615 resultados para Supernova (Estrela)


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Prima di fornire una formulazione esaustiva dell'onda d'urto, è d'uopo definire il gas come oggetto fisico e le sue principali caratteristiche. Quanto si farà nei paragrafi seguenti quindi, sarà tentare di formalizzare il sistema gassoso dal punto di vista fisico e matematico. Sarà necessario introdurre un modello del sistema (par. 1.1) che ci permetta di lavorare a livello statistico sull'insieme di particelle che lo compongono per caratterizzare le funzioni termodinamiche classiche come medie temporali. Tramite queste considerazioni si stabilirà quali sono le quantità che si conservano nel moto di un fluido e si vedrà che tali leggi di conservazione formano un sistema di 5 equazioni differenziali parziali in 6 incognite. Tramite la linearizzazione di questo sistema si individueranno delle soluzioni chiamate onde sonore che danno un'indicazione sul modo in cui si propagano delle perturbazioni all'interno di un fluido; in particolar modo saranno utili per la determinazione del numero di Mach che rende possibile la distinzione tra due regimi: subsonico e supersonico (par. 1.2). Sarà possibile, a questo punto, indagare il fenomeno dell'onda d'urto (par. 2.1) e, nel dettaglio, due casi particolarmente utili in contesto astrofisico quali: l'onda d'urto per un gas politropico (par. 2.2), un'onda d'urto sferica che avanza verso il suo centro (2.2). Lo scopo di questa trattazione è indagare, o se non altro tentare, quanto avviene in un'esplosione di Supernova (par. 3). Relativamente a questo fenomeno, ne viene data una classificazione sommaria (par. 3.1), mentre particolare attenzione sarà rivolta alle Supernovae di tipo Ia (par. 3.2) che grazie alla loro luminosità standard costituiscono un punto di riferimento nell'Universo visibile.

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Kernkollaps-Supernovae werden von einem massiven Ausbruch niederenergetischer Neutrinos begleitet. Sie zählen zu den energiereichsten Erscheinungen im Universum und stellen die derzeit einzig bekannte Quelle extrasolarer Neutrinos dar.rnDie Detektion einer solchen Neutrinosignatur würde zu einem tieferen Verständnis des bislang unzureichend bekannten stellaren Explosionsmechanismus führen. rnDarüber hinaus würden neue Einblicke in den Bereich der Teilchenphysik und der Supernova-Modellierung ermöglicht. Das sich zur Zeit am geographischen Südpol im Aufbau befindliche Neutrinoteleskop IceCube wird 2011 fertig gestellt sein.rnIceCube besteht im endgültigen Ausbau aus 5160 Photovervielfachern, die sich in gitterförmiger Anordnung in Tiefen zwischen 1450m und 2450m unter der Eisoberfläche befinden. Durch den Nachweis von Tscherenkow-Photonenrnim antarktischen Gletscher ist es in der Lage, galaktische Supernovae über einen kollektiven Anstieg der Rauschraten in seinen Photonenvervielfachern nachzuweisen.rnIn dieser Arbeit werden verschiedene Studien zur Implementierung einer künstlichen Totzeit vorgestellt, welche korreliertes Rauschen unterdrücken und somit das Signal-Untergund-Verhältnis maximieren würden.rnEin weiterer Teil dieser Dissertation bestand in der Integration der Supernova-Datenakquise eine neue Experiment-Steuerungssoftware.rnFür den Analyseteil der Arbeit wurde ein Monte-Carlo für IceCube entwickelt und Neutinooszillations-Mechanismen und eine Reihe von Signalmodellen integriert. Ein Likelihoodhypothesen-Test wurde verwendet, um die Unterscheidbarkeit verschiedener Supernova- beziehungsweise Neutrinooszillations-Szenarien zu untersuchen. Desweiteren wurde analysiert inwieweit sich Schock-Anregungen und QCD-Phasenübergnag im Verlauf des Explosionsprozesses detektieren lassen.

