sequence data is evaluated for six phylogenetic tree-making methods (UPGMA, distance Wagner method, transformed distance method, Fitch-Margoliash's method, maximum parsimony method, and compatibility method). The number of nucleotides (m*) necessary to obtain the correct tree with a probability of 95% is estimated with special reference to the human, chimpanzee, and gorilla divergence. m* is at least 4,200, but the availability of outgroup species greatly reduces m* for all methods except UPGMA. m* increases if transitions occur more frequently than transversions as in the case of mitochondrial DNA. (2) A new tree-making method called the neighbor-joining method is proposed. This method is applicable either for distance data or character state data. Computer simulation has shown that the neighbor-joining method is generally better than UPGMA, Farris' method, Li's method, and modified Farris method on recovering the true topology when distance data are used. A related method, the simultaneous partitioning method, is also discussed. (3) The maximum likelihood (ML) method for phylogeny reconstruction under the assumption of both constant and varying evolutionary rates is studied, and a new algorithm for obtaining the ML tree is presented. This method gives a tree similar to that obtained by UPGMA when constant evolutionary rate is assumed, whereas it gives a tree similar to that obtained by the maximum parsimony tree and the neighbor-joining method when varying evolutionary rate is assumed. ^