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Lo scopo di questo elaborato è descrivere alcuni dei meccanismi di produzione dell’energia studiati nel campo astrofisico. Essendo questi piuttosto numerosi, sono stati trascurati i processi ritenuti di sola conversione di energia da una forma ad un’altra, come, per esempio,l’emissione da parte di una particella accelerata. In questo modo si è potuto dedicare più spazio ad altri fenomeni, molto comuni ed efficienti, che saranno qui anticipatamente elencati. Nel Capitolo 1 vengono descritti i processi di fusione nucleare che alimentano le stelle; per ognuno sono state riportate la quantità di energia prodotta e i tempi scala. Si è scelto inoltre di dare maggiore importanza a quei fenomeni che caratterizzano le fasi principali dell’evoluzione stellare, essendo questi anche i più efficienti, mentre le reazioni secondarie sono state solamente accennate. Nella Sezione 1.4 vengono descritti i meccanismi alla base dell’esplosione di supernova, essendo un’importante fase evolutiva nella quale la quantità di energia in gioco è considerevole. Come conclusione dell’argomento vengono riportare le equazioni che descrivono la produzione energetica nei processi di fusione descritti precedentemente. Nella seconda parte dell’elaborato, viene descritto il fenomeno dell’accrescimento gravitazionale utilizzando come oggetto compatto di riferimento un buco nero. Si è scelto di porre l’accento sull’efficienza della produzione energetica e sul limite di luminosità di Eddington.

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Le SNe Ia vengono utilizzate in cosmologia come indicatori di distanza. Nel 1998 due team di ricerca, il Supernova Cosmology Project e l'High-z Supernova Search Team compirono degli studi su un campione di SNe in galassie lontane a z=0.2-0.9. Da questi lavori emerse che le luminosità apparenti erano tipicamente inferiori del 25% rispetto ai valori attesi. Questo indica che tali oggetti si trovano ad una distanza di luminosità superiore a quella prevista da modelli d'Universo dominati da materia. Venne quindi determinata per la prima volta l'evidenza di un Universo in condizione di espansione accelerata. Lo scopo del presente lavoro di tesi è quello di analizzare i vincoli cosmologici imposti da SNe Ia ad alto redshift. È stato compiuto uno studio sui moduli di distanza osservativi di un campione di 580 SNe Ia al fine di trovare i parametri cosmologici che meglio descrivono il loro andamento in funzione del redshift nell'ambito dei modelli cosmologici standard con costante cosmologica positiva. Nella prima parte si illustreranno i modelli d’Universo di Friedmann, introducendo i concetti di redshift, di fattore di scala e i vari tipi di distanza. Nella seconda parte si descriverà cosa sono le Supernovae, e in particolare, le SNe di tipo Ia, le proprietà che le rendono candele standard e l'importanza che hanno assunto in cosmologia. Nella terza parte verranno presentanti i risultati prodotti per i due modelli studiati, verrà inoltre discussa la compatibilità con i parametri prodotti nei lavori compiuti dai due team di ricerca.

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The width of the 21 cm line (HI) emitted by spiral galaxies depends on the physical processes that release energy in the Interstellar Medium (ISM). This quantity is called velocity dispersion (σ) and it is proportional first of all to the thermal kinetic energy of the gas. The accepted theoretical picture predicts that the neutral hydrogen component (HI) exists in the ISM in two stable phases: a cold one (CNM, with σ~0.8 km/s) and a warm one (WNM, with σ~8 km/s). However, this is called into question by the observation that the HI gas has usually larger velocity dispersions. This suggests the presence of turbulence in the ISM, although the energy sources remain unknown. In this thesis we want to shed new light on this topic. We have studied the HI line emission of two nearby galaxies: NGC6946 and M101. For the latter we used new deep observations obtained with the Westerbork radio interferometer. Through a gaussian fitting procedure, we produced dispersion maps of the two galaxies. For both of them, we compared the σ values measured in the spiral arms with those in the interarms. In NGC6946 we found that, in both arms and interarms, σ grows with the column density, while we obtained the opposite for M 101. Using a statistical analysis we did not find a significant difference between arm and interarm dispersion distributions. Producing star formation rate density maps (SFRD) of the galaxies, we studied their global and local relations with the HI kinetic energy, as inferred from the measured dispersions. For NGC6946 we obtained a good log-log correlation, in agreement with a simple model of supernova feedback driven turbulence. This shows that in this galaxy turbulent motions are mainly induced by the stellar activity. For M 101 we did not find an analogous correlation, since the gas kinetic energy appears constant with the SFRD. We think that this may indicate that in this galaxy turbulence is driven also by accretion of extragalactic material.

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Feedback from the most massive components of a young stellar cluster deeply affects the surrounding ISM driving an expanding over-pressured hot gas cavity in it. In spiral galaxies these structures may have sufficient energy to break the disk and eject large amount of material into the halo. The cycling of this gas, which eventually will fall back onto the disk, is known as galactic fountains. We aim at better understanding the dynamics of such fountain flow in a Galactic context, frame the problem in a more dynamic environment possibly learning about its connection and regulation to the local driving mechanism and understand its role as a metal diffusion channel. The interaction of the fountain with a hot corona is hereby analyzed, trying to understand the properties and evolution of the extraplanar material. We perform high resolution hydrodynamical simulations with the moving-mesh code AREPO to model the multi-phase ISM of a Milky Way type galaxy. A non-equilibrium chemical network is included to self consistently follow the evolution of the main coolants of the ISM. Spiral arm perturbations in the potential are considered so that large molecular gas structures are able to dynamically form here, self shielded from the interstellar radiation field. We model the effect of SN feedback from a new-born stellar cluster inside such a giant molecular cloud, as the driving force of the fountain. Passive Lagrangian tracer particles are used in conjunction to the SN energy deposition to model and study diffusion of freshly synthesized metals. We find that both interactions with hot coronal gas and local ISM properties and motions are equally important in shaping the fountain. We notice a bimodal morphology where most of the ejected gas is in a cold $10^4$ K clumpy state while the majority of the affected volume is occupied by a hot diffuse medium. While only about 20\% of the produced metals stay local, most of them quickly diffuse through this hot regime to great scales.

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he abundance and distribution of isotopes throughout the Solar System can be used to constrain the number and type of nucleosynthetic events that contributed material to the early nebula. Barium is particularly well suited to quantifying the degree of isotope heterogeneity in the Solar System because it comprises seven stable isotopes that were synthesized by three different nucleosynthetic processes (s-, r-, and p-processes), all of which contributed material to the Solar System. There is also potential contribution to 135Ba from short-lived radioisotope 135Cs, conclusive evidence for which is yet to be reported. Four Allende (CV3) Ca,Al-rich inclusions (CAI 1, CAI 2, CAI 4, CAI 5) and one Allende dark inclusion (DI) were analyzed for Ba isotope variability. Two CAIs (CAI 2 and CAI 5) display 135Ba excesses that are not accompanied by 137Ba anomalies. Calcium–aluminum-rich inclusion 1 displays a 135Ba excess that is possibly coupled with a 137Ba excess, and the remaining refractory inclusions (CAI 2 and DI) have terrestrial Ba isotope compositions. These Ba isotope data are presented in conjunction with published whole rock Ba isotope data from individual Allende CAIs. The enrichment in 135Ba and absence of coupled 137Ba excesses in CAI 2 and CAI 5 is interpreted to indicate that the anomalies are not purely nucleosynthetic in origin but also contain contributions (16–48 ppm) from the decay of short-lived 135Cs. The majority of Allende CAIs studied to date may also have similar contributions from 135Cs on the basis of higher than expected 135Ba excesses if the Ba isotope anomalies were purely nucleosynthetic in origin. The 135Ba anomalies appear not to be coupled with superchondritic Cs/Ba, which may imply that the contribution to 135Ba did not occur via in situ decay of live 135Cs. However, it is feasible that the CAIs had a superchondritic Cs/Ba during decay of 135Cs, but Cs was subsequently removed from the system during aqueous alteration on the parent body. An alternative scenario is the potential existence of a transient high-temperature reservoir having superchondritic Cs/Ba in the early Solar System while 135Cs was extant, which enabled a radiogenic 135Ba signature to develop in some early condensates. The nucleosynthetic source of 135Cs can be determined by reconciling the predicted astrophysical 135Cs abundance with its measured abundance in meteorites. Further, the currently accepted initial 135Cs/133Cs of the Solar System, [135Cs/133Cs]0, may be underestimated because the spread of Cs/Ba among samples is small and the range of excess 135Ba is limited thus leading to inaccuracies when estimating [135Cs/133Cs]0. If the initial meteoritic abundance of 135Cs was indeed higher than is currently thought, the most probable stellar source of short-lived radioisotopes was a nearby core-collapse supernova and/or the Wolf–Rayet wind driven by its progenitor.

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En esta tesis se presenta un método numérico para resolver las ecuaciones de Euler para flujos multimaterial en malla euleriana. Este solver se ha acoplado en el código hidrodinámico en dos dimensiones con transporte de radiación desarrollado en el Instituto de Fusión Nuclear de la UPM bajo la dirección del profesor Pedro Velarde, ARWEN. Los objetivos de este trabajo son: Desarrollo e implementación de un método de Godunov unsplit de alto orden multimaterial en 2D para malla euleriana en geometría cartesiana y geometría cilíndrica. Se presenta una extensión del trabajo realizado por Miller y Puckett (36) a una formulación unsplit. Además, se ha prestado especial atención al acoplamiento con el transporte de radiación y la conducción de calor. El método presentado se ha probado en una gran cantidad de problemas. Aplicación del código multimaterial al estudio de experimentos reales: • Simulación de una propuesta de experimento de laboratorio para reproducir la etapa de arrancamiento de material de la interacción entre el gas proveniente de la explosión de una supernova y la estrella secundaria en un escenario degenarado (SD). • Formación de jets en el laboratorio producidos por la colisión de dos plasmas. ABSTRACT We present a solver for the Euler equations for multimaterial flows in eulerian mesh. This solver has been coupled in the 2D AMR radiation transport code developed at Instituto de Fusión Nuclear (UPM) under the direction of professor Pedro Velarde, ARWEN. The main goals of this thesis are: Development and implementation of an 2D unsplit high-order Godunov method for multimaterial flows in eulerian mesh for cartesian and axialsimetry geometry. We present an extension of the work of Miller and Puckett (36) to an unsplit formulation. Also, we have paid special attention to the coupling with radiation transport and heat conduction. The method has been tested in a wide variety of problems. Application of the multimaterial solver to the study of real experiments: • Simulation of a proposal of a laboratory experiment aimed to reproducing the stripping stage of the interaction between the gas ejected during a supernova explosion and the secondary star in the Single Degenerate scenario. • Experiments of plasma jets in the laboratory obtained by the collission of two hot plasmas.

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O tema desta dissertação é a Avaliação Institucional da Educação Básica. Para tal, faz-se a análise do processo de avaliação, com ênfase no instrumento utilizado pelas Escolas Adventistas de nível básico do estado de São Paulo, considerando que a educação adventista se tornou uma parte consistente dentro da estrutura da Igreja Adventista do Sétimo Dia. Procurou-se, neste trabalho, como objetivo geral, compreender como se configura a prática da avaliação institucional das escolas da Rede Adventista de Educação. O método da investigação incluiu análise bibliográfica dos principais teóricos da área de políticas públicas e do sistema privado bem como da avaliação institucional, seguido de exame documental do instrumento utilizado no processo de avaliação institucional. O estudo resgata a contextualização histórica do desenvolvimento da escola privada, destacando aspectos relevantes de sua relação com o Estado. Também apresenta brevemente a história da Igreja Adventista do Sétimo Dia (IASD) nos Estados Unidos (EUA) e no Brasil, de modo a situar o surgimento do sistema educacional adventista, bem como a sua filosofia de ensino, buscando conhecer as origens desse grupo religioso que há mais de um século atua no cenário educacional brasileiro. Em seguida, aborda aspectos da Avaliação Institucional. Finalmente, apresenta-se uma síntese do processo e uma descrição analítica do instrumento de avaliação institucional das escolas de nível básico da Educação Adventista. Na conclusão do trabalho, não se encontraram indícios de que o conceito adventista de avaliação educacional seja diferente do das abordagens tradicionais. Entretanto, na concepção adventista de avaliação, existe mais fortemente a preocupação de se manter um processo de avaliação contínuo e sistemático.

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Observations of supernova explosions halfway back to the Big Bang give plausible evidence that the expansion of the universe has been accelerating since that epoch, approximately 8 billion years ago and suggest that energy associated with the vacuum itself may be responsible for the acceleration.